Una degustazione con Angelo Canessa per scoprire i rum co-bottling di Velier
Per volare a Barbados o Haiti basta chiudere gli occhi, infilare il naso nel bicchiere (un bicchiere speciale, creato ad hoc da Velier) e lasciarsi guidare dalla voce trasognata di Angelo Canessa. Grande conoscitore di distillati, trasuda passione mentre racconta le novità sui rum co-bottling Velier. Tra invecchiamento tropicale, terroir e avanguardie.
Si parte da Papalin, progetto che esplora «il concetto di blending all’ennesima potenza», spiega Canessa, nato una dozzina di anni fa e voluto dal patron di Velier Luca Gargano (il nome è un omaggio a sua figlia, Emily). Se per decenni i blend sono stati fatti in Europa perdendo almeno in parte la loro identità, Papalin punta solo su liquidi che fanno invecchiamento tropicale. «Respirando» l’aria della loro terra, maturando con il suo clima. Ecco quindi Papalin Haiti 4yo, un mix di quattro Clairin (rum bianco) delle distillerie Sajous, Vaval, Casimir e Le Rocher invecchiato a Port-au-Prince; Papalin Haiti 6yo maturato in botti ex sherry e fatto con rum di Sajous, Vaval e Casimir; Papalin Réunion 10yo, ottenuto da quattro rum (tre tradizionali di melassa di 10, 12 e 15 anni e un Grand Arome) delle storiche distillerie Savanna e Isautier.
Parlano poi di avanguardia due referenze di Habitation Velier, progetto che si concentra su pure single rum distillati al 100% in pot still (l’alambicco è così centrale da essere disegnato in etichetta). Papa Rouyo 2022 arriva da Guadalupa ed è il risultato di una distillazione discontinua che esalta la materia prima. Renegade Rum 2020 invece racconta la canna da zucchero di Grenada così come la intende la giovane e innovativa distilleria, forse la più moderna dei Caraibi. Per dire: ogni bottiglia di Renegade riporta un codice, detto «canecode», per visualizzarne sul sito una carta d’identità dettagliata.
C’è invece tanta storia in un altro pure single rum, che arriva da Barbados. È Last Ward 2007, un blend di tredici barili di Mount Gay (rimasti di proprietà di Frank Ward, «l’ultimo Ward» appunto, dopo la vendita della distilleria). E ancora un rum bianco che sorprende per la sua origine: El Amparo è un pure single rum dall’Ecuador, prodotto nella zona di Jipijapa con una varietà di canna da zucchero chiamata cubana negra, frutto di una scommessa di Velier di lavorare con questo Paese. Interessanti infine il cofanetto dedicato alla visionaria distilleria Hampden, che permette di esplorare otto espressioni di rum giamaicano invecchiato un anno, e l’esclusivo bicchiere per la degustazione. Creato da Velier in collaborazione con Neisson e Riedel, «Sipping 2.5» è lo speciale bicchiere, adatto a un assaggio da 2,5 cl ed è pensato per la ristorazione, per provare grandi distillati a prezzi accessibili. Da notare, infine, l’accompagnamento del tasting con salsiccia e soppressata in arrivo dall’azienda agricola calabrese di Velier, a Gerace, per l’innovativo progetto Velier Sud.
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