Simone Caporale rileva Boadas Cocktails, il più antico cocktail bar di Barcellona
Alla regia sarà affiancato da Jerónimo Vaquero Barea, ex proprietario e bartender ai tempi di María Dolores Boadas, con l’obiettivo di avviare una gestione fedele alla tradizione e alla miscelazione classica
Boadas Cocktails, il più antico cocktail bar di Barcellona famoso per i suoi throwing Martinis, passa nelle mani di Simone Caporale, noto imprenditore, consulente e bartender di calibro internazionale già di casa nella capitale catalana dove dal 2021 è alla guida, insieme allo spagnolo Marc Alvarez, di Sips (terzo nella classifica 2022 ai The 50 World’s Best Bars). Fondato nel 1933 da Miguel Boadas, professionista di lungo corso che si era fatto le ossa al Floridita a L’Avana, il locale di Calle Tallers era stato gestito a partire dal 1967 dalla figlia di Miguel, la mitica María Dolores Boadas, pioniera della mixology e icona femminile del bartending mondiale. Alla morte della matriarca, avvenuta nel 2017, la proprietà del locale era passata a Jerónimo Vaquero Barea, bartender entrato giovanissimo nello staff del locale e artefice di una luminosa e onorata carriera trascorsa per oltre cinquant’anni dietro il ligneo bancone del Boadas.
«Erano anni che ero in contatto con Jerónimo e insieme parlavamo del futuro del locale e di un eventuale cambio di proprietà – racconta Caporale a Bargiornale – ma lui non voleva cederlo per necessità o per problemi economici, voleva assicurarsi che finisse in buone mani e quindi si è preso il tempo necessario, rifiutando altre offerte. Alla fine, l’operazione di compravendita si è conclusa per un valore che si aggira intorno a 1 milione di euro, cifra che include anche il restauro, l’introduzione di alcuni dettagli originali (che si erano perduti nel tempo) e la liquidazione del personale. Sono molto soddisfatto di come sono andate le cose, ma allo stesso tempo sento una grande responsabilità sulla spalle».
Rispetto per la materia prima e per la storia di un bar entrato nella leggenda
La nuova compagine proprietaria di Boadas include oltre a Caporale, Marc Alvarez, già suo socio in Sips, e Jerónimo Vaquero Barea, che trasmetterà ai nuovi partner l’esperienza pluridecennale maturata tra le mura di uno dei cocktail bar più leggendari della storia del bartending. E la volontà di Caporale sembra essere proprio quella di dare continuità alla leggenda. «Boadas è la cattedrale del cocktail classico – spiega – e questa sarà la nostra direzione di lavoro. Da subito vogliamo mettere come priorità la qualità della materia prima, il rispetto per gli ingredienti insieme al recupero degli stampi della cristalleria fatta su misura per Boadas dagli anni Trenta del secolo scorso fino al 1970 per poterla riprodurre e riproporre alla nostra clientela. Abbiamo intenzione di introdurre del nuovo personale, puntando su professionisti veri dotati di passione e classe. Devono essere non solo giovani, ma determinati anche nel prendersi una responsabilità professionale. Un’altra cosa molto importante è che oggi Boadas per la prima volta, dopo 89 anni, ha assunto una professionista donna. La prima e unica è stata María Dolores Boadas, figlia del fondatore. Ma dopo di lei nessuna altra donna ha fatto più parte dello staff del locale. Oggi finalmente sì e vorrei che Boadas diventasse un polo formativo per giovani professioniste che vogliono intraprendere una carriera nel mondo della mixology. A questo proposito, abbiamo già attivato un programma di apprendistato con l’Università Gastronomica di Barcellona».
Eventi di scambio con altri bar storici e la festa dei 90 anni
Tra i prossimi primi passi del “nuovo” Boadas, la messa a punto di una drink list che avrà un capitolo dedicato alle ricette storiche di Miguel Boadas e di María Dolores Boadas e l’organizzazione di eventi di scambio con altri bar storici nel mondo come Camparino, Schumman’s, El Floridita, Long Bar Singapore ecc. Last but not least, il locale catalano l’anno prossimo celebrerà i suoi primi 90 anni di attività con un evento che vedrà protagonista Jerónimo Vaquero Barea. Il fatto di essere impegnato su due fronti, Boadas e Sips, non spaventa affatto l’imprenditore italiano. «Il mio tempo – conferma Caporale – lo gestirò tra un bar e l’altro: sarà molto divertente perché sono locali talmente diversi che mi permettono di poter mutare ogni volta la mia identità professionale…un po’ come Batman. Sips e Boadas, sono come l’olio e l’acqua, difficili da fondere assieme. Non credo che serva neanche farlo ormai, ma una cosa è certa: senza i cocktail classici dei bar storici come Boadas, il bar moderno di oggi non esisterebbe».
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