Si chiama Inked ed è dedicata ai tatuaggi la nuova drink list del Freni e frizioni di Roma
«È l’ultima drink list prima di quella del ventennale»: parte così il racconto dell’ultima fatica di Riccardo Rossi e del team del Freni e frizioni di Roma. Nonostante il trascorrere degli anni, lo street-bar di Trastevere che ha fatto la storia dell’aperitivo resta sempre sulla cresta dell’onda, fra uno scalino e l’altro della World’s 50 Best Bars (ora al 53° posto). Piccolo spoiler: li sentiremo nominare ai Barawards 2024, ma per sapere di più bisogna aspettare la serata di Gala del 13 gennaio. Ma torniamo alla notizia della nuova drink list, intitolata Inked, perché il tema sono i tatuaggi, elemento apparentemente non attinente, ma immancabile nella grammatica del bar, dove spesso si parla anche attraverso i messaggi sulla pelle.
Questa volta il mezzo per veicolare il messaggio è la drink list, definita un “tatuaggio liquido” che va a esplorare la storia del tatoo in cinque categorie, individuando i punti di incontro con la miscelazione, a partire dall’Old school. E se il primo uomo tatuato di cui si abbia notizia è la mummia di Ötzi, per Rossi era naturale collegarlo al primo cocktail che è stato codificato in una ricetta, l’Old Fashioned. Vecchia scuola, appunto, come le classiche rondini da marinaio: una si tatuava alla partenza, una al ritorno, se si tornava: evento da festeggiare con un Go back Martini. Passiamo alla New school, sia nello studio dei tatuatori che al bicchiere: qui trova posto il cocktail Origini, con cui Michele Filip ha partecipato due edizioni fa alla World Class di Diageo, vincendo la finale nazionale. E ancora la sezione Tribal, un classico anni Novanta che si riflette nei drink; l’immancabile area messicana, denominata Chicano, dove regnano i distillati a base di agave; infine, Asian, il riconoscibilissimo stile asiatico, sia come stile grafico che al bicchiere, con una prevalenza di highball dai gusti orientali.
Fra i dettagli tecnici rilevanti si sottolinea una media abv dei cocktail sempre più bassa (pochissimi quelli oltre il 20%) e il fatto che la percentuale sia segnalata in lista al centesimo, in modo da essere chiari e dare al consumatore un’indicazione utile, in tempi di stretta sul codice della strada. E sempre nel segno del “bevi responsabilmente” non mancano i mocktail, su cui, dice Riccardo Rossi, c’è stato un grande lavoro di studio (e il premio per chi non beve alcol è un piccolo tatuaggio trasferibile). Di impatto la parte grafica della drink list, un risultato artistico ottenuto in collaborazione con un lo studio di tatuaggi Propaganda Tattoo Temple, nato dall’iniziativa del rapper Noyz Narcos.
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