Roberto Cosentino vince la competition di Flor de Caña e vola a Berlino
Il giovane bartender pugliese si è aggiudicato la finale italiana della Sustainable Cocktail Challenge e il pass per la finale europea della cocktail competition in chiave green

Cos’è un cocktail sostenibile? A dare una lezione sul tema un giovanissimo bartender di 22 anni, che viene dalla Puglia. È Roberto Cosentino del Piano di Gioia del Colle, in provincia di Bari, che ha convinto i giudici della Sustainable Cocktail Challenge, organizzata a Roma dal rum Flor de Caña lo scorso 19 settembre negli spazi del Jerò Restaurant, vincendo questa competition in chiave green. La giovane promessa volerà a Berlino per la finale europea che si terrà nei giorni del Bar Convent, rappresentando quindi l’Italia e cercando di staccare un biglietto per la finale globale, che si terrà in Nicaragua, per diventare il Flor de Caña World’s Most Sustainable Bartender.

Con il suo drink Cosentino ha centrato in pieno il tema della competition del rum prodotto in Nicaragua, che ha puntato tutto sul rispetto dell’ambiente: includere almeno 5 ingredienti sostenibili, oltre al Flor de Caña 12 Y.O., che era il protagonista della manifestazione e che si fregia tra le altre cose di essere l’unico spirit al mondo Carbon Neutral e certificato Fairtrade.

Obiettivo finale utilizzare la tecnica e la propria creatività al servizio dell’ambiente e già dal nome del cocktail, Kintsugi, il giovane bartender ha fatto capire di aver preso la strada giusta: il Kintsugi è infatti la tecnica giapponese del recupero degli oggetti in porcellana rotti, che vengono riaggiustati con l’oro in segno di rispetto. Un’antichissima tecnica di recupero che Cosentino ha applicato al supporto in cui ha servito il drink, una cialda da gelateria rotta e saldata con cioccolato. «Il nostro locale ha molte funzioni e sono tanti gli scarti prodotti soprattutto dalla zona bar e gelateria: sono andato a cercare proprio lì gli ingredienti per il mio cocktail». Ed ecco che nella ricetta troviamo un home made preparato con le bucce di banana e le banane troppo mature, uno sciroppo preparato con gli scarti del caffè monorigine servito al bar e ancora un’acidificazione della parte fibrosa rimanente dai centrifugati di ananas.

Le fasi della gara

Quattro i criteri che i giudici erano chiamati ad analizzare per i cocktail dei 10 bartender in gara: gusto ed estetica del drink, utilizzo di ingredienti e tecniche sostenibili, livello di creatività e storytelling. E due le fasi della gara, che Cosentino ha superato con uguale sicurezza. La prima era la presentazione del drink sostenibile che aveva già superato le selezioni (che si sono svolte online fra luglio e agosto): dieci minuti per ciascun concorrente per preparare il cocktail e spiegare gli ingredienti scelti, la tecnica e la propria idea di sostenibilità.

Al termine della prima fase, i primi cinque punteggi sono serviti a partecipare a una seconda fase, ovvero una mistery box da cui scegliere ingredienti da mixare in quindici minuti. E anche qui il giovane bartender pugliese si è distinto traendo ispirazione per la scelta degli ingredienti dall’immagine del vulcano San Cristobal che fa da sfondo alla produzione e alla comunicazione del rum nicaraguense.

«La Sustainable Cocktail Challenge – ha spiegato la brand ambassador Debora Tarozzo – è una celebrazione dello storico impegno di Flor de Caña per la sostenibilità, e della sua maniera di condividere e promuovere questi valori con la comunità globale di bartender, per costruire un futuro più verde insieme».

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