Miley Kendrick vince The Vero Bartender con un cocktail del 2165

Insetti nel bicchiere? Non è più solo una provocazione da laboratorio creativo, ma la chiave del successo di Miley Kendrick, bartender dell’agitatissimo dive bar Call Lane Social di Leeds, che ha vinto la finale mondiale di The Vero Bartender 2025, la cocktail competition internazionale siglata Amaro Montenegro. Con il suo drink Through the Wormhole Miley ha conquistato pubblico e giuria proiettando il mondo della mixology in un futuro non troppo distante, dove le auto volanti ancora non ci sono, ma tutti sembrano mangiare – e bere – insetti. Niente di disgustoso, anzi: creature umili e ricche di proteine, sostenibili e coltivabili all’infinito, che secondo la bartender britannica sono assolutamente deliziose infuse nell’alcol.
Immaginare le esperienze di consumo del futuro
La sua ricetta? Amaro Montenegro, dry sherry infuso con insetti edibili, gin overproof, bitters alle noci e una soluzione salina con verme dell’agave per un tocco affumicato. Through the Wormhole è un invito a superare i pregiudizi culturali e sensoriali, entrando in un nuovo paradigma in cui questi ingredienti diventano parte integrante dell’esperienza gastronomica.
Ma è anche un azzeccato gioco di parole che descrive un tunnel nello spazio-tempo, una scorciatoia tra due punti lontani dell’universo. In linea con il tema dell’edizione 2025 che era ambizioso quanto suggestivo: 2165. Shaping The Future. Un invito rivolto ai bartender di tutto il mondo a proiettarsi idealmente 140 anni nel futuro, per celebrare i 140 anni del brand, immaginando come potrebbe cambiare la cultura del bere, del servire, del condividere.
In questa cornice visionaria, i finalisti hanno presentato cocktail non solo ben bilanciati, ma capaci di raccontare una storia, un’idea, una visione. Alcuni hanno guardato alla sostenibilità, altri a drink “manifesto per la pace”, low alcohol, viaggi spaziali, esperienze virtuali e altri ancora a una ritualità completamente ripensata del consumo.
Un cocktail deve trasmettere qualcosa
Intervistata da Bargiornale subito dopo la vittoria, Miley ha raccontato di come il suo drink sia nato quasi per scherzo, da una conversazione con un membro del team: «Gli ho detto, se il tema è il futuro, potrei usare gli insetti. Mi ha risposto che era un’idea terribile. Allora ho pensato: sì, è perfetta. La faccio io». Nel suo racconto emerge una filosofia personale fatta di ironia, empatia e autenticità. Per Miley creare un cocktail significa trasmettere qualcosa, far sentire le persone accolte, persino farle sorridere.
Oggi ha ventiquattro anni e non ha mai bevuto alcolici fino ai 18 anni, ma da ragazzina guardava i video di Tipsy Bartender su YouTube, affascinata dai colori e dall’energia. Si è imposta come un simbolo di talento e inclusione, portando con orgoglio la propria identità trans in una scena competitiva ancora poco rappresentativa. «Spero che oggi qualcuno abbia visto che possiamo brillare», ha detto con emozione.
Breve parentesi storica: i cocktail con insetti non sono una novità per la miscelazione italiana. Già nel 2002 Dario Comini del Nottingham Forest di Milano li proponeva, acquistandoli a Londra da Edible. L’episodio ispirò l’articolo Il Signor degli Insetti. Oggi, dopo una pausa, Comini è tornato a usarli: le sue camole ricordano certi snack da supermercato. Ma ritorniamo al futuro.
La giuria
Ma ritorniamo al futuro. La settima edizione di The Vero Bartender, che si è tenuta a Bologna presso il DumBO, ha avuto un respiro decisamente internazionale. A decretare la vittoria di Miley è stata una giuria composta da Julie Reiner, icona americana della bar industry e volto di Drink Masters su Netflix, Rudi Carraro, global brand ambassador di Gruppo Montenegro, Marc Alvarez, cofondatore del Sips & Esencia di Barcellona (terzo nella lista dei The World’s 50 Best Bars), e Luca Bruni, vincitore globale dell’edizione 2024 e Bartender dell’Anno ai Barawards by Bargiornale nello stesso anno.
Il futuro sostenibile e low alcol di Alice Musso
Accanto alla vincitrice si sono sfidati altri otto bartender provenienti da tutto il mondo, inclusa l’Italia rappresentata da Alice Musso del Drink Kong di Roma. Proprio Alice, già premiata ai Barawards 2024 al terzo posto della categoria Bartender dell’Anno, ha presentato un drink visionario e ben costruito.
Il suo Chronosphere è un viaggio nel tempo in un bicchiere, ispirato a un futuro low alcol, sostenibile e attento all’ambiente. Con un tenore alcolico dell’11% e una soda gassata al coconut sherry e mango cordial realizzata in casa, Alice ha immaginato un domani in cui ingredienti tropicali come mango e cocco saranno coltivati a chilometro zero. Il risultato è un cocktail leggero, aromatico, servito con un disco di olio di cocco solidificato e gel al mango: un perfetto esempio di creatività italiana proiettata nel futuro.
I finalisti
A completare il quadro, le ottime prove dei concorrenti internazionali provenienti da Australia, Canada, Cina, Emirati Arabi Uniti, Messico, Spagna, Stati Uniti e naturalmente Italia. In gara c’erano Loic Mouchelin del Sante Cocktail Bar (Australia), Zisheng Hong del Gino’s Negroni & Lasagna (Canada), Zee Wang del FlowBar & Lab (Cina), Orazio Armenia dello Zuma Dubai (Emirati Arabi Uniti), Bertario Martinez Martínez del The Baratther (Messico), Davide Norcini del Dr Stravinsky (Spagna) e Jennifer Yim del The Cosmopolitan (Usa).
Viaggio immersivo a Barcellona
Ma la scena, questa volta, se l’è presa tutta Miley Kendrick, che torna a casa con un premio esclusivo: un viaggio immersivo e certamente futuristico a Barcellona, guidato da Marc Alvarez, con masterclass dedicate, tour enogastronomici e l’occasione di vivere da vicino l’atmosfera di uno dei bar più influenti al mondo. «È stato un onore competere con persone così talentuose. Non mi aspettavo di vincere. Ma sono fiera di ciò che rappresento e del mio team. E adesso… ci aspetta una grande festa».
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