La nuova drink list di Argot Prati, la prima del nuovo bar manager Livio Morena
Il bar di oggi secondo Livio Morena, un bar Pop, ovvero popolare e diretto. Un format perfettamente rappresentato dall’Argot Prati, street bar in zona Prati a Roma, a un passo dal Palazzaccio, di cui Livio Morena è il nuovo bar manager. A volerlo al timone è stato il team di soci di Argot, capitanato da Sirio Di Francesco, che spiega come l’arrivo di Morena sia stato il culmine di un percorso di crescita per questo locale.
«Il progetto Argot Prati – racconta Di Francesco – nasce sulla base dello speakeasy di Campo dei Fiori, in una versione diurna. Il focus è sempre stato sui cocktail, ma in questo caso, avendo un’apertura all day long, non potevamo trascurare la parte food. Anche su questo abbiamo lavorato per migliorarci anno dopo anno, un percorso culminato con l’arrivo di Manuel Nardo, un ragazzo di 25 anni che ha girato parecchio, e la cui ultima esperienza è stata da Cracco in Galleria. Non potevamo non proseguire in questa direzione senza implementare il reparto cocktail, così abbiamo chiamato Livio».
Benché abbia bisogno di poche presentazioni, ricordiamo chi è Morena: classe 1979, da vent’anni dietro a un bancone, Livio nasce a Maratea ma giunge presto nella capitale, dove entra in quel dream team leggendario che è stata la squadra del fu Micca Club. Il passo successivo è il Caffè Propaganda: era lì quando nel 2016 ha rappresentato l’Italia alla finale mondiale delle Bacardi Legacy Global Competition. E ancora, sempre al fianco di Patrick Pistolesi, nel 2018 si è reso protagonista della nascita del Drink Kong, dove ha ricoperto il ruolo di bar manager. Pochi mesi fa è uscito dalla compagine del bar numero uno in Italia per la classifica World’s 50 Best Bars (n.33), prendendosi qualche mese di riflessione. «Erano più di vent’anni che non mi fermavo – racconta Morena -, avevo bisogno di una pausa e di dedicarmi un po’ a me stesso, ai progetti che mi frullano in testa, a mio figlio che non avevo ancora avuto il tempo di godermi. Dopo attenta riflessione, sono entrato con entusiasmo nella squadra di Argot Prati. È un gioiellino che è già aperto da quasi cinque anni, con un format fresco, agile, ma ricercato: questo mi ha affascinato. E aveva un bancone con uno staff già rodato ma con il bisogno di una guida, quindi sono entrato in gioco io».
Livio Morena, a destra, con Mauro Fogante e Simone D’Ingiullo
Il riferimento è a Mauro Fogante e Simone D’Ingiullo: «Due bravi barman, che mi hanno accolto con la voglia di imparare e lavorare insieme». Con loro Morena ha costruito la nuova drink list, che verrà presentata fra pochi giorni e di cui ci dà un’anteprima. «L’ho chiamata Pop non solo pensando alla Pop Art, ma a tutto ciò che significa un bar popolare, con un respiro di quartiere, ma anche internazionale. Pop è una parola palindroma e tutti i cocktail hanno nomi palindromi. Il palindromo ha un suo equilibrio, con una centralità: nel caso del drink è il punto di equilibrio fra l’ospite e chi viene ospitato».
Per Morena la nuova cocktail list vuole essere un omaggio ai suoi primi vent’anni di bar: «Miscelazione diretta, perché qui non c’è un laboratorio, seguendo la mia linea di minimalismo, ovvero drink essenziali, senza garnish e un ritorno al ghiaccio in cubetti classico. Inoltre ho rimesso in linea le coppe Martini vecchio stile per fare il Martini. Qui tutto deve essere comprensibile».
Comprensibile quindi classico? «Più che ai classici ci siamo ispirati a categorie di classici, giocando sul twistare anche qualche drink meno noto come il Corpse Reviver, il Bamboo e il Japanese Ice Tea. Molti highball e una media alcolica molto bassa, la maggior parte dei drink si attestano sugli 11 gradi Abv». Per la parte grafica la promessa è una grande esplosione di colori. Staremo a vedere.
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