Espolòn Cristalino, il Tequila rivela il suo lato più chic
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Espolòn Cristalino è l’ultimo nato in casa Espolòn. Un Tequila dalle texture raffinatissima, prodotta con un blend di agave super premium, che mostra tutto il suo carattere nella bevuta liscia

Caso mai ce ne fosse ancora bisogno, abbiamo assaggiato un Tequila che nobilita ulteriormente e definitivamente il distillato di agave e fa dimenticare quel suono “bum bum” che ogni tanto risuona ancora al banco bar. Espolòn Tequila ha svelato il suo ultimo capolavoro, Espolòn Cristalino. Porta la firma della leggenda Cirilo Oropeza, fondatore di Casa San Nicolás – che dà i natali a Espolòn -, è un blend di agave invecchiato super-premium ed è prodotta utilizzando l’acqua del pozzo naturale situato sotto Casa San Nicolás.

All’assaggio liscio si percepisce una texture di incredibile raffinatezza, una carezza per il palato, il sopracciglio che si alza asimmetricamente per manifestare un “apperò”. E scatta la voglia di parlottare, di farne una bevuta da conversazione, ma su cose importanti. Niente small talk con Espolòn Cristalino.

L’evento esclusivo di presentazione dell’ultima referenza di Espolòn ha riunito professionisti del bartending e giornalisti del settore al Nemico di Milano. Luci basse per l’occasione, una degustazione immersiva ed emozionale guidata dalla brand ambassador Marianna Di Leo e dal Campari Academy Coordinator Luca Casale.

Se l’intenzione era di portare il Tequila a un livello superiore di intensità e leggerezza insieme, allora è mission accomplished. Il carattere c’è tutto, il colore – trasparenza perfetta ottenuta filtrando il distillato con il carbone – stupisce. Espolòn Cristalino è caratterizzato da sentori dolci di agave cotto e miele, seguiti da un finale fruttato e legnoso. Il gusto è setoso, aromatico e morbido, con un finale avvolgente e dalle spiccate note di cacao.

Tutta questione di cervello

Di Leo e Casale l’hanno presentata guidando gli addetti ai lavori in una degustazione emozionale. Prima hanno dimostrato come il sapore percepito dai nostri sensi sia una storia complessa. Una creazione del nostro cervello, non “solo” del nostro palato. C’entrano anche gli altri sensi, c’entrano le nostre emozioni e i nostri ricordi, che possono alterare la nostra percezione dei sapori. Vista un po’ di teoria, ci siamo dati alla pratica giocando al “Se fosse…?”, un gioco mutuato dai fasti televisivi di Raffaella Carrà che prevedeva di indovinare il nome di una celebrità associandola a materiali, animali, musica, oggetti. Naturalmente, ha funzionato: assaggiato Espolòn Cristalino in purezza, in una coppetta impreziosita da una crusta di cocoa mix, sono fioccate associazioni diverse e divertenti. La texture particolare del prodotto, però, ha messo tutti d’accordo: seta, velluto, insomma una bevuta chic che colpisce davvero.

Una bottiglia distintiva

A nobilitare il prodotto ci pensa anche il packaging: la bottiglia iconica di Espolòn, con le sue etichette vivaci che richiamano la storia del Messico, è stata ridisegnata per Cristalino mettendo in luce oggetti del rituale di dono Maya in modo contemporaneo, rendendo omaggio ai cenotes – antiche grotte che si aprono per rivelare acque incredibilmente cristalline – e permettendo al liquido traslucido di brillare.

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