Discoteche sempre più in ripresa. L’anno prossimo si tornerà ai numeri pre-Covid?
Il nuovo rapporto Siae conferma la ripresa dei locali da ballo che nel 2023 hanno registrato una crescita degli spettatori e della spesa del 15% e del 19% sul 2022. Ma siamo ancora lontani dai numeri del pre-pandemia

Le presenze e gli incassi delle discoteche aumentano: si è ancora lontani dai numeri pre-pandemia, ma il gap potrebbe essere colmato l’anno prossimo. Lo si deduce da Spettacolo, Intrattenimento e Sport, il rapporto Siae giunto quest’anno alla sua 88esima edizione.

I dati del rapporto – disponibile sul sito della Siae – segnalano una crescita degli spettatori e della spesa di discoteche e sale da ballo rispettivamente del 15% e del 19% sul 2022: 517.000 spettacoli e 50,8 milioni di spettatori in tutto. Dati ancora inferiori del 20% e del 32% rispetto al 2019: si deve lavorare per tornare i numeri pre-covid.

Intercettare nuove esigenze di intrattenimento

«Il drastico calo demografico ha portato a una riduzione di 3 milioni di giovani negli ultimi vent’anni: ora più che mai è importante ampliare il target della clientela – ha dichiarato Maurizio Pasca, il presidente del Silb, il Sindacato italiano locali da ballo –. Si devono intercettare le nuove esigenze di intrattenimento e integrarle nella più ampia offerta turistica.  È fondamentale che le autorità pubbliche potenzino il contrasto all’abusivismo, fenomeno in continua crescita nel settore, non soltanto per far rispettare il principio “stesso mercato, stesse regole”, a garanzia delle imprese che svolgono l’attività in maniera legale ma anche per fornire tutele per la salute e la sicurezza dei cittadini».

Tra aumento dei costi e moltiplicazione dell’offerta

«Il settore è in ripresa per chi lavora in maniera corretta – spiega Marco Tiraferri, socio della Villa delle Rose di Misano Adriatico –. I costi di gestione sono però aumentati in maniera spropositata e siamo comunque sempre nel mezzo di una crisi economica importante. In Romagna i dati ci rivelano che siamo in calo sui giovani, dobbiamo lavorare per riportarli da noi con un’offerta turistica e di intrattenimento importante».

«I numeri non mentono mai – parole di Riccardo Badolato, direttore artistico del Ca’ Margherita di Lignano Sabbiadoro –. Nel post-Covid l’offerta si è moltiplicata, con molti concerti e showcase nelle discotece, per tacere delle alternative dove non si paga, tra bar e spiagge, e senza dimenticare l’incidenza dei festival che spesso ricalcano lo schema di una serata in un locale».

Offrire più alternative

Segnali positivi comunque non mancano: la Romagna questa estate è tornata a offrire più alternative; in Sardegna si punta con decisione sul ballo ed i top dj come dimostra il Phi Beach in Costa Smeralda, il locale italiano numero uno nella Top 100 Clubs della rivista DJ Mag, che ad agosto porta in console star internazionali quali Black Coffee, Carl Cox, Peggy Gou e Tale of Us.

I festival sicuramente incidono molto nella scelta di chi vada a ballare, per quanto del termine festival si abusi un po’ troppo e il rischio di una forte contrazione dell’offerta sia dietro l’angolo, così come le aste al rialzo per i cachet di troppi dj non sono più sostenibili. Tornare a fare in modo che si vada in discoteca a prescindere dal guest o dall’evento di turno: questo il compito che attende i club, non soltanto italiani.

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