VINI EROTICI

Eros e Bacco , Vini con nomi allusivi …

Dato che il vino rende più sinceri (in vino veritas), si abbina bene alle parolacce, che sono un linguaggio spontaneo e diretto. Ma anche il marketing ci mette del suo: l’Italia è il primo produttore al mondo, ed è sempre più diffusa l’esigenza di avere un’etichetta che attiri l’attenzione. Quindi, entriamo nella cantina più osé del mondo:

La Monella Barbera di Giacomo Bologna, Barbera 100%. Vigneti diversi, prevalentemente giovani, con una densità media di 5000 piante per ettaro. Dieci giorni di macerazione sulle bucce, poi una maturazione di almeno quattro mesi in acciaio. La presa di spuma avviene in autoclave. Seguono due mesi di affinamento in bottiglia. Colore rosso rubino violaceo sgargiante, schiuma briosa, leggermente frizzante. Profumo fragrante, prorompente e vinoso, con numerosi sentori di frutta rossa. Sapore straordinariamente vivace, molto fresco, “allegro e incontenibile”, buon corpo e morbida stoffa.

Rose’ ose’ cartina le vigne di Alice – Glera, Marzemino, abbiamo osato nel mettere insieme due uve del territorio, la Glera a bacca banca e il Marzemino a bacca rossa. Alice Osé è uno spumante frichettone, anticonformista, morbido al naso asciutto in bocca.

Bocca di Rosa vino bianco molto semplice, come deve essere una buona Malvasia, profumato, leggero, perfetto per essere bevuto come aperitivo o come vino che va giù senza pensarci troppo, ma alla fine continui a berlo senza colpo ferire.

Passera Un vino giallo paglierino con riflessi verdolino. Al naso è un vino di notevole carattere fruttato e di sorprendente persistenza olfattiva. In bocca è secco con nota acidula in gioventù che conferisce al vino ottime caratteristiche di longevità. Passera delle Vigne Passerina Controguerra DOC 2017 di Lepore

Bernarda , Uvaggio: CROATINA, UVA RARA, BARBERA Bouquet: Etereo, note di frutta sotto spirito enfatizzate dalla spuma cremosa. Gusto: In bocca è potente e caldo, dominato da aromi di frutta rossa matura e fiori appassiti, retrogusto lungo e vinoso ricco di umori autunnali di muschio e di argilla. Abbinamenti a tavola Sugo di carne, gli arrosti, i bolliti e tutti i formaggi stagionati. Temperatura di servizio: temperatura ambiente 18° C

Bricco dell’Uccellone , di Braida rappresenta, indiscutibilmente, uno dei punti di forza della cantina fondata nel 1961 da Giuseppe Bologna. Una cantina che in anni in cui la Barbera era un vino leggero e semplice, in anni in cui la barrique era destinata solamente ai più nobili Barolo e Barbaresco, ha saputo rivoluzionare il modo di pensare la Barbera, valorizzando questo grande vitigno capace di dare rossi di struttura infinita e con un potenziale di invecchiamento davvero notevole.

Merlo della Topa Nera Merlot in purezza della Topa Nera, prodotto in Toscana a Montecarlo (Lucca) dallo stravagante e irriverente produttore Gino Fuso Carmignani

Tocca culo Il Toccaculo è un vino dal colore rosso intenso,dal profumo fruttato,speziato e persistente e dal gusto morbido e piacevole.
E’ un vino corposo e discretamente tannico.
Si abbina bene con primi e secondi piatti della cucina mediterrane.
Questo vino prende il nome dal torrente che attraversa il comune di Nova Siri ( Matera).
Il torrente viene così chiamato perchè per attraversarlo a piedi, le donne del posto si alzavano la gonna.

Baciami subito Barbera del Monferrato “Baciami Subito” La Scamuzza, Caratteristiche: uve barbera provenienti dal vigneto “lo spallone”, ha colore rosso rubino intenso con riflessi violacei, uvoso, ciliegioso, piacevolmente morbido, lascia una nota di gradevolezza finale. Abbinamento: carni, formaggi e selvaggina.

Scopaio bolgheri Rosso Castagneto carducci, Rosso rubino carico, con tonalità violacee.Al naso si presenta elegante e ben definito nella sua espressione erbacea con sfumature di mora di rovo e frutti a bacca rossa.In bocca si presenta ben strutturato, morbido e persistente.

Il trombaia Tenuta perini , merlot e sangiovese di grande struttura

Ficaia Fattoria uccelleria bianco toscano, Colore bianco con leggere sfumature di verde. Profumo fine, delicato, pungente, fruttato e floreale. Gusto secco, vivace, fresco con retrogusto lungo. Da abbinare con aperitivo, si accompagna bene con pesce e carne bianca o con piatti non particolarmente elaborati

Soffocone di Vincigliata Toscana Bibi Graetz ,Il “Soffocone di Vincigliata” è un vino rosso di buon corpo che incarna, a partire dal nome, l’animo colorito e goliardico dei Fiorentini. Viene prodotto principalmente da uve Sangiovese con affinamento in barrique per 15 mesi. Profumi di frutta matura, fiori, spezie dolci e tostate accompagnano un sorso morbido, equilibrato e avvolgente

Pelaverga piccolo coltivato acuneo e il Pelaverga grande della collina torinese, Il vino era il Pelaverga, prodotto delle colline del saluzzese e del territorio di Verduno e La Morra, nelle Langhe.

Nero di Troia Coltivato in tutta la Puglia, la zona storica del Nero di Troia si trova nel triangolo di terra che ha come vertici le città di BarlettaCerignola e Lucera, in particolare nel comune di Troia, appunto, dal quale prende il nome.

Aperitivo con Vino a Rimini

Un viaggio tra mare e terra alla scoperta dei vini di Rimini
PRIMA DI TUTTO: UNA TERRA DA ASSAPORARE

Andar per cantine, nella provincia di Rimini, significa innanzitutto prepararsi ad assaporare un territorio intero, sorso dopo sorso, dal mare alla collina. Dentro i nostri vini trovi il carattere robusto di questa terra, ma anche la delicatezza di una brezza di mare. Degustare i nostri vini significa permettere a tutto l’intreccio di lontane storie di mare e di antiche leggende rurali di entrare a far parte anche della tua storia. Significa lasciare che il ricordo di nebbie autunnali sui filari e il brillio del sole allo zenit sul mare dei porti estivi, entri a far parte della tua memoria.

30 CANTINE PER 4 ITINERARI

Dalla Rebola al Rosso, dal Sangiovese al Biancame, dal Bianco al Cabernet-Sauvignon, i vini della terra riminese sono tutti scrigni preziosi di gusto. Le cantine vitivinicole del territorio sono oltre trenta e tutte producono vini di assoluta qualità ed eccellenza. Tutte le cantine hanno spazi dedicati all’accoglienza e alla degustazione e le visite in azienda sono sempre ben accette. Il territorio non esteso, ma morfologicamente molto vario, permette a ciascun produttore di produrre vini che sanno differenziarsi e lasciarsi apprezzare in modo diverso. Ecco perchè un tour interamente dedicato alla scoperta dei vini della provincia di Rimini potrà risultare un’esperienza unica che dal mare all’entroterra vi condurrà in un microcosmo di sapori varissimi, di saperi antichi e di nuove storie enologiche molto diverse tra loro.

SONO TANTI GLI ITINERARI CHE SI POSSONO ATTUARE. QUI NE PROPONIAMO QUATTRO: DUE PER CIASCUNA DELLE DUE AREE IDEALI E GEOGRAFICHE CHE CARATTERIZZANO L’ENTROTERRA DEL RIMINESE: L’AREA DELLA VALCONCA E QUELLA DELLA VALMARECCHIA.

ITINERARIO TOUR 1

ITINERARIO DELLE “TERRE DI MEZZO”
CANTINE E COLLINE TRA IL CONCA E IL MARANO

Tra la Valconca e la Valmarecchia, come una placida e suggestiva terra di mezzo, si sviluppa una graziosa valletta sulle sponde del rio Marano che dal Monte Titano si fa strada verso il mare sfociando all’altezza di Riccione. Questo piccolo fiume, nei millenni, ha modellato un delizioso susseguirsi di clivi e colli da sempre a vocazione vitivinicola e che oggi sono attraversati da un bellissimo parco fluviale ciclabile (il Parco del Marano).

Il nostro itinerario in questa “terra di mezzo”  – già un po’ Valconca e un po’ Valmarecchia – parte però da Rimini, o meglio da una frazione di Rimini e più precisamente dal colle di S.Martino Monte L’Abate. Qui (dove si può far tappa presso l’ Azienda Agricola Case Mori ) è già possibile un primo suggestivo panorama vista mare della costa che si staglia giusto a un passo da questa prima altura.

L’itinerario prosegue per la Corianese fino appunto alle porte del comune di Coriano dove – tra uliveti e filari di viti – operano diverse aziende vitivinicole che rappresentano l’eccellenza della produzione di settore del rimiense  come la Tenuta Santini o Valle delle Lepri in cui poter fare una sosta di degustazione immersi nella più totale quiete agreste.

Proseguendo il nostro tour imboccando la Strada Provinciale 31 per Montecolombo e viaggiando su un crinale capace di regalare bellissime istantanee di un vivace paesaggio agricolo che si sdipana dalla costa alle colline, si giunge a San Savino un piccolo borgo rurale. Qui, praticamente all’ingresso del vecchio paese, si è accolti dal settecenstesco fabbricato della Fattoria del Piccione: un antico palazzo con cantine la cui visita è caldamente consigliata.

Proseguendo verso Croce di Montecolombo, in quello che fu parzialmente il tratto della Linea Gotica (linea tracciata prima dai Romani e poi dalle armate Tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale e che dall’Adriatico al Tirreno divideva in due parti nette la penisola italiana), merita una tappa Il Mio casale, azienda agricola biologica con agriturismo immersa nel verde di una piccola conca formata da un laghetto artificiale.

Riprendendo la strada per Croce e sorpassatone il piccolo caseggiato sempre tenendo la via Provinciale che conduce a Montecolombo, dopo due o tre chilometri si giunge su di un crinale più alto rispetto ai precedenti con una vista eccellente e suggestiva su parte della Valconca: qui, perfettamente inserito in una dolce atmosfera di collina, consigliamo una sosta presso L’ Agriturismo Fiammetta, dove oltre a una piacevole degustazione, nelle calde giornate estive, potrebbe piacere anche un ristoratore tuffo in piscina.

Riprendendo la via verso il borgo di Montescudo (interessante una visita, oltre che al piccolo centro che conserva ancora parte delle antiche mura medievali, anche alla Pieve delle Pace e al Museo della Linea Gotica) e imboccando la strada che scende a valle verso Trarivi si giunge al Marano e alla sua valletta all’altezza di Vecciano. Qui – tra il silenzio dei filari e qualche eco di acqua di fiume sui ciotoli – si può godere dello spettacolo di una rigogliosa e verdeggiante campagna stretta tra due paratìe di colline a guardia del rio da cui la piccola valle prende il nome. E sempre qui si può godere dell’ospitalità e della conoscenza di due eccellenti cantine vitivinicole del territorio che sono Podere Vecciano e Terre di Fiume.

A questo punto, dopo questa immersione nella tranquillità e nella quiete, tra vallette e crinali vista-mare, si può comodamente riconquistare la città concludendo verso Rimini questo tour ad anello nelle terre di mezzo.

ITINERARIO TOUR 2

ITINERARIO DEL CONCA
TRA I FILARI CHE GUARDANO IL FIUME

Questo itinerario si sviluppa interamente nella parte sud della provincia di Rimini e riguarda un’area estremamente vocata all’agricoltura e alle coltivazioni vitivinicole e che coincide con la parte collinare della Valconca.

La valle si presenta come un susseguirsi di dolcissime colline a ridosso di una pianura rurale e lussureggiante. Sarà un itinerario ad anello e partirà dalla vivace vita di costa di Cattolica per tornarvici dopo un tuffo in una delle zone più pittoresche e particolari dell’entroterra riminese.
Muovendoci da Cattolica prendiamo la Strada Provinciale 17 che dal mare, in pochi minuti, ci conduce verso San Giovanni in Marignano. Qui – immediatamente e come d’incanto – il trambusto e l’affollamento rivierasco cede il passo a una pianura rurale, che, nella stagione estiva, è bionda di grano e colorata dalle coltivazioni più varie. In questa piana un tempo definita il granaio dei Malatesta, sorge San Giovanni in Marignano, un delizioso paese di campagna immerso in uno scenario agreste, e sempre qui sorgono tre storiche eccellenze della Strada dei Vini di Rimini che meritano una prima sosta di degustazione: la Fattoria della Bilancia, la Fattoria Poggio San Martino e la Cantina Franco Galli.
Riprendendo poi il tour, iniziamo a penetrare la Valle del Conca sempre proseguendo sulla Strada Provinciale 17 fino al bivio per San Andrea in Casale e San Clemente. La morfologia del territorio già cambia e ci ritroviamo in un fondovalle stretto tra due sipari di colli che si alzano placidi, ma piuttosto decisi. Conquistando il crinale di San Clemente (dove – pur non trovandoci ancora particolarmente in alto – si possono ammirare tra le più belle vedute sulla costa sud) una fermata d’obbligo merita sia l’azienda agricola Enio Ottaviani che – poco più distante – la Tenuta Mara, entrambe immerse in un’oasi di filari e campi coltivati, morbide colline e dolcissime vedute sulla valle e la costa.
Riconquistato il fondovalle e continuando a risalire il fiume sulla Provinciale Conca, poco prima di giungere a Osteria Nuova, merita una tappa anche l’ Agricola I Muretti, che con il suo agriturismo e la sua cantina vitivinicola anima la campagna tra Montecolombo e Gemmano.
Ed infatti è verso Gemmano che presto vira il nostro tour. Attraversando il fiume Conca poco prima di Osteria Nuova, si prosegue per un pugno di chilometri lungo la strada che, risalendo il fiume, costeggia il monte di Gemmano. Qui ci si ritrova in un ambiente decisamente più ricco di contrasti: aree boschive si alternano a radure coltivate, mentre i colli  si alzano velocemente dal fondovalle. In questa suggestiva parte della valle, degna di menzione è la presenza della Tenuta Carbognano, un presidio di tipicità e tradizione vitivinicola assolutamente da scoprire e in cui concedersi una tappa di sosta.
Riprendendo il tour e invertendo il senso di marcia verso la costa ci dirigiamo verso Gemmano e Montefiore dove si può salire in cresta a entrambi i paesi guadagnando due tra le più belle vedute mozzafiato sulla costa (nelle giornate limpide la si può ammirare da Ravenna a Fano). Merita davvero.

E’ venuto il momento di rientrare, e così, passando da Morciano di Romagna per chiudere l’anello del nostro tour, ci dirigiamo di nuovo verso San Giovanni in Marignano, dove merita davvero l’ultima tappa di questo giro alla scoperta delle cantine della ValconcaLa Tenuta del Monsignore, una vasta e placida tenuta immersa nel verde con una meravigliosa vista sul mare a un passo dallo storico e suggestivo Castello di Gradara.

ITINERARIO TOUR 3

ITINERARIO DELLE “COSTE DI SGRIGNA”
DAL MARE ALLE PRIME ROCCHE DELLA VALMARECCHIA

La Valmarecchia è la bella e pittoresca valle che dal Monte Fumaiolo (dove nascono sia il Tevere che il Marecchia) conduce al mare Adriatico. Questo itinerario riguarda una parte collinare della valle particolarmente vocata alla vitivinicoltura e toccherà numerose tra le eccellenze vitivinicole del territorio del riminese.

Si parte dalle pendici di una strada di crinale molto suggestiva e caratterizzata da un paesaggio generoso di vedute spettacolari sul tracciato del fiume Marecchia e la parte più bassa della sua valle. Siamo ai piedi, infatti, della strada che da Rimini risale le cosiddette Coste di Sgrigna (o Via Santa Cristina) e qui una prima fermata è già d’obbligo con la visita alla bella tenuta del Podere dell’Angelo completamente immersa in una conca verdeggiante di filari proprio davanti al colle di Vergiano.
Risalendo dal Podere dell’Angelo sulla strada delle Coste di Sgrigna – e proseguendo in direzione Verucchio – il tour ci porta abbastanza velocemente su un crinale da cui è possibile ammirare un meraviglioso paesaggio sia a destra (sui colli della Valmarecchia e i suoi castelli) che a sinistra (la piana che si stende dal Monte Titano al mare), ed è proprio su queste primi pendici della strada di crinale che incontriamo altre due eccellenze del riminese: l’azienda agricola Cretaia e la Cantina Pastocchi. Entrambe queste cantine, pur essendo a un passo dal mare, mantengono intatto quel carattere genuino e ospitale della campagna romagnola, vale a dire un approccio col visitatore poco sofisticato e aperto all’incontro che è poi il segreto per scoprire appieno un territorio.
Proseguendo sempre in direzione Verucchio e mantenendo la strada di crinale si giunge a San Paolo, dove, con una piccola digressione si raggiungono facilmente sia Cà Perdicchi che San Rocco, altre due tappe obbligatorie del nostro tour. Cà Perdicchi è una cantina vitivinicola dinamica e creativa sulla dolce collina di San Paolo che guarda la valle del Marecchia, mentre San Rocco (poco più distante) ha anche un piacevolissimo agriturismo con ristorante ricco di tipicità e cucina della tradizione. Sempre nelle vicinanze è anche il bellissimo e buonissimo Agriturismo Carlinida cui si gode una vista unica capace di abbracciare trasversalmente sia parte della valle del Marecchia che quella del Conca.

Ritornando sulla via delle Coste di Sgrigna, in località Santa Cristina (prima di giungere a Verucchio) merita assolutamente una sosta panoramica presso l’ Azienda Agricola delle Selve. L’azienda che produce ottimi vini è, infatti, sita in una posizione paesaggisticamente straordinaria e camminando per i campi e clivi della tenuta si possono ammirare facilmente sia l’imponenza del Titano (il monte su cui sorge la Repubblica di San Marino) che le prime rocche Malatestiane di Torriana e Verucchio.
Ed è proprio alla volta di Verucchio che, ritornati sulla strada di crinale, riprende il nostro tour. Pochi tornanti e la bellezza imponente della rocca verucchiese fatta erigere dal Mastin Vecchio (capostipite della Signoria dei Malatesta) si staglia in tutta la sua potenza. Dopo una dovuta visita al borgo vecchio con la sua rocca, il museo della Civiltà Villanoviana e i suoi pittoreschi vicoli, si può riprendere il cammino per l’ultima tappa di questo tour. Infatti, scendendo il colle di ulivi fino ai piedi della medievale pieve di Villaverucchio, si giunge alla storica Casa Zanni, alcova dei sapori di Romagna e del gusto della tradizione tramandato di generazione in generazione dalla famiglia Zanni. Qui senza dubbio è d’obbligo, oltre a un buon calice di Sangiovese, anche la degustazione di una buona piadina della tradizione, …magari farcita di aromatiche erbette cotte o di ottimo e profumato crudo di Carpegna.
Con il gusto pieno della Romagna ancora sulle papille, il rientro a Rimini è quindi pressochè compiuto: basterà percorrere pochi chilometri di Marecchiese (la strada statale che costeggia il fiume Marecchia) per ritrovarsi quasi senza accorgersene di nuovo sulle spiagge assolate della Riviera.

ITINERARIO TOUR 4

ITINERARIO DEI DUE FIUMI
CANTINE, PALAZZI E TORRI TRA IL MARECCHIA E L’USO

Anche quest’ultimo itinerario riguarda la parte di territorio della provincia di Rimini geograficamente connesso e culturalmente legato alla Valmarecchia. Idealmente facciamo partire questo itinerario proprio dal Ponte di Tiberio (bellissimo esempio riminese di ponte romano del 17 d.C.) e dunque dall’inizio della via Emilia che, per mano Romana, “cucì” in maniera definitiva e millenaria tutto il nord della penisola Italica.

Dal ponte romano, dunque, in pochi chilometri di via Emilia si giunge a Santarcangelo di Romagna, vale a dire uno dei “cuori” della cultura romagnola, nonchè paese di Tonino Guerra e di tanti poeti del calibro di Raffaello Baldini e Nino Pedretti. Ma anche – come narrano storie e leggende – probabile luogo di nascita (almeno nel nome) di quel “Sanguis Jovis” (dal toponimo Mons Jovis cioè “Monte Giove” che è il monticello su cui sorge la cittadina) oggi più comunemente detto “Sangiovese”. Appena prima di entrare nella vivacissima vita del paese, a qualche centinaio di metri prima della rotonda d’ingresso, sempre restando sull’Emilia, la nostra prima tappa è proprio nella sede dell’ Azienda Vinicola Battistini che, pur avendo vitigni presso la Tenuta dei Calanchi (nell’immediato entroterra di San Giovanni in Galilea), qui ha il suo punto di degustazione e vendita.
D’obbligo anche una visita al pittoresco borgo medievale del paese completamente arrotolato attorno alla sua rocca Malatestiana e al suo Campanone (o torre civica) che da secoli, come una chioccia, raccoglie, raduna e scandisce i ritmi della borgata. Sempre d’obbligo è anche la visita a due gioielli del patrimonio museale del territorio riminese rappresentati dal MUSAS (Museo Storico e Archeologico di Santarcangelo al cui interno – per esempio – si possono apprezzare numerosi reperti della fiorente attività artigiana legata alla produzione vitivinicola di epoca Romana rappresentata dalle numerose botteghe per la produzione di anfore da vino in terracotta) e il MET (bellissimo e curatissimo museo della cultura contadina).
Appena fuori paese, percorrendo la via Santarcangiolese che porta a Torriana, incontriamo la nostra seconda tappa del tour: La Collina dei PoetiL’azienda agricola sorge sopra il colle che guarda il Mastio Malatestiano e la Collina dei Cappuccini con i suoi cipressi e dolci clivi scoscesi. Tra ulivi e vigneti, l’originale casale agricolo è un posto suggestivo dove assaporare a pieno tutto il gusto e la bellezza della cultura rurale di un tempo.
Proseguendo per la Santarcangiolese, sempre immersi nella verdeggiante valle che costeggia il Marecchia, continuiamo il nostro viaggio nel tempo giungendo ai piedi di una collina alla cui sommità sorge una delle dimore storiche più significative di tutto il territorio: Palazzo AstolfiIl palazzo – in origine una masserizia fortificata – sorge in località Poggio Berni ed è oggi anche sede di una rinomata e omonima azienda vitivinicola e di uno splendido agriturismo: la nostra terza tappa.
Ancora con la bellezza negli occhi e nel cuore riprendiamo il nostro piccolo tour alla volta di Torriana. Raggiungendo la cima di uno sperone imponente e massiccio, si conquistano le vestigia dell’antica cittadella medievale e forse una delle viste più superbe su quest’angolo di Romagna stretto tra le rocche della Valmarecchia e la costa qui visibile fino a Ravenna.  Inoltre se ci troviamo nel mese di Luglio è molto probabile  che nel borgo si prepari una bella festa dedicata ai sapori e alle tipicità: la Collina dei Sapori appunto, delizia per il palato e per il gusto. Altra digressione interessante è la visita alla vicinissima e suggestiva Montebello un piccolo borghetto che antiche leggende vorrebbero infestato di fantasmi a partire dalla piccola Azzurrina, figlia di un antico nobiluomo che, persasi da bambina nelle segrete del maniero, pare visiti ogni notte di tempesta il pittoresco castello.
Leggende a parte, ridiscendendo ora verso la valle dell’Uso ci accingiamo a compiere l’ultima tappa di questo tour ad anello. La valle del fiume Uso morfologicamente più angusta e sinuosa di quella del Marecchia mantiene tutte le caratteristiche delle vecchie valli rurali: filari, frutteti, allevamenti in un placido susseguirsi ci riaccompagneranno verso Santarcangelo, ma non prima di aver toccato la nostra ultima tappa.
In località Poggio Berni, qualche minuto prima di giungere a Santarcangelo, saliamo brevemente il clivo dolce di una collinetta e giungiamo a Case Marcosanti, un’azienda vinicola in un’oasi di verde dove il tempo sembra assolutamente fermarsi a partire dall’originale e divertente vecchia locomotiva a vapore che campeggia all’ingresso della tenuta, testimonianza del tempo che forse qui non è passato… almeno non così in fretta! Inoltre, sempre in zona, merita una visita un secondo esempio di bella dimora antica di campagna rappresentato da Palazzo Marcosanti.
Dopo quest’ultima tappa non ci resta che rientrare a Santarcangelo e, riprendendo la via Emilia, riconquistare Rimini e le sue spiagge da dove il nostro tour è partito.

Vuoi organizzare un tour per piccoli o grandi gruppi sulla Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini? Sei interessato ad avere maggiori informazioni sulle cantine e le strutture ricettive?  Sei un tour operator alla ricerca di suggerimenti originali per nuovi itinerari nel riminese?

Non esitare a contattare!

TELEFONO: +39 0541 787037
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Nella carta dei vini del Jones Caffe’ puoi assaggiare alcuni dei vini dei colli di Rimini

Abbinamenti cibo e vino a rimini

CROSTINO BURRATA E ALICI

Prova: vini spumanti metodo Charmat, come un Prosecco Extra Brut o una Passerina.

Perché va bene:

vini profumati e freschi con le bollicine sono perfetti per aperitivi e stuzzichini come questo crostino. La burrata e l’alice hanno dei profumi e sapori molto pronunciati, quindi serve un vino altrettanto profumato. Il piatto è anche un po’ grasso (aiaiai la burrata va tutta sui fianchi!) quindi la bollicina è perfetta per pulire il palato. Inoltre, un pochino di dolcezza, come quella dello spumante Brut bilancia il salato dell’alice. Un abbinamento cibo vino perfetto per ogni stagione!

PATA NEGRA

Prova: un metodo classico come un Franciacorta o un Trento doc.

Perché va bene:

il metodo classico riesce a sorreggere l’aromaticità del prosciutto Pata Negra e allo stesso tempo ripulisce la bocca dalla grassezza del Jamon Iberico. Chardonnay o Pinot Nero a te la scelta! Un abbinamento cibo vino internazionale e senza confini!

FOCACCIA E MORTADELLA

Prova: l’inimitabile Champagne per scoprire che è un vino perfetto anche con il piatto più semplice del mondo!

Perché va bene:

lo Champagne (soprattutto nella versione giovane) è minerale, agrumato e con una ottima acidità. Quando incontra la mortadella, grassa e profumata, si fonde con questa e dà vita ad una esplosione di sapori in bocca! Poi spenderai poco per la mortadella e il resto del budget lo potrai usare per lo Champagne! Un ottimo abbinamento cibo vino anche per le tue tasche!

SUSHI DI SALMONE

Prova: un vino bianco fresco e non esageratamente alcolico, come il Riesling tedesco, un Sauvignon Blanc della Nuova Zelanda o un Gavi.

Perché va bene:

il salmone e il riso danno una sensazione di dolcezza e collosità, quindi per fare un buon abbinamento cibo vino è necessario avere un vino leggero e fresco. In questo modo non viene coperto il sapore delicato del pesce fresco ma l’acidità del vino ci aiuta ad apprezzare il boccone!

HAMBURGER DI MANZO

Prova: un vino ruspante e diretto, di medio alcool e senza fronzoli come un Sangiovese di Romagna o uno Zinfandel americano.

Perché va bene:

sono vini diretti e con un bel corpo, ma non esagerano né in alcool, né in esuberanza. Ciliegiosi al punto giusto e sempre con un buon tannino e acidità in grado di reggere un piatto grasso e unto come l’hamburgher di manzo con eventuali salse e bacon!  

GORGONZOLA E FORMAGGI MUFFATI

Prova: un vino abbastanza alcoolico, sapido e leggermente dolce, come un Orvieto Classico o un Verdicchio passito muffato.

Perché va bene:

il gorgonzola è cremoso e morbido con sapore inimitabile e leggermente piccante. L’alcool e la dolcezza del vino servono per rendere meno pungente il sapore del gorgonzola, mentre il sapore amarognolo del muffato del formaggio si sposa bene con il sapore dolce e intenso dovuto alla muffa nobile. Un abbinamento cibo vino da sempre amato e che devi assolutamente provare!

PIADINA ALICI MARINATE, RUCOLA E CIPOLLINA FRESCA

Innanzitutto preparare la marinatura: frullare in un mixer i due spicchi d’aglio, il prezzemolo, sale, pepe e olio evo q.b. e lasciare riposare per qualche momento.

Quindi prendere le alici fresche (è molto iportante che il pesce – non venendo cotto – sia assolutamente fresco e appena pescato) e mondarle privandole di testa, coda e tagliarle (senza dividerle del tutto) in due metà. Una volta mondate tutte le alici riporle in una terrina poi versare la marinatura appena preparata coprire con un a pellicola e lasciare riposare per circa 7/8 ore a temperatura ambiente.

Una volta pronte le alici marinate, aggiungere un bichciere di aceto di vino bianco, mondate rucola e tagliate a rondelline finissime la cipolla fresca, quindi cuocere le piadine e farcirle servendole ancora tiepide. Con Vino bianco

Aperitivo a Rimini a San Valentino

La festa degli innamorati a Rimini! Cosa c’è di più romantico? E non parliamo soltanto del 14: tutto febbraio è il mese degli innamorati!

Aperitivo a san Valentino a Rimini

Le cose da fare per San Valentino a Rimini sono tante. Qualche idea? Ecco qui di seguito alcuni suggerimenti per la vacanza più romantica dell’anno nella città più magica della Riviera adriatica.

Una passeggiata sulla spiaggia, godendo del calore dei raggi del sole che indorano la sabbia e l’acqua, un salto al centro storico, andando per negozi tipici, alla ricerca del regalo giusto, una visita al nuovo Fellini Museum, per un’esperienza culturale coinvolgente.
E poi ancora una pedalata sul bellissimo e nuovo lungomare, per respirare la salsedine, una capatina alla spa del mare, per un momento di relax a due e l’immancabile cena a lume di candela, fatta di classici piatti romagnoli e vini d’eccellenza.

Rimini è una città viva e attiva tutto l’anno. Molti sono gli eventi che la animano anche a febbraio me che possono allietare il tuo programma per San Valentino.

Vuoi una festa degli innamorati a Rimini che sia esattamente quella che sogni? Per avere una proposta pensata espressamente per la tua vacanza a due….

Aperitivo al Jones Caffe’ di Rimini a San Valentino

Vino Rose’ per Aperitivo

Anche se molto trascurato i vini Rose’ sono eccezionali, ed ecco alcune proposte per bere un aperitivo a rimini

Il Cerasuolo d’Abruzzo è una delle più prestigiose e apprezzate tipologie di vino rosa, prodotto a partire dal vitigno a bacca nera Montepulciano. Il Cerasuolo è ottenuto dalla vinificazione in bianco dell’uva rossa con macerazioni più o meno prolungate che gli regalano sfumature e aromi diversi, è uno dei rosati più longevi al mondo perché presenta un gran numero di sostanze antiossidanti che gli permettono di raggiungere la piena espressione dopo un lungo periodo. A fianco a queste versioni complesse e intense esistono anche numerose varianti più semplici e dirette, caratterizzate da una nota golosa di ciliegia e da una travolgente e invitante freschezza che guida il sorso e lo rende unico e inimitabile…

Il Rosato del Salento è l’etichetta storica e più rappresentativa della cantina Rosa del Golfo, un punto di riferimento della tipologia, prodotto in prevalenza da uve Negroamaro con vinificazione in acciaio. Fragranti profumi di fiori rossi, rose e fragoline accompagnano un sorso morbido e rotondo, fresco, fruttato e saporito….

Il vino rosato in genere è uno stile di vino molto versatile.

Per via della sua acidità uno degli ingredienti che si abbina bene è il pomodoro quando ben maturo e succoso. Infatti, il pomodoro maturo e stagionale ha una sapore un pò dolce, che viene ben bilanciato dalla freschezza del vino.

Provalo con una bella pizza margherita con la bufala, una caprese fresca oppure con una zuppa di pesce.

Per le sue caratteristiche si presta benissimo agli aperitivi e agli antipasti. Ma anche ad una pasta bianca al pesce.

Gli spumanti rosati, invece, sono una vera chicca!

Consigliato da noi :

Ramante Rose’ Brut Millesimato – Podere Vecciano – Romagna – 11,5°

Champagne

Champagne a Rimini Jones Caffe’

Districarsi tre le sigle riportate su una bottiglia di Champagne non è sempre facilissimo ma è basilare per comprendere la grande complessità che sta dietro questa immaginifica regione da 300 milioni di pezzi, quasi tutti pregiati, che ogni anno invadono gli scaffali di mezzo mondo. Certo variano i prezzi e le etichette ma soprattutto varia quello che trovate nelle bottiglie e il modo con cui vengono prodotti e assemblati i vini che compongono le varie cuvée.

Bere, anzi degustare Champagne è tremendamente bello, affascinante, gourmet, nerd e anche sensuale.

Forse è una delle pochissime occasioni in cui nerd e sexy possono coesistere (a meno che tu non sia parte del team sapiosexual).

C’è chi dice che sorseggerebbe Champagne anche a colazione, chi invece lo odia e preferisce le nostrane bollicine italiane.

Che a dire il vero anche noi in Italia siamo bravini con il metodo classico.

Eppure lo Champagne è sempre lì che ci osserva: dalla carta dei vini agli scaffali delle enoteche.

E soprattutto ci riempie la testa di domande: che cosa vuol dire R.M.?

E Grand Cuveé?

Si può abbinare alla torta per i festeggiamenti?

Sciabolarlo fa figo o fa coatto?

Bhè, se non te ne sei ancora innamorato è perché lo odi, ma ricordati: si finisce sempre per fare l’amore con chi si odia!

E comunque tornando al vino (questa cosa del sexy mi ha influenzato l’introduzione!), ti consiglio di leggere questo articolo se vuoi imparare a trovare il tuo Champagne preferito o se vuoi semplicemente conoscerne i fondamentali.

Il livello di dolcezza

Il primo indiscusso parametro da valutare è quanto vuoi dolce il tuo Champagne.

Per capire la dolcezza del vino che stai per scegliere ti basterà guardare in etichetta e troverai sempre una sola di queste parole: Brut Nature, Extra Brut, Brut, Extra-Dry, Dry e Doux.

Ho disposto le diciture in ordine di dolcezza crescente (quindi il meno dolce è il Brut Nature e il più dolce il Doux, per intenderci!).

Probabilmente se ti ricordi come si produce un metodo classico saprai che quella che noi percepiamo come dolcezza è dovuta ad una sorta di “zuccheraggio” del vino (una miscela di vino e zucchero o mosto d’uva chiamata “liqueur de dosage” o “liqueur d’expédition”), che viene aggiunto alla fine della seconda fermentazione (la fase in cui si sviluppano le bollicine).

Il dosaggio di zucchero talvolta è essenziale perché l’acidità è così alta che per molti potrebbe risultare imbevibile (più o meno come una limonata ghiacciata in inverno).

La maggior parte degli Champagne è prodotta nel livello Brut.

Stile

Probabilmente già sai che le uve che si allevano al 99% in questa regione sono 3: Chardonnay, Pinot Nero e Meunier.

La combinazione tra queste uve, piuttosto che l’uso singolo di una ci dà qualche indizio sullo stile di produzione dello Champagne.

Blanc de Blancs

In italiano significa “bianco dei bianchi”, proprio a voler indicare che è un vino prodotto solo con uve bianche al 100%, quindi con uve Chardonnay. Quindi se bevi un Blanc de Blancs puoi stare sicuro che stai bevendo Chardonnay in purezza (ci sono piccole eccezioni ma sono del tutto trascurabili, es. 100% Pinot Bianco). I profumi sono quelli di agrumi, limone soprattutto, mela, gesso, fiori bianchi.

 Blanc de Noirs

Lui invece è il “bianco dei neri”, che non è un insulto razzista, ma indica che il vino è prodotto con uve nere al 100% però vinificate in bianco. Ciò significa che potrai trovarne di Pinot Nero 100%, di Meunier 100% oppure di un mix tra i due. I profumi ricordano lampone, quasi fragola e spesso nocciola, biscotto.

Rosati

Si possono produrre mescolando vino prodotto da uve bianche con partite di vino rosso da Pinot Nero e Meunier. In questo caso le uve rosse usate possono anche essere una piccolissima percentuale e daranno non solo il colore ma anche quel profumo che ci piace tanto di fragoline di bosco.

Anni sui lieviti

Se per noi donne invecchiare ogni tanto è un problema, gli Champagne non temono il tempo che passa, anzi. 😒

Una delle prime cose che noterai, assaggiandone di diverse annate, è proprio come cambia il gusto nel corso dell’invecchiamento.

Come per ogni metodo classico, l’invecchiamento sui lieviti in bottiglia regala al vino aromi di crosta di pane, tostato, nocciola, crema pasticcera.

In base a questo puoi distinguere tra:

  • Sans anné

E’ la linea di Champagne identificativa del c.d. gusto della casa, ovvero dello stile aziendale, uguale anno dopo anno, a prescindere dall’annata e dalla vendemmia.

La tradizione vuole che in questi casi si assemblino vini di annate diverse.

Al momento dell’assemblaggio, lo chef de cave (ovvero un esperto a metà tra l’enologo e il cantiniere) crea l’armonia che riflette la sua visione di quel che lo Champagne deve essere, grazie alla varietà dei vini di cui dispone: varietà dei cru e dei vitigni, ma anche delle annate.

In etichetta quindi non troverai l’indicazione di un anno specifico.

Fanno affinamento sui lieviti in bottiglia minimo 12 mesi (quindi il processo di maturazione complessivo dura 15 mesi).

In genere hanno uno stile più fruttato anziché tendente alle note di nocciola e tostatura.

  • Millesimé

Quando la vendemmia è andata particolarmente bene e quindi si preannuncia un’ottima annata, i produttori creano questi vini.

Sono quindi espressioni autentiche di una particolare annata e quindi ogni Millesimato è diverso dagli altri.

Invecchiano minimo 3 anni e l’anno di vendemmia è indicato in etichetta. In genere hanno una consistenza più cremosa e note tostate.

Classificazione in base al luogo di coltivazione delle uve

Ecco un’altra semplice parolina che troverai in etichetta (sempre e solo una di quelle che seguono): Premier Cru o Grand Cru.

Questi indicano la qualità delle uve prodotte in un determinato vigneto: se le uve sono prodotte in un Premier Cru sono molto buone, se sono prodotte in Grand Cru sono eccellenti.

Questo perché nella regione che racchiude la denominazione ci sono tantissimi comuni (319 per l’esattezza), ma ci sono solo 42 villaggi Premier Cru e solo 17 Grand Cru, cioè quelli che danno uve più pregiate e anche i più costose.

Classificazione in base al produttore

Anche qua i cugini francesi la sanno dire lunga, perché non parliamo semplicemente di cantina: ci sono molti dettagli che chiaramente fanno la differenza.

Ti voglio rassicurare: questa indicazione la troverai in etichetta. Vediamo le tipologie.

1. Maison

Sono le grandi case di Champagne, come Moet, Veuve Clicquot, Bollinger ecc.) e le loro uve vengono da tutta la regione.

2. Cooperative

Sono aggregazioni di produttori della stessa regione che producono vino con le uve appartenenti a tutti.

  • CM “Coopérative Manipulant” scritto in etichetta vuol dire che i viticoltori singoli si uniscono e producono vino tutti sotto lo stesso marchio.

3. Vignerons

Sono i piccoli produttori, aziende familiari, che allevano le proprie uve e ne producono il proprio vino. In questa categoria puoi distinguere tra:

  • RM “Récoltant Manipulant” ovvero colui che alleva le uve e utilizza minimo il 95% della propria uva per produrre vino.
  • RC “Récoltant Coopérateur”, nel caso in cui colui che coltiva le proprie vigne, conferisce le uve ad una cooperativa che elabora e commercializza, oppure dalla quale ritira l’equivalente delle uve consegnate sotto forma di vini o bottiglie da commercializzare in proprio.

Alt! Altre figure del settore sono:

  • NM “Négociant Manipulant”: Indica un produttore che acquista uve, mosti o vini e quasi sempre coltiva anche propri vigneti, elaborano Champagne in locali di sua proprietà. In questa categoria rientrano le grandi maison famose nel mondo.
  • MA “Marque d’Acheteur” ovvero un grande rivenditore o un ristoratore che compra vino e lo rivende con la propria etichetta privata. Ad esempio se trovi un ristorante che vende Champagne con il proprio nome, oppure un marchio di moda allora quello sarà quasi sicuramente MA. Insomma è il caso in cui la marca non appartiene a chi elabora lo Champagne ma appartiene all’acquirente (es. Fauchon, Maxim’s).
  • ND “Négociant Distributeur” cioè colui che compra vino e che quindi etichetta e distribuisce Champagne che non ha coltivato né prodotto.

Provenienza regionale

Ultimissima distinzione è quella in base alla regione specifica in cui viene prodotto Champagne o meglio dove vengono coltivate le uve.

Questo perché ci sono 5 zone principali di allevamento e ognuna ha caratteri distintivi, a prescindere da chi produce lo Champagne.

1. Montagna di Reims

Qui si alleva in genere Pinot Nero, quindi Champagne di corpo, robusti, pieni e ricchi.

Qui ci sono 10 dei 17 vigneti Grand Cru, tra cui ad esempio Ambonnay, Bouzy, Verzy, Verzenay e MaillyChampagne.

Hai mai sentito parlare di Krug?

Loro utilizzano uve della Montagne de Reims.

2. Valle de la Marne

Qui c’è solo un Grand Cru che si chiama Épernay.

L’eccellenza qui è il Meunier, che raramente è vinificato in purezza e può essere prodotto in stile più secco, fresco e tagliente oppure nella versione più morbida (quindi dolce), ricco e piacione.

3. Côte des Blancs

Qui è principalmente coltivato Chardonnay e ci sono i restanti 6 vigneti Grand Cru.

Nella zona sono prodotti tra i migliori Champagne al mondo Blanc de Blancs.

4. Costa di Sezanne

L’uva principalmente allevata è lo Chardonnay. Da qui spesso provengono le uve delle grandi Maison.

5. Côte des Bar

Questa regione è lontana dal resto della Champagne al confine tra Champagne e Borgogna. Non per nulla si coltiva per lo più Pinot Nero e produce uno stile di Champagne più ricco, simile a quello della Montagne de Reims.

In conclusione

Trovane uno che assecondi il tuo gusto o semplicemente di cui sai pronunciare il nome in modo credibile: tanto sono tutti buonissimi!

Eh mi raccomando non usare un tristissimo flute per servirlo. Al massimo posso concederti la coppa alla Di Caprio, ma che sia solo per le feste anni 20’!

Io il mio preferito ancora non l’ho trovato.

Mi piace dire così, almeno ho la scusa per continuare a berli in ogni occasione!

Birre artigianali a Rimini

BIRRA PYRASER

PYRAS, E’ UN PICCOLO PAESE DELLA FRANCONIA FAMOSO PER LA SUA BUONA BIRRA. QUI SI PRODUCONO PIU’ DI UNA DOZZINA DI BIRRE ARTIGIANALI,

TUTTE LE BIRRE SONO BIOLOGICHE E NON PASTORIZZATE, PRODOTTE CON L’ ACQUA DERIVANTE DA UNA FONTE PROPRIA SITA IN MEZZO AL BOSCO DI PINI ROSSI ALTISSIMI E CIRCONDATA DA UN MARE DI MIRTILLI.

L’ ACQUA VIENE PRELEVATA AD UNA PROFONDITA’ DI 105 METRI, LEGGERISSSIMA E DIGERIBILISSIMA. PER TUTTE LE BIRRE PYRASER, SI CONSIGLIA DI VERSARLE NEI BICCHIERI IN MINIMO TRE VOLTE, PROVOCANDO COSI’ UNA BELLA SCHIUMA. 
IN ALTERNATIVA ALLE BIRRE ARTIGIANALI IN BOTTIGLIA AL JONES CAFFE’ TROVI LA BIRRA ALLA SPINA

Birra Premium tedesca KROMBACHER


BIRRA PYRASER DUNKLES ” EX JUBELTRUNK”

Birra di giubilo – ogni volta quando si vuole festeggiare! Di sapore rotondo e pieno, è stata prodotta la prima volta per il giubileo dei 100 anni della birreria. Prodotta da malto tostato di Monaco, birra di colore rosso maltato infuocato, ha un sapore specialmente aromatico. Tipologia:bassa fermentazione Schiuma:fine e persistente Grado: 5,4 % vol Calorie : circa 245


BIRRA PYRASER PILS

Grazie al luppolo dello Spalt! Il luppolo profumato è il motivo per il sapore gradevolmente amaro e fine di questa birra elegante e chiara. Tipologia: bassa fermentazione Sapore: amaro di luppolo elegante e fine, rinfrescante Schiuma: piacevolmente luppolata e persistente Colore: chiara trasparente e brillante Grado 5,1 % vol. alc. Calorie/bottiglia: ca. 212 Raccomandata per i buongustai: Consigliamo la Pyraser Gutsherrn Pils con delle grigliate e piatti saporiti o come aperitivo da bersi in qualsiasi occasione e ora.


BIRRA PYRASER HOPFENPFLUCKER PILS ” LUPPOLO FRESCO ” SOLO IN AUTUNNO”

IN UN PICCOLO GIARDINO DI LUPPOLO, ACCANTO ALLA BIRRERIA PYRASER, IMMERSA NEL VERDE, CRESCONO 72 PIANTE DI LUPPOLO AROMATICO CURATE DAL NOSTRO AGRARIO WILLI SCHNEIDER. ALLA FINE DI AGOSTO CELEBRIAMO LA RACCOLTA. CON QUESTO LUPPOLO FACCIAMO UN SOLO DECOTTO CON MALTO D’ ORZO, PER QUESTO SI CHIAMA LUPPOLO FRESCO. BIRRA CHIARA SPECIALE NON PASTORIZZATA 5% VOL

BIRRA PYRASER KELLERBIER NATURTRUB

UNA SPECIALITA’ DI ALTA FERMENTAZIONE CON I LIEVITI DI BIRRA DI CANTINA, RICCA DI VALORI NUTRITIVI BUONI PER LA SALUTE. UNA BIRRA PIACEVOLE E PIENA DI SAPORE CON UNA LEGGERA NOTA DI MALTO E UN PIACERE AMARO DI LUPPOLO.BIRRA CHIARA NON FILTRATA, CON POCO CO2, ALCOL 4,8%, CALORIE 206 PER BOTTIGLIA.

BIRRA PYRASER 6 – KORN BIER

QUESTA BIRRA NON FILTRATA FATTA CON SEI TIPI DI CEREALI E’ STATA REALIZZATA DAL MASTRO BIRRAIO HELMUT SAUERHAMMER ED E’ UNICA IN GERMANIA.I SEI TIPI DI CEREALI SONO: LA SPELTA, L’ ORZO, IL FRUMENTO, LA SEGALA, IL FARRO, L’ AVENA. COLORE ORO LUMINOSO, ALCOL 4,6%, CALORIE 201 PER BOTTIGLIA

Cocktail aperitivo a Rimini

Niente di meglio che ritrovarsi al Jones Caffe’ con il proprio gruppo di amici per trascorrere una serata allegra e ricca di gusto. Appuntamento per l’ora di cena, ma qualcuno arriva sempre in ritardo e in questi casi non c’è niente di meglio, per ingannare l’attesa, che ordinare un aperitivo, magari all’aperto. Aver scelto un ristorante che abbia anche un buon cocktail bar può essere una vera fortuna, perché oltre ad un semplice flute di prosecco, si può ordinare un cocktail, l’ideale per aggiungere gusto e piacere alla serata. Ma quali sono i migliori drink da scegliere come aperitivo?

Ecco una lista dei migliori 10 cocktail pre-dinner che non possono mancare in una drink list dedicata alle proposte per l’aperitivo. Tra questi, i drink più ordinati e richiesti al mondo, quelli che hanno fatto la storia delle miscelazioni alcoliche e che sono diventati un must, dei veri e propri classici.

Americano

Bitter, Vermouth, Soda

Un cocktail tutto italiano, nonostante il nome, in cui il bitter e il piemontese Vermouth si miscelano in maniera equilibrata, circa 3cl ognuno, per poi essere vivacizzati dalla soda. Un cocktail che si prepara direttamente nel bicchiere, preferibilmente old fashioned, con aggiunta di una fettina di limone e una di arancia a guarnire il bicchiere.

Garibaldi

Bitter, Succo di arancia fresco

Un cocktail semplicissimo e valido sia come aperitivo che come long drink, il Garibaldi rende omaggio all’eroe dei Mille, richiamandone il colore della giubba: il rosso. In questo cocktail, i 3/10 di bitter bastano a determinarne la nota amara, speziata e alcolica che non può mancare in un cocktail classico, che in più, con la presenza del succo di arancia, risulta anche molto fresco.

Aperol spritz

Aperol e prosecco

Il primo drink a cui si pensa se si sente parlare di aperitivo, è lo spritz. Classico e perfetto, si compone di vino bianco frizzante, 6 cl di prosecco secondo la ricetta ufficiale IBA, 4 cl di Aperol e aggiunta di soda. Un drink che trova origine nella storia di Venezia, al tempo della Serenissima, e che da lì si è diffuso, divenendo oggi un’istituzione come aperitivo.

Campari spritz

Campari e prosecco

Una variante che sostituisce il campari al bitter e che conferma la presenza di prosecco e di soda. Il gusto amaricante, ottenuto dalle erbe aromatiche infuse per ottenere questa bevanda alcolica e il colore rosso rubino che lo caratterizzano ne fanno un drink che non è solo una variante, ma una scelta che non può mancare nel menù.

Moscow Mule

Vodka, Lime, Ginger Beer

Questo cocktail si conferma come intramontabile. Da sempre apprezzato per gusto deciso e freschezza. Un drink in cui i toni morbidi della vodka si uniscono alla tocco pungente della Ginger Beer e del Lime, creando una miscela impareggiabile. L’ideale per iniziare una serata nell’ora dell’aperitivo.

Negroni

Bitter, Vermouth, Gin

La storia di questo cocktail spiega perché la ricetta di questo drink sia tanto simile a quella dell’Americano, un drink abitudinario per il conte Negroni, che a Firenze, negli anni Venti del Novecento, chiese al suo barman di sostituire la soda con il gin. Ed ecco giungere fino a noi un cocktail unico, oggi conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

Gin Tonic

Gin, Acqua Tonica

Una miscela semplicissima in cui troviamo 1/3 di gin e 2/3 di acqua tonica. A questi si aggiunge una fetta di limone e volendo due fettine di cetriolo. Un drink che spicca per la sua freschezza, particolarmente adatto come aperitivo, ma il cui rapporto di alcol se variato aumentando la presenza di gin, può fare di un cocktail pre-dinner una scelta per chi vuole osare qualcosa in più.

Mojito

Rum, Lime, Zucchero, Menta, soda

È cubano questo cocktail, per il rum, circa 4,5 cl e la Hierba buena, un tipo di menta tipica di Cuba connotata da un aroma meno persistente di quella nostrana. Poi lime, zucchero di canna e soda. Questi gli ingredienti per un aperitivo esotico, estivo, dolce e pungente allo stesso tempo.

Daiquiri

Rum, Lime, Zucchero

Daiquiri è una spiaggia cubana e in un cocktail che si ispira a questa isola non può mancare il rum. Si tratta di un cocktail particolarmente dissetante che si compone di 4,5 cl di rum bianco, 2 cl di succo di lime fresco e 0,5 cl di sciroppo di zucchero. Uno dei preferiti dallo scrittore Hernest Hemingway, insieme al Mojito.

Il cocktail bar Jones Caffe’ di Rimini, propone, oltre a questi classici cocktail, anche una drink list dedicata allo Spritz, un vero e propri omaggio al più apprezzato dei cocktail per apertivo, Bollicine.

Spritz Aperitivo a Rimini

Lo spritz è un long drink aperitivo alcolico veneto a base di vino bianco, spesso prosecco, un bitter amaricante e seltz. Dal 2011 è un cocktail ufficiale della IBA. L’International Bartenders Association è l’organizzazione internazionale che ha lo scopo di rappresentare i barman presenti in tutto il mondo. È l’organizzazione più autorevole nel settore del bartending a livello mondiale dove vengono inseriti i cocktail mondiali.

Lo Spritz ha un colore inconfondibile e conosciuto in tutto il mondo come simbolo dell’aperitivo. Amato da molti perché è leggero, con una gradazione alcolica contenuta e dal gusto personalizzabile a seconda dell’amaro che si sceglie. Ecco la nostra ricetta.

Aperol Spritz

  • 3 parti di Prosecco
  • 2 parti di Aperol
  • 1 spruzzo di Seltz o Soda o acqua minerale gasata
  • fetta di arancia

Campari Spritz

3 parti di Prosecco
2 parti di Campari
1 spruzzo di Seltz o Soda o acqua minerale gasata
fetta di arancia

Hugo Spritz

3 parti di Prosecco
2 parti di Fior di Sambuco meglio ancora con il St-Germain realizzato dall’infusione con oltre 1000 fiori di sambuco raccolti manualmente in tarda primavera. Si tratta di un’etichetta artigianale, originale e unica, dal profilo fresco, floreale e delicato.
1 spruzzo di Seltz o Soda o acqua minerale gasata
fetta di arancia

Ecco cosa c’è da sapere su questo cocktail da aperitivo celebre in tutto il mondo: il bicchiere da usare, gli ingredienti, qualche accortezza e curiosità.

Qualche curiosità sulla storia dello Spritz: si racconta sia stato creato dai soldati austriaci di stanza in Triveneto nell’Ottocento, durante l’occupazione negli anni precedenti all’Unità d’Italia; infatti le truppe austriache non erano abituate al tenore alcolico dei vini veneti, che invece gli autoctoni ben sopportavano per tradizione e abitudini culturali. Non a caso, il nome Spritz rimanda al verbo tedesco spritzen, equivalente di “spruzzare”, che indica appunto l’azione dell’allungamento del vino con l’acqua gasata usando la vecchia pistola da selz.

La ricetta originale dello Spritz, risalente agli anni ’20 -30 e contesa tra Padova, Venezia e Treviso (terra di Prosecco) prevede quindi pari quantità di soda e vino bianco, da non confondere con la ben più famosa variante con l’Aperol, che vi mostriamo noi.

L’Aperol Spritz si diffode negli anni ’40-50, prima a Venezia e poi a Padova: lo Spritz, preparato con il vino veneto bianco frizzante e acqua gasata, inizia ad essere macchiato con una dose di liquore dal tipico colore arancio. L’Aperol, aperitivo alcolico bitter, marchio di Campari dal 2003, nasce infatti a Bassano del Grappa nel 1919 (poi presentato alla Fiera di Padova) ad opera dei fratelli Barbieri.

Vino Rosso per un aperitivo a Rimini

Il Wine bar di Rimini

I vini rossi da aperitivo sono una scelta di nicchia ma, sapendo scegliere bene, decisamente vincente. Perfetti per accompagnare stuzzichini salati dal sapore intenso e, magari, a base di carne. L’ideale è comunque scegliere un vino rosso leggero che ben si presti al momento dell’happy-hour. Per gli amanti del vino rosso ci sono infatti molte scelte fresche e leggere. Come ad esempio il Sangiovese, il Lagrein. Per non dimenticare Sangiovesi, perfetto per accompagnare i classici taglieri di salumi e formaggi che spesso accompagnano le bevande durante l’aperitivo. Se però del vino rosso ami l’intensità e la corposità, il consiglio è quello di prendere un Nero D’Avola, un Primitivo oppure Negroamaro.

Anche il Vino del riminese è cresciuto negli ultimi anni per qualità e importanza. Spiccano chiaramente i rossi primo fra tutti il Sangiovese che – leggenda vuole – voglia derivare il suo nome addirittura da “Sanguis Jovis” ossia “Sangue di Giove” dal nome del vino prodotto Sangiovese di Romagna . Ma anche i bianchi riminesi fanno parlare di sé, come la Rebola dei Colli di Rimini un vino autoctono dal profumo delicatamente fruttato e il sapore asciutto ed armonico, ideale per accompagnare piatti di pesce e di carne, così come ottimo vino da degustare al calice durante l’aperitivo a Rimini poi se lo assaggi al Jones caffe’ di Rimini ottima scelta di vini.

Le tipologie dei vini rossi fermi

vini rossi devono il loro colore al fatto che le bucce degli acini, a contatto con il mosto, trasferiscono a questo tutta una serie di sostanze, coloranti in primis, ma non solo, che non sono presenti nelle bucce delle uve a bacca bianca. Gli antociani , sono le sostanze che danno colore al vino rosso, i tannini (presenti nelle bucce e nei vinaccioli) sono responsabili dell’astringenza. Queste sono le due cose che fondamentalmente li distinguono dai vini bianchi. La vinificazione in rosso prevede per l’appunto un periodo più o meno lungo di contatto tra mosto e bucce, mentre nella vinificazione in bianco si procede a sgrondare il mosto appunto per evitarlo.

Così come è possibile vinificare in bianco uve rosse, è anche possibile, per così dire, vinificare in rosso uve bianche. Sottoponendo i mosti di uve bianche a periodi di macerazione più o meno prolungata, si ottengono i cosiddetti Orange wines, di cui abbiamo già diffusamente parlato altrove.

Tipo di vitignozona geografica e stile di vinificazione sono come per i vini bianchi, le variabili che determinano la tipologia del vino che si andrà ad ottenere.

Vini rossi leggeri

vini rossi leggeri sono ottenuti con vitigni che danno mosti non eccessivamente ricchi in zucchero (e quindi i vini risultanti saranno moderatamente alcolici) e con maggiore acidità. Più facilmente i mosti di uve coltivate in zone relativamente fredde hanno contenuti zuccherini meno elevati e quindi danno vini meno alcolici, cosa a cui si può ovviare utilizzando tecniche di cantina volte ad aumentare la concentrazione di tutte le sostanze contenute nell’uva. A seconda del vitigno le bucce possono essere più o meno ricche in sostanze coloranti e in tannino. Il colore non ha molto a che fare con la struttura del vino, ma i tannini sono fondamentali per dare struttura e longevità al vino. Uve poco ricche in tannino, come i Lambruschi, i Groppelli, le Schiave, il Gamay tendono a dare vini più leggeri e di beva più immediata. Un vino che nasce con caratteristiche di bassa alcolicità, bassa tannicità e struttura leggera è sicuramente un vino che va bevuto in gioventù e le cui doti di immediatezza gustativa prevalgono sul corpo e la persistenza, spesso limitata, di questi vini.

Vini rossi strutturati

All’altro estremo della scala vi sono i vini prodotti innanzitutto con vitigni di uve le cui bucce sono in grado di rilasciare grandi quantità di sostanze nei mosti (tannini in primis), i cui mosti sono ricchi di zuccheri (fatto dovuto a fattori climatici o di tardività nella maturazione) e che abbiano al tempo stesso una buona acidità (fatto che contribuisce alla loro longevità). I Cabernet, il Merlot, il Sangiovese, il Nebbiolo, lo Syrah, il Nero d’Avola e moltissimi altri sono tra gli esempi più immediati. La fermentazione malolattica è una costante nella produzione di questi vini, perchè la diminuzione relativa in acidità contribuisce ad arrotondare il profilo gustativo complessivo del vino, soprattutto nella fase in cui non ha ancora raggiunto la completa maturità organolettica. L’elevata tannicità risulta in una sensazione di astringenza che non sempre è piacevole e lunghi anni di maturazione in legno contribuiscono a far polimerizzare ed in parte precipitare le sostanze tanniche, rendendo il vino più armonico ed elegante. L’affinamento in bottiglia, più o meno lungo, completa il processo di maturazione, e per alcuni vini particolarmente tannici (ottenuti ad esempio da uve SagrantinoRabosoPignoloTazzelenghe e altri) può essere quasi indispensabile. La conservazione prolungata di questi vini non dovrebbe però farli superare l’età dopo la quale la maturità si muta in vecchiaia, con il progressivo scadimento di tutte le proprietà organolettiche del vino.

Vini rossi medi

Tra i due estremi, c’è sempre la misura intermedia. Con le stesse uve con le quali si ottengono vini di grande struttura, utilizzando tecniche di coltivazione e di cantina meno spinte si possono ottenere vini di buon corpo ed eleganza, ma più facili da degustare, più versatili nell’abbinamento e non da ultimo, meno costosi. A fianco del Brunello di Montalcino (Sangiovese) troviamo così il Rosso di Montalcino, a fianco del Barolo e del Barbaresco il Nebbiolo d’Alba, a fianco del Taurasi l’Aglianico declinato in versioni più modeste ma non per questo meno interessanti. Nell’infinita scala delle sfumature del vino è in questa categoria che probabilmente si possono trovare le combinazioni più interessanti.

Alcune proposte di vini rossi al Wine bar di Rimini Jones caffe per un aperitivo a rimini con vini rossi

  • Sangiovese Superiore – P. Vecchiano – Romagna – 13°
  • Sangiovese Superiore – Mandrioli Nicolucci – Romagna – 13°
  • Aulente – San Patrignano – Romagna – 13°
  • NOI – San Patrignano – Romagna – 13,5°
  • Sangiovese – Campo Torre P. Vecchiano – Romagna – 12,5°
  • Lagrein – Weindorf – Alto Adige – 13°
  • Morellino di Scansano – Casa Antica – Toscana – 13°
  • Chianti Superiore – Cinelli e Colombini – Toscana – 13°
  • Negroamaro – Vigne San Marco – Puglia – 13°
  • Primitivo  –Vigne San Marco – Puglia – 13°
  • Salice salentino –  Vigne di San Marco – Puglia – 13,5°
  • Nero D’avola – Principe di Corleone – Sicilia – 14°
  • Syrah – Nicosia – 13°

PER IL PIU’ ESIGENTE

  • Nebbiolo d’Alba superiore DOC – Marrone – Piemonte 14°
  • Valpolicella Ripasso – Tommasi – 13,5°

Vini che alludono al sesso