Caffèlab, miscele personalizzate e sostegno alle donne
Il caffè di qualità è l’obiettivo e la passione comune della squadra che opera nel laboratorio online Caffèlab: la sua proposta di caffè comprende oltre 50 referenze tra singole origini e miscele, tra cui numerose certificate Women in Coffee Project, nonché una linea completa di accessori per il professionista e l’appassionato. Per chi desidera un prodotto su misura per i gusti propri o della propria clientela, la sezione Caffè personalizzato ospita un configuratore di caffè, ovvero un programma con cui qualsiasi visitatore può realizzare una o più miscele personalizzate, regolando gusto e flavour, e diventando chef della propria tazza.
Nato nel 2015, è una realtà giovane in cui Robert Brinck, italo/olandese tostatore & coffee expert consultant e Simone Celli, barista trainer di Espresso Academy & coffee expert consultant, si occupano della ricerca, selezione e tostatura di specialty coffee, che si presentano con nuove confezioni con il fondo bianco per i caffè di piantagione e nero per le miscele, sul quale spiccano i colori vivaci di rami con foglie verdi e drupe rosse; sul fronte l’etichetta riporta l’origine e note sintetiche sul caffè; il retro parla del progetto Caffèlab (che fa capo alla torrefazione Mokaflor di Firenze) e invita a visitare il sito e ricercare le informazioni sulla provenienza, la lavorazione e le caratteristiche del prodotto in tazza, attraverso un QR Code.
Tra gli specialty di Caffèlab, cinque hanno un bollino rosa in etichetta: El Salvador Volcano, Colombia San Alberto, Rwanda Nova Cafe Des Mamas, Myanmar The Lady e Rwanda Nova Café Des Mamas. I bollini rosa sono importanti: sono i caffè coltivati da mani femminili e certificati Women in Coffee Project.
Un’importante iniziativa da poco arrivata anche nel nostro Paese che Caffèlab sostiene con convinzione è infatti la fondazione di IWCA (International Women’s Coffee Alliance) Italia, il chapter italiano dell’Associazione internazionale fondata nel 2003. «Il suo obiettivo – spiega Eleonora Bernini, export e marketing manager – è supportare l’empowerment, ovvero la conquista della consapevolezza di sé, delle proprie potenzialità e del proprio agire da parte delle donne lungo tutta la catena del caffè, con focus principale sui Paesi produttori. Vogliamo dare risalto e spazio alle piantagioni condotte da donne e ai loro caffè e sostenere i progetti al femminile da un punto di vista culturale, sociale, economico e lavorativo. Siamo fiere di essere tra i sette soci fondatori di una realtà che vuole contribuire alla divulgazione della conoscenza del caffè di qualità e aiutare le donne lungo tutta la sua filiera: anche in Italia la figura femminile è esclusa da alcuni ruoli e in generale non è considerata e valutata come meriterebbe. Da parte nostra offriremo alle iscritte i corsi di Espresso Academy a un prezzo scontato. Per ora la cosa più importante è fare crescere la base delle iscritte».
Viene posta inoltre grande attenzione a caffè ai quali si accompagnano progetti di sostenibilità sociale e ambientale, come la permacoltura, un processo integrato che mira a ripristinare l’equilibrio dei sistemi alla base della vita, dando come risultato un ambiente sostenibile ed equilibrato. «Il nostro Perù coltivato nella regione di Oxapampa è coltivato senza l’utilizzo di erbicidi né pesticidi – afferma Bianca Bernini, project e marketing manager di Caffèlab. Cerchiamo anche progetti di agricoltura sperimentale e nuove lavorazioni, come fermentazioni anaerobiche e doppie fermentazioni. Questa ricerca continua ci distingue e raccoglie attorno a noi un crescente consenso, sia in Italia sia all’estero, con importanti incrementi del fatturato».
Infine, una nota su un argomento tornato di grande interesse: il prezzo della tazzina e il riscontro negativo da parte dei consumatori. «Da parte nostra – riprende Bianca Bernini – abbiamo realizzato un sondaggio per sapere cosa i clienti – composti per lo più da 30-50enni open mind, viaggiatori e in cerca di qualcosa di nuovo – ricercano in un caffè specialty. I risultati vedono al primo posto le note aromatiche e al secondo la sostenibilità sia ambientale sia sociale.
e non ha mai costituito un problema a fronte di un prodotto buono, diverso e che ha alle spalle rispetto per l’ambiente e per chi coltiva e lavora il caffè».
L’articolo Caffèlab, miscele personalizzate e sostegno alle donne è un contenuto originale di bargiornale.