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Jack Daniel’s lancia in Italia i nuovi whiskey Bonded series
Jack Daniel’s Bonded e Jack Daniel’s Triple Mash sono le prime due referenze bottled-in-bond della nuova linea super premium che rende omaggio alla tradizione dell’america whiskey

Si allarga la famiglia Jack Daniel’s. La distilleria di Lynchburg, Tennessee (Usa), ha lanciato due nuovi prodotti, Jack Daniel’s Bonded Tennessee Whiskey e Jack Daniel’s Triple Mash Blended Straight Whiskey, le prime referenze della Bonded Series, la linea super premium che esalta l’eccellenza della produzione di whiskey dell’iconico brand.

Disponibili da ottobre, le nuove referenze sono state presentate al pubblico italiano in una serata dalle atmosfere anni Trenta del White Rabbit, speakeasy nel quartiere Isola, a Milano.

Entrambi i nuovi prodotti hanno la particolarità di essere whiskey bottled-in-bond, ovvero realizzati secondo le quattro prescrizioni previste dal Bottled in Bond Act del 1897: distillati da una singola distilleria, durante una singola stagione di distillazione, maturati in un magazzino doganale governativo per almeno quattro anni e imbottigliati a 100 proof, cioè con un volume alcolico del 50%. «Si tratta di una legge del governo americano nata a fin Ottocento per garantire al consumatore la purezza dei distillato, e che vieta l’aggiunta o la sottrazione di qualsiasi materiale o l’applicazione di qualsiasi metodo o processo che modifichi o alteri la condizione o il carattere del prodotto originale, tranne l’aggiunta di acqua per la riduzione del grado alcolico – ha spiegato Francesco “Ciuciu” Spenuso, advocacy manager per l’Italia di Jack Daniel’s, che ha presentato agli ospiti le due novità -. Con questi prodotti rendiamo quindi omaggio alla tradizione dell’american whiskey, della quale Jack Daniel’s è un emblema, ma anche offrire agli amanti del brand nuove espressioni dei nostri whiskey». Un omaggio alla tradizione della casa che si esprime anche nella bottiglia, ispirata al design originale di quella storica del 1895.

I nuovi prodotti

Entrando più nel dettaglio dei nuovi prodotti, Jack Daniel’s Bonded è composto secondo l’originale ricetta dello storico Old n.7, 80% mais, 12% malto d’orzo e 8% segale, e viene fatto maturare in botti di rovere selezionate a mano che gli conferiscono un colore più scuro e sapori e aromi più profondi. «Possiamo dire che è una versione all’ennesima potenza dell’iconico Jack, con un carattere più duro e audace, datogli dal grado alcolico sostenuto e arricchito dal portato del rovere, con le sue note di legno, mandorla e noce pecan, che si aggiungono a quelle fruttate e dolci tipiche dell’Old n.7, di banana, miele, vaniglia, caramello per un finale dove emergono le note speziate di pepe nero, caffè e cuoio».

Jack Daniel’s Triple Mash è invece una miscela di tre whiskey bottled-in-bond: 60% Jack Daniel’s Tennessee Rye, composto a sua volta dal 70% segale, 12% orzo, 18% mais, 20% Jack Daniel’s Tennessee Whiskey (il classico Old n.7) e 20% Jack Daniel’s American Malt, un single malt americano di orzo maltato. Tutti e tre i whiskey sono ovviamente prodotti nella distilleria di Lynchburg, nella stessa stagione di distillazione e invecchiano singolarmente per almeno 4 anni per poi essere blendati e infine imbottigliati con 50% di alcol in volume. «Il risultato finale è un blended straight whiskey di grande fascino, dove a dominare è la segale, con il suo portato dry e le sue note erbacee, mentolate e speziate di pepe nero, per poi lasciare emergere note fruttate di frutta secca (uvetta, fico e dattero), malto e quercia per chiudere con un finale più dolce, con note di vaniglia, miele e cioccolato, ha raccontato Spenuso.

Ricchi e complessi, entrambi i whiskey, oltre che a essere serviti lisci, si prestano bene anche per l’uso in miscelazione. «Lavorano molto bene in tutti i grandi classici a base di whiskey americano – ha spiegato l’adovacy manager -. Jack Daniel’s Bonded per esempio è perfetto per realizzare Old Fashioned, Whiskey Sour, Boluvevardier, e molto intrigante utilizzato in un Manhattan. Perfetto per i classici è anche Jack Daniel’s Triple Mash, dove però occorre un po’ di attenzione a ben bilanciare la sua parte secca, mentolata ed erbacea, che lo rende eccezionale per realizzare drink in stile Mint Julep».

E proprio due grandi classici, quali il Boulevardier e l’Old Pal, rispettivamente a base Bonded e Triple Mash, sono gli hero cocktail dei due nuovi prodotti. Cocktail che sono stati proposti durate la serata, alla quale hanno fatto da sottofondo le note jazz del duo Mario Marotti al pianoforte e Stefano Pennini alla tromba, preparati da Diana Ferent, bar manager del White Rabbit.

Le ricette Jack Daniel’s

Boulevardier


Ingredienti:
35 ml Jack Daniel’s Bonded Tennessee Whiskey, 30 ml vermouth rosso, 25 ml bitter
Preparazione:
stir
Bicchiere:
tumbler basso
Guarnizione:
scorzetta di arancia

Old Pal


Ingredienti:
35 ml Jack Daniel’s Triple Mash Blended Straight Whiskey, 30 ml vermouth dry, 25 ml bitter
Preparazione:
throwing
Bicchiere:
coppetta
Guarnizione:
scorzetta di limone

 

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Tecna alla Fiera di Rimini

27 – 30 settembre 2022

Rimini Fiera, via Emilia 155 – Rimini

27esima edizione della Fiera Internazionale delle Tecnologie e delle Forniture all’Industria della Ceramica.

Tecna rappresenta l’evoluzione di Tecnargilla, la manifestazione tra le più importanti a livello mondiale per la fornitura all’industria ceramica e del laterizio ed è organizzata da IEG – Italian Exhibition Group in collaborazione con Acimac.
Offre la più ampia offerta merceologica tra le fiere del comparto e ospita i maggiori produttori di tecnologie per il settore delle piastrelle, dei sanitari, del laterizio, della stoviglieria, dei refrattari, della ceramica tecnica.
Qui vengono presentate in anteprima le novità di prodotto del futuro. Quella del 2022, infatti, sarà la prima edizione di una formula rinnovata e pronta a intercettare i grandi cambiamenti che sono in atto nel mondo delle tecnologie, delle materie prime e dei decori per le superfici d’arredo. Il focus di Tecna 2022 è anche nel claim: how to make it. Tecna, infatti, vuole creare un’offerta espositiva a 360 gradi, che includa l’intero stato dell’arte delle soluzioni tecnologiche per produrre qualsiasi tipologia di superficie o materiale.

Orario: 
9.30 – 18.00

Ingresso: 
solo per gli operatori del settore; gratuito

Telefono: 
041 2719009

E-mail: 
ViVi il Verde 2022

24, 25 settembre, 1 e 2 ottobre 2022

Giardino delle sculture del PART e Bosco dei nomi, piazza Malatesta – Rimini centro storico

Visita guidate al giardino delle sculture del Part e al Bosco dei nomi del Fellini Museum

Torna la rassegna regionale ‘ViVi il Verde 2022, giunta alla nona edizione.
Il tema di quest’anno è “Giardini di ieri, giardino oggi: storie e nuove visioni” e intende focalizzarsi sulla valorizzazione in primo luogo del giardino storico che, forte dell’attenzione rivolta a questo bene dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sta ritrovando nuove riflessioni e interessi, ma anche dei giardini, dei parchi e delle aree verdi presenti sul nostro territorio.
Rimini, in collaborazione con i Musei Comunali, aderisce all’iniziativa proponendo due visite guidate.
sabato 24 e domenica 2 ottobre 2022, 
Part, Palazzi dell’arte Rimini
Il Giardino delle sculture : rinascita di un parco urbano
Visita guidata al giardino delle sculture del Part ed alle opere d’arte esposte 
ore 17.30
domenica 25 settembre e sabato 1 ottobre
PART (punto di incontro)
Il Bosco dei nomi del Fellini Museum: l’arte vive nel verde
Visita guidata al Bosco dei nomi
ore 17.30
Tutte le visite sono gratuite, per un massimo di 25 partecipanti.

Orario: 
17.00

Ingresso: 
gratuito

Telefono: 
0541 793879 (per info e iscrizioni)
Salsa Vaniglia pronta all’uso, la novità cameo Professional
Una crema inglese gustosa, pratica e ready to eat. Dall’etichetta pulita, è perfetta da utilizzare come base per un’infinità di preparazioni

Gustosa, comoda, pratica e ready to eat. È la Salsa Vaniglia, la novità che va ad ampliare la già ricca gamma di proposte cameo Professional per il mondo dei locali (leggi Da cameo Professional i preparati per dolci a “effetto WOW”!).

Dall’etichetta pulita, con una ricetta realizzata con materie prime di altissima qualità, come latte intero, panna e bacche di vaniglia macinate e ben visibili, la Salsa Vaniglia è una crema inglese densa e profumata, caratteristiche che ne fanno una base per infinite preparazioni. È perfetta per creare mousse, bavaresi, semifreddi, gelati e tartufi al cioccolato. Ma è ideale anche per accompagnare torte da forno, strudel, torta di mele, sbrisolona, ciambelle, biscotti cantucci, lingue di gatto, gelati e semifreddi e indimenticabile sulla frutta fresca.

Senza glutine e adatta anche a menu vegetariani, è una crema trasversale sia per il pubblico al quale si può proporre sia per utilizzo, a caldo e a freddo, ed è fornita in un pratico brik da 1 lt (cartone da 12 confezioni). La praticità del prodotto si estende anche alle modalità di conservazione e preparazione. Il trattamento termico UHT la rende un prodotto ambient, che si conserva in luogo fresco e asciutto (non refrigerato) con una lunga shel life di ben 9 mesi.

Microondabile e stabile a bagnomaria, è quindi facilmente utilizzabile da tutte le tipologie ristorative, ed è stata creata da cameo Professional guardando in particolare alle esigenze di bar e format di ristorazione veloce con attrezzature e layout di produzione/somministrazione molto ridotti, perché è pronta da servire.

Il consiglio dello chef cameo Professional: per ottenere applicazioni di tendenza, provala con il sifone!

 

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Nasce per esaltare le note del Ruchè la Grappa 7.0 Le Origini di Mazzetti
La nuova grappa della distilleria piemontese è una riserva millesimata ottenuta dalle sole vinacce della Vigna del Parroco, il vigneto più storico di Ruchè

Il vitigno Ruchè è un’icona del Monferrato grazie alla sua forte identità e all’aura di rarità conferitagli dalla coltivazione limitata a sette comuni del Nord-Astigiano: Castagnole Monferrato, Montemagno, Grana, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi. E proprio questo vitigno è il grande protagonista della novità firmata Mazzetti d’Altavilla: la Grappa 7.0 Le Origini.

La nuova grappa si caratterizza per la particolarità di essere ottenuta esclusivamente da vinacce di uve dei filari della “Vigna del Parroco”, oggi il vigneto con i ceppi più antichi di Ruchè esistenti in tutta l’area di produzione. Vigneto così ribattezzato perché parte delle terre del beneficio parrocchiale curate da don Giacomo Cauda, il parroco giunto nel 1964 a Castagnole Monferrato, principale paese di produzione di questo nettare, salvando così il Ruchè dalla scomparsa. Ma non solo, perché il prete contadino con le sue bottiglie Ruché del Parroco fu anche il primo a credere nel futuro del vino rosso dal profumo intenso che si otteneva da quelle uve e che oggi ha conquistato i palati degli intenditori di tutto il mondo.

A questa storia rende omaggio Mazzetti d’Altavilla con la Grappa 7.0 Le Origini, nata in collaborazione con l’Azienda Ferraris Agricola di Luca Ferraris, attuale proprietaria degli storici filari impiantati quasi 60 anni fa. Prodotto in serie numerata, il nuovo distillato è una grappa riserva millesimata: quella appena lanciata è ottenuta con vinacce della vendemmia 2019 ed è disponibile in sole 2700 bottiglie. Vinacce del solo storico vitigno che vengono distillate dalla storica distilleria piemontese con metodo discontinuo in alambicchi di rame a vapore diretto.

Pura espressione del vitigno

La grappa viene quindi fatta invecchiare per 24 mesi in barriques. «La scelta di un tempo di invecchiamento contenuto nasce dalla volontà di dare struttura e complessità al prodotto, ma senza andare a coprire le caratteristiche tipiche del vigneto – spiega a bargiornale.it Silvia Belvedere Mazzetti, direttore commerciale e marketing di Mazzetti d’Altavilla -. Il progetto della Grappa 7.0 Le Origini è nato infatti nel 2019 dalla volontà di valorizzare al massimo il Monferrato e la sua storia, lavorando sul Ruchè che rappresenta un emblema del territorio e ne racconta le radici vitivinicole e culturali. Abbiamo quindi realizzato una grappa da singolo vigneto, il più antico, che esprime al meglio l’unicità di questo vitigno molto particolare e aromatico, con le sue note floreali di rosa e viola e leggermente speziate». Altra particolarità del nuovo prodotto il grado alcolico del 44%, numero che rimanda al parallelo in cui sorge la Vigna del Parroco.

Ma da sempre l’attenzione e la valorizzazione del territorio caratterizzano l’attività di Mazzetti d’Altavilla, che da tempo aveva già acceso i riflettori anche sul Ruchè. La nuova grappa può essere infatti considerata come un’evoluzione della 7.0 Barricata di Ruchè (leggi Tris di medaglie per Mazzetti all’International Wine & Spirit Competition) già creata nel 2016 per trasmettere anche attraverso il linguaggio moderno dei numeri gli elementi cardine del vitigno. Il numero 7 richiama infatti le altrettante generazioni di distillatori Mazzetti d’Altavilla e i comuni nei quali maturano le uve di Ruchè di Castagnole Monferrato. Mentre lo 0 i chilometri percorsi dalle vinacce per raggiungere la grapperia.

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Lavazza e i Coffee Defenders per diffondere il buon caffè sostenibile
La community dei baristi consapevoli e dei clienti coffee lover si è riunita a Torino in occasione del Salone del Gusto Terra Madre

La rinnovata partnership con Terra Madre Salone del Gusto, attiva sin dalla prima edizione nel 1996, e lo svolgimento della sua 14 edizione sul tema della Rigenerazione (un rinnovamento radicale che coinvolge tutta la filiera alimentare affinché il cibo diventi motore di un cambiamento positivo), è stata per Lavazza l’occasione per riunire a Torino per la prima volta i Coffee Defenders. Si tratta della community di baristi consapevoli che, con i clienti coffee lovers, diffondono la cultura del buon caffè sostenibile: ai convenuti è stato annunciato l’inizio di un progetto e il lancio delle nuova miscela La Reserva de ¡Tierra!.

Lavazza si è fatta così portavoce dell’importanza delle relazioni umane, individuando nel caffè un’occasione di rigenerazione che passa dal suolo, con pratiche agricole sostenibili, all’importanza dello scambio per la consapevolezza delle persone. L’obiettivo è trasmettere a tutti gli attori coinvolti nella filiera – dai coltivatori ai consumatori – la rilevanza del cambiamento di mano in mano, ovvero di un circolo virtuoso che parte da chi coltiva e lavora il caffè fino per arrivare a baristi, chef e consumatori finali, che permetta un passaggio di esperienze e conoscenze che renda parte di un cambiamento concreto e per diffonderne la cultura.

Così facendo, la sostenibilità si evolve, grazie al contributo di tutte le persone che condividono gli stessi valori e che partecipano attivamente al fine di non interrompere una catena che è fatta di passione, di consapevolezza e di fiducia.

L’invito rivolto ai Coffee Defender è a collaborare per diventare attori del cambiamento di mano in mano: parte del loro impegno consiste nel promuovere la consapevolezza che un caffè è davvero buono quando è di qualità eccellente e sostenibile.

Si è poi passati alla degustazione in anteprima della miscela La Reserva de ¡Tierra! Cuba (un’anteprima in edizione limitata fu presentata nel 2019), certificata biologica con una storia tracciabile attraverso la tecnologia blockchain e con un packaging riciclabile; sarà disponibile sul mercato da gennaio 2023.

Sviluppate per il canale del fuoricasa, le miscele Lavazza La Reserva de ¡Tierra! sono ideali per diffondere la cultura del buon caffè, nato da un progetto internazionale di responsabilità sociale che vuole migliorare le condizioni ambientali e le tecniche produttive dei coltivatori di caffè (offrendo dunque un miglioramento anche da un punto di vista sociale), ma anche dalla visione della Fondazione Lavazza nei confronti di progetti di sostenibilità.

La prima reunion dei Coffee Defenders si è conclusa con lo showcooking delle chef Gloria Clama e Tracy Eboigbodin e con la degustazione di alcuni coffeetail ideati  dal bartender Marco Riccetti, in collaborazione con gli esperti del Training Center Lavazza.

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Festival di teatro e danza al Teatro degli Atti: Le voci dell’anima

da mercoledì 21 settembre a domenica 2 ottobre 2022

Teatro degli Atti, via Cairoli 42 – Rimini centro storico

XX edizione: – “So tutto io”

Compie 20 anni il Festival di teatro e danza “Voci dell’Anima”, a cura di Teatro della Centena, che celebra questo importante anniversario con una ventina di spettacoli di teatro e danza, per un totale di nove giorni. 
Il tema di quest’anno porta il titolo ‘So tutto io’. La rassegna diretta da Maurizio Argan e Alessandro Carli coinvolgerà più di venti performer, in concorso per aggiudicarsi il premio Voce dell’ Anima 2022.
Ogni sera al Teatro degli Atti a partire dalle 20:30 sarà possibile assistere a due/tre spettacoli, con un biglietto unico al costo di 13€ (ridotto 9€, per studenti e over 65). È possibile sottoscrivere un abbonamento, direttamente in teatro, al costo di 50€ per tutti gli spettacoli o al prezzo di 30€ per quattro serate a scelta.

Orario: 
Orario spettacoli: dalle ore 20.30 alle 23.00

Ingresso: 
a pagamento

Tariffa d’ingresso: 
singole serate: da 9 a 13 € – Abbonamenti da € 50 a € 30

Telefono: 
333 8870576 – 0541 793824 (teatro Atti)

Tre italiani tra i The World’s 50 Best Bars (dal 51 al 100)
Camparino in Galleria a Milano, The Court e Freni e Frizioni a Roma i cocktail bar nella lista che piazzano l’Italia al secondo posto in Europa per numero di locali presenti

Mentre cresce l’attesa per conoscere la classifica dei migliori 50 bar del mondo, che sarà svelata nella cerimonia di premiazione il 4 ottobre a Barcellona, per la prima volta quindi non a Londra, è arrivato il primo verdetto World’s 50 Best Bars. La The World’s 50 Best Bars Academy, il panel composto dai 650 esperti di bevande che redige la classifica, ha infatti reso nota la lista dei locali che occupano le posizioni dal 51 al 100 (che pubblichiamo in calce). Lista che riserva una buona notizia per l’Italia, con tre nostri locali presenti: il Camparino in Galleria di Milano piazzatosi al 73° posto, seguito da due locali romani, The Court al 77° posto e Freni e Frizioni all’86°.

Un buon risultato, nonostante lo scorso anno i locali in nella stessa classifica fossero 4 (leggi Quattro italiani (di 4 città) nei The World’s 50 best bars (dal 51 al 100): perché è una buona notizia) e qualche perdita di posizione: Il Camparino si era piazzato al 27° posto e The Curt al 64°. Un risultato che colloca il nostro Paese tra quelli più rappresentati in Europa, al pari della Francia e dietro il Regno Unito, in testa alla classifica continentale con 4 locali, tra i quali lo Schofield’s Bar di Manchester, il primo non situato a Londra o Edimburgo. Europa che si conferma una delle roccaforti della mixology, con 16 locali in lista in 10 città: dato che fa risaltare ancora di più il risultato italiano, in attesa di soddisfazioni ancora maggiori che magari potrebbero arrivare dalla classifica dei primi 50 posti.

Altro elemento da sottolineare per quanto riguarda l’Europa è la presenza per la prima volta in classifica di un locale cipriota, il Lost & Found di Nicosia (81°) e dell’Est, grazie alle new entry Antique American Bar di Bratislava (91°) e Kraków’s Tag di Cracovia (97°).

Qualità in crescita in tutto il mondo

Ampliando lo sguardo, la lista delle posizioni dalla 51 alla 100 include locali di 32 città di tutto il mondo. La parte del leone spetta a Singapore, che piazza in lista ben 8 locali, sui 14 totali dell’area Asia e Medio oriente, la seconda in totale per numero di presenze in lista a testimonianza della forte crescita della miscelazione in questa parte del mondo.

Sono 11 invece i cocktail bar dell’area Americhe, 4 dei quali con sede negli Usa. Ma per quanto riguarda quest’area, da sottolineare la bella performance dei locali del Messico, con il Brujas di Città del Messico (64°) e la new entry Zapote Bar (98°) di Playa del Carmen, ma soprattutto dell’America Latina, con 4 presenze: il Presidente di Buenos Aires (61°), il Tan Tan di San Paolo (62°), seguiti da due debuttanti dalla Colombia, El Barón di Cartagena (66°) e La Sala de Laura di Bogotá (70°).

Così come da sottolineare la crescita esponenziale di aree ritenute fino a poco tempo fa periferiche del mondo mixology. È il caso del Sudafrica, presente con ben 4 locali: Cause Effect Cocktail Kitchen (53°), Art of Duplicity (88°) e The House of Machines (92° tutti di Città del Capo ail quali si aggiunge il Sin + Tax di Johannesburg (100°). Conclude la presenza africana l’Hero Bar di Nairobi (68°).

THE WORLD’S 50 BEST BARS 2022 (dalla 51 alla 100)

51
Sago House
Singapore
52
Barro Negro
Athens
53
Cause Effect Cocktail Kitchen
Cape Town
54
La Factoría
Old San Juan
55
28 HongKong Street
Singapore
56
Quinary
Hong Kong
57
MO Bar
Singapore
58
Mimi Kakushi
Dubai
59
Schofield’s
Manchester
60
Caretaker’s Cottage
Melbourne
61
Presidente
Buenos Aires
62
Tan Tan
São Paulo
63
The SG Club
Tokyo
64
Brujas
Mexico City
65
Analogue
Singapore
66
El Barón
Cartagena
67
Atlas
Singapore
68
Hero Bar
Nairobi
69
No Sleep Club
Singapore
70
La Sala de Laura
Bogotá
71
Tjoget
Stockholm
72
Three Sheets
London
73
Camparino in Galleria
Milan
74
Nutmeg & Clove
Singapore
75
Side Hustle
London
76
Candelaria
Paris
77
The Court
Rome
78
Röda Huset
Stockholm
79
Vesper
Bangkok
80
Dead End Paradise
Beirut
81
Lost & Found
Nicosia
82
Indulge Experimental Bistro
Taipei
83
Bar Goto
New York
84
Le Syndicat
Paris
85
Danico
Paris
86
Freni e Frizioni
Rome
87
Re
Sydney
88
Art of Duplicity
Cape Town
89
Donovan Bar
London
90
Republic
Singapore
91
Antique American Bar
Bratislava
92
The House of Machines
Cape Town
93
Mace
New York
94
Sweet Liberty
Miami
95
The Bamboo Bar
Bangkok
96
The Dead Rabbit
New York
97
Tag
Kraków
98
Zapote Bar
Playa del Carmen
99
Tesouro
Goa
100
Sin + Tax
Johannesburg

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Al via le finali Wcc, con Pavoni e Vannelli in gara
Prendono il via oggi le competizioni del World Coffee Championship, al cui interno l’Italia sostiene i campioni nazionali Baristi e Brewers

Prende il via oggi e si concluderà venerdì 30 settembre il WCC – World Coffee Championship organizzato da Sca e ospitato dal Melbourne International Coffee Expo (Mice): oltre 100 campioni nazionali provenienti da tutto il mondo si confronteranno tra loro. L’Italia ha un positivo ricordo proprio in questa città australiana, dove nel 2013 Francesco Sanapo si aggiudicò il sesto posto nella gara Baristi.

Tra i concorrenti ci sono due campioni nazionali: Matteo Pavoni e Giacomo Vannelli. A pochi giorni dalla partenza, si sono incontrati a Milano presso The Pure Cafè, davanti al quale hanno scattato la foto che ha aperto questa notizia: si sono confrontati, hanno assaggiano l’uno il caffè dell’altro, apprezzandolo e ripromettendosi di sostenersi a vicenda prima e durante le competizioni.

Matteo Pavoni concorre nella finale WBC – World Barista Championship. Proseguirà il tema affrontato nel corso della finale italiana nell’ambito dell’ultimo Sigep, ovvero la degasatura del caffè, portando un approfondimento rispetto alla gara nazionale: il risultato di una serie di analisi effettuate sul caffè in collaborazione con un’università americana. «Per quanto riguarda la gara sono molto tranquillo – ci ha confidato -: so che il lavoro fatto in questi mesi ha un valore e avere l’opportunità di parlarne sullo stage mondiale per me è un riconoscimento enorme».

Da parte sua, Giacomo Vannelli si cimenta nella World Brewers Cup – Wbcr con un caffè che vuole spiegare molto bene («l’analisi è un’arte fondamentale» – ha affermato), condividendo al meglio la sua descrizione con i giudici. Di nuovo darà alla prima parte dell’estrazione uno shock termico facendo poggiare la base del server su una superficie molto fredda: alcune ricerche evidenziano come ciò aiuti a mantenere molti più aromi volatili all’interno della tazza. «Sono emozionato e fiducioso ed anche sotto pressione: l’organizzazione, tutto ciò che bisogna fare prima di arrivare in gara è complesso e chiede molta energia; mi aiuterà il mio team – ci ha detto -. Mi avvicino alla gara con un grande entusiasmo, nonché con serietà e responsabilità, cercando di mantenere quella sana pazzia che sa fare la differenza».

Tra i giudici ci saranno Davide Cobelli, Lauro Fioretti, Luca Ventriglia ed Enrico Wurm.

A tutti l’augurio di giornate positive, grazie anche al sostegno dei tifosi italiani presenti e dei numerosi in collegamento online.

Primi finalisti Roasting

Frattanto hanno preso il via le prime tappe della lunga stagione di competizioni organizzate da Sca Italy. La prima delle tre gare Roasting si è svolta da Pierre Cafè a Gravina di Puglia (BA): si è classificato primo Emanuele Bernabei e secondo Micheal Angelini, che gareggeranno alla finale di Sigep 2023.

I prossimi appuntamenti Roasting:

12-13-14 ottobre presso IMF a Occhiobello, Rovigo,

15-16-17 novembre presso La Milanesa Torrefazione Caffè a Gallarate, Milano.

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Baritalia a Pescara: selezionati altri 11 finalisti
Per la sua quarta tappa di questa edizione, il laboratorio di miscelazione itinerante ha fatto tappa per la sua prima volta in Abruzzo. Ecco i nomi dei bartender che hanno conquistato un posto nella finalissima di Monte Carlo

Passata la pausa estiva, Baritalia 2022 – a drink for the planet ha ripreso il suo tour nella Penisola, per una nuova tappa sull’Adriatico, la sua prima in assoluto in Abruzzo. Il quarto appuntamento con il laboratorio di miscelazione itinerante di Bargiornale, quest’anno dedicato alla sostenibilità, è andato in scena a Pescara, ospitato dal Tonga Club&Restaurant. Appuntamento che ha visto la calorosa partecipazione di professionisti del bancone accordi non solo dalla regione, ma anche da altre aree del Nord e Sud Italia, per prendere parte al ricco programma di sfide approfondimenti, seminari sul tema cocktail che ha caratterizzato, come sempre, la giornata.

Numerosi i bartender che, sotto le insegne delle aziende partner, si sono dati battaglia a Baritalia Lab, la sfida a colpi di cocktail quest’anno focalizzata sul tema A drink for the planet, che chiama i concorrenti a cimentarsi nella creazione di drink sostenibili.

Gara nella quale sono stati selezionati altri 11 professionisti, che si sono aggiudicati un posto nella finalissima che si svolgerà nel Final Show di Baritalia, in programma a Monte Carlo (Principato di Monaco) il prossimo 14 novembre.

Ecco i nomi dei vincitori: Giovanni Terracciano (Caffo), Mauro Fogante (Campari Academy), Adolfo D’Alessandro (Coca-Cola Hbc Italia – Lurisia), Danilo De Rinaldis (Coca-Cola Hbc Italia – Glendalough Whisky), Luca Di Giuseppe (Coca-Cola Hbc Italia – Naked Malt Whisky), Francesco Drago (Compagnia dei Caraibi), Erika Moronta (DOuMIX?), Lucrezia Di Dio (Gamondi), Luca Grifi (Molinari), Eduardo Borrell Prieto (Nonino) e Gabriele Pistola (Organics by Red Bull).

A decretare i vincitori di tappa una giuria composta dai giudici delle aziende partner: Simone Molè (Caffo), Luca Mengo (Campari Academy), Heneul “Hannette” Lee (Coca-Cola Hbc Italia), Francesco Pirineo (Compagnia dei Caraibi), Gian Marco Bellanti (DoUMix?), Igor Tuliach (Gamondi), Marco Fedele (Molinari), Renato Pinfildi (Nonino) e Daniele Gentili (Organics by Red Bull).

E completata dai bartender di alcuni dei migliori locali dell’Abruzzo, che si sono alternati nel ruolo di giudici di onore: Marco D’Ascenzo del Bolla Concept di Roseto degli Abruzzi (Te), Ettore De Salvia del Tonga Club di Pescara, Alessandro Di Fabrizio del Mila di Pescara, Francesco Novelli del Quebracho di Pescara, Ivan DI Vittorio de La Nuova Lavanderia di Pescara, Marco Vezzali del Malea di Roseto degli Abruzzi (Te), Mauro Mahjoub del Cactus di Giulianova (Te), Valerio Panepucci del Public Enemy dell’Aquila, Gian Marco Caratelli del Mosley Spirits&More di Chieti, Michele Gallucci del Bathub Distilleria Illegale dell’Aquila, Carmelo Licata del Seta Garden di Giulianova (Te), Attilio Misantoni del Jerry di Teramo, Antonello Petaccia e Fabio Forgione dell’Equilibrium Bar Service di Pescara, Anthony Ventrella dello Smokey Joe di Vasto (Ch).

Giuria che ha assegnato la menzione speciale A drink for the planet per il drink più green a Luca Grifi (Molinari).

Altro momento importante della giornata i Boot Camp, i seminari gratuiti dedicati alle tecniche di miscelazione, tenuti da bartender ed esperti di fama nazionale e internazionale per conto degli sponsor.

Ad aprire il programma di incontri la masterclass di Igor Tuliach sul nuovo Aperitivo Fiori di Sambuco Gamondi, seguite da quella di Patrick Piazza sullo spiced rum Dead Man’s Fingers (a cura di Compagnia dei Caraibi), di Gian Marco Bellanti sulla gamma DOuMIX? e di Daniele Gentili su come ridurre gli sprechi con l’uso delle sode (a cura di Organics by Red Bull)

Gli appuntamenti sono proseguiti nel pomeriggio con gli incontri con Renato Pinfildi sulla grappa Nonino, con Haneul “Hannetta” Lee su Amaro Lucano, Mancino Vermouth e Naked Malt e il loro uso anche in miscelazione con i mixer Lurisia (a cura di Coca-Cola Hbc Italia), con Simone Molè sulle specialità e la miscelazione in Meridione (Caffo), e con il seminario di Luca Mengo sull’evoluzione dell’aperitivo (Campari Academy).

I finalisti della tappa di Pescara e i vincitori per ogni squadra

Caffo
Biagio Di Leonardo
Andrea Roccini
Giovanni Terracciano (vincitore di tappa)

Campari Academy
Konstantin Bondar
Luca Carratelli
Mauro Fogante (vincitore di tappa)

Coca-Cola Hbc Italia – Lurisia
Adolfo D’Alessandro (vincitore di tappa)
Michele Damiani
Massimo Malizia

Coca-Cola Hbc Italia – Glendalough Whiskey
Danilo De Rinaldis (vincitore di tappa)
Stefano Giacomantonio
Edoardo Gualandi

Coca-Cola Hbc Italia – Naked Malt Wisky
Agostino Buccieri
Luca Di Giuseppe (vincitore di tappa)

Compagnia Dei Caraibi
Francesco Drago (vincitore di tappa)
Nicholas Renna

DOuMix?
Gianluca Mariani
Erika Moronta (vincitrice di tappa)
Valentina Sala

Gamondi
Vincenzo D’Amato
Lucrezia Di Dio (vincitrice di tappa)
Gabriele Milanese

Molinari
Michael Chiappetta
Luca Grifi (vincitore di tappa)
Domenico Sorrentino

Nonino
Michele Bochicchio
Eduardo Borrell Prieto (vincitore di tappa)
Diego Di Giannantonio

Red Bull
Alfonso Di Lorito
Gabriele Pistola (vincitore di tappa)
Alvaro Pagnanelli

I prossimi appuntamenti di Baritalia

BOLOGNA: 17 ottobre 2022
MONTE CARLO (PRINCIPATO DI MONACO): final show 14 novembre 2022

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