Bar della Musa a Palazzo Talìa, il bar d’hotel disegnato da Luca Guadagnino
Metti un palazzo del Cinquecento, che un secolo dopo diventa il Collegio del Nazareno, la scuola più antica di Roma, e che oggi è diventato un elegante hotel di lusso: 26 tra camere e suite, un giardino nascosto, sale affrescate, un ristorante e un cocktail bar dal tocco magico. Tutto questo è Palazzo Talìa, il cui nome è un omaggio alla musa dell’accoglienza, oltre che delle arti e dello spettacolo.
Ed è alle muse che si ispira anche la drink list ideata dal bar manager Dario Araneo per il Bar della Musa, un gioiello di arte e design firmato dallo studio del regista e designer Luca Guadagnino. «L’idea di lavorare con un regista – spiega il patron Elia Federici, imprenditore dell’hôtellerie, delle costruzioni e del real estate – e di avere uno spazio come questo, scenografico e non formattato, è quella che mi ha colpito. Mi piace l’estrema attenzione estetica di Guadagnino, che traspare anche nei suoi film, ma anche la sua più assoluta modernità, la maniacalità nei dettagli e la caparbietà tutta siciliana di saper creare il su misura». Studiolucaguadagnino si è occupato degli interni di tutti gli spazi comuni, compresi il ristorante e il bar, per i quali ha disegnato quasi tutti i mobili, molti accessori d’arredo come le lampade, e alcuni rivestimenti.
Nel bar, particolarmente d’impatto il grande bancone di marmo dalle linee sinuose, nonché il fondo composto con piccoli specchi fumè rettangolari, intervallati da bottoni variopinti: elementi moderni che fanno da contraltare alla base storica, con le grottesche della volta e il pavimento in cementine d’epoca. Al momento le bottiglie fanno da sfondo in piano, ma come ci spiega il bar manager Araneo saranno presto montate delle mensole per valorizzarle al meglio.
In carta al Bar della Musa, una selezione di otto signature drink (più due mocktail), che come si anticipava sono dedicati alle muse (a eccezione di Talìa, che dà il nome al palazzo e alla lista dei Martini) e con l’aggiunta di Apollo nella categoria senza alcol. A questo si aggiunge una selezione di classici, fra italiani e internazionali. Nella nostra visita abbiamo assaggiato il Melpomene, la dea della tragedia, un sour con tequila, mezcal, salvia, pistacchio, limone, shakerato con albume d’uovo e chiuso con una leggera polvere di foglie di limone come garnish.
In stretta collaborazione con le cucine del ristorante Tramae, guidate dallo chef Marco Coppola, la carta del bar food è articolata seguendo gli schemi dei bar d’hotel, con piatti come il Club Sandwich e la Caesar Salad, ma anche con concessioni all’italianità, come la Nerano (in onore alle origini campane dello chef).
Fino alle 20,30 si può assaggiare l’aperitivo, in versione “Italian aperitivo” con sfizi salati dalla cucina, oppure “Oyster happy hour”, selezionate dalle migliori acquacolture italiane: Maestrale dalla Laguna di San Teodoro, Tarbouriech dalla Sacca di Scardovari e San Michele dal Parco Nazionale del Gargano.
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