Alimentazione fuori casa senza glutine, il programma dell’Aic per locali inclusivi
Sono sempre più numerose, purtroppo, le persone che scoprono di avere qualche patologia alimentare. Una delle più diffuse è la celiachia: secondo i dati del ministero della Salute in Italia si contano circa 240.000 celiaci accertati con diagnosi, ma si stima che il loro numero in realtà sia molto superiore, addirittura oltre mezzo milione. Numeri che non possono essere ignorati dalle realtà del fuoricasa e dell’hospitaity, per le quali garantire un’offerta gluten-free sicura e di qualità significa rendere il locale più attrattivo per un bacino di potenziale clientela rilevante. Tanto più che un sondaggio dell’Aic (Associazione italiana celiachia) ha mostrato che nell’80% dei casi i clienti celiaci tornano nel locale dove hanno trovato un’offerta idonea alle loro esigenze, e, poiché spesso in un locale non si va da soli, consumano insieme ad altre 3-4 persone.
Per aiutare i locali a diventare più inclusivi e aprirsi questa nuova opportunità di business, l’Aic ha messo appunto il Programma Afc (Alimentazione fuori casa senza glutine), un progetto che offre competenze e conoscenze utili a gestire il rischio “glutine”.
Formazione, consulenza e controllo
Tre i pilastri sui quali si fonda il programma: formazione, consulenza e controllo, aspetti fondamentali per garantire al cliente il senso di sicurezza e fiducia nel locale.
Per quanto riguarda il primo, il programma prevede un corso base sulla celiachia e sull’alimentazione senza glutine rivolto al gestore e all’operatore che si occupa della preparazione degli alimenti. I corsi organizzati in tutta Italia dalle sezioni locali dell’Aic, si compongono di una parte teorica, nella quale vengono illustrati regole e procedure da applicare nella preparazione di pasti senza glutine, e una patica, dove vengono spiegate le caratteristiche tecnologiche dei prodotti base gluten fee.
A completamento della formazione il programma comprende anche un’attività di consulenza con incontri direttamente nel locale durante i quali gli esperti dell’associazione supportano il gestore nella definizione del menu, delle aree per la preparazione dei pasti gluten free, sulle modalità di stoccaggio dei prodotti, sul loro servizio.
Infine, il monitoraggio periodico dell’attività per verificare il rispetto dei requisiti del progetto, e quindi tutte le regole per la preparazione e somministrazione degli alimenti gluten-free per evitare rischi di contaminazione.
Dare visibilità ai locali
Ma non solo, perché il programma offre ai locali che entrano nel network Afc anche visibilità, attraverso la guida cartacea, la Guida italiana alla ristorazione senza glutine, con l’elenco di tutte le realtà del fuoricasa aderenti, che costituisce un punto di riferimento per i celiaci e che, di conseguenza, garantisce la massima conoscenza del locale tra i clienti in target. A questo si aggiunge un’apposita app per smartphone, con la mappa dei locali ai quali viene consegnata ogni anno una vetrofania del progetto da esporre. Vetrofania con il logo del programma Afc, un piatto con forchetta e coltello e il marchio Spiga Barrata, marchio quest’ultimo, di proprietà di Aic, che per i consumatori celiaci rappresenta la garanzia di sicurezza e idoneità alla propria dieta.
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