Le etichette d’autore di Fine Spirits conquistano il Roma Whisky Festival 2025

Il Roma Whisky Festival 2025, svoltosi il primo weekend di marzo presso il Salone delle Fontane, ha visto la partecipazione di Fine Spirits. Durante la kermesse l’azienda genovese ha coinvolto i numerosi visitatori in una degustazione immersiva. Tra le realtà più apprezzate, Kilchoman, Ardnahoe, Springbank, The Dalmore e Mars sono emerse come le protagoniste assolute di questa edizione, raccontando storie di passione, innovazione e impegno verso la qualità.
L’animo torbato di Kilchoman
Fondata nel 2005, la distilleria Kilchoman è un’icona della produzione di whisky torbati sull’isola di Islay, una delle terre più ricche di storia nel panorama scozzese. L’azienda ha fatto parlare di sé per la sua unicità: la produzione di whisky all’interno di una fattoria. Kilchoman è famosa per il suo whisky fortemente torbato, che raggiunge i 50 ppm, una delle concentrazioni più alte di torba. Espressione massima di questi sentori torbati è Kilchoman Batch Strength che si è classificato terzo nella categoria Best Cask Strenght nel premio Whisky & Lode. Tuttavia, la distilleria non si limita a utilizzare botti di bourbon, ma sperimenta anche con botti di Sherry, creando espressioni molto apprezzate come il Lock Gorm e il Sanaig. Tra le novità presentate al festival, spicca anche la seconda edizione della Kilchoman Italian Cities – Editon N.2 Rome, invecchiato esclusivamente in botti di Porto. Una bottiglia speciale per il mercato italiano che celebra il connubio tra la tradizione scozzese e le eccellenze del nostro Paese.
La rivoluzione di Ardnahoe
La distilleria Ardnahoe, giovane ma già molto promettente, sta segnando una vera e propria rivoluzione nel panorama dello Scotch whisky. Fondata dalla famiglia Hunter Laing, una delle più longeve nel campo degli imbottigliamenti indipendenti, Ardnahoe ha lanciato il suo primo imbottigliamento, Inaugural Release, con un successo che ha sorpreso tutti. Il whisky di Ardnahoe è caratterizzato da una torbatura più leggera rispetto ai suoi rivali scozzesi, ma il suo profilo affumicato è accompagnato da note vegetali e un intrigante tocco di pepe bianco. «Uno degli aspetti più affascinanti della distilleria Ardnahoe è l’utilizzo del worm tub, un tipo di condensatore che dona al distillato un carattere unico e autentico, rimanendo fedele alla tradizione pur mantenendo un approccio moderno alla distillazione», racconta Mirko Turconi, responsabile commerciale di Fine Spirits. Con il suo primo imbottigliamento continuativo, presentato nell’autunno 2024 e chiamato Infinity Loch, Ardnahoe sta già attirando l’attenzione dei collezionisti e degli appassionati del settore.
Torbatura e morbidezza: il perfetto equilibrio di Springbank
Springbank tra le distillerie più antiche e rispettate in Scozia, nel 2025 celebra il suo centenario con un’impronta che rimane fedele alle radici. Situata a Campbeltown, un tempo capitale del whisky scozzese, Springbank è l’unica distilleria che ancora oggi utilizza il pavimento di maltaggio al 100%, un processo tradizionale che richiede una cura artigianale in ogni fase della produzione. Il whisky di Springbank è rinomato per la sua torbatura leggera e per le note minerali derivanti dalla torba locale. Le sue espressioni sono caratterizzate da un equilibrio perfetto tra il fumo e la morbidezza, con sentori che ricordano la polvere da sparo, un elemento distintivo del profilo organolettico di questa distilleria. Nonostante questa nota affumicata, il whisky mantiene una morbidezza che bilancia la sua forza. «Un elemento chiave che distingue Springbank da altre distillerie è l’oleosità del whisky, che deriva dalla lavorazione manuale dell’orzo e dall’uso di alambicchi alimentati a fiamma diretta. Ogni alambicco è alimentato direttamente dalla fiamma, un metodo che conferisce al whisky una maggiore corposità e un profilo oleoso unico nel panorama delle distillerie scozzesi», racconta Jacopo Grosser, brand manager e whisky expert.
I distillati luxury di The Dalmore
Fondata nel 1839, The Dalmore è una distilleria che ha saputo coniugare la tradizione alla modernità, diventando uno dei marchi più apprezzati nel mondo del whisky di lusso. «Un aspetto distintivo di The Dalmore è la sua eleganza e facilità di bevuta, che la rende adatta sia ai bevitori occasionali sia a quelli esperti. La distilleria non spinge troppo sulle alte gradazioni alcoliche, mantenendosi tra i 40 e i 43 gradi, e solo alcune espressioni superano i 46 gradi», prosegue Turconi. La qualità dei distillati è frutto di un equilibrio perfetto tra diverse maturazioni, usando un mix di botti di bourbon, botti di vino e botti di sherry. A differenza di molte altre distillerie, infatti The Dalmore non usa botti di sherry comuni, ma si avvale della collaborazione con la rinomata bottega Gonzalez Byass, per ottenere botti di sherry di altissima qualità. Questa collaborazione permette alla distilleria di lavorare con botti che sono fuori dalla portata di molte altre realtà, creando così una stratificazione complessa nei suoi whisky. Un esempio di questa stratificazione si trova nel The Dalmore 12 anni, maturato per i primi 9 anni in botti di bourbon e successivamente diviso in tre differenti botti di sherry molto vecchie. Le botti provengono da una selezione esclusiva di sherry che sono invecchiate per almeno venti anni, dando al whisky una componente di sherry molto marcata. Negli ultimi anni, The Dalmore ha introdotto anche le edizioni vintage, che sono imbottigliamenti speciali di whisky provenienti da un singolo anno di distillazione, simili ai millesimati del vino. Questi imbottigliamenti possono partire da un invecchiamento di 15 anni, ma arrivano anche a età più avanzate.
La special edition esclusiva di Mars per Fine Spirits
Mars è una distilleria giapponese che si distingue per la sua tradizione e la qualità dei suoi prodotti. La distilleria è stata creata da un allievo di Masataka Taketsuru, un nome fondamentale nella storia del whisky giapponese, noto per aver importato e perfezionato la produzione di whisky scozzese in Giappone. Con un profilo elegante e pulito, Mars è apprezzata per l’equilibrio e la morbidezza che caratterizzano tutte le sue espressioni. Tra le peculiarità l’uso di una piccola percentuale di whisky scozzese nelle sue produzioni, ma con un’alta percentuale di whisky distillato all’interno delle sue due distillerie, che supera il 60%. Nonostante la limitata produzione e la difficoltà di reperibilità, il whisky giapponese di Mars rappresenta un’ottima alternativa ai marchi più noti, mantenendo un prezzo competitivo senza compromettere la qualità. Un esempio esclusivo della distilleria è il “single cask” distillato a Shinshu nel 2016, imbottigliato nel 2022 con un volume alcolico del 62%, che ha suscitato grande interesse tra i collezionisti. «Questo è un imbottigliamento esclusivo per Fine Spirits – racconta Jacopo Grosser – ed è una edizione limitata da una singola botte di 230 bottiglie. Il whisky ha una struttura intensa e esplosiva, con un perfetto equilibrio tra cereale, legno, e note fruttate di frutta gialla, vaniglia e cocco. È un prodotto che si distingue per la sua pulizia e l’intensità delle sue sfumature aromatiche, rendendolo unico nel suo genere».
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