Filiera Birra 2024, le tendenze di mercato emerse dal convegno della rivista Imbottigliamento
In attesa del salone Beer & Food Attraction di RiminiFieraIl (16-18 febbraio 2025), la rivista Imbottigliamento (gruppo Tenche Nuove) ha fatto l’annuale punto della situazione su realtà e opportunità per gli operatori del settore birra, con il tradizionale convegno annuale Filiera Birra.

Organizzato dalla rivista Imbottigliamento presso il Palazzo della Cultura dell’editore Tecniche Nuove di Milano, il recente convegno Filiera Birra 2024 (VI edizione), ha offerto una visione ragionata e critica dello scenario di mercato.
Moderati dal giornalista Maurizio Maestrelli, al centro degli interventi dei numerosi relatori professionali, sono stati temi come turismo birrario, export, normativa e sostenibilità.
L’apertura dei lavori del convegno è stata affidata al prof. Giuseppe Peretti, direttore del Cerb – Centro di Ricerca per l’Eccellenza della Birra della Università di Perugia e direttore tecnico della rivista Imbottigliamento e a Paola Pagani, caporedattore della stessa rivista.

Chi consuma birra

Uno dei temi principali è stata l’analisi del consumatore, considerato l’elemento fondamentale per il successo della filiera.
Il prof. Christian Garavaglia, Università degli Studi di Milano-Bicocca e Consigliere della Regione Lombardia, ha presentato i risultati di un’indagine condotta a luglio 2024 su un campione di 1.021 persone principalmente in Emilia-Romagna e Piemonte, rappresentative della popolazione italiana per individuare i driver delle scelte del consumatore e la sua sensibilità verso l’uso di ingredienti 100% italiani.
I risultati: il 75% degli intervistati consuma birra regolarmente, con una prevalenza per la birra industriale (60%) e un 26% che alterna industriale e artigianale. Le donne e i consumatori urbani mostrano una leggera preferenza per la birra artigianale.
Il 60% degli intervistati preferisce birra prodotta con ingredienti italiani, come il luppolo e il malto d’orzo, mentre il 46% pone grande attenzione alla sostenibilità, specie tra le persone con redditi più alti. La birra viene scelta anche in base agli abbinamenti culinari (60%) e il prezzo, sebbene rilevante, risulta essere meno importante come fattore di scelta d’acquisto rispetto alla provenienza degli ingredienti e alla sostenibilità, soprattutto tra i consumatori di birra artigianale. Il luppolo italiano è particolarmente apprezzato tra chi sceglie prodotti sostenibili. L’indagine lascia intuire che una maggiore informazione sull’utilizzo di ingredienti italiani e sostenibili potrebbe favorire una maggiore consapevolezza, soprattutto tra i giovani e rappresentare una strategia vincente per i produttori.

Prof. Christian Garavaglia, Università degli Studi Milano Bicocca

La birra italiana sul mercato estero

Brunella SacconeDirigente Ufficio Agroalimentare – Direzione centrale per i settori dell’exportITA Italian Trade Agency, ha offerto una panoramica della situazione della birra italiana sul mercato internazionale. La birra italiana fatica ad affermarsi e a competere con birre estere a causa di tanti motivi, non da ultimo la leva fiscale che pesa su di essa – la birra è infatti l’unica bevanda da pasto su cui gravano delle accise.

Brunella Saccone, Dirigente ITA – Italian Trade Agency

Un altro problema emerso è la mancanza di una strategia strutturata per promuovere la birra italiana all’estero. La disaggregazione del panorama birrario italiano rende difficile creare una massa critica di aziende che possano sostenere iniziative promozionali globali. Sono necessarie campagne di comunicazione più incisive e la presenza della birra italiana nelle grandi occasioni internazionali, come nei ristoranti all’estero. Infine, si esprime la necessità di una promozione più coesa all’estero, sfruttando la tradizione italiana e il concetto di dieta mediterranea come veicolo per valorizzare i prodotti locali, inclusa la birra.

Italia: dati di mercato

Che il mercato nazionale non vada benissimo lo sottolineano anche i dati presentati da Assobirra secondo cui export e produzione segnano numeri negativi nel primo semestre 2024, come anche nel 2023, mentre a crescere è l’import, proprio per la maggiore competitività di alcune birre straniere rispetto alle nazionali.
I consumi sono fermi praticamente da 5 anni – afferma Alfredo Pratolongo, presidente AssoBirra. Nel confronto 2023 versus 2022: -5,85% i consumi, -5,02% la produzione, -5,35% l’esportazione. Insomma, non proprio un quadro roseo.
Nonostante ciò, la birra continua a creare valore, soprattutto nel canale Horeca che genera il 65% del valore complessivo. Tuttavia, l’aumento dei costi delle materie prime e il peso delle accise rappresentano ostacoli significativi per la crescita del mercato. Nel corso del convegno, Alfredo Pratolongo è stato videointervistato dal giornalista Rodolfo Guarnieri.

Alfredo Pratolongo, presidente Assobirra

Un tema, questo, ripreso anche da Matteo Bartolini, vicepresidente nazionale CIA Agricoltori Italiani che nel suo discorso esprime la necessità di una maggiore attenzione da parte del governo italiano verso il settore della birra, evidenziando che al momento mancano politiche efficaci e tavoli di lavoro inclusivi. Si sottolinea l’importanza di promuovere una maggiore reciprocità nelle regole di commercio tra l’Italia e i paesi extra-UE, chiedendo condizioni più eque per il settore birraio italiano. Viene inoltre messa in evidenza la necessità di investire di più nella ricerca, soprattutto in relazione ai cambiamenti climatici, per migliorare la produzione agricola. Afferma Bartolini: «Occorre fare filiera, ovvero adottare un approccio più sistemico, integrando tutti gli attori coinvolti nella produzione, trasformazione e commercializzazione della birra». Occorre portare sul tavolo dei consumatori un territorio, una tradizione, non solo un prodotto.

Turismo della birra, un’opportunità da sfruttare

Roberta Garibaldi, presidente Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, ha sottolineato l’importanza del turismo enogastronomico, con un focus specifico sul turismo legato alla birra. I dati più recenti indicano che le esperienze enogastronomiche sono tra le più ricercate dai turisti europei. Questo interesse rappresenta un’enorme opportunità per l’Italia, che può sfruttare la storia e la tradizione della birra locale per attrarre turisti.

Anche Vittorio Ferraris, direttore generaleSimone Monetti, segretario generaleSilvio Bertero, referente regionale Piemonte di Unionbirrai vedono nel turismo un’mportante e potenziale leva per togliere il settore dallo stallo in cui si trova: creare eventi che raccontino la storia della birra italiana, coinvolgendo i visitatori in esperienze di degustazione e produzione, fare storytelling attorno alla birra, portare sempre più i consumatori nei luoghi di produzione sono alcune delle attività suggerite.

Sostenibilità sociale e ambientale nel settore birrario

La svolta green e l’attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale sono state considerate priorità sia per il turismo sia per la produzione di birra. C’è una crescente consapevolezza tra i consumatori e i produttori sulla necessità di ottimizzare i processi produttivi in un’ottica di sostenibilità. A questo proposito sono state citate esperienze di produzione di birra in ambito carcerario con, dunque, un forte impatto sociale, nell’ambito di un progetto a cui partecipa anche l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Il progetto, dal nome Be4Hopes, si propone di sviluppare nuove competenze di alto livello in ambito blockchain e metterle a disposizione di un obiettivo ad alto impatto sociale, combinando l’agricoltura sostenibile e la riabilitazione dei detenuti. Alla base vi è un modello di sostenibilità economica replicabile in altri contesti. «Tale progetto – afferma Nazarena Cela, Assegnista di Ricerca in Scienze e Tecnologie Alimentari Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – fonde tecnologia avanzata, inclusione sociale e sperimentazione nel contesto specifico della birra, mostrando che la produzione di birra non si limita solo alla qualità del prodotto ma contribuisce a un impatto sociale positivo».

Sostenibilità in termini di risparmio di risorse è invece quanto descritto da Serena Savoca, Marketing & Corporate Affairs Director Carlsberg Italia a proposito del birrificio Angelo Poretti, acquisito completamente da Carlsberg nel 2002. La strategia di sostenibilità del gruppo si basa su quattro obiettivi principali: riduzione delle emissioni di CO2, zero sprechi d’acqua, consumo responsabile e zero incidenti sul lavoro. Il birrificio ha implementato progetti di recupero energetico e riduzione del consumo idrico, ottenendo risultati significativi. Inoltre, promuove la spillatura tramite l’innovativa tecnologia DraughtMaster che contribuisce a risparmiare costi di trasporto e CO2. Infine, il birrificio sta sperimentando nuovi approcci per rendere la logistica più sostenibile, incluso il trasporto intermodale.

Il presentatore Maurizio Maestrelli con Serena Savoca, Marketing & Corporate Affairs Director Carlsberg Italia

Dalla fermentazione alla distillazione…

…il passo è breve e lo ha dimostrato il progetto Strada Ferrata che nasce dall’esperienza nel settore brassicolo dei fondatori del birrificio Railroad di Seregno in Brianza. L’obiettivo del progetto è creare una nuova tradizione di produttori di whisky in Italia, fondendo lo sviluppo del New World Whisky con la qualità del Made in Italy. Ne nasce un whisky dalle caratteristiche peculiari, diverse dalla tradizione ma che aprono nuove strade e nuove possibilità per il Made in Italy alimentare.

Promuovere la cultura birraria italiana

Come sottolineano anche Teo Musso (titolare del birrificio agricolo Baladin) e Carlo Schizzerotto – rispettivamente Presidente e Direttore del Consorzio Birra Italiana – la birra è parte del patrimonio italiano ed è fondamentale – anche da parte del governo- riconoscerla come tale, tutelarla  da politiche future che potrebbero penalizzarla, come accise o regolamentazioni contro l’alcol. Si sottolinea l’importanza di una strategia coordinata per promuovere la birra italiana, sia a livello nazionale che internazionale. Il settore ha grandi potenzialità, soprattutto in termini di sostenibilità, qualità degli ingredienti e turismo enogastronomico, ma deve affrontare sfide strutturali e promozionali per consolidarsi e crescere nel mercato globale.

Carlo Schizzerotto e Teo Musso, direttore e presidente di Consorzio Italiano Birra

In generale, durante tutto il convegno viene più volte sottolineata la necessità di uno sforzo corale e di filiera per rafforzare il settore birrario italiano, aumentando la produzione locale e promuovendo la cultura birraria come un elemento distintivo del patrimonio agroalimentare italiano.

Una panoramica del convegno è disponibile sul canale Youtube.

Tutte le relazioni degli intervenuti sono disponibili al seguente link.

Questo il senso da dare dunque a questo convegno Filiera Birra e all’altro importante appuntamento per il settore, ovvero BBTech Expo Beer & Food Attraction che si terrà a RiminiFiera dal 14 al 18 febbraio 2025. Come spiega Carmen Zeolla, Exhibition Manager di Italian Exhibition Group Spa, si tratta di una tre giorni per scoprire le innovazioni e soluzioni tecnologiche nel mondo della birra, per avere una panoramica completa su tutta la filiera e per fare incontrare produttori di birre speciali e artigianali con innovatori del settore tecnologico.

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