Minimarket, il secret listening bar nel cuore di Palermo
A Palermo, la notte si reinventa con un tocco internazionale, dove passato e futuro si incontrano. Nel cuore del centro storico, in piazza San Carlo, nasce Minimarket, il primo secret listening bar del Sud Italia. Un luogo che sembra uscito dalle metropoli più audaci, ma che respira l’identità della città. Ideato dai fratelli Bellavista – Daniel, Greta e Priscilla – Minimarket è una scommessa avanguardista, ma con una profonda anima territoriale e che attinge a piene mani alla tradizione nipponica dei jazz kissa anni Cinquanta, dove la musica si trasformava in esperienza grazie a impianti hi-fi di qualità straordinaria.
Dietro la porta-scaffale
Tutto è ammantato da una sottile forma di anonimato, della serie – “Da fuori non sembra”. Immaginatelo. All’esterno si vede un’insegna rossa con la scritta “minimarket”. All’interno un piccolo negozio di alimentari dove è realmente possibile acquistare generi di prima necessità, dalla pasta agli assorbenti, come da tradizione. Ecco, questa piccola bottega nasconde l’accesso a un luogo unico. Si accede da una porta-scaffale (e uno scaffale vero con tanto di prodotti) e per entrare bisogna conoscere una parola d’ordine e un prodotto da richiedere alla cassa.
Oltrepassata la porta, si entra letteralmente in un altro mondo, dove design e acustica si fondono. Tre sale all’insegna del calore e dell’intimità per un intrigante viaggio sensoriale: la cocktail room dalle superfici specchiate, la saletta relax avvolgente e, infine, la listening room, cuore pulsante del locale. Qui, un impianto poderoso, composto dai mitologici giradischi Technics SL 1200 icona del djing, amplificatori McIntosh e casse Klipsch regalano un’esperienza d’ascolto senza pari. Rosso, verde e nero dominano gli ambienti, evocando minimalismo ed eleganza.
Cucina e cocktail in dialogo con il territorio
Minimarket è anche cucina, chiaramente innovativa, grazie all’executive chef Lorenzo Muratore e al giovane Alberto Ferrara. I piatti, definiti “lista della spesa”, sono pensati per valorizzare le materie prime siciliane con tecniche di ispirazione internazionale. Le tapas, servite spaziano da fusion territoriali a ricette globali, puntando sempre sull’essenza dei sapori.
La mixology è affidata a Francesco Di Verde e Umberto Cangelosi, che firmano una drink list in continua evoluzione. Ogni cocktail porta nomi ispirati alla spesa quotidiana, come Negrhome, una reinterpretazione del Negroni con amari siciliani, e il suggestivo Botta ri Sali, che combina acqua di mare, gin e spuma turchese per omaggiare i minatori di sale. Anche il Mango pi fallo celebra la Sicilia con cachaça, lime e mango di Terrasini, rivelando una spinta creativa che continua a dialogare con il territorio.
Atmosfera futuristica e accogliente
Da Minimarket ogni dettaglio, dagli arredi alle luci, è stato curato per evocare un’atmosfera futuristica e accogliente. Il progetto mescola materiali innovativi e tradizionali, dai marmi rossi di Castellammare agli specchi e all’acciaio satinato, creando un dialogo tra passato e presente. «Volevamo che il nostro secondo progetto nascesse a Palermo – spiegano i Bellavista -. È una città con tanto potenziale, pronta per accogliere una nightlife più audace e raffinata». Il concept riflette un’idea di ospitalità moderna, dove la convivialità si intreccia con il piacere di ascoltare musica. Con Minimarket, Palermo si inserisce in una rete di locali che non sono solo luoghi di ritrovo, ma veri e propri simboli di una cultura urbana globale. Mentre in città emergono nuove mode, il progetto dei Bellavista punta a durare nel tempo, regalando agli ospiti un’esperienza che li trasporta a Londra, Parigi o New York, senza mai perdere il legame con le radici siciliane. Minimarket sembra essere una delle grandi novità del 2025 perché, come dicono loro, non tutto quello che cerchi è sugli scaffali.
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