Vandemoortele acquisisce Délifrance e lievita nei prodotti da forno surgelati
Vandemoortele Délifrance
Con la nuova operazione, la multinazionale belga si rafforza ancora nel comparto dei prodotti da forno surgelati diventando un player globale con un fatturato da 2,4 miliardi di fatturato e un’offerta di soluzioni sempre più ricca

Dopo Lizzi, lo scorso febbraio (leggi Vandemoortele acquisisce Lizzi e si rafforza ancora in Italia), e prima ancora Dolciaria Acquaviva (leggi Vandemoortele acquisisce Dolciaria Acquaviva Spa, specialista della pasticceria italiana), è ora la volta di Délifrance. Prosegue il processo di espansione di Vandemoortele, che ha concluso un accordo con la cooperativa agricola francese Vivescia per acquisire la società, tra i principali produttori di prodotti da forno surgelati in Europa. Un’operazione con la quale la multinazionale belga della frozen bakery fa lievitare ulteriormente la sua posizione nel settore.

Riconosciuta per la qualità dei suoi prodotti, espressione della panetteria francese, Délifrance è una realtà che opera attraverso una rete di 14 siti produttivi, generando un fatturato di circa 930 milioni di euro, servendo la ristorazione gdo e forni principalmente in Europa e Asia.

Un big nel settore della frozen bakery

Il suo ingresso in Vendemoortele, che sarà concluso entro la fine dell’anno, va ad arricchire il portafoglio di brand del gruppo, che già comprende Agritech, Lanterna, Acquaviva, Banquet d’Or,  Doony’s, Patisserie du Chef e Lizzi, dando vita a un player globale dal giro di affari nei prodotti da forno surgelati di circa 2,4 miliardi di euro e con una gamma estremamente varia e completa. Gamma che spazia dai croissant e viennoiserie per la prima colazione ai pasticcini danesi, dal pane artigianale a ciambelle, focacce e salatini italiani ai prodotti di pasticceria.

«Questa unione ci consentirà di creare potenti sinergie in termini di crescita ancora più rapida, servizio ai clienti, gamma di prodotti, innovazione e branding – ha commentato Yvon Guerin, ceo del Gruppo Vandemoortele, in una nota che annunciava l’operazione –. Metteremo insieme talenti da entrambe le parti e creeremo nuove opportunità per tutti i nostri dipendenti. Con un solido piano di investimenti, siamo convinti di poter accelerare la crescita futura».

Un’operazione che apre nuove importanti prospettive di crescita anche per Délifrance. «L’unione con Vandemoortele ci consentirà di investire insieme per costruire sui nostri team di livello mondiale, sui nostri valori condivisi di innovazione di prodotto ed eccellenza nel servizio, per supportare e accelerare la crescita attraverso la partnership con i nostri clienti in Europa, Asia e Nord America – ha dichiarato nella stessa nota Robert O’Boyle, amministratore delegato dell’azienda -. Non vediamo l’ora di sviluppare questo prossimo capitolo nella storia di Délifrance e di intraprendere un lungo e positivo viaggio insieme negli anni a venire».

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GinArte limited edition by Piero Lissoni, purezza in primo piano
Presentata alla prestigiosa terazza Ceresio 7 di Milano la limited edition di GinArte firmata da Piero Lissoni che si caratterizza per i due oblò simmetrici che valorizzano la purezza del distillato toscano.

Premium dry gin dedicato al mondo dell’arte, GinArte è stato lanciato con una nuova limited edition in occasione della Design Week di Milano. Per l’occasione la distilleria di Greve in Chianti (Firenze) si è affidata alle mani del noto architetto e designer internazionale Piero Lissoni.

Il risultato è una bottiglia in vetro bianco, da 70 cl, squadrata, parzialmente sabbiata, con due oblò simmetrici trasparenti (davanti e dietro la bottIglia) che valorizzano la purezza del distillato in essa contenuto. Da notare anche l’impiego di un tappo di vetro trasparente.

La bottiglia limited edition GinArte by Piero Lissoni con i due originali oblò

Nella visione di Piero Lissoni: «Ginarte è un dialogo tra geometria e trasparenza, una sintesi equilibrata tra semplicità e autenticità, dove il visibile e l’invisibile si fondono in un’esperienza armonica – proprio come il gusto del gin».

«Con questa collaborazione – spiega Francesco Bargellini, Senior Marketing Advisor di GinArte – riaffermiamo con forza la nostra identità: un gin che è più di un distillato, ma un’esperienza estetica, sensoriale e culturale».

Presentata nel corso di un cocktail party presso la panoramica terrazza con piscina del prestigioso Ceresio 7 Pools & Restaurant, la bottiglia di GinArte by Piero Lissoni ha dato vita a tre drink creati per l’occasione dal bar manager Abi El Attaoui, alla presenza di Ilaria Cocco, National Sales Marketing Manager di GinArte.

GinArte Tonic con GinArte e Tonica Classica Galvanina.
Martini Cocktail con GinArte e Vermouth Extra Dry (con l’immancabile oliva verde su spidino).
Ma soprattutto un drink originale di grande impatto gustativo come
Hinoki
realizzato con 4 cl di GinArte, 4 cl cordiale di shiso & foglie di lime kaffir, 1,5 cl sake yuzu e top di Tonica di Pompelmo Giallo Galvanina, servito build in tumbler alto su ice block e guarnito con una crustas di polvere di capperi.

GinArte by Piero Lissoni è protagonista per tutto il Fuorisalone della Design Week milanese in diverse altre location di prestigio, come Mio Lab by Park Hyatt Milano, Officina, Bob Isola, Chinese Box, Just Me, Pineta Milano.
Inoltre GinArte by Piero Lissoni sarà protagonista di una esposizione esclusiva curata dallo studio Lissoni & Partners nelle vetrine di Argenteria Dabbene (nel cuore di Brera) dal 7 al 16 aprile prossimo.

In programma anche la partecipazione alla prossima Florence Cocktail Week e a vari eventi a Parigi e Barcellona.

Il distillato che nasce in Toscana, terra ricca di artisti e opere d’arte

Di piacevole gusto secco, GinArte è un distillato dal gusto raffinato e dal sapore unico aromatizzato con bacche di ginepro, rigorosamente raccolte in Toscana, infuse in alcol puro ottenuto da frumento a circa 65% e poi distillate in alambicco discontinuo sotto vuoto, perché il sotto vuoto riduce il punto di ebollizione dell’infuso in modo da preservare i profumi più delicati. Oltre al ginepro sono state selezionate 13 botaniche, alcune delle quali hanno con l‘arte un legame particolare. Elementi come nepitella, cartamo, eseda odorata, guado di Montefeltro e robbia, erano infatti usati anche per la creazione di pigmenti colorati da molti importanti pittori del Rinascimento.

In aggiunta, erbe come angelica, lavanda, ibisco, fiori di sambuco, germogli di pino, pino mugo e aghi di pino completano la gamma di botaniche e consentono di realizzare un gin pulito e complesso allo stesso tempo. Sia questi elementi sia le erbe ispirate all’arte, vengono infusi in due batch separate in alcool puro di frumento al 55%, distillati poi in un piccolo alambicco discontinuo non sottovuoto per mantenere le componenti aromatiche di tutti gli ingredienti.
I distillati dei tre infusi vengono quindi miscelati tra loro e lasciati riposare per alcuni giorni, prima di aggiungere acqua purissima di origine glaciale e portare la gradazione alcolica a 44%. A questo punto si procede alla filtrazione a bassa temperatura (-7 °C) attraverso pannelli di purissima cellulosa che hanno il compito di trattenere eventuali parti oleose ancora presenti nella miscela dei tre distillati.

 

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