Doppio oro per Of Amarone Barrique di Bonollo all’International Spirits Challenge
Il distillato della collezione Of, che quest’anno compie 25 anni, si è aggiudicata la doppia medaglia d’oro nella categoria Grappa nel prestigioso concorso internazionale

L’International Spirits Challenge ha regalato nuove soddisfazioni a Bonollo 1908. Dopo l’oro conquistato da Dorange Of lo scorso anno (leggi Due ori per Bonollo in due prestigiosi concorsi internazionali), in questa edizione del concorso, la ventinovesima, è stata la grappa Of Amarone Barrique a fare ancora meglio. Il distillato si è infatti aggiudicato la doppia medaglia d’oro tra i World Speciality Spirits nella categoria Grappa, confermandosi punto di riferimento qualitativo per la categoria.

Un risultato di grande prestigio per la distilleria veneta, ottenuto in uno dei più autorevoli concorsi internazionali, che quest’anno ha visto in gara migliaia di etichette provenienti da oltre 70 Paesi del mondo. Concorso dove gli spirit vengono valutati con una scrupolosa degustazione alla cieca da parte di una giuria di esperti internazionali.

Giuria conquistata da Of Amarone Barrique (alc 40% in vol), ottenuta dalla distillazione di selezionate vinacce provenienti dalla pigiatura delle uve passite dalle quali viene prodotto il pregiatissimo vino Amarone della Valpolicella. Un distillato creato da Bonollo, nel 1999, dando vita alla “grappa barrique”, una vera e propria categoria di grappe invecchiate in legno che prima non esisteva. Matura infatti in piccole barrique di rovere francesi e si caratterizza per la grande ricchezza e vivacità aromatica, alle quali si aggiungono un altrettanto notevole morbidezza ed equilibrio.

Un nuovo vestito per la collezione Of

Per celebrare i primi 25 anni di questa grappa, Bonollo 1908 ha rinnovato il pack della collezione Of, punta di diamante dell’azienda, inaugurata proprio con la Of Amarone Barrique e composta da altri due prodotti super premium, Dorange Of (alc 40% in vol), il liquore che nasce dal mix di Of Amarone Barrique e infusi naturali di scorze di arance di Sicilia, e Of Amaro (alc 30% in vol), ottenuto da un’antica ricetta della famiglia Bonollo e che combina l’attenta selezione erboristica con la nota distintiva di Of Amarone Barrique. Tutti e tre i prodotti sono ora contenuti in un nuovo decanter che nelle sue linee morbide, ma decise, riflette e custodisce l’eleganza dei caratteri sensoriali di ciascun pezzo della collezione. Ogni prodotto ha un codice cromatico dedicato che si lega all’essenza del prodotto stesso: il ramato delicato per Of Amarone Barrique, l’arancione per Of Dorange e il verde per celebrare le note fresche e balsamiche di Of Amaro.

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Il momento d’oro del Moebius: pioggia di riconoscimenti internazionali per il locale milanese
Il locale milanese di Lorenzo Querci entra nella World’s 50 Best Bars e conquista la stella Michelin per Moebius Sperimentale, guidato da Enrico Croatti

«Più di così, davvero non saprei cos’altro potremmo inventarci». Ci scherza su Lorenzo Querci, patron di quel Moebius, a Milano, che ha letteralmente fatto sfracelli nel giro di poche settimane: prima l’ingresso nella lista dei World’s 50 Best Bars (al numero 37), rivelato durante la cerimonia di Madrid di fine ottobre, poi l’annuncio, lo scorso 5 novembre, della stella Michelin per il Moebius Sperimentale, il “piano di su” eccellente guidato da Enrico Croatti (che già aveva ottenuto una stella nel 2013 al Dolomieu di Madonna di Campiglio e nel 2018 al ristorante Orobianco di Calpe ad Alicante).

Questo doppio riconoscimento è di fatto un unicum nel panorama internazionale: senza considerare il Connaught di Londra al numero 13 (che ha omonimi sia l’hotel in cui si trova che l’annesso tristellato Michelin) e il BKK Social Club al numero 11 (parte del Four Seasons di Bangkok, dove si trova lo stellato Yu Ting Yuan), è l’unico locale autonomo a vantare un bar nei 50Best e un ristorante stellato, contemporaneamente. Abbiamo chiesto a Lorenzo Querci di ripercorrere con noi questo

Hai definito il 2024 un annus mirabilis, ma come ci si è arrivati?
Ad essere sinceri, si lavora tanto, si programmano gli impegni e magari anche qualche obiettivo, ma non è mai certo avere un ritorno in termini di riconoscimento come quelli che abbiamo ottenuto nelle scorse settimane. L’apprezzamento più importante rimane comunque quello del quotidiano, avere un locale pieno, perché senza un’attività proficua non si parla di nulla. Siamo arrivati dove siamo adesso grazie a un forza propulsiva, oggi contiamo 36 membri dello staff e abbiamo all’orizzonte l’apertura di un nuovo locale a breve.

Da Moebius si va per bere o mangiare?
C’è un grande equilibrio. Il cibo rimane il cuore dell’esperienza, anche a livello di fatturato, dato l’intersecarsi di due ristoranti, gastronomico e tapas bistrot. Da quando è uscita la notizia del nostro ingresso nei 50Best abbiamo però visto un’impennata relativa al bere: non tanto sul volume di clientela, quanto piuttosto si quello del consumo, quindi la stessa affluenza ma con maggiore inclinazione a provare anche i nostri cocktail. Direi che siamo su un 50 e 50, chi si ferma a cena rimane anche per bere qualcosa e viceversa.

Moebius rappresenta anche un unicum: se si escludono bar legati a colossi dell’hotellerie, come Connaught e BKK Social Club, è l’unico locale a vantare un bar nei 50Best e un ristorante stellato, contemporaneamente.
Soprattutto in città molto performanti, che stanno puntando molto sull’ospitalità, nascono sempre più spesso alberghi con outlet di altissimo profilo in entrambe le dimensioni. Moebius è peculiare perché non ha dietro un fondo d’investimento o cordate, nel complesso continuiamo a mantenere un’anima a conduzione familiare.

Quali sono le sfide principali e particolari per ciascuna delle due realtà di Moebius?
Già la sola coesistenza delle due realtà è una bella sfida, perché qualsiasi ispettore o esperto potrebbe non vivere una situazione congeniale, potrebbe avere la sensazione di entrare in un club. Una visione tradizionale della guida Michelin, per esempio, potrebbe fare fatica ad accettare di dover superare l’aspetto da “locale” baraonda prima di salire al piano di sopra per raggiungere Moebius Sperimentale. In definitiva direi che per il ristorante fine dining, l’impegno principale è nel cercare di essere identitari e perseveranti, costanti nel lavoro e nella proposta. Per il bar è fondamentale avere un team forte, con un frontman preparatissimo come Giovanni (Allario, il bar manager, ndr), una buona pianificazione di guest shift e una presenza stabile nello scenario internazionale. Siamo riusciti a valorizzare un bar che non è (soltanto) un bar, il che rende il risultato ancora più incredibile.

Quali sono le caratteristiche dello chef Enrico Croatti che si incastrano con Moebius?
Enrico è un cuoco e una persona molto creativa. Ogni giorno trova stimoli, anche autonomamente, per innovare e concretizzare nuove idee. Come imprinting personale è un grandissimo lavoratore, rimane giovane, se potesse lavorare ventisette ore al giorno lo farebbe grazie alla sue enorme passione. Ha un approccio molto organizzato, è un eccellente professionista e soprattutto un grande motivatore: è riuscito a mantenere insieme un gruppo di talenti anche attraverso la burrasca della pandemia e le difficoltà che ne sono venute, non è da tutti.

Moebius punta già a nuovi obiettivi adesso?
Tra breve avremo una nuova apertura (Lubna, in zona Fondazione Prada, a Milano). Durante la cerimonia della Guida Michelin, Enrico mi diceva “è solo l’inizio”. I riconoscimenti ci stimolano a fare di meglio, ovviamente, ma con la consapevolezza di godere del presente senza per forza dover guardare al domani, altrimenti non si apprezzerebbe mai nulla.

 

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Back to Happiness! Scopri i nuovi trend di consumo
Registrati per seguire il talk on line in programma lunedì 18 novembre alle ore 17.30 Scoprirai come ripensare il design dell’esperienza secondo i nuovi trend sociali di consumo, anche con autorevoli testimonianze

Si avvicina l’appuntamento con Back to Happiness! by Shopping Map, il convegno online che si propone di fare il punto sui nuovi trend sociali di consumo. Appuntamento in programma lunedì 18 novembre, dalle ore 17.30 alle 19.30, e che si potrà seguire in diretta streaming previa registrazione.

REGISTRATI PER PARTECIPARE A BACK TO HAPPINESS!

Organizzato da Marketing & Trade (M&T), laboratorio milanese di idee strategiche e di soluzioni operative per retailer, brand e start up, in collaborazione con POLI.design e con Bargiornale, l’evento si propone di disegnare un quadro aggiornato della nuova shopping experience. Un momento di confronto su trend sociali, strategie aziendali, progettazione dell’esperienza, per offrire agli operatori del retail e del fuoricasa, dai gestori dei locali al mondo del food retail, dalle aziende produttrici ai progettisti, gli strumenti per “leggere” la realtà che ci circonda.

Disegnare la felicità dei clienti

Una realtà dove l’aspetto esperienziale ha assunto un peso sempre più cruciale nelle scelte di consumo e di acquisto delle persone. In un contesto dove l’offerta di prodotti e di occasioni di acquisto si moltiplica e dove i comportamenti dei consumatori non sono più segmentabili neanche per stile di vita e reddito, il dato che emerge è che a orientate le scelte di consumo è la ricerca della “felicità”, Back to Happiness, come sintetizzato dal titolo dell’incontro. Felicità da intendere come promessa di una esperienza orientata al benessere personale, fisico e soprattutto psichico, che arricchisca la giornata, di una piccola o grande memoria che faccia stare bene.

Una tale quadro impone un profondo ripensamento degli attuali modelli di business per chi vuole disegnare esperienze di consumo in linea con le trasformazioni in atto: un processo che riguarda anche il mondo del fuoricasa.

Gli esperti che ne discuteranno

Tutti questi aspetti verranno affrontati nel corso di Back to Happiness!.

A confrontarsi e approfondirli sarà un parterre di esperti di alto profilo, moderato da Andrea Mongilardi, vicedirettore di Bargiornale, con le testimonianze delle realtà che hanno ridefinito le loro strategie operative in termini di offerta di servizi e di comunicazione, per interpretare al meglio le sfide poste dalle trasformazioni in atto nel mondo dei consumi:

Daniela Ostidich, presidente di Marketing & Trade,
Cabirio Cautela, ceo POLI.design,
Elisabetta Dell’Antonia, marketing & communication manager di Six Senses Hotels Resorts Spas,
Gabriele Primavera, direttore commerciale Ooh di Ferrero,
Moreno Bellinzona, direttore vendite di Megamark.

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