Cynar Spritz scende in campo con il Venezia FC
Accanto ai drink di successo Aperol Spitz e Campari Spritz, Campari Group rilancia la ricetta Cynar Spritz, con una bottiglia Cynar Limited Edition, in occasione della sponsorizzazione della squadra di calcio Venezia FC.

Per festeggiare la sponsorizzazione con la società di calcio Venezia FC, Campari Group ha scelto di brindare con il cocktail Cynar Spritz, creando per l’occasione una limited edition di bottiglie di Cynar. Quasi d’obbligo per l’etichetta la scelta dei colori arancio-nero-verde delle maglie dei giocatori di calcio della società sportiva lagunare.

Per la presentazione milanese è sto scelto il locale afro-cubano Santeria di via Palladini 8, nel popolare quartiere Ortica, inaugurato nel 2011 negli spazi di un ex-opificio, trasformato in un locale hipster dove poter fare aperitivo e brunch senza molte formalità. Una interessante iniziativa che ha avuto il raddoppio nel locale Santeria di viale Toscana, nei pressi della Università Bocconi, inaugurato nel 2011.

Presente Cecilia De Matthaesis, Marketing Manager Aftermeal & Spirits di Campari Group, nel corso della presentazione della bottiglia limited edition, è stato offerto un “aperitivo rinforzato” alla maniera happy hour milanese, protagonista ovviamente

Cynar Spritz
Ingredienti
3 parti di Prosecco (9 cl)
2 parti di Cynar (6 cl)
1 parte di soda (3 cl)
Preparazione
Versare direttamente in un grande calice da vino, molti cubetti di ghiaccio, aggiungendo Cynar, Prosecco e soda, mescolare e guarnire con una fetta di limone.

Tutto da ricordare anche un piatto caldo (applausi allo chef) come le Lasagnette con carciofi, funghi e asparagi, affogati nel formaggio.

Contro il logorio della vita moderna

Cynar è il liquore al carciofo nato nel 1950 da un’idea di Angelo Dalle Molle, imprenditore e filantropo di Mestre. Gusto unico e particolare, carattere forte e deciso. Cynar è fresco, leggero, dolcemente amaro, dedicato a chi la vita se la vuole godere, con leggerezza ma senza superficialità, apprezzando la bellezza delle cose autentiche.

Cynar deve tanto al suo passato e ai cari anni ’60: nel 1967 inizia la fortunata saga di Ernesto Calindri in Carosello. Il famoso attore teatrale e la “sua famiglia” diventano parte fondamentale della giornata degli italiani. Un appuntamento serale con gag e sketch protagonista un bicchiere di Cynar & seltz servito a Ernesto Calindri seduto imperturbabile a un tavolino immerso nel traffico milanese con lo slogan Contro il logorio della vita moderna”.

Ernesto Calindri brinda con Cynar

Il 1995 segna una svolta nella storia del brand veneto che viene acquisito da Campari Group. Il gruppo ne studia i valori e ne comprende le caratteristiche fondanti; Cynar è parte del patrimonio storico italiano, un’icona vintage ancora molto presente.

La forza del passato vive nel brand ma anche nel prodotto stesso, e nella ricetta che è sempre rimasta segreta. Cynar nasce dall’infusione di 13 ingredienti naturali, tra erbe e piante.
La più importante? Certamente il carciofo: da sempre immagine del brand, è anche la pianta da cui esso prende il nome, Cynar Scolymus, definizione botanica del carciofo. Infatti Cynar è un  liquore dolce-amaro che sa adattarsi ad ogni necessità, per alleggerire il logorio della vita moderna.

Con questo spirito, oggi si propone, oltre che come amaro, anche in una nuova veste, quella del Cynar Spritz, con Prosecco e soda. Una proposta vintage-cool, una nuova tradizione che rappresenta una scelta non convenzionale nella categoria dello Spritz (ricordiamo le consorelle di Campari Group, Aperol Spritz e Campari Spritz), rispondendo al bisogno di chi desidera sperimentare e sentirsi differente.

 

 

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Birra Theresianer brinda a un anno di premi con Winter Beer 2024
Continuano i riconoscimenti internazionali per le birre Theresianer, merito di una grande passione dei mastri birrai e della scelta delle migliori materie prime.

Il 2024 all’insegna di conferme e riconoscimenti internazionali per Theresianer, la birra che ha conquistato il mondo, grazie al rispetto della tradizione mitteleuropea e alla grande maestria italiana. Un risultato che si conferma con la presentazione della nuova Birra di Natale, Winter Beer 2024.

Sempre attesa e ricercata Winter Beer ha quest’anno un nuovo testimonial: il pettirosso. Da sempre simbolo della vita che resiste all’inverno, portatore di rinnovamento, icona di rinascita, il pettirosso porta con sé tutti i buoni auspici per accompagnarci dall’anno vecchio a quello nuovo con gioia e positività.

Birra Theresianar Winter Beer 2024 in bottiglia 75 cl

La ricetta di Winter Beer è invariata e dà il carattere originale e unico alla più apprezzata birra stagionale Theresianer: una doppio malto non filtrata ad alta fermentazione (9° alc in bottiglia 75 cl) e leggermente speziata, con deliziosi profumi di frutta secca e delicate note di tostato.
Da assaporare in abbinamento a formaggi stagionati o con il cioccolato fondente, si manifesta perfetta come birra da meditazione.

Per l’inverno 2024 Winter Beer è custodita in una confezione a tubo di cartone che racconta, attraverso il piccolo pettirosso e i caldi colori che lo caratterizzano, un sentimento di gioia e rinascita pur nella stagione fredda.

Nel 2024 è stata una pioggia di riconoscimenti

Alla New York International Beer Competition 2024 Theresianer è stata insignita del titolo Italian Brewery of the Year 2024 e le sue birre, dalle personalità caratteristiche, hanno ottenuto punteggi di assoluto rilievo:
Medaglia d’Oro per Wit
Medaglia d’Argento per Premium Lager
Medaglia di Bronzo per Premium Pils e per Vienna.

Al Brussels Beer Challenge 2024 la birra Vienna è stata insignita della Medaglia d’Oro a testimonianza della caratteristica personalità e del gusto perfettamente rispondente allo stile di appartenenza.

Al Premio Cerevisia 2024 Theresianer ha guadagnato il podio assoluto con Bock, premiata con il Premio Eccellenza raggiungendo il punteggio più alto tra tutte le birre partecipanti.

Un anno memorabile per Theresianer che aveva chiuso il 2023 salendo sul podio di European Beer Star, competizione che da oltre 20 anni valuta le migliori espressioni brassicole mondiali, con Premium Pils, insignita della Medaglia d’Argento.

Una storia di grande impegno

Theresianer inizia la sua storia a Trieste nel vivace Borgo Teresiano, con la volontà di Martino Zanetti di rinnovare la tradizione birraria mitteleuropea presente a Trieste, per non perdere la vitalità di una cultura che attraversa la storia, dal lontano passato alla contemporaneità.

È grazie alla sua lungimiranza imprenditoriale che nel 2000 viene creato Theresianer, birrificio trevigiano a Nervesa della Battaglia (Treviso). Ed è sua la scelta di affidare lo sviluppo delle sue birre all’abilità dei migliori mastri birrai, con la certezza che la qualità inizia dagli ingredienti e prosegue nel rispetto della migliore tradizione. Il tutto inserito in un processo produttivo e organizzativo contemporaneo e una distribuzione mirata, che permette di far apprezzare Theresianer a tutti gli appassionati nel mondo: un successo confermato dal mercato con prestigiosi riconoscimenti internazionali.

Un percorso di qualità che vede la ricerca, soprattutto nell’utilizzo di materie prime selezionate, e l’impegno costante dei mastri birrai, che lavorando in sinergia come un vero e proprio team, ha permesso di raggiungere risultati straordinari.

Theresianer ha scelto come simbolo proprio la Lanterna di Trieste che indica “il porto sicuro” per gli estimatori della buona birra e suggerisce la rotta per una scelta ottimale di un prodotto di esclusiva eccellenza.

La lungimiranza imprenditoriale del suo fondatore, Martino Zanetti, il cui intervento nel panorama italiano della birra è stato una visionarietà unica per riaffermare un intero comparto dell’economia italiana, ha ridato vita ad un settore che conta ora più di 800 imprese, di cui una buona parte di ottima qualità.

I premi ottenuti dimostrano la cura e l’attenzione del lavoro del team Theresianer nella creazione di birre uniche e distintive, sempre più affermate e riconosciute, che arricchiscono anche quest’anno il già significativo palmares della “più piccola industria della birra italiana”. Oggi Theresianer è un punto di riferimento nel panorama mondiale della birra di qualità. Un capolavoro che unisce tradizione e innovazione; un gusto unico riconosciuto e apprezzato dai palati più esigenti.

 

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Gabriele Fantino vince 110 e Lode 2024. Assegnati 8 Order of Merit
Il Grand Hotel Billia di Saint Vincent è stato il palcoscenico dell’edizione 2024 della competition riservata ai bartender di grandi hotel e della cerimonia di consegna delle onoreficienze che celebrano il merito professionale nel mondo bar e dell’ospitalità

È Gabriele Fantino l’hotel bartender of the year 2024, il vincitore della competition 110 e Lode 2024, che si è svolta lunedì 25 novembre al Grand Hotel Billia di Saint Vincent. Fantino, con il suo cocktail Quentin’s Roots, ha superato nella finale ristretta Mattia Capezzuoli e Mattia Patruno, selezionati a loro volta da una platea di 30 bartender provenienti da altrettanti alberghi 5 stelle italiani.

Ma accolti dalle montagne imbiancate dalla prima neve di stagione, i bartender hanno celebrato anche gli Order of Merit 2024, ovvero quelle figure che si sono particolarmente distinte nel settore del bar e dell’ospitalità. Per la prima volta, infatti, i due premi – Order of Merit e 110 e Lode – sono stati riuniti in un’unica giornata che ha visto grandi protagonisti anche gli ideatori di questi format, l’inossidabile Danilo Bellucci e l’impeccabile Francesco Cione.

110 e Lode, ritorno alle origini

Ritorno alle origini. Questo il tema che i 30 bartender sono stati chiamati a interpretare quest’anno, ognuno di loro abbinato a un ingrediente sponsor principale, sul palco del Grand Hotel Billia, nome che ai più esperti ricorda tanti concorsi di cocktail, svolti qui a partire dalla fine degli anni Cinquanta. A giudicarli, una giuria guidata da Roberto Pellegrini e composta dal bartender vincitore lo scorso anno, Giovanni Onori e dal giornalista Corrado Beldì, che hanno selezionato nel pomeriggio i tre finalisti. «Abbiamo assaggiato cocktail molto interessanti. A fare la differenza, sono state l’eleganza complessiva del cocktail, la pulizia delle garnish, la ricercatezza dei bicchieri che, in certe strutture, fanno sempre più la differenza», ha spiegato Pellegrini.

Nella finale ristretta, il primo a salire sul palco è stato Mattia Capezzuoli, bar manager del Stravinskij Bar dell’Hotel de Russie (Roma), che ha presentato il suo Roots, con Vodka Altamura, cordiale Paragon Palo Santo, fake lime home made e soda al cardamomo nero. È toccato poi a Gabriele Fantino – piemontese d’origine, genovese d’adozione, da 11 anni bar manager del Blue Lounge, il cocktail bar all’interno dell’Hotel Melia di Genova – presentare e raccontare il suo Quentin’s Roots, un evidente omaggio ai film e alla figura di Quentin Tarantino, preparato con Campari, Nigori Asahara Umeshu Prune, Tarantino Cordial (pomodoro, fichi d’india e pompelmo rosa) e Montelobos Tobalà Joven. A chiudere la gara, Mattia Patruno, assistant bar manager Lobby Bar Rosewood Castiglion del Bosco (Si), con il suo Somewhere it’s time, a base Amante 1530 a basilico marinato in aceto di Jerez, sale, e zucchero. A giudicarli nella finalissima, una giuria allargata agli Order of Merit 2024, proclamati pochi minuti prima.

Order of Merit

«Celebriamo l’ospitalità, l’impegno, la passione e il duro lavoro di grandi nomi che hanno fatto e continuano a fare la differenza nella nostra industry», ha detto Bellucci. «Un riconoscimento che non va solo a chi si è distinto come professionista, ma soprattutto per il suo valore umano», ha continuato Cione.

Order of Merit 2024 sono saliti così sul palco il giornalista Maurizio Maestrelli, la campionessa del Mondo Latte Art Carmen Clemente, il divulgatore del caffè Gianni Cocco, mr. Saperebere Fulvio Piccinino. E poi i bartender Claudio Perinelli, Patrick Greco e Paolo Baccino. L’ultimo premio è stato assegnato alla memoria di Dom Costa, il cui riconoscimento è stato ritirato dalla figlia Eliana, mentre sul maxischermo scorrevano le immagini di Dom e il video saluto di Julio Bermejo.

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Dictador Game Changer, la limited edition nata dalla collaborazione con Richard Orlinski
Distribuito da Compagnia dei Caraibi, il nuovo arrivato è frutto del blend di rum di riserva della distilleria colombiana ed è custodito in un avveniristico pack disegnato dallo scultore francese

L’arte contemporanea si unisce al pregio di un grande distillato: è così che nasce Game Changer White&Silver, la nuova edizione limitata di Dictador, il rum super premium colombiano distribuito in esclusiva in Italia da Compagnia dei Caraibi (leggi Sabatini Gin e Dictator Rum entrano nel catalogo di Compagnia dei Caraibi). L’arte è quella di Richard Orlinski, scultore francese di fama internazionale, che ha disegnato il pack del nuovo distillato: una vera e propria opera d’arte pensata per fare la felicità di collezionisti e appassionati di rum.

Un distillato da meditazione

Ma se il contenitore è un’opera d’arte, non è da meno il contenuto, frutto dell’arte della distillazione e del blendaggio. Dictador Game Changer è stato infatti realizzato dal master blender del marchio, Hernan Parra, partendo da un blend di rum di riserva della distilleria di famiglia, seguendo la tradizione che l’azienda porta avanti dal 1913, anno della sua fondazione. I rum che lo compongono sono ottenuti solo da miele di canna da zucchero e sono stati distillati in Pot e Column still e quindi invecchiati a Cartagena de Indias, sulla costa del Mar dei Caraibi. Il risultato della loro unione è un distillato da meditazione (alc 40% in vol), dal gusto ricco e complesso, con dolci note di caramello e creme brulè, accompagnate da sentori di miele e legno tostato che regalano a questo rum un finale profondo, morbido e vellutato.

Un pack artistico

Tornando al pack, l’iconica bottiglia di Dictador è stata ridisegnata dall’estetica audace di Orlinski per creare un contenitore che rompe con la tradizione, trasformandosi in un’opera senza tempo, con un tappo a forma di testa di gorilla e gli ornamenti e colori vivaci che decorano la superficie ispirati alla street art. Un pack che insomma vuole trasmettere la passione e la creatività che alimentano questa edizione limitata, e che prosegue la feconda collaborazione tra l’artista e il marchio, iniziata con l’edizione speciale Dictador 5 Decades, un blend di cinque rum di decadi diverse creato per celebrare il cinquantesimo compleanno di Orlinski.

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Giuseppe Fiorini campione del terzo Coffee Grinder Championship
Un pomeriggio denso di interesse, con numerosi visitatori, ha accolto un incontro sul tema delle donne nel settore del caffè e la finale della competizione.

Un ambiente piacevolmente informale ha ospitato un incontro sul caffè e le donne, affrontato da molteplici angolature, dal chicco alla tazzina, quindi ha dato spazio alla finale della terza edizione del Master Coffee Grinder Championship, vinto da Giuseppe Fiorini.

Un pomeriggio intenso guidato con cura da un infaticabile Fabio Verona, docente Iiac, formatore per Costadoro e autore del libro Professione Barista – Manuale pratico per l’espresso perfetto, di cui i primi tre classificati hanno ricevuto una copia omaggio. Procediamo con ordine.

Ad accogliere l’evento è stato il polo gastronomico e creativo Ecosistema Milano, nel cuore della Metropoli, che unisce ospitalità, alimentazione e design, fondendo le professionalità dei fratelli Luigi e Luca Cassago, il primo chef, il secondo architetto.

Numerosi professionisti, appassionati e curiosi hanno seguito l’incontro sul ruolo delle donne nel settore del caffè, raccontato da più voci femminili coordinate da Francesca Bieker, Q arabica grader, giudice internazionale Sca, e ideatrice del percorso formativo Grip. Lei ha dato il via agli interventi parlando delle origini del caffè, le sue specie. Eleonora Pirovano, presidente di Women in Coffee Italy e importatrice di caffè crudo ha sottolineato il ruolo  (da sempre fondamentale, ma spesso non riconosciuto e giustamente remunerato) della donna nella produzione del caffè, che è sempre più consapevole della sua importanza e si impegna per studiare e crescere professionalmente. Mary Mauro, amministratore delegato della torrefazione milanese Sevengrams, ha parlato della fase della tostatura, che rende commestibile e dà un particolare profilo aromatico al chicco calibrando con attenzione il delicato processo. Il caffè è ancora troppo legato al rito e poco all’effettiva conoscenza del caffè; per questo è stato aperto a Milano il primo Coffee Studio 7Gr, un negozio specializzato e un laboratorio a disposizione dell’appassionato per condividere esperienze e competenze: sempre più italiani vogliono conoscere più a fondo il prodotto e i suoi tanti metodi di trasformazione. Carmen Stanziola, responsabile commerciale Italia per Dalla Corte, ha osservato che vi sono settori che sono da sempre appannaggio maschile, come quello delle macchine, dove ci sono stati e permangono pregiudizi sul ruolo delle donne, che comunque si fanno strada. La la giornalista e scrittrice Barbara Ronchi della Rocca ha proposto curiosi aneddoti sul caffè, tra cui un sistema napoletano per prevedere il meteo versando lo zucchero in una tazzina di espresso: se scendendo crea delle bollicine al centro, il tempo sarà bello; se le bollicine dal centro vanno verso l’esterno, si andrà verso la pioggia. 

Infine un assaggio di due caffè dai profili diversi, entrambi interessanti: la miscela Time di Sevengrams 100% arabica da Brasile, Colombia ed Etiopia, con toni agrumati e fioriti, retrogusto di frutta secca e cioccolato al latte; quindi Queen Ketiara, selezionato e tostato da Bloom Specialty Coffee e prodotto dalla cooperativa al femminile Ketiara nella regione di Gayo a Sumatra, con note citriche e fruttate, nonché di pomodoro e pepe. Quest’ultimo è stato anche il caffè con il quale si sono confrontati i sei finalisti – Iuri Grandini, Nadia Giacomelli, Ilaria Izzo, Fabio Ferrara, Giuseppe Fiorini e Diletta Sisti – a cui è stato dato il compito di ottenere in tazza sentori agrumati di clementina, un leggero vegetale di pomodoro, una dolcezza di zucchero di canna e un finire di cacao; l’espresso aveva un corpo medio alto e la tazza di riferimento presentava un tds di 9,83, ottenuto con una brew ratio di 17 in e 32 out in 19 secondi, con l’utilizzo di un filtro Ims diametro 54 e altezza 26 mm.

La ricetta è stata replicata quasi alla perfezione da Giuseppe Fiorini che ha vinto con 208 punti  attrribuiti dalla giuria composta da Luigi Pillitu, Luca Bernardoni e Simone Previati, capitanati da Luca Ventriglia. Iuri Grandini e Ilaria Izzo si sono classificati rispettivamente al secondo e terzo posto, a pochissima distanza dal vincitore. Grande soddisfazione per i concorrenti sul podio, che hanno ricevuto le targhe realizzate da Parallelo Lab, laboratorio che promuove l’inclusione e l’autonomia di persone fragili e straniere. Tanti omaggi dei numerosi sponsor e, in chiusura, i drink realizzati da Francesco Corona con la moglie Francesca, accompagnati da prelibatezze dello chef Luigi Cassago.

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L’impegno di Sanpellegrino per la sostenibilità
Tutela della risorsa idrica e dei territori, ottimizzazione del packaging e dei processi produttivi, uso di energia da fonti rinnovabili: si dispiega su più fronti l’impegno green del Gruppo. Con grandi risultati

Cura dell’acqua, tutela della biodiversità, logistica sostenibile, ottimizzazione del packaging e dei processi produttivi: si dispiega su diversi fronti l’impegno di Sanpellegrino per la sostenibilità. Impegno da sempre parte integrante dell’attività del Gruppo, tra i maggiori operatori nel settore delle acque minerali e delle bibite, e rafforzatosi ulteriormente negli ultimi anni, grazie a tutta una serie di azioni e di pratiche che hanno come obiettivo di ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività.

Iniziative che partono dalla gestione responsabile e sostenibile della risorsa idrica, con la volontà di certificare entro la fine del 2025 tutti gli stabilimenti secondo lo standard internazionale Aws (Alliance for water stewardship), che premia il modo in cui le imprese si prendono cura dell’acqua attraverso il rispetto del bilancio idrico, la partecipazione nella gestione efficiente delle risorse idriche locali e nello sviluppo di progetti per la loro salvaguardia. Attualmente sono due i siti produttivi certificati, quelli di Ruspino (Bergamo) e di Scarperia (Firenze), dove vengono imbottigliate l’acqua minerale S.Pellegrino e Acqua Panna, ai quali nei prossimi mesi si aggiungerà lo stabilimento di Cepina Valdisotto (Sondrio) per finire poi con San Giorgio in Bosco (Padova).

La salvaguardia dei bacini idrici

I progetti di tutela messi in campo si estendono anche ai bacini idrici dei territori dove sono presenti i siti produttivi e vengono sviluppati con università, consorzi e stakeholder locali e i cui risultati vengono misurati attraverso la metodologia del Volumetric water benefit accounting (Vwba) del World resources institute. A Cepina, per esempio, lo scorso anno sono partite le operazioni per rigenerare i pendii boschivi colpiti dalla tempesta Vaia che nel 2018 ha devastato un’area di circa 140 ettari di foresta. Il progetto, sviluppato in collaborazione con il Comune, il Consorzio forestale dell’Alta Valtellina e l’Università degli Studi di Milano, ha come obiettivo la riforestazione di alcune aree, il potenziamento della capacità di ricarica delle falde acquifere e la preservazione della biodiversità del bosco.

A Barberino del Mugello il Gruppo è intervenuto nell’ambito del Progetto Fonte Voltone per potenziare l’acquedotto integrandovi le acque della sorgente “Voltone”, realizzando la condotta di collegamento,per superare la storica carenza di acqua di alcune frazioni del comune. Mentre a San Giorgio in Bosco, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica del Brenta ed Etifor, ha realizzato uno studio per fronteggiare l’impoverimento delle acque sotterranee del bacino idrico del fiume Brenta dovuto al cambiamento climatico.

I progetti per la tutela del territorio

Diverse anche le iniziative per la tutela delle altre risorse naturali dei territori. Un esempio è il progetto La fonte della biodiversità di Acqua Panna, in collaborazione con Federparchi e la Scuola Sant’Anna di Pisa, all’interno della tenuta di Acqua Panna a Scarperia e San Piero, finalizzato a salvaguardarne l’ecosistema e alla riduzione delle emissioni di CO2. Un altro progetto è Good Bee, con la realizzazione del Bee Hotel, una struttura creata per dare rifugio e un contesto favorevole alla riproduzione degli insetti impollinatori. La tutela della biodiversità si integra anche con strategie “naturali” per la cattura della CO2 che hanno portato all’implementazione di innovative pratiche di agroforestazione all’interno della tenuta, con l’inserimento di alberature e siepi nei campi e lo sviluppo di corridoi ecologici a tutela della biodiversità.

329 milioni di litri di acqua risparmiati

Non minore è l’impegno del Gruppo per rendere ancora più efficienti e sostenibili i propri processi industriali, a partire dalla riduzione dei consumi di acqua e del suo riutilizzo e riciclo, co iniziative che negli 6 anni hanno permesso di risparmiare 329 milioni di litri di risorsa idrica. Tra questi gli interventi sulle macchine riempitrici e sui meccanismi di regolazione, che hanno permesso di arrivare a consumare 0,05 litri di acqua di processo per ogni litro di acqua minerale imbottigliato, rispetto agli 0,07 litri utilizzati nel 2022.

Sul fronte energetico, già dal 2011 tutti i siti produttivi utilizzano il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili e diverse sono le azioni realizzate per l’efficientamento di tutte le fasi dei processi di processi di produzione e di imbottigliamento, con l’obiettivo di raggiungere il target di “zero rifiuti in discarica” e “zero emissioni inquinanti”.

Packaging riciclato e riciclabile e logistica green

Un altro importante sforzo è stato fatto, e si continuerà a fare, sul packaging con l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili. Lo scorso anno il Gruppo ha utilizzato 12.950 tonnellate di R-Pet, ovvero Pet riciclato, il 79% in più rispetto alle 7.246 tonnellate del 2022, riducendo ulteriormente il quantitativo di Pet vergine. Sempre dal 2023 tutto il portafoglio Levissima è composto da almeno il 25% di R-Pet, mentre per Acqua Panna e S.Pellegrino la quota è del 30%.

Altro fronte è quello della logistica, dove il Gruppo ha avviato un percorso virtuoso per la riduzione dell’impronta ecologica. Oggi, grazie ai progetti implementati negli anni, il 71% dei prodotti in Italia viene trasportato su mezzi a basso impatto ambientale. Più nello specifico, il 20% in treno, il 17% via mare e il 55% dei prodotti trasportati su strada viaggia su mezzi alimentati a Gnl e Bio-Gnl. Per l’utilizzo di questi carburanti, Sanpellegrino ha collaborato con il Gruppo Maganetti e con Air Liquide per il navettaggio da San Pellegrino Terme all’hub di Madone e con Logistica 1 per la tratta Cepina Valdisotto-Genova, evitando complessivamente l’equivalente di oltre 14.100 tonnellate di CO2. Altro importante traguardo è stata l’inaugurazione ad aprile 2023 del primo camion 100% elettrico a zero emissioni dedicato a Levissima

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Artista del Panino 2024, decretati gli otto finalisti che si contenderanno il titolo
Si è tenuta lo scorso 26 novembre la semifinale di Artista del Panino 2024. Ecco gli esiti e gli otto finalisti

Trenta professionisti per otto posti. Si è tenuta a Genova, nello splendido scenario delle Cisterne di Palazzo Ducale, la semifinale di Artista del Panino 2024 il concorso organizzato da Agritech e Lanterna part of Vandemoortele in collaborazione con Bargiornale.

Come sempre è stata una finale combattuta e avvincente fino all’ultimo, con preparazioni che hanno messo a dura prova la decisione della giuria.

Una giuria, per altro, mai così qualificata e composta dagli Artisti del Panino Giacomo DiniElisa Varvarito, Gianpietro Sartori, Antonio Sabia (Artista in carica), l’influencer Sofia Bufi (conosciuta sui social come la Barista Sfigata), Roberto Barat, giornalista di Bargiornale e Coordinatore della rivista Ristoranti, lo chef Fabrizio Rivaroli e Matteo Losio, titolare della storica Trattoria del Bruxaboschi e presidente dei Ristoratori Fipe di Genova.

Molto varie, e spesso, molto elaborate le farciture che hanno arricchito le referenze Agritech e Lanterna (tra cui i concorrenti dovevano scegliere per dar vita alle loro ricette). Carni, pesci e salumi, proposti in diverse cotture, hanno caratterizzato ricette particolarmente ricche e che segnano una nuova tendenza nel mondo del panino. Quello delle farciture cucinate e che rendono sempre più il panino una valida e sostanziosa alternativa al pastro classico

E allora ecco gli otto finalisti che a febbraio, a Milano, si contenderanno il titolo di Artista del Panino 2024.








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Presentata la terza edizione della Guida del Camaleonte
Lo spazio formativo Ima Coffee Lab ha ospitato la presentazione, la consegna degli Award e un convegno sulla sostenibilità. Torrefazione dell’anno è Nespresso.

Ha compiuto il suo terzo giro di boa il viaggio alla scoperta di nuovi mondi ed esperienze racchiuso nelle pagine del Camaleonte, la guida italiana dedicata al mondo del caffè. Scritta a quattro mani da Andrej Godina e Mauro Illiano, nella nuova edizione presenta migliaia di prodotti. Si conferma come strumento utile non sono ai professionisti del caffè, ma anche agli appassionati e ai curiosi, che possono conoscere più a fondo e scegliere il caffè preferito in base ai diversi metodi di preparazione (espresso, moka, filtro e monoporzionato) e ai differenti momenti della giornata. 

Il caffè ha più di 2mila composti chimici (il doppio rispetto al vino); che purtroppo chi lo propone come chi lo consuma per lo più ignora. La Guida offre una bussola efficace per orientarsi nel flavore e dare finalmente uno spessore, un gusto nuovo a quello che altrimenti rimane un rito amato e ripetuto, più per la forma e i significati sociali che lo accompagnano che per la reale comprensione e l’apprezzamento per la sua complessità.

Propone un viaggio tra le diverse torrefazioni italiane suddivise per regione: ogni scheda comprende le informazioni di contatto, una breve storia aziendale, la presentazione dei caffè sottoposti ad assaggio con le icone flavore, l’origine e il metodo di lavorazione, il colore di tostatura e le certificazioni che accompagnano il prodotto. Per ciascuna torrefazione viene anche suggerito il Super Consigliato, ovvero il caffè che è più piaciuto al team degli assaggiatore e che il coffee lover non deve perdere.

La presentazione della nuova edizione e la consegna degli Award è avvenuta negli spazi di Ima Coffee Lab, l’area formativa all’interno di Ima Petroncini a Terre del Reno (FE), la cui missione – sottolinea Nicola Panzani, amministratore delegato di Ima Petroncini e sales director di Ima Coffee Hub, «è di mettere il caffè al centro della scena, promuovendo sì la sostenibilità e l’innovazione legate all’impiantistica, ma anche la cultura e le competenze legate al caffè di qualità». 

Un anno di lavoro e di ricerca, approfondimento, assaggi e analisi sensoriale dei caffè ha portato a selezionare 14 aziende premiate con l’Award Torrefazione 2024-25. Torrefazione dell’anno è risultata Nespresso, che ha presentato la prima collezione di capsule compostabili; quindi Caffè Toraldo – Torrefazione Home; Mister Caffè – Micro Torrefazione; Ditta Artigianale – Torrefazione Specialty; Julius Meinl – Torrefazione Sostenibilità; Lavazza – Torrefazione Blockchain; Kimbo – Torrefazione Gourmet; Caffè Moak – Torrefazione Arte; Lucaffé – Torrefazione Innovazione; Caffè Passalacqua – Torrefazione Tradizione; Bialetti – Torrefazione Patrimonio Culturale; Goppion Caffè e Mondicaffè – Torrefazione Responsabilità Sociale; Grosmi Caffè – Torrefazione Emergente. 

Si sono mostrati orgogliosi di ricevere l’Award Sostenibilità i responsabili di Julius Meinl: questo riconoscimento sottolinea l’impegno dell’azienda nell’innovazione sostenibile e nella qualità rinnovata dei suoi prodotti a 360°. Un esempio tangibile di questo impegno è la linea The Originals Bio Fairtrade, una gamma di caffè certificata sia Bio che Fairtrade, che non solo garantisce un prodotto di altissima qualità, ma offre anche un supporto concreto ai piccoli coltivatori, promuovendo pratiche agricole sostenibili e condizioni di lavoro eque, sempre in linea con gli elevati standard qualitativi che contraddistinguono tutti i caffè Julius Meinl.

Sostenibilità

Dopo la premiazione, l’impegno di Ima nel sostenere la filiera del caffè si è concretizzata nell’organizzazione di un incontro pensato per fornire alle torrefazioni presenti una panoramica aggiornata del settore sul tema La sostenibilità del caffè: sfide e opportunità per le torrefazioni tra etica, normative e incentivi per l’innovazione. Una tematica di grande importanza, come ha evidenziato uno dei convenuti, Emanuele Musini, esperto dei mercati del caffè, che ha mostrato come nella scelta del caffè il 90% dei professionisti dà priorità al gusto, il 62% al costo e il 54% alla sostenibilità ambientale, che a Londra è considerata più importante del costo. Gli imprenditori della generazione Z sono i più attenti alla sostenibilità, con 9 su 10 che preferiscono marchi che la promuovono attivamente rispetto ai 7 su 10 delle altre generazioni. Puntare sulla sostenibilità nel prossimo anno può portare a un vantaggio competitivo (le iniziative si sostenibilità aiutano a differenziare il marchio sul mercato e attirano i consumatori eco-consapevoli, aprendo nuove opportunità di mercato) che li farà scegliere dai consumatori, disposti a pagare un premio del 9.7% per beni prodotti o reperiti in modo sostenibile (PwC’s 2024 Voice of the Consumer Survey); inoltre dichiarazioni di sostenibilità come “carbon zero” hanno fatto registrare vendite superiori dell’8,5% rispetto a prodotti senza tali dichiarazioni (McKinsey & NielsenQ’s study).

Osserviamo ora gli Award Prodotto.

Espresso 

Arabica: Dersut Caffè – Plus-Selezione Del Conte 

Robusta: Mondicaffè – India 

Miscela: Grosmi Caffè – Zenith 

Miscela Prevalenza Arabica: Marziali Leone Caffè – Oro Bar 80% Arabica 

Miscela 50% Arabica 50% Robusta: Caffè Excelsior – Super Bar 

Monorigine Robusta: Mokito – Monorigine India 

Barricato Rum: Amigos Caffè – Colombia Barrique Rum Fermentation 

Specialty Monorigine: Oro Caffè – Mantiqueira Azul Brazil 

Specialty Blend: Artcafé – Sofia 

Decaffeinato: Caffè Vergnano – Espresso Decaffeinato 

Arabica Dark Roast: Primocrack – Supremo Bio Magdalena 18 

Arabica Medium Roast: Torrefazione Caffè Krifi – Foggy Mug The Castle 

Aradica Medium-Light Roast: Perfero Caffè – Miscela Velvet 

Arabica Light Roast: Kimbo – 5 Origini 

Miscela Dark Roast: Caffè Passalacqua – Gold Vulcan 

Miscela Medium-Dark Roast: Caffè Kremoso – Elite Gran Riserva 

Miscela Medium Roast: Caffè Camardo-Caffè D’Eccellenza – Caraibico Master Baristi Premium Blend 

Miscela Medium-Light Roast: Antica Tostatura Triestina – Nessun Dorma 

Monorigine Bio: Mister Caffè – Cuba Arabica Naturale Guama 

Arabica Bio: Caffè Cagliari – Miscela Puro44 

Miscela Bio: Torrefazione Goriziana – GoCaffè Bio Fairtrade 

Arabica Fairtrade: Goppion Caffè – Nativo 

Socialmente Responsabile: Julius Meinl – Belvedere Blend 

Rainforest Alliance: Bristot – Rainforest 

Blockchain: Lavazza – La Reserva De ¡Tierra! Cuba 

Women’s Coffee Alliance: Artcafé – Caffè delle Donne 

Kosher: Primo Aroma – Serenata 

Moka 

Arabica: Grosmi Caffè – Papua Nuova Guinea 

Miscela Arabica: Caffè Aiello – Irisha 

Robusta: Torrefazione Mokaflor – Miscela Dolce Forte 

Monorigine: Mister Caffè – Costa Rica 

Specialty Monorigine: Torrefazione Goriziana Specialty Coffee – Etiopia Finca Habesha 

Specialty Blend: Bloom Specialty Coffee – Blend Molly 

Decaffeinato: Lucaffé – 100% Arabica miscela decaffeinato 

Aromatizzato: Bialetti – Nocciola 

Arabica Dark Roast: Caffè Passalacqua – Harem 

Arabica Medium Roast: Mondicaffè – Moka Giubileo 

Arabica Light Roast: Lucaffé – 100% Arabica miscela Blucaffè Excellent 

Miscela Extra-Dark Roast: Kimbo – Gold Medal 

Miscela Dark Roast: Caffè Kremoso – Elite Blend 

Miscela Medium-Dark Roast: Caffè Guglielmo – Bar 5 Stelle Oro 

Miscela Medium Roast: Antico Caffè San Marco – Miscela Pregiata 

Miscela Medium-Light Roast: Blasini Caffè by Antica Tostatura Triestina – Deciso 

Miscela Bio: Antica Tostatura Triestina – Organic Bio 

Socialmente Responsabile: Julius Meinl – Danube Delight 

Filtro 

Monorigine Arabica: Morettino – Perù 

Fermentazione naturale anaerobico: Ditta Artigianale – El Diamante 

Specialty Monorigine: Dropstery – Kenya Gakuyuini 

Specialty Singola Piantagione: 1895 Coffee Designers by Lavazza – Paraiso 

Specialty Africa: Bloom Specialty Coffee – Rwanda Kuvanga 

Specialty Asia: Ditta Artigianale – Indonesia Sadayana 

Specialty America: Mister Caffè – Guatemala 

Monoporzionato 

Arabica: Kimbo – Meraviglie Del Gusto-Amalfi 100% Arabica 

Robusta: 99 Caffè – Abbraccio 

Miscela Prevalenza Arabica: Caffè Costanzo Microroastery – Scugnizzo 

Miscela: Caffè Iuliano – Gran Aroma 

Monorigine: Nespresso Original – Master Origins Colombia 

Specialty: Nespresso Original – N. 20 

Decaffeinato: Bristot – Decaffè 

Decaffeinato Robusta: Gise Caffè – Marino Decaffeinato 

Lungo: Nespresso Vertuo – Master Origins Costa Rica 

Arabica Monorigine: Lucaffé – 100% Arabica 

Arabica Singola Piantagione: Anna Caffè – Finca Alfolì 

Arabica Dark Roast: Nespresso Professional – Congo Organic 

Arabica Medium-Dark Roast: Kimbo – Espresso Barista 100% Arabica 

Arabica Light Roast: Nespresso Original – Ispirazione Aosta 

Robusta Medium-Light Roast: 99 Caffè – Chiara 

Miscela Extra-Dark Roast: Caffè Toraldo – Miscela Cremosa 

Miscela Dark Roast: Caffè Toraldo – Miscela Origini 

Miscela Medium-Dark Roast: Caffè Moak – Forte Rock 

Miscela Medium Roast: Hausbrandt Trieste 1892 – Espresso 

Miscela Medium-Light Roast: Morola Caffè Italiano – Serendipity 

Aromatizzato: Nespresso Vertuo – Roasted Hazelnut 

Biologico: Nespresso Vertuo – Master Origins Peru Organic 

Award Academy 

Academy dell’Anno 2024-25: Training Center Lavazza per l’incredibile opera di divulgazione scientifica nel mondo del caffè, testimoniata dalla diffusione capillare dei suoi training centers, da un’opera iniziata da tantissimi anni e dal coinvolgimento di alcune delle personalità più incisive sulla cultura del cibo a livello globale 

Award Academy 2024-25: Coffee Knowledge Hub per l’eccezionale lavoro svolto in termini di divulgazione, la sua variegata offerta in termini di contenuto e l’avanguardismo tecnologico della sua sede 

Award Academy 2024-25: Bloom Coffee School per la mirabile qualità dell’offerta formativa, la 

La Guida del Camaleonte 2024 potrà essere acquistata in formato cartaceo nelle librerie italiane dal 1° dicembre, oppure online tramite la libreria Hoepli e sul sito di Edizioni Medicea Firenze. È disponibile anche in versione App, scaricabile dai circuiti Ios e Android.

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Mavolo distribuisce il luxury gin Le Tribute Countryside Batch Ltd Edition
La catalana MG Destilerìas punta sempre più sul settore premium gin con l’ampliamento della gamma Le Tribute dalle aromatizzazioni originali.

Fondata nel 1835, la catalana MG Destilerìas ha aggiunto un altro gin speciale alla sua larga gamma di distillati premium. Le Tribute Country Side Batch Limited Edition infatti è prodotto in solo 10mila unità, frutto di innovazione, stile e passione per lìarte della distillazione. Come il “fratello maggiore” Le Tribute Gin, è distribuito in Italia in esclusiva dalla veneta Mavolo Beverages per la gamma premium spirit Anthology.

La sua recente presentazione è stata affidata a un autentico guru del settore mixology come François Monti, nel corso di un’affollata masterclass nel prestigioso cocktail bar e ristorante Sogni di Milano (zona Porta Genova), alla presenza di Soléne Bruna-Fiorentino, Head of Global Marketing di MG Destilerìas.
«Questa edizione limitata – ha precisato Chiara Pigini, marketing manager Mavolo Beverages – è un tributo alla qualità e cura per ogni dettaglio. Siamo entusiasti di aver portato questa esperienza unica a Milano, in una giornata che celebra l’arte dei premium gin e ha permesso ai partecipanti di vivere un’autentica immersione nei sapori della campagna catalana».

Autore di vari testi mixology, giudicato dalla rivista Drink International  tra le cento personalità più influenti della bar industry, François Monti ha sottolineato l’impiego nella distillazione di Le Tribute Countryside Batch Ltd Edition (43% alc) di una base alcolica ricavata da frumento e orzo, mentre nella aromatizzazione sono state impiegate speciali botaniche selezionate manualmente e distillate individualmente come salvia, lavanda, malva e lemongrass ma, soprattutto, cardamomo nero che conferisce all’insieme una leggera nota affumicata, speziata e mentolata, oltre a presentare un bouquet aromatico, fresco e floreale. Senza dimenticare il ginepro impiegato, una tipologia particolare proveniente dall’Ecuador.

Da sottolineare anche la forma squadrata della bottiglia da 70 cl (fornita in un elegante astuccio/scrigno cartonato floreale), percorsa da tante scanalature verticali che ne permettono un facile maneggio nel servizio.

Le Tribute Countryside Batch Gin nel proprio astuccio

Guidata dalla barmaid colombiana Valeria “Butterfly”, è stata poi la volta della degustazione in purezza di Le Tribute Countryside Batch Ltd Edition, seguito da cocktail in tema come Gin & Tonic, Dry Martini e
Lavander Gimlet
Ingredienti
45 ml Le Tribute Countryside Batch Gin
45 ml cordiale alla lavanda
3 gocce di oilo di cardamomo nero
Preparazione
Mixing glass, versare in coppa.

In affiancamento non poteva mancare un altro “personaggio di famiglia” come Le Tribute Tonic Water, proposto in bottiglia squadrata di vetro scuro 20 cl con tappo corona, tonica che si distingue, oltre che per il marchio, per la leggera amarezza del chinino impiegato e per l’inconfondibile aroma di citronella, limone, pompelmo e rosmarino.

Le Tribute Tonic Water

Vita nuova per Gin & Tonic

MG Destilerias è stata fondata dalla famiglia di Manuel Girò (da cui la sigla MG) nel 1835 nella città marina di Vilanova i La Geltrù, a un’ora di stanza da Barcellona. Protagonista da sempre in Spagna del settore distillati, MG Destilerias ha il merito di aver rilanciato dal 2007 lo storico cocktail Gin & Tonic come proposta per un pubblico giovane, innovandone il servizio, proponendolo non più in tumbler ma in grandi balloon pieni di ghiaccio a cubetti, con una fetta di limone, utilizzando in particolare il proprio Gin MG dall’inconfondibile etichetta bassa gialla.

Gin & Tonic in coppa grande

 

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Martini Social Club Mondays: il Drink Team di Bargiornale protagonista dell’11ª tappa
Una selezione di senatori e attuali membri del nostro Drink Team ha preso parte a Pessione, casa madre del brand, alla nuova tappa del progetto di Martini dedicato alla bartender community. Una giornata (e mezza) all’insegna del confronto, della creatività e della competizione

Il lunedì, quel giorno che per il mondo intero ha il sapore dell’amaro, è il respiro di sollievo per i bartender. È il giorno che arriva come un sospiro profondo, il tanto atteso riposo dopo il ciclone del weekend, quando finalmente si può fermare il tempo, riprendere fiato, e lasciare che il corpo e la mente recuperino le forze. Ma a Pessione, nella casa madre di Martini, il Martini Social Club Mondays ha trasformato il giorno di quiete in un’esperienza che ha ribaltato ogni aspettativa, mischiando storie, sapori e, perché no, una buona dose di sudore. Qui non si trattava solo di rilassarsi: era l’occasione per sfidare la creatività, mettersi alla prova, riscoprire il gusto della passione. E chi si è trovato a solcare le acque di questa avventura? Il Drink Team di Bargiornale, una selezione di senatori, rappresentanti del presente e chi scrive.

Un team di nove bartender, ciascuno con il suo stile: Federico Altamura del Mag Café di Milano, Diego Melorio, capitano indiscusso del Quanto Basta di Lecce, Luca Ardito di Casa Brera, altro baluardo meneghino del bere bene, Simone Corsini del Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, Emanuele Bruni fondatore di The Prince Factory, Yuri Gelmini del Surfer’s Garden di Milano, Luca Bruni del Depero Club di Rieti, Patrizia Bevilacqua, docente di sala e vendita all’Ipseoa Carlo Porta di Milano, e Alberto Corvi di Casa Tobago, una delle nuove gemme della miscelazione milanese. Ad accoglierci, in una cornice che profuma di storia e alcol gentile, Davide Colombo, customer marketing executive on trade di Martini & Rossi, con gli ambassador per il nord Italia Federico Volpe e Adriano Ronco. Sullo sfondo, come un maître che guida la scena, il master blender Beppe Musso, custode della tradizione Martini, affiancato dall’operation director Giorgio Castagnotti. Tra botte monumentali come la Mastodonte e il laboratorio di Luigi Rossi, ogni angolo sussurrava storie che avrebbero reso orgoglioso anche un investigatore alla Raymond Chandler.

Confronto, creatività e competizione

Il Martini Social Club Mondays, primo atto di un progetto più ampio, ha portato nel corso dell’anno 100 tra i bartender più influenti d’Italia nella brand home di Pessione. Non si trattava solo di scoprire segreti custoditi dietro porte antiche, ma di vivere momenti di confronto, creatività e – perché no – un po’ di competizione. E proprio la competizione è stata il cuore della giornata. Una sfida ai fornelli, giudicata dallo chef Gigi Muraro, creator con 360mila follower e una filosofia di vita in cui ogni secondo conta più del sale. Due squadre, 45 minuti e tre ricette da creare, per un aperitivo degno del nome Martini. Mentre i più audaci si destreggiavano tra padelle e ingredienti, chi vi scrive ha optato per la penna, dando forma alle storie dietro i piatti.

Tre racconti di gusto

Il risultato? Tre racconti di gusto che hanno incrociato sapori e immaginazione. Panza Nera in Polpetta è un piatto che racconta Roma: una storia fritta in olio bollente, ispirata ai friggitori di supplì che animavano le vie della città. La ricetta mescola tradizione e invenzione, con alici, prezzemolo, uova e ricotta al posto del classico pane raffermo, creando un equilibrio perfetto tra mare e terra. Il piatto si sposa magnificamente con il cocktail Americano, ispirato ad Alberto Sordi e al suo film Un Americano a Roma, dove mondi diversi si uniscono con semplicità. La sapidità delle alici e l’amaro del cocktail si incontrano in un gioco di sapori che celebra la Roma che guarda al futuro, senza mai dimenticare le proprie radici. Il Crunch del Rosmarino, invece, è un viaggio liquido che alterna sapidità e morbidezza, sorprendente come un colpo di scena che ti lascia senza parole. Infine, Rombo di Sapori, uno stuzzichino che corre sul filo del ricordo con hummus di ceci, salsiccia al Bitter Martini e un grissino che sembra tenere insieme l’universo.

Consolidare il legame con la community bartender

E se il sudore ai fornelli non bastava, ecco la gara di canottaggio sul Po, ospitata dalla Reale Società Canottieri Cerea, la più antica d’Italia. Due squadre, remi che tagliano l’acqua e una vittoria al fotofinish, mentre il cuore e i muscoli gridavano all’unisono. Perché per vincere non basta forza, serve quel briciolo di follia che ti fa mettere tutto in gioco.

A chiudere la giornata, l’Americano Martini, ideato in collaborazione con Flavio Angiolillo, storico membro del Drink Team di Bargiornale. Non un semplice drink, ma un tributo liquido alla tradizione e all’innovazione che Martini rappresenta. «Con Martini Social Club, Martini & Rossi vuole consolidare il proprio legame con la community bartender. Attraverso questa iniziativa vogliamo rivelare i lati meno noti della storia dell’azienda e riscoprire le origini del cocktail Americano», ha dichiarato Massimo Barboni, General Manager di Martini & Rossi. E così, il Martini Social Club Mondays diventa molto più di un evento: è un viaggio tra radici e slancio, routine e straordinario. Un lunedì che non dimentica chi sei, ma ti mostra chi potresti diventare.

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