Francesca Aste eletta Lady Amarena International 2024 by Fabbri 1905
Tra le 13 finaliste internazionali del concorso Lady Amarena International 2024 (settima edizione), è stata premiata l’italiana Francesca Aste che ha ricevuto la fascia di Lady Amarena International 2024 e l’iconico vaso bianco-blu Fabbri 1905 dalle mani dell’amministratore delegato di Fabbri 1905 Spa Nicola Fabbri e dei presentatori Bruno Vanzan, campione del mondo flairbartending e Federica Geirola, Lady Amarena Italia 2021. Piazza d’onore per la ungherese-brasiliana Szintia Franzony e la tedesca Lisa Neubauer.

La settima edizione del concorso Lady Amarena International 2024 by Fabbri 1905 è stato organizzato martedì 1 ottobre scorso presso il quattrocentesco Palazzo Grassi di Bologna, oggi sede del Circolo Unificato dell’Esercito.
Il premio è dedicato alla figura di Rachele Fabbri, creatrice, oltre cento anni fa, della ricetta di Amarena Fabbri per esaltare la foirza delle donne, aiutarle a superare ostacoli e impedimenti che purtroppo resistono ancora in molti ambiti professionali, in ogni angolo del mondo.

Per la sua unicità, il concorso ha ricevuto il Patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, unitamente all’appoggio di varie associazioni femminili come Soroptimist International d’Italia e Aidda (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda).

Su oltre 200 candidate sono state selezionate solo 13 finaliste (una per Nazione).
A prevalere è stata la finalista italiana Francesca Aste; secondo posto per la tedesca Lisa Neubauer, terza posizione per la ungherese (di origine brasiliana) Szintia Franzony.

Francesca Aste, una barlady a tutto tondo

Trentunenne nata Carloforte (Sardegna), dopo alcuni anni passati come barlady Aibes a Milano, Francesca Aste ha aperto il proprio locale nel centro di Cagliari insieme con il socio, l’artista street art Marco Ghiani. Cabaret Social Bar è infatti un locale insolito, sede di molte performance artististiche e musicali, ispirato ai mondo bar di Berlino e New York. Inoltre ha creato l’associazione Sorellanza Barlady Sardegna, per offrire un punto d’incontro e confronto per altre colleghe sarde.

Una giuria d’eccezione

La giuria degustativa era composta da Cinzia Ferro, prima vincitrice del titolo Lady Amarena e imprenditrice; Leo Ko, vincitore del WCC IBA; Mattia Pastori, international bartender e fondatore dell’agenzia Nonsolococktails; Anna Knorr, flair bartender nel Guinness World Record dell’Accademia Barschule Munchen di Monaco di Baviera; Antonella Tolomelli, Global Marketing Director Fabbri 1905,:Giacomo Giannotti, una star del settore, titolare del Bar Paradiso a Barcellona, per anni al primo posto nella classifica del World’s 50 Best Bar; l’head international bartender Luca Cinalli (Londra): il giornalista enogastronomo Carlo Cambi; il nostro “professore” Shane Eaton.
I giudici di pedana sono stati Angelo Donnaloia, presidente Aibes Italia e Claudia Carrozzi, presidente Uk Bartenders Guild.
Preciso e veloce il servizio backstage assicurato dai bartender del Team Fabbri 1905, coordinato dall’head ambassador Alessandro Cattani.

La gara è stata sapientemente diretta dai presentatori Bruno Vanzan, campione del mondo di flair bartending e Federica Geirola, Lady Amarena Italia 2021.

La giuria ha voluto premiare Francesca Aste anche con il Premio Speciale della Stampa. Presentando la ricetta Be-Loved Martini, la concorrente italiana ha infatti messo in atto un vero e proprio live show ispirato all’opera dell’artista britannico Banksy che ritrae una bambina nell’atto di perdere un palloncino rosso, metafora di perdita dell’innocenza insieme alla speranza di una nuova vita. Così al termine della preparazione del cocktail ha distribuito una dozzina di palloncini rossi che sono stati fatti volare in alto, a popolare la grande volta affrescata del salone dove si è tenuto l’evento.

B-Loved Martini
di Francesca Aste – Cabaret Social Bar, Cagliari
Ingredienti
22,5 ml Dry Gin Fabbri 1905
22,5 ml Marendry Bitter Fabbri 1905
22,5 ml liquore alla pesca
15 ml succo di limone
15 bml Mixybar Plus Zucchero Italiano Fabbri 1905
Preparazione
Mixing glass con ghiaccio, filtrare e versare in coppetta Nick & Nora.

Cocktail B-Loved Martini di Francesca Aste

Seconda classificata, la tedesca Lisa Neubauer, barlady e sommelier al Ristorante internazionale Speisemeisterei di Stoccarda (due stelle Michelin) con
Hands On
Ingredienti
4 cl Marendry Bitter Fabbri 1905
2 cl Rhum Plantation Pineapple
2 cl Mixy Bar Calamansi Yuzu Plus Fabbri 1905
3 drop soluzione salina
top con Aria&Velluto Fabbri 1905 con passion fruit e caramello salato.
Servire in coppa.

Cocktail Hands On di Lisa Neuerbauer

Terza classificata, la ungherese-brasiliana Szintia Franzony, barlady del Bazaar Restaurant di Budapest (Ungheria) con
Il Successo
Ingredienti
20 ml Dry Gin Fabbri 1905
10 ml Kalamata Olive brine
10 ml Grape Balsamic Vinegar Cream (Aceto Balsamico di Modena)
15 ml Amarena Fabbri sciroppo
95 ml Rosmary & Black Olive Tonic Water
Servire in tumbler alto con spiedino di due olive nere greche kalamata e rametto di rosmarino.

Cocktail Il Successo di Szintia Franzony

Premio Speciale Innovation & Style è stato consegnato dall’head international bartender Luca Cinalli (Londra) alla rappresentante cinese di Taiwan, Riley Lin Ping Chen, autrice del cocktail Mamma Mia! L’autrice ha saputo unire in una colonna sonora una  canzone napoletana dedicata alla Mamma con la canzone Mamma Mia! del quartetto svedese Abba.
Premio Marendry alla cinese ZhaZha Lee per la ricetta Rising Star.
Premio Dry Gin Fabbri alla rumena Oana Pirvu per il drink F.i.v.e.

In conclusione della gara, l’amministratore delegato Nicola Fabbri, il marketing manager Federico Fabbri (quinta generazione) e il direttore generale Michele Magli hanno presentato l’ultima novità, Ratafià Elisir Fabbri 1905, elisir di Amarena Fabbri 1905 con vino Sangiovese di Romagna Superiore Doc.

Le 13 finaliste di Lady Amarena International 2024

Francesca Aste (Italia)
Lauyra Merino Herreros (Spagna)
Liusa Neubauer (Germania)
Sabrina Schonau (Austria)
Rahel Studer (Svizzera)
Olga Palamarchuk (Polonia)
Szintia Franzony (Ungheria)
Oana Alexandra Pirvu (Romania)
Asheley Ho (Singapore)
Seoyeon Cho (Corea)
Riley Lin (Taiwan)
Jing Jen Ho (Hong Kong)
ZhaZha Lee (Cina).

 

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Santa Teresa 1796 e Champagne Bollinger: mix di eccellenze. Con tanto di pairing
Con un evento alla Terrazza Martini di Milano, Gruppo Meregalli ha celebrato l’ingresso in catalogo del distillato venezuelano e la trentennale collaborazione con la maison francese. Ad animare la serata le masterclass di Andrea Pomo e Alessandro Nigro Imperiale e i drink con rum e champagne abbinati alle creazioni dello chef Andrea Aprea

Uno arriva da un’hacienda venezuelana, l’altro da una maison della Champagne. Il rum Santa Teresa 1796 e lo Champagne Bollinger si sono incontrati alla Terrazza Martini di Milano, per due masterclass firmate da Gruppo Meregalli, importante realtà nel mondo della distribuzione che ha voluto così festeggiare l’ingresso di Santa Teresa 1796 nei suoi cataloghi e i trent’anni di collaborazione con Bollinger. Dall’incontro tra due mondi (a volte solo apparentemente) lontani, sono nati tre cocktail pensati per essere accompagnati dai piatti dello chef bistellato Andrea Aprea, che ha il suo ristorante alla Fondazione Luigi Rovati di Milano.

A guidare le masterclass il barman Andrea Pomo, brand ambassador Italia di Santa Teresa 1796, e Alessandro Nigro Imperiale, miglior sommelier d’Italia 2023 e head sommelier presso il Grand Hotel Saint-Jean-Cap-Ferrat in Costa Azzurra. A loro il compito di raccontare la storia delle due aziende, le loro caratteristiche e alcuni prodotti. Da una parte Santa Teresa Rum 1796, rum da melassa nato per celebrare i duecento anni della distilleria, e lo Speyside, invecchiato tredici mesi in botte di rovere ex whisky. Dall’altra il nuovo Champagne Bollinger PN VZ19. Un Pinot Nero 100% dalla parcella di Verzenay (considerata la migliore del 2019), che fa 48 mesi sui lieviti e che è caratterizzato da colore oro antico, naso molto complesso, agrumi e minerale in bocca, proposto all’antipasto con «Caprese… dolce e salato» di Aprea.

I drink e gli abbinamenti

Tra i drink pensati per l’occasione: Old Venezuela (Santa Teresa 1796, succo di lime, sciroppo di zucchero, Green Chartreuse e Champagne Bollinger) abbinato a un Riso Carnaroli “Selezione Dama” cacio e pepe, gamberi e fichi, Santa Cooler (Santa Teresa 1796, cordiale di limone, zenzero) da provare con il Baccalà all’acquapazza con olive nere e Che benessere! by The Doping Club (Santa Teresa 1796, Falernum al frutto della passione, mandorle candite, lime, Champagne Bollinger) con il dolce Essenza di Costiera. «Credo che l’abbinamento sia uno stimolo, per uno chef, un barman, un sommelier. Quando si parla di abbinamento si parla di stare insieme, di fare funzionare due cose. E poi è divertente», commenta a Bargiornale lo chef Andrea Aprea. «Inoltre, il mercato è trasversale: c’è gente che non beve vino e quindi avere drink in carta è un modo per offrire un servizio».

Prodotti storici per proposte moderne

«Il rum è storicamente legato al dopocena e al dolce, in particolare al cioccolato», spiega Andrea Pomo, brand ambassador di un’azienda con una storia da Netflix – compreso un assalto da parte di bande criminali locali che ha portato al progetto di recupero Proyecto Alcatraz tramite lavoro e rugby(leggi Santa Teresa 1796: alta qualità, tradizione e riscatto sociale). «Mi piace modernizzare questo concetto proponendo il rum fin dall’inizio: il mio Old Venezuela, per esempio, nasce come welcome drink, per avvicinare le persone a una bevuta in miscelazione che però ricorda la bollicina attuale». Per quanto riguarda l’uso dello champagne in mixology, aggiunge: «Sta piacendo il trend dei low alcohol, perché riesce a catturare le persone a una bevuta più semplice e più continuativa, proprio perché non eccede con una gradazione alcolica importante. Lo sparkling è una componente che dona complessità, ricchezza aromatica e diluizione nel drink finale».

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Simona Bianco è la nuova head of marketing di Metro Italia
La manager, dopo 14 anni in Illva Saronno, passa alla guida della divisione marketing del colosso del cash&carry, che ha chiuso lo scorso anno con un fatturato di circa 2 miliardi

Nuova nomina in casa Metro Italia: il colosso del cash&carry ha scelto Simona Bianco come nuova head of marketing.

Laureata in Marketing internazionale e in Scienze economiche all’Università Luiss Guido Carli di Roma, la manager da oltre vent’anni si occupa di consumer marketing nel mondo food & beverage a livello internazionale, e vanta un solido background nello sviluppo di brand a livello globale, sia nel canale fuori casa sia nel retail, e nelle strategie di marketing.

La sua carriera nel settore food&beverage è iniziata in Barilla, dopo due precedenti esperienze in DaimlerChrysler e in Accenture, dove ha occupato il ruolo di brand e marketing manager di Voiello, occupandosi del rilancio del marchio e del suo nuovo posizionamento premium.

Successivamente ha ricoperto lo stesso ruolo nel gruppo Kraft Heinz, per poi entrare in Illva Saronno, dove è rimasta per 14 anni, fino allo scorso settembre, ricoprendo incarichi di crescente responsabilità sempre nell’area marketing. Per Illva, dal 2019, nel ruolo di Senior global marketing manager, ha seguito su scala globale le partnership con la industry e la community on trade, portando brand come Disaronno, Tia Maria e The Busker nei migliori cocktail bar del mondo. È stata inoltre l’artefice del rilancio di The Mixing Star, il progetto di Disaronno dedicato ai bartender, che, nato come cocktail competition, ha trasformato in un grande contenitore di idee e stimoli per professionisti della mixology, per favorire la condivisione dei saperi nella bartender community, attraverso mezzi diversi, come masterclass, centri di formazione, viaggi e altre iniziative.

dal primo ottobre per lei ha preso il via una nuova avventura, nella quale metterà le sue conoscenze ed esperienze al servizio di Metro Italia, tra le maggiori realtà del cash&carry presente in 16 regioni della Penisola con 49 punti vendita all’ingrosso e che ha chiuso l’ultimo anno con un fatturato che ha sfiorato i due miliardi di euro.

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Mattia Cipriani vince l’ottava edizione di Mix Factor – Relicario Experience
Classe 1996, di Capalbio, il vincitore porta a casa un biglietto per uno study trip a Barcellona e la possibilità di rappresentare il brand Ron Relicario

È di Capalbio, classe 1996 e ha presentato un cocktail dal titolo El Diablo Cojuelo: è questo l’identikit di Mattia Cipriani, vincitore della competition Mix Factor – Relicario Experience, giunta all’ottava edizione, la finale a otto si è svolta a Milano. “Viaggio tra il Tempo e l’Eredità: Il Rum Relicario come Testimone di Storie Dimenticate” è stato il tema della competition a colpi di shaker, che si è svolta nella cornice dello Spazio Mercanti – Barman Online, un’area dedicata alla promozione dei prodotti, alla formazione e agli incontri professionali.

«Mattia – ha detto Armando Follari, Responsabile Marketing Mercanti di Spirits – ha saputo distinguersi per creatività e abilità». Per questo ha prevalso sugli otto concorrenti fra cui, come seconda classificata Noemi Desiree Amato, con il cocktail Sono o non sono Capitan Uncino, mentre si è piazzato terzo Dylan Lewis Gosso con il cocktail Especial Relicario. Ricco il bottino portato a casa dal vincitore della finale: non solo una una gift box Ron Relicario Supremo e la possibilità di collaborare con l’azienda, ma anche uno Study Trip a Barcellona che arricchirà le sue conoscenze.

Il contest, ormai appuntamento fisso per i bartender italiani che vogliono mettersi in gioco, è ideato e promosso da Mercanti di Spirits, distributore nazionale di eccellenze food&beverage, e partner italiano dello sponsor Ron Relicario Dominicano.

El Diablo Cojuelo – La ricetta
di Mattia Cipriani

3 cl Ron Relicario Superior
2 cl Ron Relicario vermouth Finish
1 cl Ron Relicario Supremo
5 cl Cordiale al Falernum Mango e Peperoncino
Spray Aniciato

Decorazione: Foglie di Menta, Mango e Cannucce di Bambù

Tecnica: Shake – finish con lo spray aniciato

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