Campari annuncia l’acquisizione del 14,6% di Capevin Holdings
82 milioni di euro il costo dell’operazione, finalizzata ad aggiungere nel portfolio i brand di whisky scozzesi di Cvh Spirits Limited

Campari Group fa shopping in Sudafrica. È di oggi l’annuncio dell’acquisizione da Odc (BidCo) Limited di una partecipazione di minoranza pari al 14,6% in Capevin Holdings Proprietary Limited, holding sudafricana, che a sua volta detiene indirettamente, il 100% di Cvh Spirits Limited, società scozzese attiva nella produzione e nella commercializzazione dei noti brand di whisky single malt Bunnahabhain, Deanston, Tobermory e Ledaig, e whisky blended Scottish Leader e Black Bottle. Inoltre, Campari Group detiene i diritti di distribuzione per i brand del portafoglio di Cvh Spirits Limited in Francia e Corea del Sud.

Il valore dell’operazione si attesta sulla cifra di 69,6 milioni di sterline (pari a 82,6 milioni di euro al tasso di cambio alla data dell’operazione) e, fa sapere Campari, la transazione è stata finanziata con la cassa disponibile.

Inoltre, conformemente all’atto costitutivo di Capevin Holdings Proprietary Limited, Campari Group ha esercitato il suo diritto di nominare un membro del board e detiene ulteriori diritti di governance a tutela del suo interesse di minoranza.

 

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Baritalia 2024 a Roma: selezionati altri 17 finalisti
Grande partecipazione alla quarta tappa del laboratorio itinerante dedicato alla mixology approdato nella Capitale. Ecco i nomi dei bartender qualificatisi per la finalissima di Courmayeur

Una bella giornata di sole in questa fine estate ha fatto da cornice alla quarta tappa di Baritalia 2024. Dopo Caserta, Bari e Verona il tour lungo la Penisola della nona edizione del laboratorio di miscelazione di Bargiornale è proseguito facendo tappa a Roma, uno dei cuori pulsanti della scena mixology italiana. Palcoscenico della manifestazione il suggestivo Mediterraneo al Maxxi, locale dall’architettura innovativa e spettacolare del museo di arte contemporanea. Tanti, circa 300, i professionisti del settore, provenienti da tutto il Lazio, e non solo, che non hanno voluto mancare all’appuntamento e al programma di confronti, approfondimenti, seminari e sfide sul tema cocktail del menu dell’evento.

Una partecipazione che conferma Baritalia come l’occasione capace di unire e riunire i professionisti della miscelazione di tutt’Italia desiderosi di mettersi in gioco, di scambiare esperienze, di creare legami e collaborazioni, di aggiornarsi professionalmente.

Tantissimi i bartender che hanno preso parte a Baritalia Lab, la sfida di miscelazione che quest’anno ha come tema “Back to Basics”, un inno all’essenzialità che vuole proporre un ritorno alle radici autentiche del mestiere e incentrata su tre punti focali: la riscoperta dei drink essenziali, la valorizzazione degli ingredienti e il senso di ospitalità dei bartender.

Con la tappa capitolina sono stati selezionati altri 17 talenti, in gara sotto le insegne delle aziende partner, che si sono aggiudicati un posto per la finalissima che andrà in scena nel Final Show di Baritalia 2024, che andrà in scena a Courmayeur, nell’accogliente struttura tutta vetri del Pavillon di Skyway Monte Bianco.

Ecco i loro nomi: Erick Cercado Coloma (Ancienne Pharmacie), Mirko Scorteccia (Bonaventura Maschio – Botran), Francesca Graglia (Bonaventura Maschio – Prime Uve), Daniele Dumitru (Caffo), Sergio Ditrani (Campari Academy), Fabio Lista (Coca-Cola Hbc Italia – Finlandia Vodka), Francesco Ramacciati (Coca-Cola Hbc Italia – Ron Barcelò), Fabio Parisi (Coca-Cola Hbc Italia – Three Cents), Alessio Spanò (Compagnia dei Caraibi), Andrea Roccini (Gamondi), Matteo Cassan (Molinari), Mario Dadduzio (Nonino), Giorgia Suraci (OnestiGroup – Alpestre), Jonathan Jacoponi (OnestiGroup – Bobby’s Gin), Francesco Drago (The Organics by Red Bull), Domenico Sorrentino (Soero) e Biagio Coppola (Strucchi).

A meritarsi il Premio Baritalia menzione speciale Back to Basics per il drink più aderente al tema è stato Sergio Ditrani (Campari Academy).

La giuria di Baritalia Roma

A valutare le prove dei concorrenti e a decretare i vincitori di tappa una giuria composta dai giudici delle aziende partner: Danny Del Monaco (Ancienne Pharmacie), Simone Mina (Bonaventura Maschio – Botran), Steve Righetto (Bonaventura Maschio – Prime Uve), Fabrizio Tacchi (Caffo), Luca Mengo (Campari Academy), Federico Tomasselli (Coca-Cola Hbc Italia), Martina Proietti (Coca-Cola Hbc Italia), Francesco Pirineo (Compagnia dei Caraibi), Stefano Maggiorani, (Gamondi), Marco Fedele (Molinari), Rento Pinfildi (Nonino), Emanuele Cugini (OnestiGroup – Alpestre), Sander Nolen (OnestiGroup – Bobby’s Gin), Gian Maria Ciardulli (Strucchi), Leonardo Todisco (Strucchi) e Lorenzo Politano (The Organics by Red Bull).

Giuria, come ormai da tradizione, affiancata in qualità di giudici d’onore da bartender e titolari di alcuni dei migliori cocktail bar di Roma e del Lazio: Roberto Artusio, Valeria Bassetti, Emanuele Bruni, Cristian Bugiada, Mattia Capezzuoli, Giulia Castellucci, Massimo D’Addezio, Luca Di Francia, Angelo Donnaloia, Federica Geirola, Alessio Giovannesi, Leonardo Leuci, Riccardo Marinelli, Domenico Maura, Gianluca Melfa, Joy Napolitano, Nicholas Pinna, Patrick Pistolesi, Alessandro Procoli, Mattia Ria, Cristian Ricci, Magdalena Rodriguez, Riccardo Rossi, Nico Sacco, Antonio Tittoni, Desirè Verdecchia, Marco Zampilli e Matteo Zed.

Gli approfondimenti sulla mixology

Grande è stata la partecipazione dei professionisti anche ai Boot Camp, altro pezzo forte del menu di Baritalia: 13 masterclass gratuite dedicate alle tecniche di miscelazione e tenute da bartender ed esperti di fama nazionale e internazionale per conto degli sponsor.

Il programma è stato aperto dall’incontro con Luca Mengo sulla storia e tradizione dell’aperitivo (a cura di Campari Academy), seguito da quelli con Marco Fedele sulla miscelazione con Molinari Extra (a cura di Molinari) e con Stefano Maggiorani sulla miscelazione Gamondi, improntata al gusto della semplicità.  Quindi è stata la volta delle masterclass di Leonardo Todisco sui cocktail low alcohol (a cura di Strucchi) e di Francesca Bardelli Nonino e Renato Pinfildi sull’impatto rivoluzionario del monovitigno Nonino sul mondo della grappa e la sua evoluzione. La sessione mattutina è stata chiusa dagli incontri con Federico Tomasselli con sugli highball (a cura di Coca-Cola Hbc Italia) e con Gian Maria Ciardulli proprio sul tema del Back to Basics (a cura di Soero).

A inaugurare la sessione pomeridiana l’incontro con Gianluca Dal Corso sul fabbricatore del ghiaccio come alleato per signature drink di qualità (a cura di Brema), seguito da Lorenzo Politano sull’interpretazione del Back to Basics by Red Bull. Il programma è proseguito con la masterclass di Francesco Pirineo e Luca Versace sulla cultura messicana, tra distillati di agave, storie da bar, tacos, luchadores, e di Fabrizio Tacchi e Valerio Battistelli sul Blood Bitter Petrus Boonekamp, del quale hanno svelato segreti e tratti distintivi. Poi l’incontro con Danny del Monaco a tema The secrets of Ancienne Pharmacie e, a chiudere la giornata, gli incontri con Sander Nolen sul jenecer e le origini di Bobby’s Gin (a cura di by OnestiGroup) e con Simone Mina e Steve Righetto dal titolo Ripartire dall’Italia, il Paese delle 4 F (a cura di Bonaventura Maschio).

I finalisti della tappa di Roma e i vincitori per ogni squadra

Ancienne Pharmacie
Erick Cercado Coloma (vincitore di tappa)
Pierpaolo Pietropaoli
Francesco Semplici

Bonaventura Maschio – Botran
Mirko Scorteccia (vincitore di tappa)
Vasco Diano
Gloria Grassi

Bonaventura Maschio – Prime Uve
Francesca Graglia (vincitore di tappa)
Fabio Andreozzi
Nihab Sbitli

Caffo
Daniele Dumitru (vincitore di tappa)
Alessandro Giulivi
Raffaele D’Urso

Campari Academy
Sergio Ditrani (vincitore di tappa)
Mary Prevedelli
Marco Saturno

Coca-Cola Hbc Italia – Finlandia Vodka
Fabio Lista (vincitore di tappa)
Mattia Boschi
Jacopo Dalaidi

Coca-Cola Hbc Italia – Ron Barcelò
Francesco Ramacciati (vincitore di tappa)
Eleonora Masci
Rauseo Alejandro

Coca-Cola Hbc Italia – Three Cents
Fabio Parisi (vincitore di tappa)
Giacomo Del Colombo

Compagnia dei Caraibi
Alessio Spanò (vincitore di tappa)
Terracciano Giovanni
Lorenzo Betone

Gamondi
Andrea Roccini (vincitore di tappa)
Eldis Sertani

Molinari
Matteo Cassan (vincitore di tappa)
Augusto Cappella

Nonino
Mario Dadduzio (vincitore di tappa)
Federico Conti
Manuel Tafani

OnestiGroup – Alpestre
Giorgia Suraci (vincitore di tappa)
Luca Debenedictis
Antonio Cresci

OnestiGroup – Bobby’s Gin
Jonathan Jacoponi (vincitore di tappa)
Andrea Binelli
Ethan Esposito

Soero
Domenico Sorrentino (vincitore di tappa)
Luca Graziosi
Robert Iaboni

Strucchi
Biagio Coppola (vincitore di tappa)
Valerio Vernillo
Domenico Tariello

The Organics by Red Bull
Francesco Drago (vincitore di tappa)
Tommaso Panfili
Daniel Trupia

I prossimi appuntamenti di Baritalia

REGGIO EMILIA: 21 ottobre

COURMAYEUR – MONTE BIANCO: final show

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Bar sport: 4 milioni di italiani vedono le partite fuori casa
Cresce l’interesse per le partite al bar o al pub: un drink sotto casa per guardare la squadra del cuore in compagnia (risparmiando sull’abbonamento tv)

“Quest’anno le partite le vedo al bar”: hanno pensato molti tifosi. Per la precisione un pubblico da 4 milioni di italiani, dal momento che, secondo una ricerca di Omnicom Media Group, 3 tifosi su 4 guardano le partite in diretta tv e il 15% sceglie il bar o il pub per seguire i match della sua squadra del cuore.

Secondo i dati di Omnicom Media Group, che ha analizzato per conto della Lega Serie A l’importanza dello sport per la comunicazione, nella ricerca dal titolo “Beyond Visual Attention”, solo nel caso del calcio i veri tifosi sono 34 milioni di italiani, calcolando chi si interessa con costanza all’andamento del campionato e delle coppe e chi guarda le partite su base settimanale: a casa, al bar o allo stadio. A questo si aggiungono i tifosi di altri sport, come il tennis e gli sport motoristici.

Dei 4 milioni gli italiani che preferiscono guardare la partita fuori casa, la metà, circa 2 milioni dei tifosi da bar, fa parte della fascia di consumatori più giovane: sono gli under 34, ossia appartenente alla GenZ (15%) o i Millennial (35%). Al 65% parliamo di uomini e, per quanto riguarda la distribuzione geografica, possiamo dire che è abbastanza omogenea, con un picco al Sud e Isole (31%).

Il motivo, che porta a preferire il bar alla visione casalinga, risiede non solo nella convivialità del momento, ma anche in un’esigenza pratica, che riguarda soprattutto i supporter delle squadre di calcio impegnate anche in Champions (Inter, Milan, Juventus, Atalanta e Bologna per questa stagione), che per vedere tutte le partite di campionato e di coppa della loro squadra del cuore dovrebbero triangolare gli abbonamenti di diverse piattaforme. Un percorso a ostacoli fra serie A, Champions, Europa e Conference League e così via, che sta riportando molti tifosi nei mitologici Bar Sport, nei pub e nei locali con gli schermi sempre accesi sulle partite.

A questo si aggiungono i numerosi tifosi di altri sport, che crescono anche grazie ai successi degli italiani: la stagione d’oro di Sinner – ultimo trionfo, quello agli US Open – traina il tennis; i motori, con MotoGp e Formula 1 in testa, hanno sempre un gran seguito (in questo caso si registra il recente ritorno alla vittoria della Ferrari al Gran Premio di Monza). Nonché i campionati esteri, che pure hanno il loro pubblico: è il caso della Premier League inglese e della Bundesliga tedesca.

I pubblici esercizi, a differenza dei privati, possono approfittare dell’offerta onnicomprensiva Sky Business, pensata proprio per favorire questo comparto, di estremo interesse per la piattaforma italiana (dal costo di 299 euro/mese). Basta sottoscrivere una sola offerta, quella di Sky per i locali pubblici, per far vedere ai propri clienti tutta la Serie A, tutte le coppe europee (Champions, Europa e Conference League), inclusa la miglior partita del mercoledì, la Premier League, il tennis, la Formula 1, la MotoGP e altri sport come, in queste settimane, la vela con le regate dell’America’s Cup con protagonista Luna Rossa.

 

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Diageo World Class 2024: è il canadese Keegan McGregor il Bartender of the Year
Il bartender di Halifax, in Nova Scotia, vince la finalissima di Shanghai ed entra nella World Class Hall of Fame. L’italiano Luca Bruni è quinto

È Keegan McGregor dell’Highwayman Bar di Halifax, Nova Scotia, il Bartender of the Year 2024. Il bartender canadese ha vinto la quindicesima edizione di Diageo World Class, portando a casa il titolo dopo un’intera settimana di sfide ed eventi con i guru della mixology internazionale. Tra gli 8 finalisti anche l’italiano Luca Bruni del Depero di Rieti, arrivato fino all’ultima prova e piazzatosi quinto.

La Top 8 della Diageo World Class 2024

Prove di abilità, velocità e savoir-faire, che hanno avuto come protagonista il ricco portfolio di spirits d’eccellenza di Diageo come rum Zacapa, gin Tanqueray, whisky Singleton, tequila Don Julio e whisky Johnnie Walker. «Il mio viaggio verso Diageo World Class è iniziato sei anni fa – ha detto il vincitore, Keegan McGregor – quindi è un’esperienza davvero speciale essere riconosciuto come Bartender of the Year 2024. L’atmosfera tra i concorrenti è stata fonte di ispirazione e mi ha spinto ad andare avanti. Il consiglio più importante che mi è stato dato è stato di essere me stesso ed è esattamente quello che ho fatto». La sua interpretazione liquida di un piatto della Nova Scotia chiamato Hodge Podge (uno stufato con verdure raccolte localmente), è proprio l’esempio lampante di come McGregor abbia portato sé stesso sul palco, fra ricette ispirate appunto alle sue origini e omaggi a Shanghai, la città che ha ospitato le finali della World Class.

Il vincitore, Keegan McGregor entra di diritto nella World Class Hall of Fame e ha davanti dodici mesi di impegno con World Class, che lo vedranno fare da giudice nelle competizioni nazionali della World Class, ispirare i candidati del 2025 e incoronare i campioni regionali.

Il finalista italiano, Luca Bruni del Depero di Rieti

Dal canto suo, Luca Bruni si è fatto notare dalla giuria, soprattutto nell’ultima prova, in cui aveva il compito di rappresentare l’ideazione di un pop-up bar. Un assist, per Bruni, che ha presentato un progetto già esistente, il suo concept Studio Futura, un bar futuristico con una drink list ispirata allo spazio e un’atmosfera da chef’s table del futuro, che si trova a Rieti proprio di fronte al Depero e dove si può prenotare un’esperienza per vedere Bruni all’opera.

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Al via la dodicesima edizione della Negroni Week
Migliaia di locali in tutto il mondo aderiscono alla Negroni Week, iniziativa in collaborazione tra Imbibe, Slow Food e Campari. A Milano l’evento di lancio

La settimana del drink italiano per eccellenza è cominciata. La dodicesima edizione della Negroni Week, sostenuta dalla rivista Imbibe e dal movimento Slow Food, con il patrocinio di Campari Group, ha segnato il suo inizio anche in Italia: a Milano, sulla terrazza Isola del nuovissimo Palazzo Cordusio Gran Melià, e terrà banco disseminata per il mondo fino al 24 settembre.

Cinque rivisitazioni di Negroni e un dj set al tramonto per salutare la nuova tornata di un appuntamento che negli anni ha assunto rilevanza globale, tanto da raccogliere oltre cinque milioni di proventi devoluti a iniziative di carattere benefico, divulgativo ed evolutivo tramite Slow Food, che storicamente si impegna per la trasmissione di un approccio equo e solidale al cibo e alla ristorazione.

Migliaia le insegne coinvolte ovunque nel mondo (ben oltre le duecento solo in Italia), che per essere segnalate sul sito della Negroni Week, ed essere quindi reperibili sulla mappa digitale dedicata, altro non sono tenute a fare se non registrarsi, contribuire con una donazione e inserire in carta un Negroni o una sua variante per una settimana.

L’evento di lancio a Milano

Isola Terrazza ha celebrato l’avvio dell’evento con un menù apposito firmato dal bar manager Mattia Polverino, che consta di un Negroni tradizionale, un Milano-Firenze (Campari, Mancino secco, Bulldog gin all’olio Muraglia), un Negroni Corretto (Campari, Mancino Kopi, grappa), un Amore Amaro (Campari, Cynar, Prosecco Bisol) e un Due Cuori e una Lattina, la prima proposta ready to drink di House of Negroni, realtà social incentrata sulla figura del cocktail del Conte.

Per il resto della settimana sono previsti eventi dedicati, incontri di formazione e guest shift specifiche: per ulteriori informazioni, il sito della Negroni Week è in costante aggiornamento (www.negroniweek.com).

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