Gin Mazzetti Black Edition, il nuovo London dry di Mazzetti d’Altavilla
Il secondo gin della distilleria del Monferrato si caratterizza per la struttura robusta (alc 46%) e per il profilo più secco e speziato, che lo rendono ideale per i grandi classici

Nota per le sue grappe, tutte solo da vitigni piemontesi, e per la lunga tradizione di brandy italiani e nella liquoristica, Mazzetti d’Altavilla vanta nel catalogo anche un gin, il Gin Mazzetti. Un London dry, nato nel 2017, che sta regalando grandi soddisfazioni alla storica distilleria del Monferrato, grazie al favore che sta riscotendo presso i bartender anche oltre i confini della Penisola: oltre 50.000 le bottiglie vendute nel 2023 in Italia e nei 13 Paesi tra Europa, Asia e America, nei quali il distillato è distribuito. Forte di questo successo, la distilleria ha deciso di concedere il bis: è di questi giorni il lancio del secondo gin della casa, il Gin Mazzetti Black Edition.

Un gin dal carattere più secco e deciso

Anche il nuovo arrivato è un London dry, ma rispetto al fratello maggiore (alc 42% in vol), dal profilo aromatico, fresco, agrumato e balsamico, si distingue innanzitutto per la sua identità più secca.

Otto le botaniche dalle quali prende vita, bacche di ginepro, cardamomo, coriandolo, pino mugo, pepe nero, iris e angelica, che gli conferiscono un carattere più nettamente speziato. Inoltre, presenta un grado alcolico più elevato (alc 46% in vol), scelta fatta per dare al prodotto una maggiore percezione e intensità aromatica.

Dal colore cristallino, Gin Mazzetti Black Edition è insomma un distillato dalla forte personalità, con piacevoli note speziate e forti sentori pepati e balsamici, che al palato lasciano spazio a una sensazione di pulizia data dalla struttura robusta. Intenso, persistente e leggermente sapido, si chiude con un delicato retrogusto di pino e iris, completato da note terrose e di coriandolo con sfumature più piccanti date dai baccelli di cardamomo.

Ideale per i classici e non solo

Caratteristiche che rendono il nuovo arrivato particolarmente indicato per i grandi classici a base gin, a partire da capisaldi come un Dry Martini, un Negroni, o per originali creazioni. Senza dimenticare, ovviamente, il Gin&Tonic: in questo caso il suggerimento è di abbinarvi una tonica aromatica o mediterranea, così da esaltare le peculiarità di Gin Mazzetti Black Edition e ottenere un long drink perfettamente bilanciato.

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Omar Vesentini vince la Como Lake Cocktail Competition 2024
Con Pulp & Purple il bartender e titolare dell’Hemingway ha conquistato la vittoria nel concorso della Como Lake Cocktail Week. Giorgia Balestrieri si aggiudica invece il Campari Award

Con il Closing Party & Awards, organizzato con Campari, main sponsor della manifestazione, è calato il sipario sulla quinta edizione della Como Lake Cocktail Week, la settimana che celebra la miscelazione sul Lago. La festa di chiusura, andata in scena a Villa Geno, è stata il teatro dell’atto finale di due cocktail contest parte degli eventi della manifestazione, con la proclamazione del vincitore della Como Lake Cocktail Competition e la finale del Campari Award.

Per quanto riguarda la Como Lake Cocktail Competition, la gara si è svolta a inizio luglio nel giardino del ristorante stellato Kitchen all’interno del parco dello Sheraton Lake Como, dove 30 bartender di altrettanti locali che hanno aderito alla Como Lake Cocktail Week si sono sfidati con i loro signature realizzati per la manifestazione. Signature che in questo caso doveva celebrare il tema scelto per questa edizione della Week, ovvero la riscoperta dei grandi classici, con uno sguardo particolare a quelli della Golden Age, riportando in auge i drink “dimenticati”.

Il trionfo di Omar Vesentini

Ad aggiudicarsi la vittoria è stato Omar Vesentini, titolare dell’Hemingway Cocktail Bar di Como, con Pulp & Purple, un twist sul Bloody Mary preparato con Mezcal Picaflor Espadin Joven, acqua di pomodoro Marinda, gocce di fumo liquido Hickory, Not Chili Pepper di Clab Culture, salsa tabasco, spremuta di limone foglia e zucchero semolato. Una miscela che ha conquistato la giuria composta da Andrea Arcaini, bar manager del Gruppo Rita, Luca Marcellin, proprietario del Drinc Milano, Stefano Nincevich, vicedirettore di Bargiornale, Penelope Vaglini, academy chair per The World’s 50 Best Bars, e Cristian Lodi, titolare di Milord Milano e membro della Authentic Society di Del Professore e trainer di Campari Academy.

Il podio della Como Lake Cocktail Competition

Il cocktail di Vesentini, che ha ottenuto il più alto punteggio sotto il profilo tecnico, estetico e sensoriale, rimarrà nella drink list dell’Hemingway per tutto l’anno, sarà ambassador del progetto Como Lake Cocktail Week e protagonista della prossima edizione della St. Moritz Cocktail Week, in programma il prossimo febbraio.

Alle sue spalle si è piazzato Andrea Natalino del cocktail bar Kincho dello Sheraton Lake Como con Cono o coppetta?, un’originale versione del Martini Cocktail che ha realizzato miscelando un ridistillato di gelato alla fragola e fior di latte con una base di Campari, Gin Tanqueray N° Ten e Vermouth Strucchi al cono gelato. Completano il podio della Como Lake Cocktail Competition Andrea Lanzoni ed Edoardo Eusebio, bartender di Passalacqua, entrato al vertice della classifica The World’s 50 Best Hotels 2023, con La perla del Conte, una rivisitazione del Sazerac, fatta con WhistlePig 10Yo Rye Whiskey, Rémy Martin, caster sugar, tisana di assenzio e cardamomo nero e bitter di erbe aromatiche.

Il Campari Award va a Giorgia Balestrieri

Per quanto riguarda il Campari Award, protagoniste della finale le tre ricette selezionate Cristian Lodi tra i signature con Campari come ingrediente principale. Ricette che in occasione del Closing Party & Awards sono state proposte al pubblico presente che ha potuto giudicarle e votare la preferita.

In cima alla classifica delle preferenze si è piazzata Giorgia Balestrieri, mixologist del Krudo, autrice di Negroni alla Romana, twist del grande apritivo italiano che ha preparato con Campari, Cynar, Bulldog Gin, Del Professore Vermouth Rosso e olio di noci. Premio per la vittoria una Campari Experience, che comprende una visita nella Galleria Campari, un aperitivo al Camparino in Galleria e un’esperienza presso la Negroni Room di Carico, consegnato a Balestrieri da Annalisa Testa, founder della Como Lake Cocktail Week, e Domenico Carella, proprietario di Carico e Ultra Milano.

Ad Andrea Attanasio il premio della critica

Infine, i giudici e gli organizzatori della Week hanno assegnato il Premio della Critica ad Andrea Attanasio, titolare del Fresco Cocktail Shop, che ha portato al banco della giuria un team di giovani studenti della scuola Fondazione Cometa Como, dove insegna, per presentare e realizzare il suo signature Vamos Gin Fizz, fatto con Campari, London dry gin, albume d’uovo pastorizzato, panna liquida, sciroppo di zucchero e succo di lime.

Il drink è un twist dello storico Ramos Gin Fizz, creato a New Orleans nel 1888 da Henry Ramos che per dare al suo cocktail la schiuma cremosa che lo contraddistingue, secondo i racconti, arruolò una squadra di persone, gli “shaker boys”, che shakeravano il cocktail per 12-15 minuti passandosi lo shaker di mano in mano. A questo racconto si è richiamato Attanasio, con una scelta perfettamente in linea con i valori che animano il progetto della Cocktail Week: coinvolgere e raccontare alle nuove generazioni la storia e l’arte della miscelazione, promuovendo il bere responsabile.

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