Cinque medaglie per Antica Distilleria Quaglia all’Iwsc
Due bronzi, due argenti e una medaglia d’oro vanno ad aggiungersi al palmares di Antica Distilleria Quaglia all’International Wine & Spirit Competition 2024

Pioggia di medaglie all’Iwsc – International Wine & Spirit Competition 2024 per i distillati di Antica Distilleria Quaglia. L’azienda di Castelnuovo Don Bosco si conferma ambasciatrice dell’eccellenza Made in Italy nel concorso internazionale che, dal 1969, valuta i migliori vini e spirits provenienti da tutto il mondo. Cinque le medaglie che vanno a impreziosire il già ricco palmarès di Antica Distilleria Quaglia: due bronze award, uno per il Liquore di Tamarindo e l’altro per il Papavero Servaj Gin “Tenuta Sussambrino”; i due silver award vanno al Liquore al Sambuco e al Liquore al caffè espresso “Ninebar”; e l’ambito Gold Award per Iris, Servaj Dry Gin “Tenuta Sussambrino”.

«Queste cinque nuove medaglie – commenta l’Amministratore Delegato e mastro distillatore, Carlo Quaglia -, che si uniscono ai 12 riconoscimenti conquistati negli anni passati, premiano l’essenza di Antica Distilleria Quaglia: artigianalità e innovazione, tradizione e creatività, radici nel proprio territorio e sperimentazione. Un risultato che ci onora e premia il nostro impegno e la nostra ricerca continua nel segno della qualità . I criteri di valutazione dell’Iwsc sono rigorosi e strutturati e i giudici, accuratamente selezionati, rappresentano un’autorità nel settore». Le medaglie giungono al termine di un processo di degustazione che si svolge nell’arco di sette mesi, valutando prodotti provenienti da oltre 90 Paesi del mondo.

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Con l’estate entra nel vivo la ricerca dei Bar Brillanti
Per tutta l’estate, una challenge che celebra l’ospitalità genuina dei bar entrati nel tessuto sociale e nei rituali di ogni giorno, come da tradizione tutta italiana. Il gran finale atteso a ottobre al Gino12 di Milano.

Autentici, italiani, e genuini. Sono queste le caratteristiche dei Bar Brillanti di Acqua Brillante, la tonica parte del portfolio Recoaro che con la seconda edizione della sua iniziativa si fa portavoce dell’anima del bar per antonomasia: un luogo che accoglie e collega, simbolo dell’ospitalità nostrana che con i Bar Brillanti torna sotto i riflettori.

Indirizzi autentici, che esprimono la bellezza immediata del bar e celebrano le radici italiane di bar fondati entro i confini nazionali, a prescindere dalla nazionalità di chi ci lavora o li gestisce, e mantengono un intenso rapporto con il territorio. Storie di tradizione, di una storia longeva (Recoaro nasce nel 1954) o ancora da raccontare, ma già evidente nel potenziale che un bar dimostra ogni giorno, grazie alla presenza di osti genuini e all’anima “brillante”, che si evince dalla presenza di Acqua Brillante in proposta. Acqua Brillante definisce così quei bar capaci di esprimere più di altri i valori cui si ispira il brand, che si rivolge al consumatore di ogni giorno, dalle grandi città ai più tradizionali bar di paese.

Partecipa alla challenge

Per partecipare e inserirsi nella “challenge” di Acqua Brillante, da maggio e per tutta la stagione estiva i bartender potranno postare sui propri account Instagram una foto di lavoro quotidiano al bar (qui le direttive), che trasmetta la connessione con i capisaldi dell’azienda e della propria dedizione per l’ospitalità, usando i tag #sonounbarbrillante e @acquabrillante. Questo permetterà alle foto di essere raccolte in una bacheca digitale, accessibile dal nuovo sito internet di Acqua Brillante, e nutrire una vera e propria community.

La top ten del Bar Brillanti

Da questa verrà selezionata una top 10 di Bar Brillanti, e in seguito decretato il Bar più Brillante tramite una media tra il voto dei consumatori (espresso attraverso i «mi piace» al post del barista) e il voto di una gran giura, composta da esponenti del Gruppo Sanpellegrino, Bargiornale e altri esperti del settore, insieme alla valutazione del legame del post con i valori del brand. Oltre alla possibilità di venire annoverati nella comunicazione di Acqua Brillante, ai top 10 verrà consegnato un kit di visibilità composto da una targa “Bar Brillante”, dei bicchieri e sottobicchieri brandizzati e dei biglietti d’ingresso per il Roma Bar Show 2025.

Gran finale a Milano

Tutto, prima del gran finale: una celebrazione dedicata ai 10 “bar più brillanti” che si terrà a Milano, in ottobre, alla presenza di stampa di settore, influencer e le realtà più rilevanti del panorama della miscelazione. La location? Il brillantissimo Gino12 di Milano, tempio del gin sul Naviglio Grande, che ha recentemente aperto anche una propria micro-distilleria.

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Quattro gusti per le nuove coppe gelato Leone 1857
Nota per le scatoline da 27 g, Pastiglie Leone 1857 ha lanciato una gamma di tre Gelati e un Sorbetto ispirata ai suoi gusti più iconici come Violetta, Cioccolato Grezzo e Spritz.

Storica azienda dolciaria di Collegno (Torino), Pastiglie Leone 1857 ha presentato una gamma di tre gelati e un sorbetto ispirata a quattro iconici gusti della marca: ViolettaCioccolato Grezzo Leone, Stracciatella con Cioccolato Grezzo Leone e Spritz. Gluten free e vegan, sono realizzati dalla storica Cascina Biraga del Basso Lodigiano.

Ispirato al gusto più iconico di Pastiglie Leone 1857, Gelato Violetta fonde il suo originale aroma con la delicatezza del fiordilatte, offrendo un’esperienza sensoriale unica.
Gelato Cioccolato Grezzo Leone unisce il sapore intenso del cacao alla croccantezza delle scaglie di Cioccolato Grezzo macinato a pietra come da tradizione.
Gelato Stracciatella con Cioccolato Grezzo Leone nasce dall’incontro tra la cremosità del fiordilatte e le scaglie di Cioccolato Grezzo Leone, prodotto con soli tre ingredienti: cacao 70% (Venezuela, Ecuador, Sierra Leone), vaniglia e zucchero di canna.
Sorbetto Spritz trasforma la celebre ricetta dello storico drink aperitivo italiano in un fresco dessert da gustare al cucchiaio; la sua base acquosa, naturalmente priva di lattosio, esalta in maniera unica il sapore dell’iconico cocktail, unitamente al 36% di succo di arance rosse e all’1% di vino bianco frizzante.

«Con la nostra nuova linea di gelati, miriamo a declinare il gusto autentico di Leone in una diversa forma deliziosa, per offrire ai nostri clienti un’esperienza unica e indimenticabileafferma Massimo Pozzetti, amministratore di Leone 1857 – e siamo entusiasti della collaborazione con Cascina Biraga e New Food per introdurre queste prelibatezze sul mercato e soddisfare i desideri di tutti gli amanti del gelato e dai gusti originali».

La linea gelato di Leone 1857 è disponibile in tre formati, tutti in confezione in carta 100% riciclabile: monoporzione da 90 g, completa di palettina in legno sotto il tappo, bi-pack con due confezioni da 90 g, pinta da 320 g per consumi più abbondanti. I cartoni sono composti da 20 monoporzione, 10 bi-pack e 6 pinte.

Per il canale Horeca è consigliato arricchire la presentazione dei gelati aggiungendo a guarnizione le relative pastiglie (per Violetta e Spritz) o quadretti di Cioccolato Grezzo.
Sorbetto Spritz inoltre può essere utilizzato la base per originali coppe di gelato affogato al Prosecco, aggiungendo una scorza di arancia.

I gelati Leone 1857 sono acquistabili in anteprima presso tutti i Gelmarket Supermercato, nei principali Eataly d’Italia, ed in altri punti vendita qualificati della Distribuzione Organizzata e del canale Horeca, oltre che nello shop di Leone presso la sede di Collegno (Torino). Dal mese di luglio sarà possibile assaggiare i nuovi gusti nell’iconico Café di 10 Corso Como (Milano), un’oasi di tranquillità nascosta nel cuore del cortile del rinomato concept store milanese dove è avveuta di recente la presentazione con l’ammistratore Massimo Pozzetti e il direttore marketing Mario De Luca.

Per la distribuzione nel mercato italiano, il brand torinese si affida esclusivamente a New Food, azienda leader nel settore con oltre vent’anni di esperienza nel commercio di prodotti surgelati, che opera sia nella grande distribuzione organizzata che nel canale fuori casa.

Breve storia di Pastiglie Leone 1857

Leone è un’azienda dolciaria innovativa dal 1857, che racchiude nel proprio Dna le caratteristiche di gusto, bellezza e italianità, per offrire momenti di piacere sofisticato e spensierato allo stesso tempo. Tutto ha inizio più di 166 anni fa quando Luigi Leone aprì una confetteria ad Alba e cominciò a produrre piccole pastiglie di zucchero aromatizzato (scatoline 27 g), diventando in pochi anni Fornitore Ufficiale della Real Casa Savoia.
Oggi, Leone 1857 è il brand di pastiglie più vendute in Italia (Copyright Nielsen IQ 2023). Completano la gamma golose gelatine, caramelle, gommose, praline e raffinato cioccolato, prodotte con materie prime eccellenti e ricette tradizionali dell’antica confetteria italiana, della quale è ambasciatrice nel mondo.

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Chi ha paura dei camerieri robot?
L’editoriale di Bargiornale di giugno 2024 di Bargiornale a firma dei vicedirettori Andrea Mongilardi e Stefano Nincevich. Dedicato ai veri camerieri e ai loro nuovi colleghi robot

Era la primavera del 2013 quando Bargiornale fu testimone di uno scontro epico tra uomo e macchina. Nella cornice di Galleria del Corso a Milano, il maestro dei cocktail e della creatività Dario Comini sfidava Makr Shakr, un bar robotico progettato dal Senseable City Lab del Mit di Boston.

Questo robot, capace di preparare un “googol” (100 volte la potenza di 10) di combinazioni di drink, permetteva ai consumatori di creare le proprie bevande tramite uno smartphone o un tablet. Quello che poteva sembrare un gioco da geek, si è rivelato un prototipo destinato a diventare solida realtà. Oggi, Makr Shakr si trova su navi da crociera, a Las Vegas, in vari high-volume bar asiatici e, dallo scorso aprile, anche a Torino, in una versione più compatta ma altrettanto funzionale.

Non c’è bisogno di preoccuparsi, però: i barman in carne e ossa non saranno sostituiti. L’ospitalità resterà una prerogativa dei bravi professionisti, mentre le macchine possono aiutarci a eliminare i compiti più meccanici, permettendoci di concentrarci su quelli più appaganti. Un episodio simile si verificò quando i primi robot da cucina, come il Bimby, fecero il loro ingresso nei ristoranti. Ci fu una levata di scudi da parte dei tradizionalisti, ma col tempo questi robot si sono guadagnati il loro spazio e oggi sono considerati compagni di lavoro insostituibili. Robot e umani: amici o nemici? Su Bargiornale di giugno abbiamo esplorato il tema con un viaggio da Trieste a Todi, visitando locali che hanno adottato runner su ruote e camerieri di circuiti e mille valvole. Questi robot, capaci di trasportare vassoi con carichi importanti, migliorano la velocità del servizio, riducono i tempi di attesa e rappresentano una scelta pubblicitaria che aumenta la notorietà del locale. In copertina, realizzata al Velluto di Bologna, vi presentiamo Marco Natali, fondatore di Occca (Ordine dei Camerieri e Cuochi alla Carta), una pagina con oltre 200.000 seguaci, nata come satirica e divenuta una piattaforma per affrontare i problemi del settore dell’ospitalità.

Natali è anche l’ispiratore del decalogo del cameriere, uno degli articoli più letti del nostro sito bargiornale.it. La sua prima regola? Mai camminare per la sala a mani vuote. Un principio che vale anche per Bob Pro, il robot cameriere creato dalla Bobrobotics nel trevigiano. L’intelligenza artificiale di Bob non sostituisce i camerieri in carne e ossa, ma li aiuta nei lavori ripetitivi e noiosi, permettendo loro di concentrarsi sugli aspetti più importanti del servizio in sala, ovvero sulla cura dell’ospite. Vediamo quindi i robot non come nemici, ma come alleati che ci liberano dai compiti più dozzinali, permettendoci di esprimere al meglio la nostra creatività e professionalità. Sempre che non si vorrà dar loro più spazio, affidandogli compiti promozionali o di marketing. Chef Massimo Bottura dice che il 50% del successo di un locale è determinato dalla cucina, l’altro 50% dal servizio. Ed è su quello che i team (umani) potranno sempre fare la differenza.

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Celebra le culture del mondo il nuovo corso di Viajante87
L’ingresso nel team di due big dell’hospitality, quali Pietro Collina e Veronica Di Pietrantonio, ha dato un nuovo imprinting al locale londinese, con un nuovo bar program ispirato ai loro viaggi: si comincia dall’America Latina. A rendere più ricca l’esperienza una serie di takeover con bartender e chef in abbinata provenienti dai territori celebrati

Lo scorso settembre, Pietro Collina e Veronica Di Pietrantonio, due personalità di spicco dell’hospitality, sono entrate a far parte di Viajante87 rispettivamente come bar director e brand manager. In collaborazione con il fondatore Markus Thesleff, il duo di esperti è stato incaricato di dare una nuova impostazione al locale, che sorge nella zona ovest di Londra. Markus Thesleff ha condiviso il suo entusiasmo per la nuova direzione di Viajante87: «L’assunzione di Pietro Collina e Veronica Di Pietrantonio riflette la nostra dedizione all’eccellenza e all’innovazione sia nella creazione di cocktail sia nell’esperienza degli ospiti. Il loro straordinario percorso e la loro passione per i vini e gli alcolici, oltre alla collaborazione con istituzioni eccezionali a livello internazionale, contribuiranno a dare al nostro bar una vision unica e stimolante». Oltre a Pietro e Veronica, il team di Viajante87 è composto da Aldo Chiantella, Danilo Frigulti, Giacomo Rivara, Lili Sach e Joe Stefani e dall’ultima assunta, Kat Stanley-Whyte (ex American Bar al Savoy).

Celebrare le culture di tutto il mondo

Fedeli all’etica di Viajante, che in spagnolo significa viaggiatore, Pietro Collina e Veronica Di Pietrantonio hanno ideato un bar program che celebra culture eccezionali, ingredienti sconosciuti ed esperienze suggestive di tutto il mondo. Il concept, che cambierà con il passare del tempo, sarà ispirato ai recenti viaggi del team. Nel 2022 Pietro e Veronica hanno viaggiato in Messico, Costa Rica, Isole Cayman, Colombia, Perù e Brasile, e così la prima iterazione del menu sarà l’America Latina e porterà gli ospiti in viaggio con loro, alla scoperta di nuovi sapori, tradizioni e del calore della regione.

Veronica Di Pietrantonio, che in precedenza ha fatto parte dei team pluripremiati di Dandelyan e Lyaness, cui è seguita un’esperienza presso la società di Pr all-star LX-PR, ha condiviso il suo entusiasmo per questo nuovo progetto a Notting Hill: «L’amore di Markus per le nuove culture e la comunità, così come per l’esperienza degli ospiti, costituisce un immenso sostegno per il progetto, offrendoci una grande piattaforma per esprimere noi stessi e la nostra creatività, oltre a creare uno spazio comunitario per la West London».

Uno spazio più accogliente

L’intimo spazio nel seminterrato di Viajante87 è stato modificato da Veronica e Pietro per renderlo ancora più accogliente. Come spiega Veronica: «Abbiamo mantenuto il bancone originale del bar in vetro riciclato perché ci piaceva molto, ma volevamo che Viajante87 fosse più simile a un bar che ci si aspetta di trovare a Oaxaca o a Rio. Per renderlo più accogliente abbiamo aggiunto candele sui tavoli, piante ovunque e cuscini». Il Viajante87, tuttavia, si rivela veramente interessante durante il fine settimana, quando gli ospiti si trattengono spesso tutta la sera per bere e ballare la musica latina e house proposta dai dj locali. È un bene che le pareti siano realizzate in sughero riciclato, sostenibile e fonoassorbente.

La drink list: un viaggio in America Latina

Il menu di Pietro e Veronica è organizzato in diverse sezioni che corrispondono al livello di audacia dell’ospite nell’esplorare sapori nuovi e insoliti. La prima parte Be Comfortable è dove inizia il viaggio che introduce alle culture dell’America Latina. I drink sono i classici conosciuti ma resi speciali dalla straordinaria esperienza di Pietro come bartender e nel campo culinario. Per esempio, nel menu è possibile trovare l’East 8 Hold Up (vodka, ananas, Aperol, lime, frutto della passione), il classico moderno realizzato da Kevin Armstrong nel 2010, quando era al Milk and Honey di Londra, uno dei preferiti di Kat Stanley-Whyte, la bartender di Viajante. Un altro drink speciale disponibile nel menu è lo squisito Glacier Martini con Apostoles Gin dell’Argentina, Barsol Perfecto Amor pisco del Perù, vermouth bianco, liquore di prugna di Empirical Spirits, e olive affumicate.

La sezione successiva Be Curious offre all’ospite la possibilità di esplorare più a fondo la parte meridionale del Nuovo Mondo con prodotti unici e sapori insoliti, ma comunque realizzati in una forma che rimane riconoscibile. Per esempio, Ya Esta con Tapatio Blanco, Nocheluna Sotol, Lime, Sedano, Cordial di Mela e Chartreuse Élixir Végétal si ispira alle verdure fresche che Veronica e Pietro hanno trovato a Città del Messico. Il drink mette in risalto il sapore mentolato del Sotol. Può essere considerato una variazione del Last Word, arricchito con un cordial di sedano e buccia di mela.

La sezione Be Courageous incoraggia gli ospiti a vivere un’esperienza autentica e locale, non da turista, provando ingredienti insoliti che sono popolari in America Latina. 90210 è uno dei best seller ed è un highball ispirato all’amore degli argentini per il Fernet e la Cola (Fernet Branca, vermouth dolce di cascara, sciroppo di cola fatto in casa, Empirical Spirits Ayuuk, limone e menta).

L’ultima parte, Be Involved, è pensata per gruppi più numerosi, in linea con la convivialità delle culture latinoamericane. La Caipirinha, ispirata al tempo trascorso da Veronica e Pietro a Rio de Janeiro, è disponibile per gruppi nei formati da 500 ml (60 GBP) o 1 L (120 GBP). Per rendere il tutto ancora più divertente, la Caiprinha può essere personalizzata al tavolo con sciroppi tropicali e frutta fresca. Gli ospiti alla ricerca di un’esperienza ancora più avventurosa possono ordinare il servizio di distillato di agave in caraffe da 250 ml o 500 ml, pensato per essere condiviso durante tutta la serata. Viajante87 offre una vasta gamma di opzioni, come la tequila Tapatio Blanco (85 GBP/150 GBP) e il mezcal Siete Misterios Doba-Yej (105 GBP/160 GBP). Insieme ai distillati di agave, vengono serviti frutta a fette, sale al chili, Sangrita e Verdita fatti in casa, guacamole e tortilla chips.

I takeover con bartender e chef per un’esperienza totale

Rimanendo nell’ottica del viaggiatore, Viajante87 ha lanciato The Culture Exchange, una serie di takeover che mettono in luce i ristoranti e i bar preferiti di Veronica e Pietro di tutto il mondo, offrendo ai clienti un’esperienza fresca e originale. Pietro Collina spiega come è nata l’idea: «Quando eravamo in America Latina, abbiamo avuto la fortuna di provare alcune delle migliori cucine del mondo. Da questo è nata l’ispirazione dell’aggiunta di un elemento gastronomico a The Culture Exchange per dare ai nostri ospiti a Londra l’opportunità di sperimentare i piatti e le bevande eccezionali dell’America Latina».

Sebbene Veronica e Pietro conoscano la maggior parte dei bar in America Latina, per aiutare a selezionare i ristoranti si sono affidati ai saggi consigli dei bartender latinoamericani ospiti. Come ha spiegato Veronica: «Abbiamo chiesto ai nostri amici barman di suggerirci chef che stavano facendo un lavoro straordinario nel loro Paese e con cui sarebbero stati felici di collaborare. Eravamo entusiasti della lista di chef tutti molto apprezzati per la loro capacità di esaltare abilmente i sapori e gli ingredienti tipici delle loro regioni».

Ad aprile, Tato Giovannoni di Florería Atlántico di Buenos Aires era dietro il bancone di Viajante87 in collaborazione con Marsia Taha, la chef emergente dell’America Latina nel 2021 del ristorante boliviano Gustu.

Veronica è stata entusiasta di ospitare il suo amico Tato a Viajante87: «Onestamente, avere Tato qui per me è un sogno che si avvera. È una persona straordinaria, un barman incredibile, un pioniere nel settore, e uno dei primi che ha contribuito a far conoscere l’America Latina a livello internazionale. Tato è anche un imprenditore incredibile, cosa che molti non sanno! Ero veramente entusiasta di riportarlo a Londra dopo tanto tempo e di farlo collaborare con il mio team per abbinare i drink al cibo di Marsia».

Tutti i takeover seguono un format simile, con l’apertura delle porte alle 18 per far gustare agli ospiti un drink di benvenuto, quindi la cena dalle 18.30 fino alle 20.30, seguita da un takeover completo del bar degli ospiti. Il prezzo del menu fisso, che comprende quattro piatti e quattro cocktail, è di 95 £. Non preoccupatevi: anche se non potete essere presenti nelle date specifiche di The Culture Exchange, Viajante87 manterrà il menu dei drink del bartender ospite anche per il mese successivo.

La passione di Veronica e Pietro per le nuove culture attirerà sicuramente gli amanti dei viaggi in Viajante87 che, insieme ad Amaro Bar e a Twice Shy, ha reso West London una destinazione irresistibile per gli appassionati di cocktail.

Identikit Viajante87

Formula: cocktail bar
Metri quadrati: 70
Numero di dipendenti: 9
Numero di posti a sedere: 70 normalmente, ma con possibilità di stare in piedi 120 (eventi privati)
Costo medio dei drink: 17 GBP
Traffico giornaliero: Lunedì- Giovedì: 40 ospiti. Venerdì-sabato: 160 ospiti
Orari: dalle 18 alle 24 dal martedì al giovedì, dalle 18 alle 23 il venerdì e il sabato.

Le ricette

90210

Foto: courtesy of Viajante87

Ingredienti:
15 ml Ayuuk Empirical Spirits, 15 ml Fernet Branca, 15 ml limone, 22,5 ml sciroppo di cola homemade*, 22,5 ml vermouth dolce di cascara.
*Sciroppo di Cola: 15 g semi di coriandolo, 1,5 g noce moscata, 9 g bastoncini di cannella, 3 g fava tonka (grattugiata), 1 g anice stellato, 30 g cocco essiccato, 15 g granella di cacao, 9 g pepe nero, 30 g zenzero fresco, 45 g scorza di lime fresco, 75 g scorza d’arancia fresca, 1,5 g tintura di petit grain, 45 ml melassa di melograno, 36 g acido citrico, 9 g citrato di sodio, 600 g zucchero Demerara, 1200 g zucchero semolato, 1800 g acqua. Procedimento (resa 2-3 l): mettere tutto in un sacchetto, tranne lo zucchero di Demerara e lo zucchero semolato, e cuocere sous vide per 1 ora a 60 °C; filtrare il contenuto del sacchetto e miscelarlo con tutto lo zucchero, assicurandosi che si sciolga completamente.
Preparazione:
shake & strain
Guarnizione:
menta
Bicchiere:
highball con ghiaccio tritato.

Ya Esta

Foto: courtesy of Viajante87

Ingredienti:
2 ml Chartreuse Elixir Vegetal, 1 foglia di acetosella, 15 ml cordiale alla mela, 15 ml succo di sedano, 15 ml Nocheluna sotol, 15 ml lime, 15 ml sciroppo di miele di fiori d’arancio (55 brix), 22,5 ml Tequila Tapatio Blanco 110
Preparazione:
shake & double strain `
Guarnizione:
pepe nero grosso
Bicchiere:
coupette

Veronica Di Pietrantonio

Originaria di Verona, Veronica Di Pietrantonio ha lavorato in ristoranti e bar fin dall’età di 16 anni. Subito dopo la laurea in Comunicazione, Veronica si è trasferita a Londra dove è entrata a far parte del team del ristorante due stelle Michelin UMU, scoprendo la sua passione per il servizio di alta cucina. Successivamente, Veronica ha affinato le sue capacità al Sanderson e al Gong Bar, dove è nato il suo amore per gli hotel. Un paio d’anni dopo è passata all’One Aldwych, dove ha iniziato a supervisionare il bar come uno dei manager, lavorando a stretto contatto con il team del bar per elaborare nuovi menu e standard di servizio.

Nel 2017 Veronica è entrata a far parte del Dandelyan, di recente apertura, come floor manager, dove è stata introdotta a un processo creativo diverso, a tecniche e a uno stile personalizzato di ospitalità coniato dal Mr. Lyan e dal team. Lavorando a stretto contatto con Alex Lawrence (Head Bartender), James Wheeler (General Manager) e il team, sono riusciti a portare il bar, il servizio e i menu dei cocktail al successo internazionale. Durante la sua gestione, il bar e il team sono stati premiati con diversi riconoscimenti del settore, tra cui gli Spirited Awards di Tales of The Cocktails, dove sono stati riconosciuti come World’s Best Bar, Best International Hotel Bar e Best International Bar Team nel 2017. Nel 2018, Dandelyan è stato nominato World’s Best Bar alla cerimonia The World’s 50 Best Bars a Londra.

L’inizio del 2019 ha visto la chiusura di Dandelyan e l’apertura del nuovo concept Lyaness, dove Veronica è stata responsabile della gestione e della formazione del team di apertura e della definizione di nuovi standard. Lyaness, dopo soli 8 mesi, ha ottenuto il riconoscimento di The World’s 50 Best Bars classificandosi al n. 39 della lista. Durante questi anni di attività nel settore dell’ospitalità, Veronica ha costruito un’eccezionale rete internazionale che comprende bar, bartender e personalità dei media. Questo l’ha portata a fare il passo successivo e a entrare nel team di LX-PR, un’agenzia di PR leader a Londra, che rappresenta marchi e team come Lyaness, Tayer and Elementary, Two Schmucks, Swift e altri ancora.

Combinando le sue competenze nelle operazioni F&B e nella comunicazione PR, Veronica e il suo partner Pietro Collina hanno fondato Fine Drinks Co, un’agenzia di consulenza per bar e branding. Negli ultimi anni Fine Drinks Co ha collaborato con diversi hotel e bar, tra cui Palm Heights alle Isole Cayman e GuestHouse nel Regno Unito. Nel 2023, dopo aver viaggiato per 6 mesi in America Latina, Veronica e Pietro hanno aperto Viajante87, un cocktail bar a Notting Hill, Londra. Il bar si ispira ai loro viaggi e porta a West London drink, musica e vibrazioni di ispirazione latino-americana. Veronica sta inoltre lavorando a diversi progetti con Fine Drinks Co.

Pietro Collina

Nato a Roma, Pietro Collina ha iniziato a lavorare nel settore della ristorazione fin dall’età di 16 anni. Dopo essersi diplomato al Culinary Institute of America nel marzo 2009, si è trovato a lavorare nella sala da pranzo dell’Eleven Madison Park. Nei suoi primi due anni di lavoro, l’Eleven Madison Park ha ricevuto una recensione a 4 stelle dal New York Times, 3 stelle Michelin e una serie di James Beard Awards, tra cui ” Best Restaurant ” e ” Best Chef “. Nel corso della sua carriera, Pietro ha sviluppato un interesse particolare per i vini e gli alcolici e per seguire questa nuova passione, ha intrapreso alcune azioni specifiche, in primo luogo ottenendo il certificato di Court Master Sommelier e diventando un esperto dell’ampia lista di birre del ristorante. Ben presto è passato al bar, lavorando con Leo Robitschek, che gestiva il programma pluripremiato del bar.

Nel 2014, Pietro è entrato a far parte del team di The NoMad come capo bartender di The NoMad Bar, vincitore del James Beard Award per “Outstanding Bar Program”. Il bar è diventato rapidamente famoso e ha ricevuto la nomination ai Tales of the Cocktail come “Best New Bar 2015”. Nel 2016 Pietro diventa Bar Manager dell’Hotel e sotto la sua guida il team vince ai Tales of the Cocktail il prestigioso titolo di “Best American Hotel Bar” e nel 2017 si è classificato al terzo posto nella classifica dei World’s 50 Best Bars.

Nel 2019, Pietro si trasferisce a Londra per dirigere il programma del bar del ristorante Davies and Brook presso lo storico Claridge’s Hotel, ottenendo la nomination per il premio “Best New International Cocktail Bar”. Nel maggio 2020, gli viene affidata l’apertura del NoMad di Londra, con il ruolo di Bar Director e la gestione del Side Hustle, dell’Atrium Bar e del Common Decency Bar. Di recente, Pietro è diventato co-fondatore di Whitebox Drinks, un’azienda specializzata nella produzione di cocktail in lattina venduti in oltre 200 locali in tutto il Regno Unito; inoltre gestisce la sua agenzia di consulenza, Fine Drinks Co., insieme alla sua partner di affari, Veronica Di Pietrantonio.

English version

Viajante87’s new course celebrates the cultures of the world

In September 2023, hospitality industry powerhouses Pietro Collina and Veronica Di Pietrantonio joined Viajante87 as Bar Director and Brand Manager, respectively. In collaboration with founder Markus Thesleff, the experienced duo was tasked with bringing a new direction to Viajante87 in West London.  Markus Thesleff shared his excitement on the new direction for Viajante87: «Hiring Pietro Collina and Veronica Di Pietrantonio reflects our dedication to excellence and innovation of both cocktail creation and guest experiences. With their remarkable journey and passion for wines and spirits, and having worked with such exceptional institutions internationally, we see a unique and inspiring vision being brought to our bar». Other than Pietro and Veronica, the Viajante87 team is made up of Aldo Chiantella, Danilo Frigulti, Giacomo Rivara, Lili Sach and Joe Stefani and their latest hire Kat Stanley-Whyte (ex-American Bar at the Savoy).

Celebrating cultures from around the world

Staying true to the ethos of Viajante, which means traveler in Spanish, Pietro Collina and Veronica Di Pietrantonio have designed a bar program that will celebrate exceptional cultures, unfamiliar ingredients and evocative experiences from around the world. The concept, which will change with time, will be inspired from the team’s recent travels. Pietro and Veronica travelled to Mexico, Costa Rica, the Cayman Islands, Colombia, Peru and Brazil in 2022, and so the first menu iteration will be Latin America, taking guests on a journey with them, to discover new flavours, traditions, and the warmth of the region.

Veronica Di Pietrantonio, who was previously part of the award winning teams at Dandelyan and Lyaness followed by an experience at the all-star PR firm LX-PR, shared her excitement on this new project in Notting Hill: «Markus’ love for new cultures and community as well as for the guest experience, works as immense support for the project, giving us a great platform to express ourselves and our creativity as well as creating a community space for West London».

A more welcoming space

The intimate underground space of Viajante87 was modified by Veronica and Pietro to make it even more welcoming. As explained by Veronica, «We kept the original bar counter made from recycled glass since we loved it, but we wanted Viajante87 to be more like a bar you expect to find in Oaxaca or Rio. We added candles on tables, plants everywhere and cushions to make the bar cozier». The comfortable space makes a great setting for pre-dinner drinks. However, Viajante87 really comes into its own on the weekend when guests often stay the whole evening to drink and dance to the Latin and house music provided by the resident DJs. It is helpful that the walls are made from recycled cork, which are sustainable and sound absorbing.

The drink list: a trip to Latin America

Pietro and Veronica’s menu is divided into sections based on how daring the guest is as a voyager.  The first part Be Comfortable is where the journey begins, which will give you an introduction to Latin American cultures. The drinks are familiar classics but are elevated thanks to Pietro’s outstanding bartending and culinary experience. For example, you can find the East 8 Hold Up (Vodka, Pineapple, Aperol, Lime, Passion fruit), the modern classic developed by Kevin Armstrong in 2010 when at Milk and Honey London and a favorite of Viajante’s bartender Kat Stanley-Whyte. There is also the exquisite Glacier Martini with Apostoles Gin of Argentina, Barsol Perfecto Amor pisco from Peru, Vermouth Bianco, Empirical Spirits Plum I Suppose, and Smoked Olive.

In the subsequent section Be Curious, the guest can dive a bit deeper into the southern part of the New World with unique products and uncommon flavours but still made with a recognizable form. For example, Ya Esta with Tapatio Blanco, Nocheluna Sotol, Lime, Celery, Apple Cordial, and Chartreuse Élixir Végétal was inspired by the fresh greens Veronica and Pietro found in Mexico City. The drink is all about highlighting the mentholated flavour of Sotol, and the green profile of Tapatio. It can be thought of a twist on the Last Word, with the addition of celery and apple peel cordial.

The menu section Be Courageous pushes guests to think like a local rather than a tourist, as to experience unusual ingredients that are popular in Latin America. 90210 is one of the best sellers and is a highball inspired by the Argentinians love for Fernet and Cola (Fernet Branca, Discarded Sweet Cascara Vermouth, homemade cola syrup, Empirical Spirits Ayuuk, lemon and mint).

The final part of the menu Be Involved caters to larger groups, in keeping with the conviviality in Latin American cultures. The Caipirinha serve, inspired by Veronica and Pietro’s time in Rio de Janeiro, is available for groups in 500 ml (60 GBP) or 1 L (120 GBP) formats. Adding to the fun, the Caiprinha can be customized at the table with topical syrups and fresh fruit. For those looking for even more adventure, guests can order the agave serve with a 250 ml or 500 ml carafe of agave spirit to share throughout the night. Viajante87 offers a wide range of options, such as Tapatio Blanco tequila (85 GBP/150 GBP) and Siete Misterios Doba-Yej mezcal (105 GBP/160 GBP). Alongside the agave spirits, there is sliced fruit, chili salt, house made Sangrita and Verdita, guacamole, and tortilla chips.

Takeovers with bartenders and chefs for a total experience

Sticking with the traveler mindset, Viajante87 has launched The Culture Exchange, a refreshingly original series of takeovers showcasing Veronica and Pietro’s favorite restaurants and bars around the world. Pietro Collina explains how the idea came to fruition: «When we were in Latin America we were lucky to experience some of the best cuisines in the world. This inspired us to add a food element to The Culture Exchange, to give our guests in London the opportunity to experience the outstanding dishes and drinks from Latin America».

Although Veronica and Pietro know most of the bars in Latin America, they relied on the sage advice of the Latin American guest bartenders to help select the restaurants. As Veronica explained, «We asked our bartender friends to think of chefs that were doing an amazing job in their country and that they would be happy to collaborate with. We were overjoyed with the list of chefs, who are all highly praised for skilfully highlighting the flavors and ingredients of their respective regions».

For example, in April 2024, Tato Giovannoni of Florería Atlántico Buenos Aires was behind the stick at Viajante87, in collaboration with Marsia Taha, Latin America’s Rising Star Female Chef 2021, from Bolivian restaurant Gustu.

Veronica was thrilled to host her friend Tato at Viajante87: «Honestly to have Tato coming down for me is a dream come true. He is an amazing human, an incredible bartender, a trailblazer in the industry, and one of the first ones to bring Latin America on the radar. Tato is also an incredible businessman, which most people don’t realize! I was so excited to bring him back to London after a long time, and to have him pair drinks to Marsia’s food with my team».

Identikit Viajante87

Formula: Bar
Square meters: 70
Number of staff: 9
Number of seats: 70 normally but with standing 120 (private events)
Average cost of drinks:  17 GBP
Daily traffic: Mond-Thursday 40 guests. Fri-Sat: 160 guests
Hours: 6pm to midnight Tuesday to Thursday, 6pm to 230am Friday and Saturday.

The recipes

Ingredients:
15 ml Ayuuk Empirical Spirits, 15 ml Fernet Branca, 15 ml Lemon, 22.5 ml Housemade cola syrup*, 22.5 ml Discarded Sweet Cascara Vermouth
*Cola syrup: 15 g Coriander Seeds, 1.5g Nutmeg, 9 g Cinnamon Sticks, 3 g Tonka Bean (grated), 1 g Star Anise, 30 g Desiccated Coconut, 15 g Cacao Nib, 9 g Black Pepper, 30 g Fresh Ginger, 45 g Fresh Lime Peel, 75 g Fresh Orange Peel, 1.5 g Petitgrain Tincture, 45 ml Pomegranate Molasses, 36 g Citric Acid, 9 g Sodium Citrate, 600 g Demerara sugar, 1200 g Caster Sugar, 1800 g Water. Procedure (yield: 2-3 liters): combine everything except for Demerara sugar and caster sugar into a bag and sous vide for 1 hour at 60 °C; strain contents of bag and mix with all sugar making sure to dissolve all sugar
Technique:
Shake and strain
Garnish:
mint
Glass:
highball glass with crushed ice

Ya Esta
Ingredients:
2 ml Chartreuse Elixir Vegetal, 1 leaf of sorrel, 15ml apple cordial, 15 ml celery juice, 15 ml Nocheluna sotol, 15 ml lime, 15 ml orange blossom honey syrup (55 brix), 22.5 ml Tapatio Blanco 110 tequila
Technique:
shake & double strain `
Garnish:
coarse black pepper
Glass:
coupette

Veronica Di Pietrantonio

Originally from Verona, Veronica Di Pietrantonio worked in restaurants and bars since the age of 16. Right after her degree in Communications, Veronica moved to London where she joined the team at the two Michelin Star Restaurant UMU, finding her passion for fine dining service. Next, Veronica honed her skills on the floor at Sanderson and Gong Bar where her love for hotels developed. It was a couple of years later at One Aldwych where she started overseeing the bar as one of the managers, working closely with the bar team in developing new menus, and service standards.

In 2017 Veronica, joined the newly opened Dandelyan as Floor Manager, where she was introduced to a different creative process, techniques, and a signature style of hospitality coined by Mr Lyan and the team. Working closely with Alex Lawrence (Head Bartender), James Wheeler (General Manager) and the team, they took the bar, service and the cocktail menus, to international acclaim. During her managerial time, the bar and the team were awarded multiple industry awards, including Spirited Awards from Tales of The Cocktails where they were recognised as World’s Best Bar, Best International Hotel Bar and Best International Bar Team in 2017. In 2018, Dandelyan was named World’s Best Bar at The World’s 50 Best Bars ceremony in London.

The beginning of 2019 saw the closure of Dandelyan and the opening of the new concept Lyaness, in which Veronica was responsible for leading and training the opening team as well as setting new standards. Lyaness, after only 8 months, was recognised by The World’s 50 Best Bars and ranked n.39 in the list. During these years in the hospitality business Veronica built an exceptional international network that includes bars, bartenders and media personalities. This brought her to take the next step and join the team at LX-PR, a leading PR agency in London, representing brands and teams such as Lyaness, Tayer and Elementary, Two Schmucks, Swift and more.

Combining her skills in F&B operations and PR communication, Veronica and her partner Pietro Collina founded Fine Drinks Co., a bar and branding consulting agency. During the past years Fine Drinks Co has collaborated with different hotels and bars, including Palm Heights in Cayman Island and GuestHouse in the UK. In 2023, after 6 months of travelling through Latin America, Veronica and Pietro opened Viajante87, a cocktail bar in Notting Hill, London. The bar is inspired from their travels, and brings to West London Latin American inspired drinks, music and vibes. Veronica is also still working on different projects with Fine Drinks Co.

Pietro Collina

Born in Rome, Italy, Pietro Collina has been immersed in the restaurant industry since the age of 16. Upon graduating from the Culinary Institute of America in March 2009 he found himself working in the dining room at Eleven Madison Park. Within the first 2 years of his employment, Eleven Madison Park had received a 4-star review in the New York Times, 3 Michelin Stars, as well as a number of James Beard Awards including “Best Restaurant” and “Best Chef”. While rising through the ranks, Pietro realised his fascination for wines and spirits and began pursuing his interests; firstly by receiving his certified Court of Master Sommelier certificate and also assisting with the restaurant’s extensive beer list. He soon transitioned to the bar, working with Leo Robitschek who was running the award winning program.

In 2014, Pietro joined The NoMad team as the opening head bartender of The NoMad Bar, James Beard Award winner for “Outstanding Bar Program. The bar quickly gained recognition and was nominated at Tales of the Cocktail for “Best New Bar 2015”. 2016 saw Pietro become Bar Manager of the Hotel leading the team to win The Tales of the Cocktail “Best American Hotel Bar” and in 2017 was ranked number 3 in the World’s 50 Best Bars.

In 2019, Pietro moved to London to head the bar program for Davies and Brook restaurant at the historic Claridge’s Hotel, getting the bar nominated for Best New International Cocktail Bar. In May 2020, he shifted his responsibilities to the opening of NoMad London, where he was the Bar Director and is responsible for Side Hustle, Atrium Bar, and Common Decency bar. Recently, Pietro co-founded Whitebox Drinks, a canned cocktail company which is currently sold in over 200 venues across the UK, in addition to running his own consulting agency, Fine Drinks Co., with his business partner Veronica Di Pietrantonio.

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Luca Bruni pigliatutto: suo anche il titolo alla Diageo World Class
Il bartender di Rieti aveva già trionfato alla global di Montenegro poche settimane fa. Volerà in Cina per la finale mondiale

Un bartender sul… rooftop d’Italia: Luca Bruni è il nuovo campione italiano di Diageo World Class, al termine di una finale di altissimo livello tenutasi a I Mirador, rooftop del 21 House of Stories di Milano supervisionato dal mitico Franco “Tucci” Ponti. Tre prove caldissime (temperature proibitive durante il pomeriggio) e di rara profondità, condite dalla tradizionale Speed Round (sei cocktail classici da miscelare nel minor tempo possibile, mantenendo qualità ed estetica) che Bruni ha chiuso poco oltre i quattro minuti.

Creatività, metodo e mentalità

Superati gli altri due finalisti Vincenzo Pagliara di Laboratorio Folkloristico (Pomigliano d’Arco) e Dario Comis del Wisdomless (Roma). Serratissima la sequela di quattro esibizioni che ha visto la creatività dei partecipanti ispirarsi ai temi che Diageo aveva proposto, tutte caratterizzate da un’importante percentuale di storytelling necessario. «Un sogno che si realizza» commenta Bruni, «dopo un percorso fatto di singoli mattoni, sacrificio e passione, perché la creatività non basta senza metodo e mentalità. Un’esperienza che ha portato anche amicizie e un confronto con me stesso, per uscire dalla mia comfort zone».

Le prove

Davanti alla giuria composta da Giulia Cuccurullo (Artesian Bar Londra), Claudio Perinelli (The Soda Jerk Verona), Giacomo Giannotti (Paradiso Barcellona) e Michele Filip (campione World Class Italia 2023), esordio con la Pour Amour, sfida incentrata su Don Julio Tequila per cui era necessario costruire un drink che fungesse da lettera d’amore per l’essere umano (Craft) e un altro dedicato alla Terra (Land). Bruni ha proposto Trait d’union (Tequila Don Julio Blanco e community cordial fatto di albicocca, basilico, limone e marsala secco in milkwash con yogurt) e Triangle Margarita (Tequila Don Julio Blanco e 3D Orange Cordial, con oleo saccharum di arancia, succo di arancia chiarificato e cqua ai fiori di arancio), servito su un prisma di cristallo che funge da conduttore di temperatura ma non diluitore.

La sfida Shanghai Biography richiedeva invece di ispirarsi alla metropoli cinese che ospiterà la finale mondiale 2024, traducendone in liquido le peculiarità, i sapori e le tradizioni, scegliendo tra temi come Arte, Storia, Musica: Bruni ha virato su un classico, il concetto di yin e yang, realizzando un cocktail dalla doppia consistenza, ricco di contaminazione e per certi versi innovazione: Yin con Zacapa23, sherry mix, tintura alle spezie cinesi, e Yang con Ketel One Vodka, cordiale di riso e limone, aceto di riso.

Dopo la Speed Round è stata la volta della Johnnie Walker Disco, sfida che richiedeva di riportare in auge i leggendari Disco Cocktails con l’aiuto dell’iconico marchio di whisky del portfolio Diageo: Golden Hour è il drink che ha consegnato il successo a Bruni, sulle note dei Bee Gees, con Johnnie Walker Black Label e una Golden Cola (Falernum, Guinness chiarificata, liquore alla nocciola, golden syrup e golden glitter).

La formula vincente: messaggio, studio, semplicità

Bruni conferma così un momento di forma smagliante, che lo aveva già visto trionfare alla finale globale di The Vero Bartender (leggi A Luca Bruni il titolo di The Vero Bartender Global): «Sono stati mesi intensi, che hanno richiesto sacrifici sia a me che al mio team, che mi ha supportato nel corso di tutte le trasferte e il tempo che mi è stato necessario». Quali i segreti nella preparazione per una gara? «Avere un messaggio forte da trasmettere e uno studio approfondito di ingredienti e dinamiche gustative. È fondamentale trovare argomenti in cui mi identifico, così che la performance sia mia, personale». Per lui adesso le finali mondiali della Diageo World Class, che si terranno a Shanghai in settembre: «Porterò italianità, coinvolgimento, interazione e soprattutto semplicità: un cocktail può essere complesso ma deve essere recepito con leggerezza. E poi le persone: le idee che porterò a Shanghai saranno frutto del contributo della community italiana. Non rappresenterò solo me stesso, ma tutti i membri del nostro settore».

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A settembre a Milano torna l’appuntamento con theGINday
L’8 e il 9 settembre al SuperStudio Più va in scena la dodicesima edizione dell’evento dedicato al mondo gin. Creare nuovi contatti, espandere il business e la visibilità del brand: ci sono diversi buoni motivi per non mancare all’appuntamento

Fervono i preparativi per theGINday, il primo e più importante evento italiano dedicato al monde del gin. Quella che andrà in scena l’8 e il 9 settembre al Superstudio Più di Milano a Milano è la dodicesima edizione della manifestazione che con il suo format innovativo ha rivoluzionato gli eventi trade nella Penisola, imponendosi da subito come riferimento per la bar industry e per gli appassionati del distillato di ginepro.

theGINday si caratterizza infatti per essere un appuntamento che focalizza il rapporto tra prodotto e utente attraverso un contatto diretto tra i visitatori e i marchi delle grandi aziende, dei produttori artigianali e dei piccoli distillatori.

Perché non puoi mancare

Business, dialogo, confronto e condivisione è quanto la manifestazione, organizzata dal team di Bartender.it, un punto di riferimento per tutto il mercato beverage italiano dal 2006, offre ai visitatori e agli espositori.

Questi ultimi hanno la possibilità di presentare e proporre in degustazione i loro prodotti, raccontarne botaniche e caratteristiche, a un pubblico di esperti, composto da professionisti del mondo bar e da gin lovers, e di entrare in contatto e instaurare nuove relazioni commerciali con distributori grossisti e importatori.

Inoltre, altro pezzo forte dell’evento è il GinShop, l’angolo commerciale dove gli espositori possono vendere i propri prodotti durante la due giorni: un’importante occasione di visibilità per tutte le nuove etichette e, soprattutto, per i piccoli e medi produttori in cerca di distribuzione.

A dare ulteriore visibilità all’uso dei prodotti in miscelazione, poi, i tre bar tematici, Gin Tonic Bar, Martini Bar e Negroni Bar, dove vengono realizzati gli iconici cocktail con i prodotti dei brand, con ricette e tecniche svelate dai bartender che li presidiano.

Un format di successo

Ma non solo i produttori di gin sono i protagonisti della kermesse che coinvolge tutto ciò che gira intorno al mondo cocktail, quindi anche i marchi di toniche e di soft drink, i produttori di ghiaccio, chi propone fiori e frutta essiccati, importatori e distributori.

Proprio questa capacità di parlare e mettere in relazione tutto ciò che gira intorno all’universo gin e della miscelazione ha fatto di theGINday un appuntamento da non perdere per gli operatori la bar industry, come mostrano i numeri della sua storia che nelle passate edizioni hanno visto oltre 35.000 ingressi con più di 500 aziende presenti e oltre 1500 etichette in degustazione.

Spazio alla formazione

Fedele al suo format, anche l’edizione 2024 si preannuncia ricca di appuntamenti, a partire dai momenti dedicati alla formazione, con seminari e masterclass curate da esperti italiani e internazionali del mondo dell’ospitalità che offrono agli operatori la possibilità di arricchire le proprie competenze, restare al passo con le ultime tendenze della mixology e ed esplorare nuovi possibili scenari dell’industria del bar.

I premi all’eccellenza gin

Spazio poi alla seconda edizione dei Gin Awards, il concorso che premia le migliori espressioni di gin (clicca qui per candidare il tuo gin). Quattro le categorie di gara: Best Italian Gin, Best International Gin, Best Idea/Concept, che premia la creatività nel servizio del gin, e Best Packaging. A decretare i vincitori una giuria di esperti, composta da professionisti del beverage come bartender, sommelier, produttori, degustatori e giornalisti qualificati, ognuno dei quali darà il suo voto dopo un assaggio alla cieca.

A questi si aggiungono i due Premi speciali assegnati attraverso sondaggi che coinvolgeranno il pubblico presente. Nel primo, Bartenders Choice, i bartender saranno chiamati a votare i cinque gin che non possono mancare nella bottiglieria. Nel secondo, Exit Poll, sarà un sondaggio live dei brand presenti a decretare il miglior prodotto esposto in fiera.

A tutto gin anche in città

Così come non mancherà theGINweek, il “fuori salone” dedicato al gin alla sua quinta edizione che anticipa e accompagna l’evento. Dal 7 al 14 settembre coinvolgerà alcuni dei locali migliori di Milano che, insieme alle aziende organizzeranno attività ad hoc: assaggi, degustazioni, special drink, seminari, special guest, serate a tema.

Infine, novità di quest’anno GinLovers is a way of life, un progetto dedicato agli appassionati del distillato, che domenica 8 settembre, proporrà una serie di appuntamenti e attività tutte al sapore di gin, come brunch&merenda, sezioni di live jazz, aperitivo con dj set, shopping tour, momenti di intrattenimento e party.

Come partecipare a theGINday

theGINday si tiene SuperStudio Più di Milano, in via Tortona 27, domenica 8 settembre (ore 12 – 20) e lunedì 9 (ore 11-19). Il costo del biglietto è di 30 euro per una giornata (25 euro acquistato online sul sito dell’evento) e di 40 euro per entrambe (35 euro sul sito).

I produttori, distributori e importatori che vogliono esporre le loro etichette possono richiedere informazioni scrivendo a info@theginday.it

 

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Peke Bochicchio lancia Frigobarman: un cocktail bar in un frigorifero
L’originale idea di bar catering parte da Potenza ma arriva in tutta Italia: un bar itinerante per eventi con barman dedicato e drink list in esclusiva

Avete mai visto un cocktail bar in un frigorifero? Forse vi sarà capitato di incrociarlo al Roma Bar Show, dove Peke Bochicchio e il suo bar itinerante erano presenti allo stand di D&C. «Ci chiami per il matrimonio e se divorzi ti offriamo il servizio con uno sconto del 50%», annuncia l’inventore di Frigobarman, nonché patron della Barmacia – Soluzioni Spiritose di Potenza, che spiega come la sua idea sia perfetta sia per eventi privati che aziendali. «Dal Roma Bar Show – continua Bochicchio – si sono moltiplicate le chiamate e il carnet per quest’estate è già pienissimo».

Di fatto un vero cocktail bar in un metro quadrato, il Frigobarman prevede un servizio con drink personalizzati, massimo quattro tipologie per ovvi motivi di spazio, che Bochicchio prepara in pre-batch. «Di fatto già lavoriamo così già alla Barmacia – spiega il fondatore -, per il Frigobar ci siamo solo dovuti organizzare meglio per lo spazio ridotto. Portiamo tutto noi: i pre-batch, il ghiaccio, i bicchieri brandizzati in materiale riciclato, ma se c’è un banco d’appoggio possiamo servire anche con i bicchieri in vetro». Fra i best-seller un cocktail che è nato per il frigo, ma è rapidamente diventato anche uno dei drink preferiti anche alla Barmacia: «Il nostro Mas Paloma, un twist sul Paloma fatto con Tequila Espolon, anguria, pino mugo e soda al pompelmo rosa».

Scocca realizzata in 3D su disegno di Bochicchio, retro in acciaio («all’inizio l’avevamo costruito in legno, ma ci siamo accorti che si rompeva nei viaggi»), un metro quadrato di spazio e altezza 1,75m: «L’ho costruito sulla mia altezza – dice Bochicchio – e non sono tanto alto, uno dei motivi per cui ci sono sempre io dentro al frigorifero». Con questo nuovo modello il Frigobarman riesce a spostarsi in tutta Italia. E se il barman si allontana, sul frigo compare il cartello per la pausa: “sbrinamento”.

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Una degustazione con Angelo Canessa per scoprire i rum co-bottling di Velier
Un viaggio guidato per scoprire le chicche selezionate da Velier e apprezzarle con il bicchiere Sipping 2.5 pensato per la ristorazione

Per volare a Barbados o Haiti basta chiudere gli occhi, infilare il naso nel bicchiere (un bicchiere speciale, creato ad hoc da Velier) e lasciarsi guidare dalla voce trasognata di Angelo Canessa. Grande conoscitore di distillati, trasuda passione mentre racconta le novità sui rum co-bottling Velier. Tra invecchiamento tropicale, terroir e avanguardie.

Si parte da Papalin, progetto che esplora «il concetto di blending all’ennesima potenza», spiega Canessa, nato una dozzina di anni fa e voluto dal patron di Velier Luca Gargano (il nome è un omaggio a sua figlia, Emily). Se per decenni i blend sono stati fatti in Europa perdendo almeno in parte la loro identità, Papalin punta solo su liquidi che fanno invecchiamento tropicale. «Respirando» l’aria della loro terra, maturando con il suo clima. Ecco quindi Papalin Haiti 4yo, un mix di quattro Clairin (rum bianco) delle distillerie Sajous, Vaval, Casimir e Le Rocher invecchiato a Port-au-Prince; Papalin Haiti 6yo maturato in botti ex sherry e fatto con rum di Sajous, Vaval e Casimir; Papalin Réunion 10yo, ottenuto da quattro rum (tre tradizionali di melassa di 10, 12 e 15 anni e un Grand Arome) delle storiche distillerie Savanna e Isautier.

Parlano poi di avanguardia due referenze di Habitation Velier, progetto che si concentra su pure single rum distillati al 100% in pot still (l’alambicco è così centrale da essere disegnato in etichetta). Papa Rouyo 2022 arriva da Guadalupa ed è il risultato di una distillazione discontinua che esalta la materia prima. Renegade Rum 2020 invece racconta la canna da zucchero di Grenada così come la intende la giovane e innovativa distilleria, forse la più moderna dei Caraibi. Per dire: ogni bottiglia di Renegade riporta un codice, detto «canecode», per visualizzarne sul sito una carta d’identità dettagliata.

C’è invece tanta storia in un altro pure single rum, che arriva da Barbados. È Last Ward 2007, un blend di tredici barili di Mount Gay (rimasti di proprietà di Frank Ward, «l’ultimo Ward» appunto, dopo la vendita della distilleria). E ancora un rum bianco che sorprende per la sua origine: El Amparo è un pure single rum dall’Ecuador, prodotto nella zona di Jipijapa con una varietà di canna da zucchero chiamata cubana negra, frutto di una scommessa di Velier di lavorare con questo Paese. Interessanti infine il cofanetto dedicato alla visionaria distilleria Hampden, che permette di esplorare otto espressioni di rum giamaicano invecchiato un anno, e l’esclusivo bicchiere per la degustazione. Creato da Velier in collaborazione con Neisson e Riedel, «Sipping 2.5» è lo speciale bicchiere, adatto a un assaggio da 2,5 cl ed è pensato per la ristorazione, per provare grandi distillati a prezzi accessibili. Da notare, infine, l’accompagnamento del tasting con salsiccia e soppressata in arrivo dall’azienda agricola calabrese di Velier, a Gerace, per l’innovativo progetto Velier Sud.

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Con le basi di Quelli della pizza è come avere un pizzaiolo in una busta
Pronte da cuocere e personalizzabili, le basi pizza richiedono poca manodopera e danno la possibilità a bar, ristoranti e pub di ampliare il business

Un pizzaiolo in una busta: è questa la forza delle basi per pizza. Pronte da cuocere, personalizzabili, richiedono poca manodopera e danno la possibilità a bar, ristoranti e pub di ampliare il business fornendo il servizio pizza, ma senza dover combattere con impasti, lievito, farine e cotture. Per tutta questa fase ci si può rivolgere a esperti come Quelli della Pizza, che dal 2009 sono nel settore con le loro pizze artigianali, confezionate in atmosfera controllata. «Basta un forno per la pizza con la base refrattaria e un po’ di fantasia per i topping e il gioco è fatto», afferma Michele Rosa, responsabile export e digital dell’azienda.

Michele Rosa, Responsabile export e digital

«Offrire un prodotto di alta qualità – continua Rosa – al giorno d’oggi è scontato, anche se comunque abbiamo un catalogo che permette di distinguerci, con diversi tipi di basi e di impasti, ma quello che conta è come si consegna: è dal 2014 che siamo entrati nel mondo dell’e-commerce, siamo stati pionieri e questo ha pagato, perché prima di tutti abbiamo capito come organizzare al meglio la logistica e il customer service». Rispettare gli orari di consegna e farli coincidere con le esigenze dei clienti, avere un’assistenza che risponde alle mail o ai messaggi whatsapp in orario d’ufficio entro 20 minuti, essere disponibili con un tecnico che dà consigli, dal tipo di forno più adatto al metodo di cottura: sono questi i punti di forza di Quelli della Pizza che elenca Rosa.

«La tonda base Gold da 33 cm di diametro, introdotta dal 2015, è ancora top seller – racconta il responsabile -. Di recente abbiamo introdotto la Vesuvio, una pizza con il cornicione alto più in stile napoletano, dal diametro fra i 28 e 30 cm, e sta facendo dei numeri sorprendenti, nonostante un prezzo meno competitivo. Quello che registriamo è che le tonde sono le più richieste perché sono un piatto unico, che per i bar risponde all’esigenza della pausa pranzo, mentre va più di sera per ristoranti e pub, per l’ora dell’aperitivo va molto la pala. Quello che crediamo è che con le nostre basi diamo la possibilità di soddisfare un’esigenza anche per un bar piccolo, che offre un plus incredibile con un forno che occupa neanche un metro quadrato». Nella gamma di Quelli della Pizza anche la pinsa, una tonda più bassa più in stile pizza romana, la puccia, nonché la versione senza glutine per rispondere alle esigenze di chi ha problemi di intolleranza.

La base Vesuvio di Quelli della Pizza

Le basi di Quelli della Pizza sono confezionate per il mercato europeo in atmosfera controllata e si conservano in frigorifero per 45 giorni. «Per il mercato statunitense – precisa Rosa -, dove siamo presenti con brand PizzaFellas, o a Singapore o nel Nord Europa le stesse basi pizza sono vendute surgelate a -18° e hanno una durata che va dai 18 ai 24 mesi. A dispetto della cattiva fama del prodotto surgelato, le nostre basi pizza a mio avviso sono anche più buone così».

A questo punto, l’unico elemento che può fare la differenza è la fantasia di chi finalizza la pizza. Un piccolo aiuto arriva da Quelli della Pizza: «Abbiamo un canale ricette sui social pensato per chi acquista le nostre basi per casa, ai privati, ma sono contenuti disponibili per tutti».

 

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