Perché leggere “American and Other Drinks”, anno 1878, di Leo Engel
Diffidate dalle imitazioni! De Il Bibliotecario di Bargiornale ce n’è solo uno. Lucio Tucci presenta questo mese “American and Other Drinks”, anno 1878, di Leo Engel. Download gratis su bargiornale.it

“American and Other Drinks” è molto più di un semplice ricettario. Rappresenta una finestra sul passato, che ci permette di esplorare la cultura delle bevande miscelate nell’Ottocento. Scoprirete come i cocktail americani abbiano iniziato a conquistare l’Europa, trasformando le abitudini sociali e i gusti dell’epoca.

Pubblicato nel 1878, questo testo rappresenta il primo manuale di American Drinks mai stampato in Inghilterra. La sua rilevanza storica lo rende una lettura imprescindibile per chiunque sia appassionato di mixologia e desideri conoscere le radici di questa arte.

 

Leo Engel, grazie alla sua esperienza e al suo talento, ha raccolto circa 200 ricette di bevande miscelate, molte delle quali non sono presenti in altri testi. Anche se alcune preparazioni sono state ispirate da Jerry Thomas, il libro offre una varietà di drink unici, inclusi i celebri “Leo’s Specialities” che venivano serviti all’interno del Criterion Restaurant and Theatre di Piccadilly Circus.

Per i professionisti del settore, “American and Other Drinks” è una fonte inesauribile di ispirazione e conoscenza. Il libro offre non solo ricette, ma anche tecniche e consigli che possono arricchire le competenze di qualsiasi barman moderno.

 

Leggere questo libro significa entrare in contatto con una parte fondamentale della storia del bartending. Conoscere le origini e l’evoluzione dei cocktail può aiutare a comprendere meglio le tendenze attuali e future nel mondo delle bevande miscelate. Il testo è arricchito da storie e aneddoti sull’autore e sul periodo in cui visse. Scoprirete come Leo Engel, un emigrato tedesco, sia diventato una figura di riferimento nel mondo dei cocktail, lavorando nei bar più prestigiosi di Londra e non solo. 

 

“American and Other Drinks” ha lasciato un segno indelebile nella storia della mixologia. La sua influenza è riscontrabile ancora oggi, rendendolo un manuale di riferimento per chiunque voglia approfondire la conoscenza dei cocktail e della loro storia. Il libro è disponibile per il download gratuito su bargiornale.it. Questa è un’opportunità unica per esplorare una parte fondamentale della cultura delle bevande e per trarre ispirazione da uno dei pionieri del bartending.

Buona lettura da Lucio Tucci, Il Bibliotecario di Bargiornale. 

Titolo :American and Other Drinks”
Autore : Leo Engel
Editore : TIKSLEY BROTHEES
Anno : 1878
Lingua : Inglese
Peso : 12,8 Mb

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Wagamama inserisce drink & food korean style
Dal 19 giugno prossimo la catena di ristorazione Wagamama (gestita in Italia da Chef Express/Gruppo Cremonini) introduce una decina di proposte (riviste e corrette) della gastronomia e della mixability coreana nei suoi punti vendita di Milano City Life, Milano Duomo, Aeroporto di Malpensa e di Orio al Serio.

Ajumma è il termine con il quale si definisce l’originale stile di vita coreano, moderno ma al tempo stesso fedele alle tradizioni. Uno stile che connota molti prodotti Made in Korea (del Sud) dalla moda (colorata e funzionale) alle serie tv (Squid Game) alle auto (Kia, Hyndai) alla tecnologia d’avanguardia (Samsung), alla musica dance (Gangnam Style), alla gastronomia (K-Food), semplice, gustosa, piccante, con pochi grassi, molti fermentati e molte verdure.

Dal 19 giugno prossimo la catena di ristorazione Wagamama (gestita in Italia da Chef Express/Gruppo Cremonini) introduce una decina di proposte (riviste e corrette) di Side (assaggi) e Main (piatto principale) della gastronomia e della mixability coreana nei suoi punti vendita di Milano City Life, Milano Duomo, Aeroporto di Malpensa e di Orio al Serio.

Il nuovo menu arricchisce la categoria Donburi con i gochujang rice bowl, ovvero piatti preparati con riso, verdure fresche e proteine, arricchiti con una deliziosa maionese al gochujang, una pasta di peperoncini rossi fermentati dal sapore denso, dolce e pungente. Un mix di sapori freschi ideali per la stagione estiva.
Tra le nuove proposte anche i crispy soba, noodles di riso preparati con uova, porri, germogli di soia, cipollotti e peperoncino, conditi con salsa teriyaki piccante e guarniti con peperoncino e coriandolo. Arrivano inoltre nuovi extras, come garlic fried rice e coconut rice, e una selezione di dessert dal sapore fresco e deciso.

La proposta estiva è valorizzata dalla prima Drink List Wagamama, studiata da Marcello Dal Farra, bartender e area manager) un’offerta di cocktail artigianali, mixati con spirit di origine asiatica (come Yuzu Sake) e di mindful drink, drink analcolici premium, pensata per incontrare i gusti sia di appassionati di mixology che hanno voglia di provare nuovi abbinamenti drink-piatto, sia di chi cerca opzioni più naturali, senza alcol e meno caloriche. Un esempio:

Yuzu Mojito
Ingredienti
50 ml Ron Barcelò Blanco
25 ml succo fresco di lime
10 ml Yuzu Sake
15 ml sciroppo di zucchero
100 ml soda
Preparazione
Porre sul fondo del tumbler alto 20 g di zucchero di canna e 2 spicchi di lime; frizionare con il pestello il lime per spremere solo il succo; aggiungere il succo di lime e lo sciroppo di zucchero, miscelare con un barspoon; sbattere tra le palme delle mani qualche foglia di menta e aggiungerle nel bicchiere; introdurre qualche cubetto di ghiaccio; versare rum e Yuzu Sake, aggiungere la soda; decorare con una fragola tagliata a ventaglio, uno stelo di menta e una cannuccia. Lanciare il grido kanpai! (in giapponese, vuotare il bicchiere!).

Cocktail Yuzu Mojito

Abbinare con
kokopanko aubergine, tocchi di melanzane impanate e fritte nell’olio di girasole, insaporite con un tocco di cocco, peperoncino e lime rub, guarnite con coriandolo e maionese piccante sriracha.
kokopanco chicken, tocchi di pollo impanato e fritto nell’olio di girasole, insaporito con tocco di cocco, peperoncino e lime rub, guarnito con coriandolo e maionese piccante sriracha.
crispy chilli mushroom, funghi oyster (ostrica) impanati e fritti nell’oilio di girasole, spolverati conpolvere di peperoncino rosso, serviti con salsa piccante e coriandolo.

Altri esempi di Side (assaggi) da abbinare ai drink:
bang bang prawn: gamberi croccanti ricoperti da una maionese piccante, cipollotto, peperoncino e lime fresco.
bang bang cauliflower: pezzetti di cavolfiore croccante ricoperto da salsa piccante alla soia insieme con pezzetti di cipolla rossa e cipollotto, condito con zenzero fresco e coriandolo.

L’executive chef Daniele Amidani con i gamberetti croccanti bang bang prawn

La cucina (a vista) è curata dall’executive chef Daniele Amidani e Stefano Casoli.

Due esempi di Main (piatto principale):
chicken firecracker, pollo a pezzi con taccole, peperoni rossi e verdi, cipolla bianca e scalogno con peperoncini rossi piccanti, servito con cupola di riso bianco, semi di sesamo e anice stellato e spicchio di lime fresco.
crispy beef soba, noodles cotti con uova, porri, germogli di spoia, cipollotti e peperoncino, cnditi con salsa teriyaki piccante, peperoncino e coriandolo.

La Drink List Wagamama

Oltre a Yuzu Mojito (vedi sopra) altri drink proposti dalla Drink List.
Pink Tonic: pink gin e tonica, guarnire con pepe rosa.
Silver Tonic: gin e tonica, guarnire con fetta di cetriolo, bacche di ginepro e scorza di limone.
Positive Panchi: rum al cocco, succo di mela e di spinaci, guarnire con tocco di ananas e fetta di cetriolo, guarnire con scorza di lime.
Mama Spritz: Prosecco, Aperol e ginger beer.
Passion Mojito: zucchero di canna, rum, succo di lime,  menta, succo di passion fruit e soda.

Alla base del nuovo menu c’è la filosofia kaizen tipica dell’attività di Wagamama che, mirando a un miglioramento continuo, porta la cucina a un livello sempre più alto di sperimentazione e innovazione. Tutto ciò tenendo come punto di riferimento il concetto di Itsuraku, la ricerca del piacere, che per Wagamama è associato alla gioia di mangiare buon cibo in compagnia di amici e famiglia.
In vista dell’estate dunque il brand rinnova il proprio impegno nell’educare a mangiare e vivere in maniera positiva, facendo del piacere del cibo e dell’amicizia gli elementi chiave dell’esperienza culinaria Wagamama.

Breve storia di Wagamama Italia

Format di ristorazione che propone piatti ispirati alla cucina asian fusion, in grado di unire una combinazione unica di sapori autentici e standard di qualità e servizio tra i più elevati.
Dall’inaugurazione del suo primo ristorante nel quartiere di Bloomsbury a Londra nel 1992, Wagamama ha introdotto nel Regno Unito un’esperienza gastronomica senza precedenti, portando in Occidente i sapori freschi e nutrienti dell’Asia. Oggi, con oltre 200 ristoranti, Wagamama è presente in 22 paesi in tutto il mondo.
In Italia, Wagamama è presente dal 2017, con 9 locali gestiti da Chef Express, società di ristorazione del Gruppo Cremonini, nell’aeroporto di Malpensa, nella centralissima via San Pietro all’Orto a Milano, all’interno di CityLife, di Merlata Bloom, di Bicocca Village e di OrioCenter di Bergamo, in Designer Outlet di Serravalle, in Valmontone Outlet e nella Stazione Termini di Roma.

 

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Una doccia fredda per i piatti…un aiuto per l’ambiente e per il business
Dal 2015 P&G Professional investe in innovazione sostenibile, sviluppando programmi di educazione per ridurre la parte maggiore delle emissioni di carbonio. Al suo fianco APCI che si pone l’obiettivo di accompagnare gli chef nel passaggio a comportamenti sempre più attenti all’ambiente

Comportamenti virtuosi in cucina per la difesa dell’ambiente. Un percorso che è davvero possibile, attraverso un’attenta attività di educazione e grazie agli investimenti in soluzioni innovative operate dalle imprese. È il caso di P&G Professional che dal 2015 investe in progetti sostenibili con i propri marchi, come Dash Professional, Fairy Professional e Mastro Lindo Professional, per aiutare i professionisti del settore horeca ad adottare lavaggi a basso consumo energetico.

«Stiamo investendo in innovazione – spiega Stefano Curreli- responsabile di P&G Professional Italia – sostenendo programmi di educazione per ridurre la parte più grande delle nostre emissioni di carbonio – l’energia necessaria per riscaldare l’acqua durante l’uso del prodotto. Questo approccio, virtuoso per l’ambiente, si ripercuote positivamente anche sul bilancio delle attività professionali dei ristoratori. I nostri prodotti, infatti, garantiscono una pulizia impeccabile anche a 30 gradi, permettendo di risparmiare in energia elettrica sulla bolletta».

In questo modo, oltre a poter utilizzare i soldi risparmiati per altri investimenti, sarà anche possibile alleggerire il carico di lavoro sulle pulizie per lo staff.

«Tra i punti da valutare con maggiore attenzione nella quotidianità di un locale – prosegue Curreli – sicuramente primeggia quello della pulizia, con prodotti sicuri per lo staff e conformi al protocollo Haccp, efficaci anche alle basse temperature. Oltre al risparmio energetico, avremo anche un risparmio di tempo e di personale da impiegare. E sarà possibile, di conseguenza, fornire un migliore servizio al cliente».

In P&G, la sostenibilità ambientale è un elemento fondamentale, volto a  migliorare la vita delle persone, in un progetto costantemente in evoluzione e con obiettivi ambiziosi anche a lungo termine. A questo riguardo, il programma P&G Ambition 2030 si basa sulla capacità dei brand dell’azienda di offrire prodotti di qualità superiore e sostenibili, migliorando la vita dei consumatori attuali e futuri. Il programma si concentra su quattro pilastri scientifici – Clima, Rifiuti, Acqua e Natura – che permettono di fare una grande differenza per il pianeta.

Partner di P&G in questo percorso è APCI – Associazione Professionale Cuochi Italiani, da tempo attiva in progetti di sostenibilità per il mondo della ristorazione, con percorsi volti ad aiutare gli chef a compiere nel proprio quotidiano scelte sostenibili, insieme a partner che stiano lavorando nella stessa direzione, in supporto all’attività dei cuochi e al loro business. APCI si pone dunque l’ambizioso obiettivo di educare i propri associati a piccole azioni quotidiane tramite best practise che diventano un Vademecum di sostenibilità, attraverso servizi concreti al comparto e progetti di comunicazione.

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Alberto Polojac guida il nuovo direttivo nazionale Sca
Avvicinare tutti al mondo del caffè specialty con un buon gioco di squadra, rendendolo meno arrogante, più simpatico e democratico: un importante obiettivo del nuovo coordinatore.

Si insedierà ufficialmente il prossimo 1° luglio il nuovo chapter di Sca Italy da poco eletto, che vede tornare quale national coordinator Alberto Polojac, affiancato da Filippo Vidiz, marketing & commmunication, Franesca Bieker, education coordinator, Andrea Lattuada, events coordinator e Fabio Sipione, judges coordinator. Un nuovo direttivo che unisce tradizione e innovazione, figure di grande esperienza e nomi emergenti nel settore, decisi a fare squadra nel segno della crescita del mondo specialty.

Polojac è già stato coordinatore nazionale tra il 2019 e il 2022, che fu un periodo molto difficile a causa del covid e delle restrizioni ad esso legate: «avrei voluto fare molte cose, ma non è stato possibile realizzarle – ci dice -; mi era rimasto il desiderio di portare a compimento alcuni progetti, in primo luogo quello di avvicinare il mondo specialty a tutti, del settore e non». L’obiettivo è prima di tutto di renderlo più “democratico”, alla portata di chiunque, sottolineando ancora una volta che non è necessariamente un prodotto esclusivo, per pochi, ma semplicemente un caffè pulito, senza difetti.

Da persona che ama lavorare in squadra, auspica che il nuovo gruppo possa muoversi compatto, rafforzando le connessioni esistenti e creandone di nuove. Ad esempio partecipando e aprendosi a nuovi eventi e settori, non focalizzandosi esclusivamente sul bar, ma comprendendo anche altri mondi, il settore della gastronomia in generale, allargando le vedute sotto tutti i punti di vista.

«Cercherò di portare avanti uno spirito coeso anche per quanto riguarda il settore interno – riprende Alberto Polojac -, un po’ per smettere di fare pensare che lo specialty sia contro qualcosa o qualcuno. Ad esempio, qualcuno afferma che sia contro l’espresso, quasi ci fosse una sorta di “gruppo politico” che si muove a favore del filtro boicottando l’espresso che, personalmente, anch’io preferisco, ma lo voglio buono; chiedo un cappuccino fatto bene, cosa che raramente si vede nei locali».

L’auspicio dunque è che la community Sca risulti inclusiva e funga da traino per il settore, accettando al suo interno chiunque voglia conoscere e aprirsi a un discorso di qualità.

A tutto il nuovo chapter gli auguri di buon lavoro.

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