La nostra intervista a Mister X, ovvero Alessandro D’Alessio, bartender del Rita’s Tiki Room di Milano trionfatore della decima edizione del contest Campari
Alessandro D’Alessio, da noi ribattezzato Mister X, è il vincitore della decima edizione della Campari Bartender Competition. Per celebrarlo, Campari ha organizzato l’11 giugno una festa memorabile in suo onore al Rita’s Tiki Room di Milano.
Perché Alessandro, Mister X, col suo stile Tiki e le sue “bombette” in formato cocktail ha conquistato, dopo il pubblico e la giuria della gara, varie categorie di persone. Amici e addetti ai lavori accorsi a festeggiarlo, amanti di storie esotiche, appassionati di miscele in rosso e, in generale, tutti quelli che “Se la pioggia fosse di Bitter Campari”. E quella sera la pioggia a Milano si è fatta sentire.
Presenti alla festa in onore di Alessandro anche i suoi compagni di podio: Edoardo Cipriani del The Soda Jerk di Verona e Andrea Pace del Drink Kong di Roma. Si celebrava un successo importante che va ad aggiungersi nella bacheca al Premio Barawards Campari Academy Bartender Under 30 dell’Anno conquistato ad inizio anno all’Alcatraz di Milano (leggi Barawards 2023: scopri tutti i vincitori). È un anno d’oro per Mister X, non c’è che dire.
Innanzitutto, ti dispiace se ti chiamo Mister X?
Sarebbe fantastico essere paragonato a un personaggio dei fumetti così iconico! In effetti, considerando che questa era la decima edizione della Campari Competition, il confronto non sarebbe affatto male. Devo dire che il vero Mister X, quello dei fumetti, è stato creato proprio nel 1964, seguendo il successo di Diabolik. E il Linea Rossa, il cocktail vincente della finale, prende il nome dall’inaugurazione della prima linea metropolitana di Milano, “la rossa” che è stata aperta proprio nel 1964! Assurdo, vero? Quindi, perché no, chiamami pure Mister X! Che bello!
La cosa più importante che ti porti dietro da questa vittoria?
Porterò con me tutto da questa vittoria. La possibilità che mi sono dato di rimettermi in gioco, nonostante i ritmi intensi di lavoro e gli impegni quotidiani. Le persone che mi sono state accanto, in primo luogo tutto lo staff del Rita’s Tiki Room. I colleghi che ho incontrato lungo il percorso, con i quali ho avuto la possibilità di confrontarmi e scambiare anche solo un sorriso, tutti gli addetti ai lavori, l’organizzazione e tutto ciò che l’azienda Campari mette a disposizione per questo evento così importante ed emozionante, che per noi giovani bartender è un grande trampolino di lancio. È stato un grande onore per me ricevere un riconoscimento di questa importanza.
E il ricordo più bello dalla serata di festeggiamenti, promossa da Campari Academy, al Rita’s Tiki Room?
È stato tutto meraviglioso, soprattutto poter ospitare al Tiki, a casa mia, Edoardo Cipriani del The Soda Jerk di Verona e Andrea Pace del Drink Kong di Roma. Due colleghi e professionisti con i quali ho condiviso un percorso così significativo.
Fare bar è soprattutto fare team. Al Rita’s Tiki Room lo sapete bene. Mi sembra che si sia creata una bella affinità anche coi tuoi compagni di podio, o sbaglio? A vedervi sembravate un trio super affiatato.
Al Rita’s Tiki Room il team è tutto. I principi fondamentali della scuola del Rita e di Edoardo Nono si basano su un forte senso per l’ospitalità: l’armonia del team è essenziale per offrire al cliente un’esperienza memorabile. Edo e Andrea lo hanno capito immediatamente martedì e si sono lasciati andare, rendendo l’esperienza divertente, che era uno degli obiettivi principali.
E ora facci un’analisi del tuo drink, punto per punto, come farebbe un cronista sportivo?
Linea Rossa è il nome della ricetta con cui ho vinto la X edizione della Campari Bartender Competition. Il tema della finale era il food pairing: dovevamo creare un aperitivo in stile Negroni abbinato a un piatto. Il mio piatto, “Profumi e Sentori di Sottobosco”, è stato creato dallo chef Nicholas Lentini di Carico Milano. Si trattava di un controfiletto di manzo al sangue, servito su un fondo bruno al caffè, funghi, pak-choi (cavolo cinese) e un purè di castagne. Un piatto caldo, autunnale, ricco e terroso.
Ho pensato subito a un drink che potesse pulire il palato e richiamare i sapori della pietanza, ma soprattutto che fosse comprensibile a tutti i palati. Così è nata Linea Rossa, una linea che collega l’epicentro del consumo del Campari Bitter (il Camparino in Duomo) all’azienda di Sesto San Giovanni.
Linea Rossa
Gli ingredienti sono:
– 4,5 cl di Campari
– 2 cl di Appleton 12
– 2 cl di limone
– 4 cl di Lievre’r Mix #4 (lamponi freschi, vermouth Cinzano Extra Dry 1757, zucchero)
– Foamer e una fogliolina di Vene Cress come decorazione.
Il risultato è un drink fresco, grazie alla nota acida e alla forte persistenza del lampone, che si sposano perfettamente con le caratteristiche del Campari. La consistenza differente, data anche dalla shakerata, completa l’esperienza.
Lo stile esotico fa ormai parte da anni del tuo quotidiano. Cosa significa svegliarsi la mattina e sentirsi Tiki?
Passo ormai più tempo al Tiki Room che altrove. Non mi sento ancora completamente Tiki, perché il Tiki è uno stile di vita, ma in parte so di esserlo.
Qual è secondo te l’attualità della cultura Tiki oggi?
Il Tiki è un tema attualissimo. In Italia, stiamo cominciando a conoscerlo e apprezzarlo solo negli ultimi anni, almeno nell’ambito della ristorazione e dei bar. In America, invece, la patria del Tiki, è pane quotidiano. Se parliamo di cultura Tiki, affondiamo le radici in una storia molto più antica. Se dovessimo paragonare gli anni del Covid al Proibizionismo americano, e se le cose fossero davvero cicliche, allora una nuova era Tiki potrebbe essere davvero alle porte. Staremo a vedere! Intanto… #staytiki!
Con questa vittoria vai ad aggiungerti a una schiera di grandi bartender che ti hanno preceduto. Cosa consiglieresti a un giovane che vuole affrontare questa competizione?
È stato un grande onore avere la possibilità di scrivere il mio nome in quella lista. Sto ancora cercando di metabolizzare le emozioni di quella serata. Se dovessi consigliare ai giovani di partecipare a una gara, direi… Non è facile dedicare parte del poco tempo libero a una gara, ma vi consiglierei di farlo. Vi dà la possibilità di conoscere nuovi colleghi, confrontarvi con loro e soprattutto con voi stessi, spingendovi un po’ oltre i vostri limiti. La parola chiave di tutto deve essere il divertimento. Se in gara puntate a divertirvi, tutto vi sembrerà più semplice.
Il tuo cocktail preferito con Campari?
Il mio cocktail preferito con Campari è il Lavorato Secco del Camparino in Galleria. Verdi, Toscanini e Marinetti, tre protagonisti della storia, erano soliti sorseggiarlo prima di esibirsi alla Scala. È un aperitivo a base di Campari, Rabarbaro, liquore Cent’erbe e soda.
A chi lo dedichi?
Quasi scontato, dato che lavoro in un Tiki bar, ma a chi potrei dedicare un drink se non al più grande di tutti, Donn? Gli dedicherei, come ho già fatto, il Maramao, il drink con cui ho partecipato alle selezioni per la Campari Competition. Un drink servito ed eseguito con stile e tecnica che strizzano l’occhio alla sua miscelazione, ma in stile aperitivo, una tipologia di drink che raramente comparirà nelle sue liste. Il nome Maramao prende ispirazione dal soprannome “Il Marama”, che in tahitiano significa “Il lungimirante”.