I Mionetto Signature Spritz firmati Vincenzo Pagliara
Il mixologist e co-titolare del Laboratorio Folkloristico a Pomigliano d’Arco firma per la Cantina di Valdobbiadene sei Spritz d’autore. Ecco le ricette

A tutto Spritz con Mionetto. La storica cantina di Valdobbiadene ha lanciato la sua cocktail list focalizzata, e non poteva essere diversamente per il produttore veneto di bollicine, sull’aperitivo della tradizione veneta impostosi da anni tra i drink best seller in tutta la Penisola e all’estero.

Una drink list d’autore: a firmarla per il brand è Vincenzo Pagliara, figura di primo piano della scena mixology italia e a internazionale,vincitore della vincitore della finale italiana di World Class 2022, co-titolare del Laboratorio Folkloristico a Pomigliano d’Arco (Napoli) e che ora con il socio Francesco Manna si appresta all’apertura di un secondo locale, il Palartè ad Acerra (leggi Ritorno, bar e cucina di quartiere, il nuovo all day long ad Acerra). Frutto di questa collaborazione sono sei intriganti Signature Spritz: quattro dei quali ispirati ad altrettanti città italiane, Sorrento, Milano, Taormina e Capri.

Protagonisti delle ricette il Prosecco Mionetto e l’ultimo nato della casa, Mionetto Aperitivo (leggi In arrivo da Valdobbiadene il nuovo Mionetto Aperitivo), ottenuto da una originale ricetta a base di agrumi e botaniche selezionate, 100% naturali, e caratterizzato dal perfetto equilbrio di gusto dolceamaro. Un prodotto (alc 11% in vol) che per la sua nota dolce data dall’arancia rossa e dalla liquirizia, la fresca acidità degli agrumi e la nota bitter delle botaniche e dell’arancia amara si combina perfettamente con gli aromi freschi e fruttati del Prosecco Mionetto: un’abbinata ideale per dare vita, appunto, a uno Spritz.

Partendo da questa combinazione, Pagliara ha messo a frutto la sua creatività per realizzare inedite interpretazioni del cocktail, dai sapori sorprendenti, giocando di volta in volta su ingredienti che rimandano alla città alla quale il drink è dedicato, come nel caso di Capri Spritz dove troviamo il limoncello, o ingredienti inusuali per questo drink, come la grappa presente nel Taormina Spritz.

Aperitivo anche in versione zero alcol

In questo percorso di ricerca trova spazio anche una proposta analcolica, Mionetto Spritz Zero Alcohol. Altra novità della cantina di Valdobbiadene è infatti la versione Alcohol Free di Mionetto Aperitivo, che presenta le stesse caratteristiche di sapore di quella alcolica, ma che guarda al crescente trend degli spirit e cocktail  a bassa o zero gradazione alcolica.

Un mondo, quello del no e low alcol, cui l’azienda ha rivolto l’attenzione da tempo anche nella sua produzione più tradizionale. Non a caso la Cantina ha nella collezione Prestige di bollicine anche il Mionetto 0.0% Alcohol Free. Prodotto qust’ultimo che Pagliara ha unito a Mionetto Aperitivo Alcohol Free,  per creare, uilizzando questi due soli ingredienti e una fetta di arancia come guarnizione, il Mionetto Spritz Zero Alcohol.

I Signature Spritz di Vincenzo Pagliara

Mionetto Spritz


Ingredienti:
60 ml Mionetto Aperitivo, 90 ml Mionetto Prosecco, 10 ml succ d’arancia fresco, 10 ml orange cordial, 1 dash orange bitter
Preparazione:
build
Bicchiere:
calice grande
Guarnizione:
Fetta di arancia

Sorrento Spritz


Ingredienti:
30 ml Mionetto Aperitivo, 60 ml Mionetto Prosecco, 20 ml gin, 10 ml succo di limone fresco,
30 ml soda al mandarino
Preparazione:
build
Guarnizione:
crisp di mandarino, gel alla menta

Taormina Spritz


Ingredienti:
20 ml Mionetto Aperitivo, 30 ml Mionetto Prosecco, 20 ml grappa, 15 ml succo di limone fresco, 10 ml liquore di albicocca, 2 chicchi di caffè
Preparazione:
build
Bicchiere:
coppa
Guarnizione:
schiuma di caffè e bergamotto

Milano Spritz


Ingredienti:
30 ml Mionetto Aperitivo, 40 ml Mionetto prosecco, 10 ml succo di limone fresco, 5 ml soluzione salina, 40 ml soda al pompelmo rosa
Preparazione:
build
Bicchiere:
tumbler alto
Guarnizione:
bordo di sale nero maldom e fetta di pompelmo rosa

Capri Spritz


Ingredienti:
30 ml Mionetto Aperitivo, 60 ml Mionetto Prosecco, 15 ml limoncello, 30 ml acqua tonica
Preparazione:
build
Bicchiere:
tumbler basso
Guarnizione:
peschiola

Mionetto Spritz Zero Alcohol

Ingredienti:
una parte di Mionetto Aperitivo Alcohol Free e una parte di Mionetto 0.0% Alcohol Free
Preparazione:
build
Guarnizione:
fetta di arancia
Bicchiere:
calice grande

L’articolo I Mionetto Signature Spritz firmati Vincenzo Pagliara è un contenuto originale di bargiornale.

Assobirra: 2023 con il segno meno per il comparto brassicolo
Presentato l’Annual Report di Assobirra: -5% la produzione e -5,85% nei consumi. Segno più per il fuoricasa (+1,86%), attenzione su sostenibilità e prodotti low e no alcol

Un 2023 a tinte fosche per il comparto brassicolo. La presentazione a Roma dell’Annual Report di Assobirra, l’associazione più rappresentativa del settore birrario in Italia, è infatti caratterizzata dal segno meno: una flessione si registra nella produzione di birra (-5,02%), nei consumi (-5,85%), nell’export (-5,36%) e nell’import (-7,5%). Due i fattori chiave dietro a questo calo, secondo il presidente di Assobirra, Alfredo Pratolongo: inflazione e riduzione del potere di acquisto degli italiani, che con l’aumento dei costi e le accise vanno a minare la redditività della birra (700 milioni di euro quelle versate in un anno dal comparto).

Da sinistra, il presidente di Assobirra Alfredo Pratolongo, il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, il vicepresidente di Assobirra Federico Sannella

Una filiera, quella brassicola, che crea un valore condiviso di 10,2 miliardi di euro, con una produzione che si attesta sui 17,4 milioni di ettolitri (che è sì in contrazione, ma torna ai livelli pre-pandemia) e consumi per 21,2 milioni di ettolitri. Tra i canali distributivi e di consumo riemerge il fuori casa, che nel 2023 registra un +1,8% rispetto all’anno precedente, bilanciando in parte l’ampia flessione del consumo domestico. Il comparto occupa, inoltre, più di 100 mila operatori in oltre 1.000 aziende (1.012 realtà del settore tra birrifici, microbirrifici e malterie), con un’alta capacità di attrarre investimenti dall’estero.

Prende spunto dal titolo del report annuale, il presidente Pratolongo, per commentare i dati: «Il titolo “Come la birra c’è solo la birra” descrive bene questa bevanda, che intercetta le abitudini di consumo proprie degli italiani, che amano bere durante i pasti, che sono attratti dal localismo, dal tenore alcolico basso e dalla varietà della proposta».

Un settore che non si ferma in ricerca e sviluppo e che, nonostante i volumi ancora limitati dei consumi di birra low e no alcol, nel 2023 hanno rappresentato l’1,86% del totale, punta sull’evoluzione di questi prodotti. Su questo tema si inserisce il vicepresidente di Assobirra, Federico Sannella: «Le birre Low e no alcol sono la nostra rivoluzione del settore, a cui stiamo dedicando investimenti importanti, visto che la tecnologia per la dealcolizzazione è una tecnologia cara, con al centro l’idea di fornire ai nostri consumatori un’alternativa analcolica, con un’attenzione particolare al consumo responsabile e lavorando per rendere la birra zero difficile da distinguere da una birra alcolica».

Altro tema su cui si concentrano gli sforzi della filiera, sia a monte delle coltivazioni che a valle della produzione è la sostenibilità, con il doppio obiettivo di rispondere ad emergenze, come il cambiamento climatico e l’aumento dei costi energetici, ma anche di fare la propria parte per l’ambiente. Su questo tema si è inserito il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha puntato i riflettori sul Piano Transizione 5.0, che, dice «coniuga per la prima volta in Europa transizione digitale, energetica e ambientale, con oltre 13 miliardi di crediti fiscali utilizzabili dalle imprese, comprese quelle brassicole, nel biennio 2023-24».

L’articolo Assobirra: 2023 con il segno meno per il comparto brassicolo è un contenuto originale di bargiornale.

Ritorno, bar e cucina di quartiere, il nuovo all day long ad Acerra
Due dei soci del Laboratorio Folkloristico si lanciano nella nuova avventura di un locale aperto da mattina a sera, con annesso anfiteatro

Un complesso storico dell’Ottocento, il Palartè, che riprende vita ad Acerra, a due passi da Napoli. Qui un gruppo di imprenditori sta creando un vero e proprio ecosistema, che unisce ospitalità, gusto e cultura. Fulcro del progetto, il nuovo all day long nato dalla mente di Vincenzo Pagliara e Francesco Manna, due del trio del Laboratorio Folkloristico di Pomigliano d’Arco, che hanno coinvolto nel progetto anche Biagio Castiello, che sarà il bar manager, e Roberta Della Magna, in veste di general manager.

Ritorno, bar e cucina di quartiere è il nome con annesso payoff di questa nuova avventura, che nasce proprio dall’esigenza di tornare a concentrarsi sul territorio (Acerra è peraltro il comune di nascita di Pagliara). «Sarà un bar con cucina aperto dalle 7 del mattino alle 2 di notte, con caffetteria improntata sugli specialty coffee, che sono una novità per questa zona, un servizio bistrot e cocktail bar che apre le danze dall’ora dell’aperitivo in poi. Il tutto combinato con un’impronta culturale che approfitterà degli spazi dell’anfiteatro, antistante la zona giardino: «Stiamo lavorando alla stagione degli eventi, dalla musica alla stand up comedy», anticipa Pagliara.

Per la parte caffetteria, con divanetti in stile American diner, ci saranno specialty a rotazione, supportati per il quotidiano da una miscela base 70% arabica e 30% robusta, in stile napoletano, che si avvarrà di una macchina XLVI Operai del Vapore: «È una macchina a singolo braccio – aggiunge Pagliara – montata sul banco a vista, in modo da enfatizzare il rapporto con l’ospite». I caffè in linea cambieranno di mese in mese e saranno estratti in modalità filtro, cold brew e aeropress.

Gli spazi sono importanti, oltre 200 metri quadri di sala al coperto, a cui si aggiungono gli spazi esterni, quindi importante anche la zona banco: «Una mezza isola che guarda il giardino, con due station frontali che serviranno le persone standing. A questo si aggiunge un impianto di tap con cinque cocktail alla spina fatti da noi e una birra». E a proposito di station, ha preso posto anche «un tavolo dj per la musica, un vynil shop con dischi selezionati da noi, dedicato a chi ha la passione per la musica e vuole divertirsi a suonarli».

C’è anche una zona experience, che è probabilmente la punta di diamante del progetto: «Una station disegnata da noi che servirà in tutto dodici persone in percorsi di tasting di cocktail in modalità chef’s table. I percorsi saranno da 4, 6 oppure 8 portate: un vero e proprio menu degustazione liquido».

Ultimo cenno lo merita la brand identity, incentrata sulle pietre, frutto di una co-progettazione con l’agenzia di consulenza Orme: «Il concept è il risultato di un percorso di brainstorming, costruito in un workshop con studenti di design, guidati da due formatori. Ognuno faceva le sue proposte e tutti avevamo lo stesso potere di voto, compresi noi soci: eravamo convinti che dare lo stesso peso a tutti avrebbe tirato fuori il meglio e non siamo stati delusi».

L’articolo Ritorno, bar e cucina di quartiere, il nuovo all day long ad Acerra è un contenuto originale di bargiornale.

Gin Tabar Bergamotto, esplosione di gusto in stile contemporaneo
Il carattere fresco e vibrante e l’intenso sapore agrumato fanno di questo gin, frutto dell’arte distillatoria di casa Casoni, un ingrediente perfetto per Gin&Tonic, moderni twist on classic e originali creazioni dei bartender

Laddove tradizione e novità si incontrano ha origine Gin Tabar Bergamotto. Una ricetta nata dalla passione e dall’esperienza della famiglia Casoni, che unisce differenti note aromatiche per creare un distillato dal carattere contemporaneo, dal gusto vibrante e fresco.

Gin Tabar Bergamotto (alc 45% in vol) custodisce un mix sorprendente di gin e agrumi 100% naturali. L’intenso sapore agrumato domina l’intera degustazione, fondendosi perfettamente agli altri botanicals. Le note vivaci di bergamotto, arancia amara e arancia dolce si combinano agli aromi freschi e piacevolmente pungenti di coriandolo e cardamomo. Emergono i sentori balsamici del ginepro e quelli botanici di angelica e camomilla. Chiudono l’esperienza le delicate note aromatiche del rosmarino.

Un viaggio sensoriale

Ogni sorso trasporta in un viaggio sensoriale tra i diversi aromi sapientemente miscelati e studiati per regalare un gin gradevole e morbido. Una nuova espressione di gusto che evoca giardini profumati di agrumi, affacciati sul blu zaffiro del Mediterraneo.

Gin Tabar Bergamotto è ottimo nel Gin & Tonic, in particolare abbinato a toniche delicate per assaporare appieno gli aromi agrumati, per moderni twist on classic e come base per cocktail dissetanti e originali. Dedicato ai gin lovers che amano esplorare nuovi gusti e a chi si avvicina per la prima volta all’affascinante mondo del gin.

La lavorazione, lenta e meticolosa

Omaggio alle specialità del territorio italiano, come il bergamotto, Gin Tabar Bergamotto nasce dall’antica tecnica della distilleria artigianale Casoni. Le botaniche sono lavorate separatamente, messe in infusione in alcol e scaldate a 60 °C per 3 giorni. Dopo sono distillate in alambicchi in acciaio, dove sono lasciate affinare per 3 mesi, in modo che i composti aromatici si uniscano perfettamente tra loro. Il gin distillato viene miscelato con alcol da cereali e viene poi portato a un volume alcolico di 45°. Infine, rimane in affinamento per circa 30 giorni in modo da consentirne il perfezionamento aromatico. Questo procedimento lento e meticoloso è fondamentale per esaltare ogni singolo aroma e renderlo inconfondibile.

L’articolo Gin Tabar Bergamotto, esplosione di gusto in stile contemporaneo è un contenuto originale di bargiornale.

Paolo Sanna è il vincitore italiano della Rémy Martin Bartender Talent Academy
Il bar manager del Convivium Bar di Zafferana Etnea ha trionfato nella sezione italiana del concorso che quest’anno celebra i 300 anni della maison francese. In Francia a settembre la finale globale

È Paolo Sanna, bar manager del Convivium Bar, il bar del resort Monaci delle Terre Nere, una villa nobiliare del 1700 che sorge in una tenuta di 25 ettari nel territorio di Zafferana Etnea, ai piedi dell’Etna, il trionfatore italiano della Rémy Martin Bartender Talent Academy, il contest firmato Rémy Martin. Concorso che quest’anno si presenta in un’edizione speciale, perché speciale è l’evento da celebrare: i 300 anni di storia della maison francese, fondata a Cognac nel 1724, i cui celebri distillati sono distribuiti in esclusiva nel nostro Paese da Molinari.

Un’edizione speciale

Per festeggiare degnamente il prestigioso traguardo la maison ha programmato una serie di eventi per l’intero anno in corso. Tra questi il concorso celebrativo, che coinvolge il bartender di alcuni dei migliori cocktail bar di tutto il mondo. Una gara dove la miscelazione, mondo al quale da tempo Rémy Martin guarda con attenzione, ha un ruolo centrale, ma non solo.

Le regole di ingaggio hanno infatti previsto che il concorrente organizzasse una festa di compleanno, indimenticabile e unica, per Rémy Martin, pianificando tutto, dalla creazione di cocktail personalizzati alla location.

Per quanto riguarda l’Italia le feste sono andate in scena in otto tra i più prestigiosi locali delle diverse città e province da Nord a Sud, giudicate su criteri quali food, mixology, animazione e brindisi finale. Feste, con tanto di spettacoli musicali, l’immancabile torta, che hanno onorato la storia della maison con proposte cocktail con protagonisti i cognac della casa francese. Alla proposta di cocktail sono stati affiancati abbinamenti culinari capaci di esaltarne i sapori, in cornici allestite per l’occasione con i colori della maison.

Sapori del territorio

Sanna ha superato la concorrenza con un super party e con una proposta cocktail nella quale ha miscelato i distillati del brand con sapori del suo territorio, come da filosofia del Convivium Bar, ovvero mettere “il territorio in un bicchiere”, progetto nato dalla visione comune del bar manager e dei proprietari Guido e Federica Coffa.

Cinque le creazioni che hanno allietato i palati degli ospiti durante lla serata. Clementine, a base di Rémy Martin 1738 Accord Royal unito a Limone di Monaci delle Terre Nere, miele delle api nere dell’Etna al sale di Trapani, soda al succo di clementine di Monaci delle Terre Nere, guarnito da un fiore di lavanda. Sidecar, fatto con Rémy Martin Vsop, Cointreau e limone dei Monaci. French Negroni, preparato con Rémy Martin 1738 Accord Royal, Vermouth del Professore e Campari. South Side Appidaveru, fatto con Rémy Martin Vsop, menta, zucchero e Limone dei Monaci. E Scieck Neck, dove invece Rémy Martin Vsop è stato miscelato con Citrus mix dei Monaci, Bitter Monastico, ginger beer, decorato con melissa.

In Francia per la finale globale

Con la vittoria, Sanna si è conquistato un posto nella finale globale del contest, dove si confronterà con gli altri campioni provenienti da tutto il mondo, che si svolgerà in Francia il prossimo mese di settembre, e un’esperienza Rémy Martin a Cognac e Parigi.

 

L’articolo Paolo Sanna è il vincitore italiano della Rémy Martin Bartender Talent Academy è un contenuto originale di bargiornale.