A Luca Riccardi la finale italiana della Meinl Barista Cup
Il barista dell’Attymo di Terni si aggiudica il titolo nazionale nella prima edizione del contest di Julius Meinl. Prossima tappa la finale internazionale a Vienna. In palio un viaggio in Honduras per approfondire la cultura del caffè

Un espresso di qualità, un cappuccino perfetto, un cocktail ispirato agli agrumi. Con questi ingredienti Luca Riccardi del bar Attymo di Terni ha vinto la finale italiana della prima edizione della Meinl Barista Cup. Una competizione lanciata dalla storica torrefazione viennese Julius Meinl che coinvolge i baristi di dodici Paesi e che si concluderà il 19 settembre con la finalissima a Vienna. In palio, per i professionisti del bancone che otterranno il miglior punteggio nelle tre categorie Espresso, Cappuccino e Signature Drink, un viaggio in Honduras per approfondire la cultura del caffè e visitare le piantagioni.

A rappresentare l’Italia nella capitale austriaca ci sarà appunto Luca Riccardi. Una montagna di capelli ricci e occhi che sorridono, ha oltre dieci anni di esperienza come barista e ha frequentato diversi corsi certificati dalla Specialty Coffee Association (Sca). Il bar Attymo a Terni dove lavora, ha spiegato presentandosi in gara, «è un negozio di gastronomia con produzione propria e con un angolo dedicato alla caffetteria. Io mi occupo del caffè, ma all’occorrenza vado anche in gastronomia. Sono convinto che se si rema tutti nella stessa direzione si raggiunge l’obiettivo».

La gara

Il suo, di obiettivo, l’ha agguantato portandosi a casa la tappa italiana della Meinl Barista Cup, battendo gli altri nove concorrenti durante la giornata di competizione che si è svolta il 31 maggio allo stabilimento Lidò Beach Restaurant & Bar ai Lidi Ferraresi, in provincia di Ferrara. Dodici minuti di set up della macchina e altrettanti per preparare, usando la miscela 100% Arabica Belvedere della collezione The Originals Bio Fairtrade di Julius Meinl, caffè espresso, cappuccino con latte art e signature cocktail.

L’omaggio agli agrumi che ha convinto la giuria

Il coffee drink proposto da Ricciardi si chiama Zagara Coffee ed è a base di rum speziato The Kraken, crème de cacao, Cointreau, chinotto, succo di yuzu e, ovviamente, caffè. Un omaggio agli agrumi che ha convinto la giuria, composta dal master coffee trainer Gianni Cocco, dal giudice Scs Andrea Alberghini, dal brand ambassador di Fabbri 1905 Vittorio Agosti e dal R&D manager di Julius Meinl José Raul Juan Sorita. «Ieri c’era la recita di mia figlia di cinque anni e io me la sono persa per essere qua», ha raccontato l’emozionato vincitore durante la premiazione a pochi metri dal mare. «Quando le ho spiegato che non ci sarei potuto essere, mi ha detto “Tranquillo papà, torna vincitore”. E sono stato agitato per due giorni per paura di deluderla».

Gli altri premiati

Menzioni speciali anche per altri tre concorrenti: miglior cocktail per Hoi San Pang del Bar Filanda di Santa Lucia di Piave (Tv), miglior espresso per Andrea Galardi del Bar Maratona di Firenze, miglior cappuccino per Luca Cellizza del Coffee & Cocktail Bar Barilò di Roma. I dieci finalisti sono stati selezionati tra una trentina di candidature di professionisti che usano nei loro locali le miscele della torrefazione austriaca, fondata nel 1862. Per proporsi, gli aspiranti partecipanti hanno inviato video e foto delle loro tre preparazioni.

Un’opportunità di crescita professionale

«La Meinl Barista Cup, oltre a celebrare l’arte di preparazione e servizio del caffè, vuole essere un’opportunità di condivisione e di crescita professionale per alcuni dei baristi più abili ed esperti di miscele premium Julius Meinl», spiega Andreea Postolache, global marketing director horeca e innovation marketing manager Italia di Julius Meinl. «Supportiamo i nostri baristi con le attrezzature tecnicamente più avanzate e una competente formazione per garantire esperienze di caffè straordinarie». Sponsor della competizione sono Rancilio (macchine da caffè), Fiorenzato (macinatori), Cafetto (prodotti per la cura delle macchine) e Bwt (sistemi purificatori dell’acqua). Prossima tappa, Vienna.

La ricetta 

Zagara Coffee di Luca Riccardi

Ingredienti:
2 cl rum The Kraken, 1 cl crème de cacao, 1 cl Cointreau, un caffè espresso 100% Arabica Belvedere Blend di Julius Meinl, 1 cl di chinotto, 0,5 cl di succo di yuzu, 3 foglie di menta, una rondella di arancia, 0,5 g di zucchero di canna, un cucchiaino di granella di nocciola, un cubo di ghiaccio Hoshizachi, cannella in polvere
Preparazione:
sul fondo della coppa mettere la rondella di arancia fresca, una foglia di menta e sopra il cubo Hoshizachi. Riempire lo shaker fino a metà con il ghiaccio e aggiungere una foglia di menta, un pizzico di cannella e lo zucchero di canna. Versare nello shaker rum, Cointreau, crème de cacao, succo di yuzu e caffè espresso. Shakerare e versare in coppa filtrando. Chiudere il cocktail con chinotto direttamente in coppa.
Guarnizione:
foglia di menta poggiata sopra al cubo di ghiaccio e granella di nocciola

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Un’edizione speciale del Progetto Palenqueros di Velier con i produttori in etichetta
Otto etichette esclusive dedicate ai produttori artigianali di Oaxaca, che lavorano l’agave producendo distillati ancestrali e di rara complessità

Inizia tutto con un viaggio. Quello che nel 2018 il presidente di Velier, Luca Gargano, ha compiuto nello stato di Oaxaca in Messico, dove ha esplorato l’universo dei micro produttori di agave, iniziando a lavorare con sei di loro, in quello che è il luogo di elezione per la produzione e l’imbottigliamento del Mezcal. Da qui, è nato il progetto Palenqueros, una serie di distillati, ognuno con le sue caratteristiche, che nel 2024 tornano in un’edizione speciale in cui Gargano ha voluto nuovamente che i sei “palenqueros” messicani “ci mettessero la faccia” (era stato già così per la prima edizione), per una linea di 8 Pure Single Palenque selezionati che recano appunto in etichetta le foto dei produttori.

«L’idea alla base di Palenque Spirits – dice Gargano – è di valorizzare tramite imbottigliamenti di qualità eccelsa la storia e i protagonisti nascosti di uno degli ultimi distillati realmente artigianali: un vero tesoro disconosciuto, con radici profonde nella cultura indigena, rimasto per lungo tempo al riparo dalle logiche commerciali». Un progetto che mette quindi al centro gli artigiani, i metodi produttivi tradizionali, il terroir,  promuovendo la crescita imprenditoriale di questi produttori, la coltivazione biologica dell’agave e il benessere individuale, per favorire la qualità dei loro prodotti. A coordinare il progetto Palenque Spirits sul campo, Hector Vazquez, già direttore di produzione del mezcal Los Danzantes.

La serie di imbottigliamenti Palenqueros, sotto l’egida di Palenque Spirits e Velier, è un progetto cruciale per preservare la qualità dei distillati di agave artigianali. I Palenqueros provengono da vari villaggi dello Stato di Oaxaca, con l’obiettivo dichiarato di tracciare una mappa dettagliata del terroir di Oaxaca, della diversità delle specie di agave e delle condizioni naturali che conferiscono a quest’ultima un ricco patrimonio di informazioni durante il suo lungo processo di crescita (impiega almeno 7 anni per giungere a maturazione). «Uno dei risultati più rilevanti del progetto – afferma Gargano – è stato quello di spingere i produttori a trasformarsi da artigiani locali in veri e propri imprenditori del settore».

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Aperitivo Festival, oltre la passione il successo della terza edizione
Il fenomeno dell’aperitivo italiano sta crescendo sempre più in tutto il mondo. Una fotografia della situazione è stata fatta a Milano alla terza edizione di Aperitivo Festival, creato da Federico Gordini dell’agenzia MWW Group.

Oltre mille attivazioni nei punti vendita Carrefour in Italia, il coinvolgimento di gestori e bartender di locali di mescita italiani e la partecipazione di ben 4mila professionisti di settore provenienti anche dall’estero hanno confermato l’importanza della manifestazione milanese Aperitivo Festival (24-26 maggio) nata nel 2022 dalla felice intuizione di Federico Gordini, organizzatore dell’evento attraverso l’agenzia MWW (Mike World Wide) Group, per tutelare l’autenticità della proposta italiana. Una iniziativa che si è sviluppata con l’organizzazione di World Aperitivo Day (26 maggio) e l’estensione di Il Manifesto dell’Aperitivo con 10 linee guida.

La scelta del buon bere e della buona gastronomia nell’appuntamento precena è sempre più diffuso tra tutte le categorie sociali e ha ricevuto le attenzioni di oltre una ventina di ambassador di aziende internazionali con le più diverse proposte di assaggio e degustazione di bevande e food.

Il tutto il mondo ormai il termine anglosassone “Pre Dinner” viene pian piano sostituito dal termine italiano “Aperitivo” per sottolineare la crescente popolarità di questo appuntamento sociale e le nuove tendenze della miscelazione, verso drink più leggeri, meno alcolici, dove gli ingredienti base frutta sono sempre più determinanti per la scelta dei clienti.

Ad aprire l’evento è stata la presentazione di un’apposita ricerca CGA by Nielsen IQ, Federvini e CentroMarca che ha confermato alcuni dati noti e svelato molte situazioni inaspettate, aprendo un approfondito dibattito tra diversi professionisti di settore chiamati sul palco (in due turni) dalla presentatrice Federica Romana Barberini e dall’organizzatore Federico Gordini.

Tra gli altri, ricordiamo Bruno Moro, direttore commerciale di Carrefour Italia e Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano (entrambi tra gli sponsor della manifestazione), oltre a Vittorio Cino, direttore centrale di Centro Marca, con un intervento video di sostegno del senatore Gian Marco Centinaio, già Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (2018-2019), attuale vice presidente del Senato della Repubblica, un intervento in videocollegamento con la sede romana di ICE (Istituto del Commercio Estero). Al cambio turno sono intervenuti lo chef Daniel Canzian e il top bartender e Campione del mondo Flair 2021 Bruno Vanzan, oltre a giornalisti specializzati come Andrea Griffagnini delle Guide ai Ristoranti de L’Espresso. Queste le principali risultanze.

Conferme e curiosità del mercato aperitivo

Il 48% dei consumatori italiani esce per incontrarsi e fare aperitivo serale (14 milioni), dei quali il 43% esce ogni settimana e il 98% almeno una volta al mese, per oltre 600 milioni di consumazioni e un valore di 4,5 miliardi €, con uno scontrino medio di 7,8 €.
I clienti più interessati appartengono ai giovani residenti nei centro città.
Le maggiori richieste riguardano i cocktail alcolici classici (48%), seguono i vini spumanti (32%), i cocktail long drink (26%), i vini fermi (18%, ma in crescita), mentre la birra è ferma a quota 1%.
I maggiori consensi vanno ad Aperol Spritz, seguito da Campari Spritz, mojito, gin & tonic, Negroni, Hugo e Spritz Veneziano.
1 su dieci ordina un aperitivo a basso contenuto alcolico o analcolico, più tra i giovani ma gli ordini crescono anche nella fascia 45-54 anni.
Prezzo ma non solo determinano la scelta. Il 31% si affida a baristi e bartender, il 27% si fa influenzare dalle descrizioni delle drink list; il 24% segue i consigli degli amici. Il 14% si fa convincere anche dall’abbinamento gastronomico.
Quasi la metà dei giovani (in costante aumento) sono propensi a postare una foto del proprio drink sui social (come tanti piccoli influencer).
Le generazioni più anziane tendono a tornare a casa dopo l’aperitivo, i più giovani invece a rimanere fuori.
Complessivamente i consumi fuoricasa hanno recuperato i valori pre-Covid e stanno crescendo di circa il 3,8% a valore. I turisti contribuiscono con un +6%.
Per i vini i ristoranti rimangono la prima destinazione (54%), seguiti dai bar diurni (15%), mentre i consumi serali di vino tendono a una quota di 11%. Male le disco con il 3%.

Bruno Moro, direttore commerciale Carrefour, ha sostenuto le grandi possibilità di sviluppo del momento aperitivo in casa, sull’onda di quanto accadeva in periodo Covid, ma è necessario proporre maggiori soluzioni ready to drink, visto la scarsa conoscenza generale in fatto di miscelazione, contrariamente a quanto sta avvenendo con la gastronomia (trasmissioni tv tipo Master Chef in primis). Un contributo Carrefour lo sta dando aprendo punti vendita di specialità e confezioni con l’insegna Terre d’Italia (Milano, piazza De Angeli).
Il bartender Bruno Vanzan ha sostenuto  l’opportunità di diffondere una guida al consumo consapevole, senza demonizzare senza ragione il consumo di alcolici che ha anche la funzione di esaltare i sapori. Un cocktail Negroni per esempio si aggira solo sul 7% alc, quasi come una birra doppio malto. Inoltre il top bartender ha ricordato di aver costituito la Bruno Vanzan Academy (Sesto San Giovanni) come scuola di formazione evoluta e alta specializzazione riguardo a tutto quello che deve sapere il bartender contemporaneo che diventa spesso gestore di locali e che ha bisogno di imparare non solo tecniche di miscelazione, ma anche tecniche di gestione e di marketing, utilizzo dei social, importanza di una corretta illuminazione del locale, cognizioni di design per scegliere i migliori arredi e attrezzature tecniche. Una voce dal pubblico ha proposto anche di allargare i corsi ai semplici appassionati della miscelazione, per far crescere una nuova generazione di clienti informati e preparati.
Nel corso della seconda giornata, Bruno Vanzan ha tenuto anche una masterclass  “L’Aperitivo, viaggio tra cultura e storia di una tradizione italiana”.
Domenica poi Fonti Lurisia (Coca-Cola Hbc Italia) ha organizzato la masterclass “L’Aperitivo gourmet senza confini” tenuta dalla chef Fic (Federazione Italiana Cuochi) Lorena Lo Presti e dal brand ambassador Lurisia e bartender Federico Tomasselli.

Negli ampi spazi di NH Hotel di via Tortona di Milano dove si svolge abitualmente la tre giorni di Aperitivo Festival, sono stati ospitati tanti banchi di assaggio di vecchi e nuovi aperitivi, proposti da distributori-importatori e aziende produttrici, con abbinate degustazioni di food a cominciare dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e del Consorzio del Prosciutto di Parma.Non sono mancati eventi speciali come la presentazione della “Guida ai Migliori Beach Club d’Italia” (ed. Morellini).

Principali espositori di Aperitivo Festival

Tra gli stand più interessanti ricordiamo quelli di:
Fonti Lurisia (Coca-Cola Hbc Italia) con i ready to drink Aperitivo Analcolico con accompagnamento musicale del gruppo Lurisia Jazz Experience Band;
AB-InBev con Birra Corona Extra e la novità analcolica Cero, la postazione dj e l’abbinamento food a base di polpa di Granchio Blu;
Birra Peroni Nastro Azzurro Stile Capri con una postazione relax e per giochi sociali;
D&C importatore e distributore della gamma Carribean Rum Angostura con la novità Tamboo;
Diageo
con la novità Venturo Aperitivo Mediterraneo;
LeGar Unplugged Mixology con la sua gamma di spirit;
Partesa con la gamma di private label Liq-ID;
Heineken Italia con il banco di spillatura Birra Messina Cristalli di Sale;
Montenegro con lo storico Spritz Veneziano Select;
Consorzio del Prosciutto di Parma;
Velier con Hendrick’s Gin Grand Cabaret e le toniche Fever-Tree.

 

 

 

 

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