Tre scatenate barlady ghanesi in tour al Moebius di Milano
Miscelazione a ritmo di musica afro-jazz per l’esibizione delle tre barlady venute dal Ghana in visita al Moebius di Milano.

Grande locale su due livelli nei pressi della Stazione Centrale di Milano, Moebius Tapa Bistro & Restaurant si conferma un crocevia della mixability internazionale. Locale ispirato alle atmosfere fantascientifiche del più creativo disegnatore francese di fumetti (come Métal Hurlant), Jean Giraud in arte Moebius.

Grazie alla sponsorizzazione Campari, insieme al lavoro del titolare Lorenzo Querci e del bar manager Giovanni Allario, da diversi mesi infatti ospita bartender e barlady dei migliori cocktail bar di tutto il mondo provenienti da Canada, Australia, Portogallo, Perù, Giappone e Argentina.
Grazie al patrocinio di Chris Beaney, Sobest Academy Chair Africa West, di recente è stata la volta dei tre migliori locali di Accra, capitale del Ghana, stato indipendente che si affaccia sulla costa occidentale del Golfo di Guinea.
Colonia inglese fino al 1967 con il nome di Costa d’Oro, il Paese è tra i più evoluti e ricchi di risorse naturali del continente africano, potendo contare su una forte produzione di cacao, oro, legname e caffè, oltre che su vasti giacimenti di petrolio.

Di scena sul lungo bancone da 10 metri del Moebius, le tre scatenate barlady Cookie de La Borracha Mexican Restaurant, Asher de Sol Lounge Bar e Kamsi del Bar Restaurant Number Nineteen No.19 hanno dato vita a una giocosa serata a colpi di shaker, ballando allo stesso tempo sulle basi musicali afro-jazz miscelate dal dj ghanese Fui Selormey (@fuidogg).

Le tra barlady hanno proposto una ricca drink list composta da rivisitazione di classici a base di Tequila, Mezcal, Rhum e Gin, unitamente a ingredienti come frutta tropicale africana. Abbinamenti gastronomici a cura del resident chef Enrico Croatti, come le tapas di fette di sedano rapa farcite al tonno. Ecco gli ingredienti dei drink più interessanti.

Black Star Martini
Tributo a Douglas Ankrah, indimenticato bartender ghanese con esperienze londinesi al Townhouse, creatore di un successo internazionale come PornStar Martini con 5 cl vodka alla vaniglia, 1,5 cl liquore al frutto della passione, 3 cl polpa di frutto della passione, 2,5 cl sciroppo di vaniglia, guarnito con mezzo frutta della passione, abbinato a uno shot di Champagne.
Ingredienti: Bulldog London Dry Gin, succo del frutto della passione, Campari, succo di lime e Prosecco, servire in coppa grande.

Akwantuo 4539 (viaggio)
Ingredienti: Skyy Vodka, succo di fragola, Parmigiano Reggiano, Campari, Prosecco, servire in calice basso su cubo di ghiaccio, guarnire guarnire con foglia di basilico.

Kokoo
Ingredienti: Mezcal Montelobos, Tequila Espolàn Reposado, Sobolo Spiced Hibiscus Drink, Liquore Cassis, succo di lime, servire in tumbler basso con cubetti di ghiaccio, decorare con foglie di ibisco.

 

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Beer Festival, spillatura, giochi e masterclass sotto il sole di Puglia
Oltre 380 punti vendita e più di mille operatori di settore coinvolti hanno potuto degustare oltre 350 referenze birrarie ma non solo. Questi i risultati che hanno caratterizzato il grande evento Beer Festival, organizzato a Modugno (Bari) nell’azienda di distribuzione bevande e food Cippone & Di Bitetto e della scuola di formazione professionale AD Horeca.

L’azienda di distribuzione bevande Cippone & Di Bitetto e la scuola di formazione AD Horeca sono le facce della stessa medaglia che fa della città di Modugno, nei pressi di Bari, una realtà unica a livello nazionale (ma non solo).

L’aspetto commerciale è stato infatti legato alla promozione di una formazione continua per gestori e operatori di settore a tutti i livelli. Queste due realtà avevano quindi tutte le carte in regola per organizzare un originale Beer Festival (21-22 maggio), una due giorni caratterizzati da stand di fornitori di settore, masterclass di approfondimento speciale, una Draught Master per spillatori, oltre a momenti di degustazione di bevande (a cominciare dalle birre) e food pairing, insieme con momenti di gioco crazy game (beer pong) e calciobalilla.

L’evento è stato organizzato all’interno della grande struttura che ospita le due suddette aziende, Cippone & Di Bitetto e AD Horeca, con l’allestimento nel cortile di un ampio Beer Garden con un centinaio di posti a sedere, dai tavolini, alle panche, alle sedia a sdraio con ombrelloni, a stand aziendali e alla grande tendostruttura di oltre 200 mq, alla cui ombra sono state allestiti ben 60 punti di spillatura di 35 birrifici, grandi e piccoli, italiani ed europei.

All’interno degli spazi della scuola di formazione, nelle numerose stanze e corridoi sono stati allestiti una serie di corner aziendali che hanno offerto degustazioni e abbinamenti food a oltre un migliaio di visitatori professionali arrivati anche da fuori regione.
Tra gli altri, segnaliamo i corner di Latticini Gioiella, specialità gastronomiche Demetra Food, i birrifici Baladin, Forst, Ceres, Bitburger Braugruppe, Amarcord, Raffo (Birra Peroni), oltre alle aziende di bevande Coca-Cola Italia Hbc, Galvanina, The Perfect Cocktail (alla spina e monodose).

Non potevano mancare momenti informativi e formativi masterclass con la partecipazione del titolare del Birrificio Baladin, Teo Musso, autore di un vero e proprio caso aziendale italiano. A seguire la masterclass Guinness a cura del suo brand ambassador Nicolò Sanson sull’importanza di una corretta assistenza tecnica per gli impianti di spillatura. Inoltre il titolare della scuola AD Horeca, Michele Scutari, insieme con il trainer Rosario Piergianni e il fondatore di Birra&Sound, Luca Gennaro, hanno tracciato le tendenze del settore con l’evento Beer To The Future.

Il caso Baladin, la beer revolution è italiana

Fondato da Teo Musso come semplice brewpub nel 1996 a Piozzo (Cuneo), in questi anni il progetto Baladin è cresciuto in modo esponenziale, diventando un esempio imprenditoriale internazionale, arrivando a produrre oltre 26mila hl con due impianti produttivi (Piozzo-Cn e Comun Nuovo-BG) per oltre 40 birre alla spina e in bottiglia, aprendo una catena di locali Open Baladin in tutta Italia, con un fatturato 2022 di oltre 16 milioni di euro, con 3mila clienti horeca, raggiungendo 47 Paesi del mondo.
Inoltre Teo Musso è riuscito a creare una filiera produttiva agricola tutta italiana, dall’orzo al luppolo, valorizzando le materia prime di territorio per le aromatizzazioni, dall’arancia siciliana al limone calabro, alla liquirizia e al luppolo emiliano. Ha così costituito Open Hub, il primo birrificio che mette in comune ricette e produzione con altre birrerie artigianali come Ritual Lab Brewery (Formello, Roma), Microbirrificio Opperbacco (Notaresco, Teramo), Fabbrica della Birra Perugia 1875 (Torgiano, Perugia).
L’ultima coraggiosa iniziativa è stata di recente la creazione di Beer Revolution, operazione finanziara di crowdfunding (raccolta fondi sul mercato) creando una comunità di oltre 2mila investitori e raccogliendo oltre 5 milioni di euro per espandere le attività Baladin.

Draught Master edizione Beer Festival 2024

Alcuni ospiti (24) infine sono stati sollecitati a partecipare alla prevista Draught Master per dar prova della rispettiva capacità professionale nel campo di una corretta spillatura, diversa per luogo di origine delle birre. Conoscere l’arte della spillatura infatti è fondamentale per un operatore perché, se non vengono rispettate le singole regole, si rischia di alterare il gusto della birra e di confondere i clienti. Queste le regole base.
Spillatura alla tedesca in tre tempi: spillatura della birra nel bicchiere posto inizialmente a 45° quindi lentamente raddrizzato; attendere un paio di minuti affinché la schiuma si compatti, dando un colpetto finale dal rubinetto; attendere circa un minuto per dare il terzo colpetto di rubinetto per formare il necessario cappello (compatto) di schiuma.
Spillatura alla belga in un tempo: riempimento del bicchiere (sempre a 45°); taglio del cappello di schiuma in eccesso con lavaggio del bicchiere esterno nel lavello.
Spillatura all’inglese in un tempo: essendo le birre inglesi tradizionalmente piatte o poco frizzanti, una volta si usavano le spine a pompa; oggi gli impianti per birre inglesi utilizzano solo il carboazoto (e non Co2) come propellente che non influisce sulla frizzantezza finale. Si tratta così solo di riempire in verticale il bicchiere (o meglio la pinta) fin quasi all’orlo.
Spillatura all’irlandese in 2 tempi: come per le inglesi, le birre irlandesi non sono frizzanti (per laCo2) e hanno bisogno di essere spillare con il carboazoto. Ma grazie a un particolare rubinetto con cinque microfori è possibile formare subito una schiuma cremosa e compatta con un solo riempimento, partendo con la pinta sempre a 45°.
A valutare i concorrenti, le giurie tecniche sono state formate formate il primo giorno da Rosario Piergianni, trainer del percorso Birnauta di AD Horeca: Luca Gennaro, fondatore e direttore editoriale della rivista Birra & Sound (media partner dell’evento); Ugo Antonio Toni Da Val, beersommelier e mastro birraio. A loro sono subentrati il secondo giorno Carla Palone, assessore allo sviluppo economico della città di Bari; Fabio Mollica, fondatore di Amazing Puglia e Ama Bari; Francesco Panebianco, responsabile commerciale magazine 2Night.
Ogni concorrente doveva estrarre da un sacchetto un gettone con uno dei quattro tipi di spillatura richiesta; scegliere il bicchiere adatto e lavarlo; spillare le birre secondo le singole regole; presentarla al pubblico e alla giuria.
Alla fine delle due giornate sul podio più alto è salito il pub Fermento Come a Casa di Bari, seguito da St. Patrick Beer Shop di Barletta (Barletta-Andria-Trani), Artizen Ristopub di Altamura (Bari), birreria Trappistventotto di Giovinazzo (Bari).

Da segnalare infine la partecipazione alla gara di Rosa D’Aprile, titolare della ventennale Brasserie d’Avril di Monopoli (Bari), belgian pub  che si distingue per la proposta delle Focacce Croccanti farcite con prodotti del territorio, accompagnate da specialità alla spina come la rossa Gulden Draak, le chiare Monastique Pils e Guinness Ipa. Di recente Le Focacce Croccanti hanno ricevuto una farcitura “dolce” con l’aggiunta di una fetta di Panettone al Beermouth Baladin.

 

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