Da Unilever Food Solutions due novità 100% vegetali
Crispy NoChicken Burger e la salsa Vegan Hellmann’s sono le novità pensate per i locali che vogliono arricchire il menu con proposte che incontrano le esigenze di clienti vegani o che vogliono ridurre il consumo di alimenti di origine animale

Guardano al nuovo trend del plant based, ovvero dell’alimentazione basata su prodotti 100% vegetali, le due novità di Unilever Food Solutions: Crispy NoChicken Burger a marchio The Vegetarian Butcher e Vegan Hellmann’s a marchio Hellman’s.

La prima è un burger croccante con il gusto e la consistenza del pollo, ma completamente vegano. Dalla consistenza tenera e fibrosa e con una panatura croccante e leggera, Crispy NoChicken Burger è a base di proteine soia e di frumento, addizionate con ferro e vitamina B12 per un apporto nutrizionale completo. Precotto e surgelato, è facile e veloce da preparare: basta cuocerlo in una padella, dopo averlo scongelato, con 2 cucchiai di olio a fuoco medio per 5-6 minuti girandolo di tanto in tanto.

Ideale per un ampio target di consumatori

Disponibile in confezione da 1,8 kg da 20 pezzi, va ad ampliare la gamma di soluzioni The Vegetarian Butcher, il brand di prodotti surgelati a base di proteine vegetali lanciato in Italia nel 2021, già ricca di gustose proposte come Raw NoBeef Burger e NoSchnitzel. Prodotti pensati per i locali che vogliono arricchire il proprio menu con proposte plant-based innovative, nutrienti e gustose, che vanno incontro sia alle esigenze dei consumatori vegani sia di quelli che, pur non seguendo una dieta veg, vogliono comunque diminuire o ridurre al minimo il consumo di carne e derivati animali, altra categoria in costante crescita, o da chi è intollerante a latticini e uova.

La salsa veg

Allo stesso target guarda Vegan Hellmann’s, una nuova salsa 100% vegetale e certificata vegan. Ricca di acidi grassi Omega-3, si caratterizza per il gusto ricco e la texture cremosa ed è stabile in tutte le applicazioni. In secchiello da 2 l, ha dalla sua anche la grande versatilità e si può utilizzare per completare insalate, poke, sandwich, panini gourmand e burger.

La nuova arrivata amplia la gamma di salse e dressing premium del marchio di Unilever Food Solutions. Una gamma di soluzioni, tra le quali troviamo la Real Mayonnaise, la Barbecue Sauce e le tre gustose Salad Dressing nelle versioni Caesar, Yogurt e Senape e Miele, dai gusti internazionali e contemporanei, subito pronte all’uso, ma anche facili da ricettare con erbe e spezie, aiutando a diversificare la proposta del locale.

Una proposta che conquista

Un esempio di come i due nuovi prodotti possano combinarsi per dare vita a una proposta in grado di conquistare qualsiasi cliente è il Crispy NoChicken Burger con salsa veg al peanut butter (foto in apertura) Si prepara guarnendo la parte inferiore di un panino da burger tagliato in due e scaldato con la salsa composta mescolando 30 ml di Vegan Hellmann’s e 10 g di Peanut Butter Calvé e poi mettendovi sopra dei friarielli sottolio, qualche fetta di pomodoro ramato e quindi adagiandovi il Crispy NoChicken Burger (dopo averlo fritto). Per completare si aggiunge una fetta di caciocavallo e dei funghi sottolio e quindi si chiude con la parte superiore del
panino e altra salsa.

Per arricchire ulteriormente il piatto si può accompagnare il tutto con la salsa, delle arachidi tritate e delle patatine fritte con paprika affumicata.

L’articolo Da Unilever Food Solutions due novità 100% vegetali è un contenuto originale di bargiornale.

Bloom the essence: l’esperienza olfattiva con le toniche di The London Essence
Sulla terrazza del W Rome una serata dedicata al marchio londinese con la drink list sensoriale del brand ambassador italiano, Riccardo Fuggetta

Un brand di lusso nel mondo delle toniche, nato come azienda di profumi. Parliamo di The London Essence, la linea di toniche, acque limonate e sode, distribuita dal gruppo Molinari, nata nel 2016 a Londra dall’omonima storica azienda di profumi, datata 1896. «The London Essence è un brand che è da poco sul mercato italiano – afferma la brand manager italiana, Elena Lepri, incontrata al W Rome in occasione della presentazione dell’evento Bloom the essence – ed è un prodotto che può essere abbinato agli spirits di lusso, perché non nasconde l’importanza di ciò che ci si abbina. È poi un prodotto unico nella gamma delle toniche e dei sodati, perché si può bere in ogni momento della giornata essendo anche low calories».





All’evento romano anche il global brand ambassador d’origini messicane Jesus Ortega, volto e voce di The London Essence. «Noi non utilizziamo nulla di artificiale: noi utilizziamo solo il profumo. Siamo abituati per esempio al sambuco nel liquore ma qui, nella nostra acqua tonica il sambuco è un’esperienza diversa, è come se andassimo in un parco e assaggiassimo un fiore di sambuco». Per tutte le etichette delle toniche e delle sode viene coinvolta un’illustratrice botanica, Bobbi Angell, che disegna a mano le tavole ispirandosi alla botanica di ogni nuova essenza del brand.

L’esperienza sensoriale a 360° è alla base del concept dell’evento romano Bloom the essence. Per l’occasione Riccardo Fuggetta, brand ambassador Italia di The London Essence, ha realizzato sette cocktail (più due mocktail), la cui degustazione è stata anticipata dall’esperienza olfattiva dell’essenza, creata sulla base della tonica e della soda utilizzata in miscelazione, e poi completata dall’assaggio del cocktail. «Per la drink list di questo evento – racconta Fuggetta – mi sono ispirato alla nostra tradizione, alla nostra storia, al concept di The London essence: siamo distillatori e quindi siamo partiti dalle essenze, realizzate sulla base dalle referenze delle toniche e sode utilizzate nei drink per far fare ai nostri ospiti un’esperienza che sia prima di tutto olfattiva, di gioco, e poi di gusto».

Nella drink list si va così da cocktail come lo Shaddock con The Botanist, Italicus, Verjus e tonica pomelo e pepe rosa o Angers con Pisco, Cointreau, succo di pompelmo e tonica pompelmo e rosmarino, fino a quelli con la soda come Capitan Morgan con rum Mount Gay Black Barrel, un cordiale di basilico e limone e The London Essence all’ananas tostato, che al suo interno ha però anche essenza di basilico distillata.

Tra i signature pensati con The London Essence, in questo caso da Jesus Ortega, rientra anche un cocktail nato in occasione della cerimonia dell’ultima edizione del The World’s 50 Best Bar, che si chiama Devotion con mezcal e soda al pompelmo rosa. Devotion si ispira a una chiesa in Messico dove si mescolano le tradizioni rituali maya con quelle cattoliche ma dove è vietato fare foto. «Ho pensato – racconta Ortega – di portare con un cocktail il tuo naso a vedere dentro la chiesa. Con The London Essence creiamo questo tipo di esperienze: viaggi e profumi da bere».

L’articolo Bloom the essence: l’esperienza olfattiva con le toniche di The London Essence è un contenuto originale di bargiornale.

Baritalia è a Roma il 16 settembre. Manda la tua ricetta entro il 1° settembre
Per la quarta tappa di Baritalia 2024, in programma lunedì 16 settembre, si torna all’ombra del Colosseo. Scopri i prodotti del paniere e candida la tua ricetta entro il 1° settembre. Ci sono in palio 17 posti per la finale a Courmayeur-Monte Bianco

Continua il tour di Baritalia lungo la Penisola e per la quarta tappa dell’edizione 2024 la carovana di Bargiornale arriva nella Capitale. Lunedì 16 settembre, il laboratorio di miscelazione approderà a Roma. Una giornata dedicata a bartender e professionisti del fuori casa, che troveranno ad attenderli tanti eventi, tra sfide, un ricco programma di 13 masterclass e tante possibilità di incontro, confronto e networking.

Con la tappa capitolina prosegue la selezione dei finalisti di Baritalia Lab: in fondo all’articolo c’è il form da compilare per candidare la propria ricetta. In palio ci sono 17 posti per la finalissima di Courmayeur – Monte Bianco.

Manda la tua ricetta

Drink contemporanei, senza dimenticare le origini

Al centro di questa edizione di Baritalia il concetto di BACK TO BASICS.

In particolare, sono tre i punti sui quali si focalizza la sfida: la riscoperta dei drink essenziali, la valorizzazione dei prodotti presenti nel paniere e il senso dei bartender per l’ospitalità.

Le ricette di chi vuole cimentarsi nella sfida dovranno quindi essere un inno all’essenzialità e un tributo alla creatività senza eccessi. I cocktail dovranno essere realizzati utilizzando al massimo 4 ingredienti (garnish esclusa; per ogni ingrediente aggiuntivo ci sarà mezzo punto di penalità) e dovranno esaltare le qualità dei prodotti sponsor, regalando un’esperienza indimenticabile a ogni sorso.

Ma Baritalia 2024 non si fermerà alla valutazione dei cocktail. Altro ingrediente fondamentale della sfida è il senso dell’ospitalità del quale il concorrente dovrà dare prova. Il bartender, oltre che un creatore di ottimi drink, deve essere maestro di quest’arte, capace di accogliere, coinvolgere e far sentire unico ogni cliente. I giudici delle gare assegneranno punteggi più alti a chi saprà offrire un’esperienza memorabile, perché il bancone è un palcoscenico, il barman è l’attore e il bar è il teatro dell’ospitalità.

Le regole chiave per la ricetta

Tieni a mente queste regole chiave nel creare il tuo drink:

La ricetta dovrà necessariamente contenere il prodotto sponsor
Non si potranno utilizzare spirit/bevande di brand diversi da quelli presenti nel paniere, salvo il caso in cui nel paniere non ci sia lo spirit che si vuole utilizzare.
Così, se la ricetta prevede gin e c’è almeno un gin presente nel paniere, andrà utilizzato quello. Se sono presenti più gin, si potrà scegliere tra quelli presenti.
Se la ricetta prevede un Pisco e nel paniere non è presente nessun Pisco, si potrà scegliere liberamente la marca preferita.
Le ricette dovranno essere essenziali e contenere al massimo 4 ingredienti (garnish e ghiaccio esclusi). Per ogni ingrediente aggiuntivo sarà conteggiato mezzo punto di penalità.

Potrai ripetere la tua candidatura per tutte le tappe che desideri. Solo i vincitori di tappa non verranno selezionati per le tappe successive, in quanto già in possesso del pass per la finalissima di Courmayeur – Monte Bianco

Compila il form per candidare la tua ricetta

Per candidarti alla tappa di Roma di Baritalia 2024 ti basterà compilare il form qui in bassoseleziona il prodotto sponsor con il quale partecipare, seleziona gli altri prodotti dal paniere delle aziende sponsor utili per la tua ricetta (vedi l’elenco completo qui sotto) e inviaci da 1 a 5 ricette al massimo. Le ricette che Bargiornale riterrà più interessanti entreranno a far parte del match.

La sfida di Baritalia Lab a Roma è riservata a chi come te è un bartender professionista (anche freelance) e vuole candidare ricette originali o rivisitazioni di cocktail classici. Se la tua ricetta sarà scelta, verrai avvisato dalla redazione di Bargionale e sarai convocato per la tappa di Roma.

I bartender selezionati si sfideranno in più batterie. Ciascuno avrà 2 minuti di tempo per raccontare la propria ricetta e 5’ di tempo per prepararla e presentarla alla giuria, composta dai migliori professionisti di Roma e dintorni e da un ambassador per ognuna delle aziende partner.

Il vincitore, per ogni prodotto sponsor, sarà decretato secondo il punteggio più alto assegnato da tutta la giuria.

L’articolo Baritalia è a Roma il 16 settembre. Manda la tua ricetta entro il 1° settembre è un contenuto originale di bargiornale.

Nuovo appuntamento a Trieste per il campionato mondiale Wlags
Il 26 ottobre si svolge nell’ambito di TriestEspresso Expo il World Latte Art Grading Championship. È disponibile il nuovo portale per l’iscrizione dei campioni nazionali.

Le sfide a colpi di lattiera firmate Latte Art Grading System colpiscono per la bravura dei concorrenti e la freschezza della sua formula che vedono concorrere i baristi di uno stesso grado (sono suddivisi per colore, corrispondente alla complessità delle figure che il barista è in grado di realizzare, passando per verde, rosso, nero e dorato) in “battle” a eliminazione diretta. Le competizioni hanno sempre più allargato il raggio d’azione a livello internazionale e le finali mondiali si sono mostrate sempre più impegnative e spettacolari.

Gli organizzatori annunciano un’importante novità: la finale mondiale, il Wlags – World Latte Art Grading Battle Championship verrà disputato nella giornata di sabato 26 ottobre 2024 a Trieste nell’ambito di TriestEspresso Expo in programma tra il 24 e il 26 ottobre presso il nuovo Centro Congressi della città.

Il cambiamento – spiegano gli organizzatori – è nato dal desiderio di garantire un’esperienza ancora più coinvolgente e accessibile per tutti i partecipanti. La Fiera di Trieste ha risposto positivamente e  offerto il suo supporto: questa collaborazione promette di elevare ulteriormente il profilo del Wlags, rendendolo un evento imperdibile nel panorama internazionale della latte art. Le nazioni che hanno già confermato la loro partecipazioni sono entusiaste di prendere parte a questa edizione rinnovata e arricchita della finale; l’auspicio è che anche le rappresentanze di altri Paesi, inizialmente dubbiose, accoglieranno con favore l’opportunità di partecipare all’evento.

È disponibile il nuovo portale per l’iscrizione dei campioni nazionali alla finalissima mondiale: in esso si trovano le informazioni necessarie e la registrazione risulta facilitata, garantendo al contempo un processo semplice e trasparente. I vincitori delle diverse Lags Battle Nazionali sono invitati a registrarsi online al link Iscrizioni Mondiale 2024.

L’invito ai baristi è ad aderire per vivere o ammirare un’edizione della filane mondiale che promette di essere la più spettacolare di sempre. L’appuntamento è a Trieste Expo il 26 ottobre 2024.

L’articolo Nuovo appuntamento a Trieste per il campionato mondiale Wlags è un contenuto originale di bargiornale.

Quattro campioni italiani in gara ai Mondiali di caffè
Manuela Fensore per la Latte art, Andrea Villa per Coffee in Good Spirits, Emanuele Bernabei per Ibrik ed Emanuele Tomassi per la categoria Roasting gli italiani in lizza per il titolo ai mondiali che si svolgono a World of Coffee a Copenaghen dal 27 al 29 giugno

È arrivato l’appuntamento con World of Coffee 2024, tra le manifestazioni più importanti al mondo nel settore del caffè, che si svolge al Bella Centre di Copenhagen, in Danimarca, dal 27 al 29 giugno. Eventi clou all’interno della manifestazione le grandi sfide che vedranno gli artisti del caffè di tutto il mondo, già campioni nazionali nei loro Paesi di provenienza, darsi battaglia nelle finali dei campionati mondiali di Latte Art, Coffee in Good Spirits, Ibrik e Roasting. Sfide che chiudono il ciclo delle sette finali mondiali dei campionati Sca.

Quattro i campioni della Penisola che concorreranno per il titolo, tutti proclamati vincitori nella rispettiva categoria ai Campionati Italiani organizzati a fine gennaio da Sca Italy: Manuela Fensore per la Latte art, Andrea Villa per Coffee in Good spirits, Emanuele Bernabei per Ibrik ed Emanuele Tomassi per la categoria Roasting.

Ma andiamo a conoscerli meglio e a vedere le prove che li attendono.

Regina di Latte art

Cominciamo dal mondiale di Latte art, “la più artistica delle competizioni”, dove i partecipanti sono chiamati a esprimere la loro creatività nella realizzazione di cappuccini decorati. In gara

Manuela Fensore, titolare con Carmen Clemente (campionessa italiana late art 2020) della scuola di formazione World Latte Art & Coffee Center a Milano (leggi Latte art e cultura del caffè nella nuova scuola di Fensore e Clemente), che ambisce al suo secondo titolo mondiale, dopo quello conquistato a Berlino nel 2019. Iniziatasi alla latte art dopo l’incontro con Clemente nel 2014, vanta anche due titoli italiani vinti nel 2018 e quest’anno.

La gara che affronterà prevede un turno preliminare dove i concorrenti sono chiamati a realizzare un cappuccino artistico, per poi passare alla preparazione di 4 cappuccini decorati, 2 tra con disegni identici utilizzando la tecnica free pour e 2 sempre con disegni identici utilizzando la tecnica della decorazione. I migliori 12 vanno in semifinale, dove realizzeranno due serie di diversi modelli di cappuccino artistico con la tecnica free-pour e una serie di espresso macchiato sempre con free-pour. I primi sei classificati si contendono il titolo nella finalissima dove si cimenteranno nella creazione di due serie di con diversi disegni di cappuccini free-pour e una serie di cappuccini con la tecnica design.

Il caffè incontra l’arte della mixology

Arte del caffè e arte della miscelazione si fondono in Coffee in Good Spirits, dove a difendere i colori italiani è Andrea Villa, oggi coffee trainer all’Accademia Italiana Maestri del Caffè e due volte campione italiano, nel 2020 e 2024, di questa specialità.

Nella fase preliminare, la sfida consiste nel creare un cocktail caldo e uno freddo (ognuno in due esemplari identici) a base di caffè e spirit. Nella finale, la sfida, alla quale arrivano i primi 6 classificati, sarà realizzare due cocktail artistici identici a base di caffè e spirit e due Irish Coffee.

Il fascino dell’Ibrik

Abilità nella preparazione del caffè con l’Ibrik, il pentolino composto da un piccolo bricco, un manico lungo e un beccuccio, conosciuto anche come caffè turco, è quanto viene richiesto a Emanuele Bernabei per aggiudicarsi il titolo mondiale, dopo aver conquistato quello nazionale. Titolare di Picapau micro torrefazione di caffè specialty, aperta nel 2019, poi ampliatasi anche in scuola di formazione con sede a Roma, e dallo scorso anno anche di una bottega a Ostia antica, pensata per avvicinare il pubblico agli specialty, Bernabei si è preparato alla gara cercando il tipo di caffè più adatto, la sua tostatura, studiando la ricetta dei drink. La gara infatti consiste nella preparazione di due caffè tradizionali e due drink con il caffè effettuato in Ibrik in un lasso di tempo di 15 minuti.

L’arte della tostatura

Infine la gara Roasting, ovvero di tostatura, tra le più complesse e delicate nel mondo caffè, dove a difendere il tricolore è Emanuele Tomassi, anche lui con due titoli nazionali nel palmares (2018 e 2024). La sua passione per gli specialty è scoccata in Danimarca, a seguito dell’incontro nel 2009 con Klaus Thomasen, world barista championship e co-fondatore di Coffee Collective. Passione che lo ha portato a fondare nel 2013 la Tomassi Specialty Coffee, la microroastery Tomassi Coffee ad Aprilia (Latina), con il desiderio di diffondere la cultura dei caffè speciali in una realtà ancora fortemente legata alla tradizione dell’espresso.

La gara che lo attende si sviluppa in un fitto programma di prove che comprendono la classificazione del caffè verde, la tostatura e l’assaggio del caffè tostato.

L’articolo Quattro campioni italiani in gara ai Mondiali di caffè è un contenuto originale di bargiornale.

Con ZONA.EU compri on line e ricevi direttamente in cucina la tua spesa
La comodità di acquistare on line, decidere se farsi consegnare la merce direttamente nel locale. E poi pagare subito comodamennte on line o sceglliere l’opzione paga dopo, così che vengano applicate le condizioni pattuite

Nel video qui sotto un breve ed esaudiente tutorial su come cambiare il modo di approvvigionare il locale

 

L’articolo Con ZONA.EU compri on line e ricevi direttamente in cucina la tua spesa è un contenuto originale di bargiornale.

È sempre l’amaro a imperare nella drink list estiva de Il Marchese
Curata dal bar manager Fabrizio Valeriani spazia tra classici e signature con gli amari dei nostri territori onnipresenti a livello di ingrediente. Una scelta che sta pagando sia a livello di posizionamento, sia a livello di gradimento da parte di una clientela sempre più preparata e disposta a sperimentare

600 etichette di amari a Roma, 350 a Milano. È questa la potenza di fuoco dei cocktail bar Il Marchese rispettivamente di Roma, l’amaro bar più grande d’Europa, e di Milano. Due location che fanno perno sullo sterminato patrimonio di amari regionali e territorial di cui è ricca la nostra Penisola, promuovendo soprattutto marchi e specialità fuori dal circuito mainstream. Etichette che si ritrovano nei drink della  rinnovata drink list curata dal bar manager Fabrizio Valeriani che conferma la sezione “Menu Americano” con sei varianti, ognuna con un proprio numero e una scala identificativa dolce/amaro, quella “Signature, Twist on Classic” con quindici proposte che giocano sul naming delle stazioni della metropolitana di Milano e di Roma, a cui si aggiungono tre Amari Fizz (Camatti, Speziale, Novasalus), quattro varianti di Spritz, e, last but not least, tre cocktail “luxury” e tre zero alcohol.

 

«La nostra è un po’ una missione – spiega Valeriani a Bargiornale – e ci sentiamo come gli ambasciatori di una categoria di prodotti autenticamente italiani frutto spesso di lavorazioni artigianali, provenienti da territori poco conosciuto e a tiratura limitata. Una categoria che abbiamo suddiviso in tre famiglie di gusto: “dolci”, “medio amari” e “amari”. E che proponiamo ai nostri clienti anche in purezza alla fine di ogni pasto, dando la possibilità di scegliere il loro amaro preferito dopo tre piccoli assaggi di etichette particolari selezionate dalla nostra bottigliera». Per accompagnare il rito dell’aperitivo, disponibile a Il Marchese di Milano dalle 18.30 alle 21.30,  il locale offre diverse soluzioni: una selezione di fingers alla proposta “Aperitivo Romano” con assaggio di Amatriciana e Cacio e Pepe, piatti classici della tradizione romana, e crocchetta; un tasting di Cacio e Pepe e crocchetta di melanzana e basilico per l’“Aperitivo Vegetariano”;  una selezione di salumi artigianali selezionati dallo chef de Il Marchese, Daniele Roppo, per l'”Aperitivo Taglieri”. La clientela de Il Marchese è composta anche da molti stranieri, soprattutto la location romana nella centralissima via di Ripetta. «Una clientela che in fatto di amari – conclude Valeriani – è molto preparata. Molti si presentano al nostro bancone con una lista di etichette da assaggiare. È il segnale che l’amaro italiano sta godendo anche all’estero di forti consensi. Per noi è un incoraggiamento a continuare nella nostra ricerca di nuove etichette, espandendo sempre di più la nostra offerta».

 

,

L’articolo È sempre l’amaro a imperare nella drink list estiva de Il Marchese è un contenuto originale di bargiornale.

Saluti dalla Romagna, la limited edition per l’estate di Yoga
Distribuito solo nei bar romagnoli e del territorio bolognese, il nuovo succo al gusto di pesca nettarina, in edizione limitata, celebra la migliore frutta della terra di nascita del marchio ed è disponibile in 8 bottigliette che raccontano le città della Romagna

Valorizzare il proprio territorio di origine, da sempre patria di eccellenza della frutticultura. C’è questa volontà dietro la novità per l’estate di Yoga: Saluti dalla Romagna, gamma di succhi in edizione limitata rivolta ai bar romagnoli e dell’area metropolitana bolognese.

Una gamma composta in realtà da una sola referenza, il gusto pesca nettarina, frutto specialità della Romagna. Il succo si caratterizza per l’elevata componente di frutta, pari al 70%, ed è ottenuto esclusivamente con pesche nettarie conferite dai soci agricoltori romagnoli del brand di Conserve Italia, restituendone così tutto il gusto unico.

Otto bottigliette celebrative

L’operazione richiama quella dello scorso anno, quando Yoga lanciò un succo in edizione limitata sempre a base di pesca nettarina (leggi Yoga Romagna Limited Edition Pesca Nettarina, il succo della ripartenza), un lancio che ha ottenuto un ottimo riscontro presso i clienti bar della Romagna.

La differenza è che Saluti dalla Romagna è disponibile nell’iconica bottiglietta a base quadrata da 200 ml realizzata con 8 differenti etichette che celebrano altrettante città della Romagna, Ravenna, Bagnacavallo, Lugo, Faenza, Forlì, Cesena, Rimini, Riccione, ognuna rappresentata con un’illustrazione che ne racconta un luogo simbolo facilmente riconoscibile, come il monumento principale, la cattedrale, la piazza.

Una celebrazione, insomma, a tutto tondo, con la quale Yoga intende rafforzare il legame con la sua terra di origine, il marchio è nato nel 1946 a Massa Lombarda (Ravenna), e dove continua produrre i suoi succhi.

 

L’articolo Saluti dalla Romagna, la limited edition per l’estate di Yoga è un contenuto originale di bargiornale.

Il nuovo contratto dei pubblici esercizi: la diretta di Bargiornale e Fipe il 28 giugno alle 15
Segui la diretta venerdì 28 giugno alle 15 e manda le tue domande: due esperti di Fipe-Confcommercio sono a disposizione per spiegare le novità del contratto nazionale dei pubblici esercizi, fresco di rinnovo

Appuntamento per venerdì 28 giugno alle 15 in diretta streaming sul nostro sito: troverete il link direttamente sulla home page di bargiornale.it e sulla nostra pagina Linkedin per seguire la presentazione delle novità del contratto del pubblico esercizio, appena rinnovato.

Aumento, sanità e diritti dei lavoratori

Aumento salariale, assistenza sanitaria integrativa, welfare e nuove figure professionali: il nuovo contratto nazionale dei lavoratori del fuori casa, siglato da Fipe-Confcommercio con le organizzazioni sindacali di categoria, tocca circa 300mila imprese del settore e quasi un milione di lavoratori. È il terzo contratto collettivo del Paese, dopo quelli dei settori terziario e metalmeccanico.

Le vostre domande in diretta

Assieme a due esperti di Fipe – Andrea Chiriatti e Riccardo Orlandi – Bargiornale ha organizzato una sessione di approfondimento sui temi principali oggetto del rinnovo contrattuale. Affronteremo i punti chiave e le novità anche grazie al vostro contributo: sarà infatti possibile inviare in diretta le domande ai due esperti, che risponderanno a tutte le vostre curiosità.

L’articolo Il nuovo contratto dei pubblici esercizi: la diretta di Bargiornale e Fipe il 28 giugno alle 15 è un contenuto originale di bargiornale.

Al Mandarin la nuova “miscelazione rosa” di Amaro Santoni
Simone Caporale, in veste di global brand ambassador, ha presentato una drink list dedicata al noto liquore toscano a base di 34 erbe che punta ad espandersi a livello globale, puntando anche al mercato americano.
Obiettivo valorizzare l’aperitivo italiano in chiave contemporanea e alternativa agli standard

Guest superstar al Mandarin Garden di Milano, con protagonisti Amaro Santoni e Simone Caporale, arrivato direttamente da Barcellona e dal suo Sips, cocktail bar in vetta alla classifica dei The World’s 50 Best Bars. Un palco d’eccezione, quello milanese (davvero super la squadra di bartender guidata Guglielmo Miriello), per esaltare le virtù dell’amaro toscano creato da Stefano Santoni nel 2018, rivisitando una ricetta originale del padre Gabriello, con una drink list dedicata centrata su twist di super classici semplici da preparare, con pochi ingredienti, e, allo stesso tempo, estremamente congeniali a un locale che vuole creare per il momento dell’aperitivo una proposta identitaria. Un lista di 4 miscelati in cui spiccavano in particolare per gusto e personalità il Santoni Paloma, a base di Santoni e soda al pompelmo rosa, e il Negroni Rosa, a base di Santoni, dry gin e vermouth rosa. «Sono drink in cui l’Amaro Santoni – spiega a Bargiornale Simone Caporale, global ambassador partner del brand – riesce ad esprimere in pieno il proprio bouquet botanico con il suo gusto dolce-amaro e le sue inconfondibili note agrumate insieme a quelle caratteristiche di iris e di rabarbaro. È un liquore che incarna perfettamente l’essenza dell’aperitivo italiano ma in una chiave contemporanea e in sintonia con gli stili di consumo delle nuove generazioni. Ad esempio, pensiamo solo al suo colore, un bel rosso velato con riflessi aranciati, che si distingue da quello degli amari tradizionali».

Distribuito in Italia da Velier, l’Amaro Santoni si candida a giocare un ruolo sempre più importante nelle bottigliere dei locali top non solo italiani, ma soprattutto all’estero. «È distribuito in 16 Paesi – aggiunge Luca Missaglia, managing partner di Amaro Santoni – e, attualmente, lo stiamo promuovendo sulla piazza di New York, dove l’aperitivo italiano sta vivendo una vera e propria primavera. D’altronde, gli Stati Uniti, insieme a Italia e Regno Unito, è tra i mercati di sbocco più importanti in termini di volumi per il nostro prodotto e New York rappresenta un passaggio fondamentale per poter espanderci nel resto del Paese». Le guest sono però solo la punta dell’iceberg di un’attività di fidelizzazione al brand a livello internazionale che passa anche attraverso la valorizzazione del lavoro dei professionisti del banco bar. «Vogliamo premiare – continua Missaglia – i bartender dei locali parter che maggiormente si sono distinti nell’utilizzare l’Amaro Santoni in modo creativo, alternativo o fantasioso. Selezioneremo due o tre professionisti per Paese e li inviteremo a una internship di circa una settimana al Sips di Barcellona con Simone Caporale. Un’opportunità di formazione e aggiornamento professionale davvero unica». Infine, a breve dovrebbe essere inaugurata la nuova Distilleria Gabriello Santoni nei dintorni di Chianciano Terme. «Sarà un luogo in grado di narrare la storia di un’azienda fortemente legata al territorio – conclude Missaglia – ma al tempo stesso uno stabilimento all’avanguardia sotto il profilo ambientale e caratterizzato da un orto botanico all’interno di una vera e propria riserva naturale. Un luogo magico che potrà diventare anche la sede per incontri e scambi con la community di bartender da tutto il mondo».

 

 

L’articolo Al Mandarin la nuova “miscelazione rosa” di Amaro Santoni è un contenuto originale di bargiornale.