Campari Bartender Competition: dieci bartender per il decimo titolo
La decima edizione giunge alle fasi finali. Dieci semifinalisti ancora in gara, appuntamento al Camparino in Galleria per l’ultima selezione. Gran finale il 20 maggio a Sesto San Giovanni.

Da dieci a tre, e alla fine ne rimarrà solo uno. E in principio erano addirittura più di mille. Gli ultimi atti della decima edizione della Campari Bartender Competition sono alle porte: si tratterà di una due giorni densa di eventi, che si susseguiranno fino a decretare il Campari Bartender of the Year per il 2024. A cedere il testimone sarà il campione uscente, Dario Tortorella de L’Antiquario di Napoli (premiato come Miglior Bartender Italiano all’ultimo Roma Bar Show) e l’appuntamento è presso l’indirizzo di casa di Campari Group.

Prossima prova: Behind the Bar

Gli indirizzi, anzi: i dieci bartender rimasti in gara (millecento partecipanti complessivi), superstiti dopo mesi di selezioni culminate con la visita a sorpresa del team Campari Academy per la fase Behind the Bar, si daranno infatti appuntamento il prossimo 19 maggio al Camparino di Milano, insegna simbolo dell’aperitivo all’italiana. Qui procederanno a una triplice prova, che considererà la miscelazione in senso stretto (i bartender dovranno replicare il drink con il quale si erano iscritti alla competizione in origine, scegliendo tra i temi delle nove precedenti edizioni), l’improvvisazione e la cultura generale in materia Campari, con un quiz.

A giudicarli sarà il panel composto da Luca Casale (Campari Academy Coordinator), Alessandro Pitanti (Channel&Customer Field Manager Campari Group, vincitore della quarta edizione della Campari Bartender Competition), Dom Carella (F&B consultant, proprietario di [Ca-ri-co] Milano), Tommaso Cecca (Global Head of Camparino Licensing&Mixology), Nicola Scarnera (Campari Academy Manager) e Samuele Ambrosi (proprietario a Treviso di CloakRoom, CloakLab e Boss Hogg).

La finalissima

È da questa serrata scrematura che emergeranno i tre finalisti, pronti per il palcoscenico principale: lunedì 20 maggio, Campari Group aprirà le porte della sua sede storica di Sesto San Giovanni per accogliere l’intera industria del bar a partecipare all’evento più atteso dell’anno. Ritmo serrato, cerimonia di gala e una giuria di calibro internazionale: allora si avvererà il sogno del decimo Campari Bartender of the Year.

I bartender in gara

Di seguito i nomi dei dieci bartender ancora in gara:

Alessandro D’Alessio (Rita’s Tki Room, Milano)
Alessio Papalia (Bulgari Hotel Milano)
Andrea Ferrari (Jigger Spiriti e Cucina, Reggio Emilia)
Andrea Natalino (Sheraton Hotel Como)
Edoardo Cipriani (The Soda Jerk, Verona)
Luca Pupillo (Bulgari Hotel Roma)
Luca Salvioli (Musa Lago di Como, Sala Comacina)
Alessio Megna (Freni e Frizioni, Roma)
Andrea Pace (Drink Kong, Roma)
Damian Matuszik (Doria La Spezia).

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Pronta al debutto Maysta, la vodka di Gruppo Montenegro
Montenegro punta sul distillato, le cui domanda negli ultimi anni è in costante cresita, con una vodka di proprietà prodotta secondo il disciplinare Ig polacco. A giugno parte la distribuzione

Gruppo Montenegro scommette sulla vodka. È in questa categoria di spirit che il Gruppo si appresta a lanciare il suo nuovo brand di proprietà, Maysta, che sarà in distribuzione a partire dal prossimo mese di giugno.

Prodotta nel cuore della Polonia, Maysta è una vodka premium che viene realizzata secondo il rigido disciplinare di produzione dell’Indicazione Geografica (Ig) Polish Vodka, considerata una delle più pregiate al mondo. La materia prima dalla quale viene ottenuta è la sola segale polacca, proveniente nello specifico dal Voivodato della Pomerania, area affacciata direttamente sul Mar Baltico, che arricchisce di preziosi sali minerali la pianta durante l’intero ciclo vitale. A questo si aggiunge un processo di produzione che prevede 4 fasi di distillazione e 3 di filtrazione.

Pura, vigorosa, cristallina

Il risultato finale è un distillato limpido e cristallino, che esprime tutta la sua purezza al palato e caratterizzata da un piacevole retrogusto amaro di mandorla. Al naso è decisa, pulita ed equilibrata con un finale nel quale emerge una nota zuccherina e amidacea.

Ideale da servire in purezza, Maysta ha un altro tratto distintivo nella sua gradazione alcolica, pari al 41% in volume, che ne esalta tutte le caratteristiche e la rendono perfetta come ingrediente per la miscelazione, sia in grandi classici a base vodka, loro reinterpretazioni o creazioni del tutto nuove. Due esempi suggeriti dal brand sono il Maysta Tonic, dove si aggiunge a una tonica e si completa con una fetta di lime con guarnizione, per ottenere un long drink fresco e aromatico, e il Baltic Mary, rivisitazione dell’iconico Bloody Mary fatta miscelando Maysta con succo di pomodoro, succo di limone fresco, salsa Worcestershire, tabasco e pepe nero.

Un pack d’impatto

La qualità del distillato, che sarà disponibile nei formati da 70 cl e 1 l, si rispecchia anche nell’elegante bottiglia dal design contemporaneo, disegnato su misura e in esclusiva, con un’etichetta argentata sulla quale campeggia il nome del distillato. Nome che richiama il lessico nordico e il significato di “maestà, a sottolineare il vigore e il carisma del prodotto. A impreziosire il pack l’immagine di un tridente, simbolo delle divinità marine e, in questo caso, legato alla forza del Mar Baltico, che con le sue correnti, e i venti temperati regola il clima favorendo la crescita di una vigorosa qualità di segale nelle pianure polacche dalle quali il distillato nasce.

La crescita del mercato della vodka

Con questo nuovo prodotto, curato in ogni dettaglio, Gruppo Montenegro punta dunque ad affermarsi nel promettente mercato della vodka, tornato a crescere negli ultimi anni con performance superiori a quelle del periodo pre-pandemico. Lo scorso anno il giro di affari del distillato nel fuori casa ha raggiunto i 154,7 milioni di euro, con oltre 11,7 milioni di litri venduti. Regina di questa categoria è la vodka bianca, alla quale si deve l’84% del valore e il 77% dei volumi, e che negli ultimi 5 anni ha continuat a marciare con tassi di crescita del 6% a valore e del 2,6% a volume.

Le ricette

Maysta Tonic
Ingredienti:
5 cl Maysta Vodka, top acqua tonica,
Tecnica:
build
Guarnizione:
fetta di lime
Bicchiere:
highball

Baltic Mary
Ingredienti:
6 cl Maysta Vodka, 12 cl succo di pomodoro, 1,5 cl succo di limone fresco, 2 dash salsa Worcestershire, Tabasco, pepe nero
Tecnica:
throwing
Guarnizione:
pizzico di sale alle alghe del Mar Baltico
Bicchiere:
highball

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Alle sorelle Nonino il Premio Guido Carli 2024
Alle tre “sorelle della grappa”, Antonella, Elisabetta e Cristina Nonino, il prestigioso riconoscimento assegnato alle personalità distintesi per i successi imprenditoriali e per aver portato lustro al talento e alla genialità italiana nel mondo

È andato alle sorelle della grappa, Antonella, Elisabetta e Cristina Nonino, il Premio Guido Carli 2024, prestigioso riconoscimento intitolato all’ex governatore di Bankitalia ed ex ministro del Tesoro, alla sua quindicesima edizione, assegnato alle personalità che si sono distinte per l’impegno sociale, i successi in campo imprenditoriale e per aver portato lustro al talento e alla genialità italiana nel mondo. Identikit che rispecchia in pieno le tre sorelle.

Della quinta generazione dei Nonino, Elisabetta, ceo di Distillerie Nonino, Cristina, consigliere delegato e che si occupa della produzione e del mercato italiano, e Antonella, consigliere delegato, responsabile della comunicazione istituzionale, dei mercati esteri, del Premio Nonino e del Borgo Nonino, sono entrate giovanissime nell’azienda di famiglia, portando avanti il percorso di nobilitazione della grappa intrapreso dai loro genitori, Benito e Giannola. Percorso che ha avuto un passaggio fondamentale con la creazione del Monovitigno Nonino, la prima grappa di singolo vitigno, ottenuta, nello specifico, distillando separatamente le vinacce dell’uva Picolit, vitigno a bacca bianca autoctono del Friuli: un prodotto destinato a rivoluzionare il sistema di produrre e presentare la grappa in Italia e nel mondo. E che ha contribuito a fare della grappa, prodotto della tradizione contadina e fino ad allora considerato “povero”, un prodotto con tutte le carte in regola per entrare nell’Olimpo dei grandi distillati mondiali. Passaggio consacrato dal titolo di Spirit Brand/Distiller of the Year assegnato alla distilleria di Percoto (Udine) nel 2019 dal prestigioso magazine Wine Enthisiast, la prima volta per un’azienda italiana e per la grappa (leggi Nonino premiata come distilleria dell’anno da Wine Enthusiast).

Ma non solo, perché altrettanto impegno è stato dedicato dalle tre sorelle ad aprire il distillato italiano a nuovi mercati, oggi sono oltre 85 i Paesi del mondo nei quali l’azienda è presente, e a nuove modalità di consumo, puntando in modo deciso sulla miscelazione, stringendo collaborazioni con numerosi big del settore. E oggi l’azienda vanta una collezione di oltre 30 signature cocktail firmati da personaggi del calibro di Salvatore The Maestro Calabrese, Simone Caporale, Alex Kratena, Monica Berg, Sam Ross, per citarne alcuni.

Le altre personalità premiate

Ad assegnare l’onorificenza, una speciale medaglia in bronzo coniata dall’Istituto Poligrafico, una giuria presieduta da Romana Liuzzo, presidente della Fondazione Guido Carli, e composta da amministratori delegati, top manager, imprenditori, editori (Ornella Barra, coo international Walgreens Boors Alliance; Urbano Cairo, presidente Cairo Communications e Rcs: Flavio Cattaneo, ad e dg Enel; Claudio Descalzi, ad Eni: Luigi Ferraris, Ferrovie dello Stato Italiane; Andrea Illy, presidente Illycaffè; Matteo Lunelli, presidente e ad Ferrari Trento; Giampiero Massolo, presidente Ispi e Mundys; Claudia Parzani, presidente Borsa Italiana; Ettore Prandini, presidente Coldiretti; Alessandra Ricci, ad Sace; Stefano Sala, presidente e ad Publitalia ‘80).

La cerimonia di premiazione si è tenuta all’Auditorium Parco della Musica di Roma alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e per gli Affari Europei Raffaele Fitto. Otre alle Nonino, gli altri premiati di quest’anno sono: il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, il presidente esecutivo Msc Cruises Pierfrancesco Vago, Paolo Barletta, ceo Arsenale, l’attrice Luisa Ranieri, il regista Ferzan Ozpetek, e Nico Acampora, fondatore di PizzAut, catena di ristoranti interamente gestita da ragazzi autistici, cui è andato il nuovo Premio all’Impegno sociale e all’Inclusione attraverso il lavoro. Mentre il cantautore Claudio Baglioni ha ricevuto il premio alla Carriera.

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È Esmeralda Castrogiovanni del Sips di Barcellona la vincitrice di Art of Italicus 2024
Ha 27 anni ed è la nuova “artista” di Italicus, vincitrice della finale del contest internazionale Aperitivo Challenge di Italicus Rosolio di Bergamotto

Giovane (27 anni), deliziosa con i suoi capelli “color Italicus”, parla perfettamente tre lingue ed è destinata fare grandi cose: si chiama Esmeralda Castrogiovanni ed è la barlady che ha vinto la finale internazionale della competition Art of Italicus Aperitivo Challenge 2024. Nata a Malta, origini italiane, parla italiano da madrelingua e lavora in un bar che non ha bisogno di presentazioni: il Sips di Barcellona, che è primo nel ranking dei bar mondiali certamente anche grazie all’Italian touch di Simone Caporale. In qualche maniera, quindi, dopo la vittoria dell’italiano Fabrizio Candino dell’edizione 2023, possiamo dire che c’è un po’ d’Italia anche quest’anno.
Ha vinto la finale, svoltasi alla vigilia del Roma Bar Show al The Court cocktail bar di Roma, con “Alloway”, un cocktail ispirato alla pop art (in foto), servito con una bottiglietta di vetro sopra un tovagliolo commestibile fatto di confettura di mele e caramello: un drink a base di Italicus, bitter bianco e soda di mele, deliziosamente leggero, con le bollicine a solleticare il palato e quel retrogusto di mela e bergamotto a rinfrescare un pomeriggio romano festosamente assolato.
A giudicare i drink proposti in questa finale con tredici paesi in gara, un parterre d’eccezione, formato dall’ideatore Giuseppe Gallo, da Paloma Difford, managing director di Difford’s Guide, e da Julio Cabrera del Cafe La Trova di Miami, che ospiterà la vincitrice nel suo celebre bar per un programma di menthorship. Obiettivo della competizione: per i ragazzi era costruire un’opera d’arte in formato liquido, mentre per i giudici premiare i drink aperitivo che meglio si sono ispirati alle forme d’arte più disparate, come la scultura, il design, la fotografia, la musica, la letteratura, la danza, il teatro, la street art e lo sport. Sul podio dietro a Esmeralda, Jan Križaj, bartender del Kavarna Moderna di Ljubljana, e la svizzera Stephanie Wullschleger dell’Herz Bar di Basel.
«Sono davvero soddisfatto quest’anno perché vedo l’asticella di questa competition alzarsi sempre di più – ha detto Giuseppe Gallo – e allo stesso tempo si abbassa l’età dei concorrenti. Questo significa che c’è grande fermento nell’Industry e che questo programma ci fa scoprire e conoscere di anno in anno i talenti emergenti che saranno i grand bartender di domani».

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Adesione a Sca gratuita per i membri associati
Il modello di membro associato non prevede costi di iscrizione. Numerosi vantaggi per gli iscritti, evidenziati dal Rapporto Annuale 2023.

Sino ad oggi l’iscrizione alla Sca – Specialty Coffee Association, è stata a pagamento, eccetto per i cosiddetti Learner, una qualifica che permetteva di accedere alla formazione senza essere membro pagante.

Da quest’anno, l’Associazione ha apportato una revisione al suo programma di adesione introducendo un nuovo modello di ingresso: chi è interessato ad accedere ai contenuti, alla ricerca, agli standard, alla formazione e alle comunità Sca, lo potrà fare tramite una nuova e potente piattaforma che fornirà a ciascun utente un’esperienza personalizzata. 

A partire dal 2024 l’adesione individuale comprende due modelli di socio: membro associato e membro professionale. La prima posizione è gratuita e sarà dedicata alle persone interessate a partecipare ad eventi, corsi di formazione e gare Sca, nonché a chi desidera accedere a risorse e normative specifiche.

Chi si vuole iscrivere come socio professionista deve pagare 90 euro; i membri potranno avere quanto già previsto per l’iscrizione gratuita, nonché avere l’idoneità al voto e ulteriori vantaggi promozionali. Questo nuovo modello aumenterà notevolmente il bacino d’utenza e l’impegno della Specialty Coffee Association, aprendo a una comunità internazionale in continua crescita.

L’associazione da pochi giorni ha pubblicato il Rapporto Annuale 2023 che, osserva il ceo Yannis Apostolopoulos, «ci ha permesso di impegnarci nella ricerca, sviluppare standard, espandere l’istruzione, creare eventi e progettare esperienze di portata globale, il tutto al servizio del nostro viaggio continuo per soddisfare l’impegno della nostra associazione per migliorare il caffè.

Spinti dal nostro obiettivo di promuovere le comunità globali del caffè e sostenere le attività volte a rendere il caffè un’impresa sostenibile, equa e fiorente per l’intera catena del valore, abbiamo trascorso gli ultimi tre anni concentrandoci sulla realizzazione di quattro principali temi strategici: un’agenda di sostenibilità incentrata sull’equo distribuzione del valore, la creazione di connessioni a livello globale e locale, la realizzazione di opportunità di sviluppo professionale e crescita individuale e l’offerta di un servizio eccezionale all’industria del caffè speciality.

Il 2023 ha segnato due importanti traguardi: innanzitutto, abbiamo ufficialmente consolidato il nostro impegno verso un’agenda di sostenibilità incentrata sulla distribuzione del valore nel settore del caffè pubblicando l’Agenda del caffè sostenibile della Sca e la sua teoria del cambiamento. Abbiamo anche creato e introdotto il Coffee Value Assessment, un aggiornamento tanto atteso del protocollo e dei moduli di cupping della Sca. Ora che disponiamo di uno strumento compatibile con la ricerca scientifica, continueremo a raccogliere fondi per la ricerca per comprendere la distribuzione del valore nel settore del caffè. Stiamo anche rivolgendo la nostra attenzione all’integrazione della comunità: il nostro prossimo obiettivo è garantire che i programmi di sostenibilità di un numero significativo di aziende nella nostra comunità siano fondati sui principi dell’Agenda del caffè sostenibile della Sca. A tal fine, stiamo incorporando questa agenda in tutti i nostri programmi e attività, anch’essi in espansione».

L’ascolto, il dialogo con le persone vuole essere il superpotere di Sca per oggi e per il futuro.

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