Inaugurata a Milano la nuova sede Coca-Cola Italia
Da Sesto San Giovanni, la sede Coca-Cola Italia è stata sposta a Milano, nel prestigioso complesso per uffici progettato dallo studio Renzo Piano. Particolare attenzione è stata riservata all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale.

Coca-Cola Italia ha inaugurato ieri i propri uffici milanesi che si troveranno nella sede di via Monte Rosa 91: un nuovo capitolo per l’azienda che ritorna all’interno della città di Milano, proprio nella settimana in cui si celebrerà il 138º anniversario della nascita di The Coca-Cola Company, avvenuta l’8 maggio 1886 ad Atlanta. Nell’occasione è stato presentato il logo della sponsorizzazione per i XXV Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano Cortina 2026.

Accanto alla vicepresidente e direttore generale per Italia e Albania Phillipine Mtikitiki, al taglio del nastro hanno preso parte il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello,  l’Assessora allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili del Comune di Milano Martina Riva, oltre a Francesco Rovere, Senior Development Manager di Axa IM Alts, che gestisce  per conto dei propri clienti l’asset Monte Rosa 91: un importante riconoscimento per l’azienda che, insieme ai suoi partner imbottigliatori, continua a contribuire allo sviluppo economico e sociale del territorio, della Regione e del Paese nel suo complesso anche attraverso l’intera filiera, forte della propria storica presenza fin dal 1927, quando la prima bottiglia di Coca-Cola venne prodotta in Italia.

La scelta dell’area metropolitana di Milano come sede dei propri uffici, nell’iconica cornice di Monte Rosa 91, rappresenta un impegno tangibile di Coca-Cola nel voler garantire alle proprie persone uno spazio di incontro dove il business possa trovare un equilibrio con momenti conviviali, all’insegna della socialità e della collaborazione.

«Pur essendo un’azienda globale – ha dichiarato Phillipine Mtikitiki, vicepresidente & direttore generale per Coca-Cola Italia e Albania – Coca-Cola opera a livello locale in ogni comunità in cui è presente. Siamo orgogliosi dei quasi 100 anni di storia della nostra azienda in Italia, come leader nel settore delle bibite e delle bevande. L’apertura dei nuovi uffici a Milano riflette il nostro impegno continuo nel crescere insieme alle realtà in cui operiamo ma con più siamo entusiasti di poter offrire ai nostri dipendenti un nuovo spazio di lavoro pensato appositamente per loro, dove potranno sentirsi ispirati, produttivi e coinvolti nel creare la magia di Coca-Cola per il nostro paese».

Obiettivo sostenibilità a tutto campo

«Da sempre impegnata sul fronte della sostenibilità per i propri prodotti – ha precisato Cristina Camilli, Public Affairs, Communication and Sustainability Director Italy & Albania – Coca-Cola non manca quindi di farlo per i propri uffici: la sede milanese di Coca-Cola sta perseguendo la prestigiosa certificazione LEEDv4 ID+C Platinum, il più alto livello di certificazione. LEED è un sistema di classificazione degli edifici ecologici, utilizzato a livello globale e verificato da terze parti, emesso dal Green Building Council degli Stati Uniti. La certificazione di livello Platinum rappresenterà un risultato significativo e una prova dell’impegno per un futuro più sostenibile, dato che solo il 6% degli edifici certificati LEED in tutto il mondo raggiunge questo livello di qualità. In Italia solo 15 edifici rientrano in questo livello (LEED ID+C Platinum)».

Monte Rosa 91 è l’iconico progetto realizzato ad inizio anni 2000 dal Renzo Piano Building Workshop e recentemente riqualificato dallo stesso team di professionisti; una rigenerazione che ha trasformato l’asset da un immobile a destinazione prettamente direzionale (già sede de Il Sole 24 Ore) in un campus ad uso misto, progettato per soddisfare al meglio le esigenze degli occupanti e del circostante ambiente urbano. Il nuovo complesso ospita molte primarie società internazionali e offre un’ampia gamma di servizi, promuove il benessere e propone una concezione del lavoro più flessibile.

Il progetto dei nuovi uffici ha visto il coinvolgimento di CBRE, leader internazionale di consulenza immobiliare, in qualità di advisor con i propri team di Advisory & Transaction Services per l’identificazione dell’immobile, il team ESG & Sustainability Solutions per il conseguimento della certificazione LEEDv4 ID+C Platinum in corso e il team di Project Management che ha gestito il progetto di fit-out dei nuovi uffici firmato CBRE Design Collective.

Accanto alla inaugurazione dei nuovi uffici, Coca-Cola ha voluto celebrare un ulteriore legame con la città, svelando insieme a Nevio Devidè, Chief Revenue Officer di Fondazione Milano Cortina 2026, il nuovo logo che accompagnerà le iniziative del brand a supporto dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026.

«Dal 1928, Coca-Cola è sponsor del Movimento Olimpico – ha commentato Luca Santandrea, General Manager Coca-Cola Milano Cortina 2026 – e sarà al fianco del prossimo appuntamento invernale con l’obiettivo di creare un’ulteriore connessione con il Paese e lasciare un’eredità positiva».

Non poteva mancare per il relativo rinfresco la presenza di due postazioni bar che hanno proposto bibite del gruppo, da Coca-Cola a Kinley Water Tonic a Lurisia, ai premium spirit della relativa divisione di Coca-Cola HBC (Vodka Nemiroff De Luxe, Tequila Corralejo, Ron Barcelò …). In primo piano il Mixability Corner Kinley animato dal mitico bartender Beppe Mancini. Ciao Vetz. Food pairing con mini tartine, mini hot dog e mini burger.

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Le vie dei riti – L’Oceania sacra di Domeny de Rienzi

da sabato 4 maggio a domenica 28 luglio 2024

Biblioteca A.Gambalunga (Sale Antiche), via Gambalunga 27, Rimini centro storico

4^ Biennale Disegno Rimini: Mostra alla Biblioteca Gambalunga

La scelta di disegni dai 285 realizzati per le splendide illustrazioni de l’Océanie di Grégoire Louis Domeny de Rienzi, conservati nel Fondo Des Vergers della Biblioteca Gambalunga di Rimini, apre uno sguardo affascinato e preciso sulle civiltà religiose dell’Oceania e sui loro molteplici riti, costumi, edifici e simboli sacri, provenienti dalle culture oceaniche e aborigene oltre a quelle dell’India e dell’Indocina.

Orario: 
da martedì a domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00
chiuso lunedì non festivi
mercoledì e venerdì di luglio e agosto musei aperti anche 21-23

Ingresso: 
a pagamento

Telefono: 
0541 793851
Il tesoro della Westmorland

da sabato 4 maggio a domenica 28 luglio 2024

Museo della Città (Manica Lunga), via Tonini, 1 – Rimini centro storico

4^ Biennale Disegno Rimini: Mostra al Museo della Città

I disegni predati del Grand Tour, a cura di Massimo Pulini e José Marìa Luzón.
Nel 1778 un bastimento carico di opere d’arte, acquistate da alcuni aristocratici inglesi che avevano compiuto il mitico Grand Tour, venne sequestrato dalla marina francese, scortato fino a Malaga e lì quel tesoro venne venduto al re Carlo III di Spagna che lo destinò alla Real Academia de San Fernando di Madrid.
Per la prima volta torna in Italia una selezione di quelle opere, di disegni, incisioni, libri e spartiti musicali rimasti fino ad ora sconosciuti al grande pubblico.

Orario: 
da martedì a domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00
chiuso lunedì non festivi
mercoledì e venerdì di luglio e agosto musei aperti anche 21-23

Ingresso: 
a pagamento

Telefono: 
0541 793851
Conto alla rovescia per il Roma Bar Show 2024
Il 13 e il 14 maggio al Palazzo dei Congressi dell’Eur la quarta edizione dell’evento dedicato all’industria beverage e della mixology. Ricco il programma di appuntamenti con i big della bar industry internazionale

Si avvicina l’appuntamento con il Roma Bar Show. La nuova edizione, la quarta, della manifestazione internazionale dedicata all’industria del beverage e al mondo della miscelazione si svolgerà lunedì 13 e martedì 14 maggio sempre nella cornice del Palazzo dei Congressi dell’Eur. Edizione che ha quest’anno come claim Take your time to shake, un invito a vivere il mondo con il giusto tempo, attraverso la relazione con gli altri.

Ideata da Andrea Fofi, Giuseppe Gallo, Fabio Bacchi e dai ragazzi di The Jerry Thomas Project, la due giorni romana si propone come un importante momento di incontro e di confronto per tutti gli attori della bar industry in Italia per condividere le loro esperienze e conoscere trend e novità del settore.

Tutto ciò grazie a una ricca area espositiva e ai numerosi appuntamenti in programma, tra masterclass, seminari, talk, degustazioni ed esperienze, che animeranno la manifestazione. Per quanto riguarda la prima i visitatori potranno conoscere i brand e le loro proposte nelle diverse aree tematiche, dal Mexico Village, la zona dedicata al Messico e ai suoi prodotti quali mezcal, tequila e tutti i Wild Spirit a Piazza Italia, che avrà come protagonisti le eccellenze del made in Italy, dagli storici marchi di spirit ai nuovi produttori. Senza trascurare la food experience, situata nel piazzale di ingresso, con i food-truck dedicati a ogni tipo di gusto e palato.

Gli appuntamenti con i big della mixology

Altro pezzo forte della manifestazione il folto programma di conferenze, masterclass e talk, che avranno come protagonisti i big della bar industry italiana e internazionale (qui il programma completo), con gli appuntamenti dell’Rbs Educational Program tra Auditorium e la Rbs Academy by Perrier (tutti a partecipazione gratuita fino a esaurimento posti).

Sul palco dell’auditorium saliranno Federico Buffa e Yuri Gelmini per un incontro su Schweppes (lunedì 13 ore 14.30), Sandrae Lawrence, Giulia Cuccurullo e Liana Oster per raccontare come si costruisce un cocktail program (ore 16.30), Margarita Sader e Richard Abou Zaki, moderati da Stefano Nincevich, vicedirettore di Bargiornale, per una masterclass che porterà a scoprire come la creatività può incontrare la sostenibilità sia nei cocktail bar sia nel fine dining (martedì 14 ore 13), Indra Kantono per un incontro sul tema Better mentorship through better culture (ore 14.30), David Wondrich che analizzerà 10 punti di svolta della storia del bartending (ore 16) e Bruno Vanzan che parlerà del personal branding (ore 17.30).

Seminari tecnici e degustazioni

Così come da non perdere i seminari tecnici della Rbs Academy per approfondite l’arte e la scienza della miscelazione con i protagonisti del settore che condividono la loro esperienza, offrendo preziosi spunti. Lunedì 13 si volgeranno quelli di Jason Asher, Julio Cabrera, Lorenzo Antinori, mentre martedì 14 quelli di Gregory Camillò, Roberto Artusio, Davide Segat e Liana Oster.

Senza dimenticare le masterclass nelle Tasting Room Shaker e Jigger, dove produttori, distributori e brand ambassador sveleranno la storia, i processi di produzione e i diversi ambiti dei loro marchi attraverso degustazioni tecniche specializzate.

I grandi talk della Branca Arena

Ma il programma Educational del Roma Bar Show si arricchisce quest’anno della Branca Talk Arena, un nuovo spazio firmato Branca, nel quale raccontare insieme a special guest qual è lo stato dell’arte dell’alta miscelazione contemporanea nelle diverse aree del mondo. Il programma di incontri si apre lunedì 13 con il talk con Kaitlin Wilkes e Kristine Bocchino sull’Ada Coleman Project (ore 12 e martedì 13 ore 12), prosegue con l’incontro con Matteo Bonoli, Claudia Cabrera, Matteo Fornaro, moderato da Stefano Nincevich, sul vermouth e l’evoluzione dell’aperitivo da Torino a Città del Messico (ore 14.30 e anche martedì 14 ore 14.30), quindi con Marcio Silva, Rakshay Dhariwal, Hugo Combe e Sofokli Cali che analizzeranno le sfide del mercato della miscelazione contemporanea (ore 16), e con Salvatore Calabrese, Federico Pavan e Dario Bellantuono che si confronteranno sul tema dell’innovazione nell’arte della mixology (ore 17.30). È per martedì 14 il talk con Rakshay Dhariwal, Juliane Reichert, Anthony Poncier, Philip Duff, Elayne Duff, Ben Mintz, Pedro Reyes e Martin Stein per fare il punto sulla miscelazione contemporanea nelle diverse aree del globo.

I Side Shows del Roma Bar Show

Ma Roma Bar Show travalica le mura del Palazzo dei Congressi per estendersi a tutta la città di Roma con i Side Shows, gli appuntamenti fuori salone che coinvolgono oltre 50 locali, tra bar e cocktail bar di hotel (qui il calendario degli eventi). Aprono gli eventi domenica 12 maggio due serate su invito: l’opening party Art of Italicus a The Court di Palazzo Manfredi (dalle ore 19 alle 21), e il Night Party by Red Bull sulla Terrazza dell’Hotel Hilton Eur La Lama (dalle 21 all’1). Tra gli altri grandi appuntamenti la maratona di miscelazione in programma lunedì 13 con 22 bar, 11 italiani e 11 da altrettanti Paesi del mondo, che si alterneranno dietro il banco di Cvlto e Chapter, per celebrare il Roma Bar Show, e martedì 14 il Red Bull Bar Flight, una serata dedicata ai bartender del futuro, dove 10 dieci talentuosi professionisti provenienti da tutta Italia, si esibiranno contemporaneamente in dieci locali non convenzionali della città: Cut, Latteria Garbatella, Lux, Makai, Modo, Pacifico, Slargo, Visionnaire e Vista.

Come partecipare

Il Roma Bar Show è in programma lunedì 13 e martedì 14 maggio al Palazzo dei Congressi (Piazza John Kennedy, 1) con i seguenti orari: dalle 10 alle 19 lunedì 13 e dalle 11 alle 19 martedì 14. Il costo del biglietto è di 47 euro per l’ingresso di un giorno e di 70 euro per due giorni).

 

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Bar Brillanti Cercasi
Acqua Brillante parte con una nuova challenge fotografica alla ricerca di bar genuini, autentici, tradizionali e italiani. Bar entrati nel vissuto giornaliero di tanti ospiti e legati a filo doppio col proprio territorio

La genuinità del quotidiano, il calore dell’ospitalità più semplice e diretta. Acqua Brillante, la tonica tutta italiana, celebra la bellezza essenziale del bar, quella dei luoghi di accoglienza e socializzazione di ogni giorno, da sempre marchio di fabbrica dell’Italia da bancone, e lo fa chiamando a raccolta locali e osti di tutto il Paese con l’iniziativa dei Bar Brillanti.

Acqua Brillante definisce così quei bar capaci di esprimere più di altri i valori cui si ispira il brand, che si rivolge al consumatore di ogni giorno, dalle grandi città ai più tradizionali bar di paese. Si tratta quindi di autenticità, la bellezza del bar che si mostra per quello che è. Italianità, per i bar fondati entro i confini nazionali, a prescindere dalla nazionalità di chi ci lavora o li gestisce, e che mantengono un intenso rapporto con il territorio. Tradizione, per una storia longeva (come quella del marchio che nasce nel 1954) o per il potenziale ancora da esprimere nel raccontare le storie di ogni giorno. Genuinità degli osti e anima “brillante”, con la presenza di Acqua Brillante in proposta.

Come partecipare

Per partecipare e inserirsi nella “challenge” di Acqua Brillante, da maggio e per tutta la stagione estiva i bartender potranno postare sui propri account Instagram quattro foto di lavoro quotidiano al bar (qui le direttive), che trasmetta la connessione con i capisaldi dell’azienda e della propria dedizione per l’ospitalità, usando i tag #sonounbarbrillante e @acquabrillante. Questo permetterà alle foto di essere raccolte in una bacheca digitale, accessibile dal nuovo sito internet di Acqua Brillante, e nutrire una vera e propria community.

Le foto dovranno riuscire a raccontare l’essenza del bar, grazie a scatti che ritraggano angoli particolari, momenti ricchi di emotività e gestualità di ogni giorno, evitando al contempo di esportare l’immagine stereotipata del bar (consumo irresponsabile, per esempio).

La top 10 di Bar Brillanti

Da questa verrà selezionata una top 10 di Bar Brillanti, tramite una media tra il voto dei consumatori (espresso attraverso i «mi piace» al post del barista) e il voto di una gran giura, composta da esponenti del Gruppo Sanpellegrino, Bargiornale e altri esperti del settore, insieme alla valutazione del legame del post con i valori del brand. Oltre alla possibilità di venire annoverati nella comunicazione di Acqua Brillante, ai top 10 verrà consegnato un kit di visibilità.

Tutto, prima del gran finale: una celebrazione dedicata ai 10 “bar più brillanti” che si terrà a Milano, in ottobre, alla presenza di stampa di settore, influencer e le realtà più rilevanti del panorama della miscelazione. La location? Ancora segreta ma… brillantissima.

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La sostenibilità dietro a una lattina
Il product expert Matteo Artina racconta le specificità del lavoro di Red Bull. Il parere di Lucian Bucur di Percento Lab e gli sforzi per una sostenibilità a tutto tondo

Il concetto di sostenibilità, tema caldissimo e troppo speso considerato da punti di vista troppo ampi o volatili, è in realtà uno dei cardini del lavoro di Red Bull. Come spiega il product expert Matteo Artina, la filosofia dell’azienda del toro rosso sul tema si articola in tre macroargomentazioni.

Prima di tutto, la sostenibilità in produzione: «Red Bull è particolarmente sensibile a quella che è la ricerca di ingredienti ed elementi che impattino il meno possibile sull’ecosistema globale. Le lattine prevedono l’alluminio come unica materia prima, e il sistema di produzione è sì dislocato in vari punti del mondo, ma centralizzato in fase di lavoro: la raccolta idrica è effettuata in loco e l’approvvigionamento della materia prima è frutto di un’attività di prossimità, così da evitare spreco di energia».

In secondo luogo, si parla di sostenibilità materiale, strettamente relativa agli elementi del ciclo di produzione del packaging di Red Bull: «La bevanda è veicolata esclusivamente in alluminio, la materia prima più riciclata al mondo, riciclabile infinite volte e dall’enorme potenziale di circolarità. L’allumino riciclato è anche più efficiente in termini energetici, consente di risparmiare una percentuale di energia altissima rispetto alla realizzazione di lattine da alluminio grezzo».

La sostenibilità si estende anche allo stoccaggio, con uno sforzo dell’azienda nella ricerca di strutture e strumentazioni che ne rispecchino la filosofia: «Le lattine sono esposte e custodite in cooler specifici, studiati per la massima efficienza e forniti dall’azienda stessa ai rivenditori. Anche il trasporto segue criteri rigorosi: la dimensione della lattina di Red Bull, ad oggi riscontrabile anche in altri prodotti che però sono arrivati dopo, è progettata appositamente per la massima efficienza di ingombro. Lo stoccaggio ottimizzato potrebbe non fare differenza in un solo bancale, ma proiettandolo sulla quantità di merce che Red Bull sposta a livello mondiale, il risparmio in termini di energia e spazio è più che rilevante». Red Bull, inoltre, si impegna per preferire trasporti su rotaia, dove possibile, evitando l’impatto di quelli su gomma.

Organics by Red Bull: sostenibilità per la salute

La linea Organics by Red Bull apre un ulteriore scenario, quello della sostenibilità per la salute del consumatore: «Non si tratta di un energy drink, bensì di un soft drink con certificazione biologica dell’Unione Europea, ed è prodotta solo in bottigliette di vetro, il materiale più sostenibile in assoluto dopo l’alluminio».

La sostenibilità è dunque una grandezza dalle varie sfaccettature, che vanno ben oltre il solo utilizzo di ingredienti o tecniche. Come spiega Lucian Bucur, manager di Percento Lab a Milano, «Non si tratta di semplice recupero di scarti, come spesso si pensa: la sostenibilità ha tratti economici, sociali e umani che vengono regolarmente sorvolati. Red Bull ha investito negli anni per spostare la propria immagine verso un’idea di benessere sostenibile, utilizzando ingredienti naturali e controcorrente nella linea Organics, ed è uno sviluppo interessante».

Percento Lab, che della sostenibilità si fa portavoce, non si limita solo alla ricerca e alla sperimentazione, ma spinge su versatilità e multidirezionalità (fermentazione, distillazione, ultrasuoni, conversioni di altre tecnologie). Prosegue Bucur: «Lavorando per terzi, mi viene spesso chiesto di aggiungere un elemento che comunichi sostenibilità, ma da che punto di vista? Energetico, antispreco, comunicativo, etico? Sono tutti tasselli della stessa costruzione, che bisogna considerare nell’insieme, per arrivare a un obiettivo concreto».

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