Aperitivi, tequila e premium bourbon tirano la volata alle vendite del Gruppo, che nel periodo gennaio – settembre hanno superato i 2,2 miliardi, con un incremento del 9,8% sull stesso periodo del 2022
C’è sempre il segno “più” a caratterizzare l’andamento delle vendite di Gruppo Campari. Vendite che nei primi 9 mesi di quest’anno hanno raggiunto quota 2,201 miliardi di euro, con un incremento a valore del 9,8%, rispetto allo stesso periodo dello 2022. Risultati che delineano un’altra ottima annata per il Gruppo, dopo quella del 2022 (leggi Crescita a doppia cifra per le vendite di Gruppo Campari nel 2022) e frutto delle ottime performance dei brand, in particolare di aperitivi, tequila e premium bourbon, e agli aumenti di prezzo in tutto il portafoglio. Risultati che potevano essere ancora più positivi: la corsa delle vendite è stata più attenuata, ma sempre importante, nei mesi di giugno, luglio e agosto, +4,4% rispetto al primo semestre. Un trimestre nel quale si è dovuto fare i conti da un lato con l’attesa normalizzazione del mercato e dall’altro con le condizioni climatiche avverse in Europa e, in particolare, in Italia.
Condizioni che, insieme alla crescita dei costi dei materiali, hanno fatto sentire i loro effetti anche sull’utile: l’Ebit (utile prima degli interessi e delle imposte) rettificato del Gruppo si è attestato a 520,5 milioni, pari al 23,6% delle vendite nette e cresciuto del 5,7%, mentre l’utile prima delle imposte rettificato è stato pari a 473,8 milioni, segnando una flessione del 2%, e l’utile consolidato prima delle imposte si è attestato a 445,2 milioni (-1,7%).
«L’andamento rispecchia anche la prevista normalizzazione nel terzo trimestre e l’impatto delle condizioni climatiche avverse in Europa. Guardando al resto del 2023, ci attendiamo che la performance dei ricavi rifletterà la forza dei nostri brands chiave con una continua sovraperformance del settore nei principali mercati di riferimento, l’effetto prezzo positivo e la continua normalizzazione della crescita dei volume», ha commentato Bob Kunze-Concewitz, chief executive officer di Gruppo Campari.
Aperol superstar, bene Campari e Wild Turkey
Guardando l’andamento dei marchi, quelli a priorità globale (59% del totale) hanno registrato una crescita organica del 10,9%. Ottime le performance di Aperol (+23,3%), cresciuto in tutti i mercati, con uno slancio positivo che è continuato nel picco stagionale estivo (+9%) nonostante il maltempo e la cautela dei grossisti nel mercato chiave italiano. Sostenuta, +9,2% anche la crescita di Campari, la cui performance è stata un po’ sottotono (+1,8%) sempre nel terzo trimestre.
Ancora meglio ha fatto il portafoglio Wild Turkey, con vendite salite del 10,9% e rimaste su livelli alti anche nel terzo trimestre (+8%), con una significativa sovraperformance Russell’s Reserve, brand a elevata marginalità. Molto positivo anche l’andamento del portafoglio di rum giamaicani, cresciuto complessivamente del 7,8%, trainato dal mercato chiave della Giamaica, dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, grazie al continuo andamento favorevole della categoria premium.
La Cina e altri mercati internazionali hanno trainato le vendite di Skyy (+2,4%), che però hanno registrato un calo nel terzo trimestre dovuto in gran parte al mercato argentino e statunitense. In calo, invece Grand Marnier che ha risentito della riduzione delle scorte negli Stati Uniti nel primo semestre.
Espolòn vola negli Usa
Performance molto positive anche per i brand di Gruppo Campari a priorità regionale (24% del totale) cresciuti del 13%. Qui da registrare l’incremento a doppia cifra (37,6% nel primi 9 mesi e 32,4% nel terzo trimestre) delle vendite di Espolòn, grazie al continuo e forte slancio del mercato Usa, dove il marchio continua a guadagnare spazi sempre maggiori. A doppia cifra anche la crescita di The GlenGrant, grazie alla premiumizzazione, e di Magnum Tonic (+28,4%). Molto bene hanno fatto anche Aperol Spritz ready-to-enjoy (+7,9%), Crodino, gli spumanti Cinzano e il vermut, mentre sono risultate in calo le specialty Italiane.
Infine, i brand a priorità locale (8% del totale) per i quali la crescita è stata più conteuta, +2,9%. A fare meglio sono stati Wild Turkey ready-to-drink e Skyy ready-to-drink, seguiti da X-Rated e Campari Soda.