Il bartender del 33 di Aversa (Napoli) si aggiudica l’edizione 2023 del contest che promuove l’uso del vino in miscelazione. Il racconto della gara, svoltasi nello storico Palazzo Paternò a Caserta, e le ricette sul podio
Ad accoglierci quest’anno è un palazzo settecentesco, con i suoi cortili, lo stile barocco. È Palazzo Paternò, uno dei più antichi di Caserta: un piccolo gioiello, costruito quasi in contemporanea con la Reggia. Quest’anno è diventato la sede della settima edizione della Wine Cocktail Competition.
Venti i concorrenti in gara, provenienti da tutta Italia, a sfidarsi in una gara dalla formula fedele alle sue origini: tre cocktail da preparare, stessa ricetta, l’uso del vino come ingrediente principale (leggi Scelti i 20 finalisti della Wine Cocktail Competition 2023)
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Change, il cocktail di Pasquale Russo
Renato Pinfildi, ideatore e organizzatore della Wine Cocktail Competition
A giudicarli, una giuria tecnica composta da Salvatore D’Anna (bar manager dell’Archivio Storico e dello Scottojonno di Napoli), Ilaria Bello (proprietaria del Talea di Torvaianica e brand ambassador Fabbri 1905), Francesca Gentile del Funi 1898 di Montecatini Terme, Francesco Drago del Riva Cocktail Bar di Trani, più una giuria di comunicazione composta dal sottoscritto e dalla collega Laura Ferrante di Caserta Web.
Il vino nella miscelazione contemporanea
L’edizione di quest’anno, presentata dal bartender Francesco Conte e dalla rappresentante di Telethon Melina Cortese, ha confermato un trend che già si osservava da tempo: il vino è modellato nelle tante forme dettate dalla miscelazione moderna: dalla creazione di sode, ai tanti shrub e sciroppi, fino a un impensato binomio con il caffè preparato in Aeropress.
Tra le soluzioni più strane, c’è il Vino di Banana di Giovanni Curcio dell’Arienzo al Corso di Salerno. Al centro del drink c’è un fermentato al frutto esotico preparato in tre giorni e perfezionato in anfora, capace di combinarsi alla perfezione con uno spumante Maria Cristina metodo classico, ben supportato da vodka, cordiale homemade alle foglie di fico e Angostura bitter. Servito un un’elegante flute, si è rivelata un’ottima soluzione creativa, per un terzo posto meritato.
Nel sorseggiarlo, pensavamo alla strana combinazione tra il classicismo dell’arredo attorno a noi e la modernità della mixology proposta in gara. È lo stesso contrasto che ritroviamo nel Mummarella di Vincenzo Palumbo de L’Antiquario di Napoli, secondo classificato: ispirato all’antica tradizione degli acquafrescai napoletani, il drink si dimostra semplice e complesso, tradizionale e moderno, allo stesso tempo. Un Greco di Tufo Nestore di Tenuta Cavalier Pepe, esaltato nelle tonalità da un cordiale homemade al liquore Strega e basilico, rifinito da una soda all’oleo saccarum e agrumi. Ne esce un miscelato dalle componenti base semplici, fresche, quasi basilari, quanto capaci di sorprendere con note di una complessità non scontate. Premiato anche come migliore decorazione, grazie a un suggestivo bicchiere in terracotta.
Tributo al vino nel cocktail vincitore
Ma la cura di ogni minimo dettaglio è stata protagonista anche nel signature che ha vinto questa edizione: Change di Pasquale Russo del 33 di Aversa (Napoli). Qui il tema del vino si è dimostrato onnipresente in ogni aspetto del drink: dal bicchiere ricavato dal fondo della bottiglia e bordato con il sughero del tappo, alla tintura homemade ricavata dal legno di vite, fino a un cordiale realizzato con foglie di vite e mosto.
Solitamente, l’abbondanza di fermentati artigianali può danneggiare l’equilibrio di un drink, portando a diversi vicoli cechi nell’ideazione di una proposta in competizione, tuttavia il bartender aversano è stato capace di conservare l’armonia dei sentori, supportando ed esaltando con sapienza le due basi, composte da un bianco Falerno del Massico Doc e un’acquavite di uva bianca. Un risultato davvero notevole, per un meritatissimo primo posto.
Vincitore del Premio alla Comunicazione è stato Stefano Armando Gargiulo dell’Inn Beach Resort di Paestum (Salerno), autore di una simpatica rivisitazione musicale del brano Miss Nostalgia degli Stadio.
Cresce la cultura del vino in mixology, la competition. E la solidarietà
Salutiamo Palazzo Paternò e la sua magia sospesa nel tempo, salutiamo il patron Renato Pinfildi (co-proprietario dell’Hide Speakeasy e del Cafè du Monde di Caserta), ce ne andiamo soddisfatti: la Wine Cocktail Competition ha dimostrato ancora una volta i grandi passi in avanti della miscelazione nostrana. Nel farlo, non dimentichiamo la nostra donazione a Telethon, da sempre a fianco della manifestazione: quest’anno sono stati raccolti più di 1100 euro. Una buona tradizione, che aiuta il progresso.
Le ricette della Wine Cocktail Competition
Change di Pasquale Russo
Ingredienti:
30 ml Falerno del Massico Doc bianco 1880, 30 ml UÈ Acquavite di uva bianca Nonino, 10 ml tintura di legno di vite home made*, 45 ml di cordiale ossidato di foglie di vite e mosto home made**
* Tintura di legno di vite: 500 g legno di vite secco, 500 g vodka neutra a 50 vol, messo in macerazione 50 giorni
** Cordiale: 600 g di acqua infusa alle foglie di vite, 400 g di Falerno del Massico Bianco ossidato 15 giorni, 200 g mosto d’uva cotto, 100 g di zucchero, 2 g acido citrico, 3 g acido malico, 12 g acido ascorbico, 2 g acido tartarico
Preparazione:
strain
Mummarella di Vincenzo Palumbo
Ingredienti:
45 ml Nestore Greco di Tufo Docg, 22,5 ml cordiale al liquore Strega e Basilico home made*, top di soda agli agrumi home made**
* Cordiale al liquore Strega e Basilico: infuso di basilico in liquore Strega, bilanciato con acqua, zucchero e acido citrico.
**Soda agli agrumi: soda con acqua aromatizzata all’oleo saccarum di agrumi misti e succo
Preparazione:
build
Vino di Banana di Giovanni Curcio
Ingredienti:
40 ml Maria Cristina spumante metodo classico 24 mesi Oltrepo pavese Doc pinot nero, 15 ml Vodka Ciroc, 30 ml vino di banana home made*, 65 ml di cordiale alle foglie di fico home made**, 2 dash di Angostura Bitter
* Vino di banana: 150 g di banane mature intere, 100 g di zucchero, 1 l di acqua lasciati in un barattolo aperto, coperto da un panno per qualche giorno per avviare la fermentazione spontanea della durata di 2 giorni. Controllare che non fermenti troppo, trasferire poi in anfora con gorgogliatore e lasciar riposare per altri 3 giorni. Filtrare e imbottigliare con tappo a pressione
** Cordiale alle foglie di fico: 5 g foglie di fico, 1 l acqua, 100 g zucchero e acido citrico per raggiungere lo 0,5% sul totale. Cuocere in vaso chiuso ermeticamente per 10 minuti a bagnomaria
Preparazione:
shake & strain