Dalla Lombardia alla Toscana, il Gruppo mette in campo una serie di iniziative a tutela della risorsa idrica nei territori dove opera. Progetti che si aggiungono a quelli già portati avanti e che hanno permesso il risparmio di 295 milioni di litri d’acqua negli ultimi 5 anni
Prosegue l’impegno green di Sanpellegrino. E con importanti risultati. Uno dei fronti sui quali il Gruppo è particolarmente attivo è la gestione responsabile e sostenibile dell’acqua. Campo nel quale sono stati messi in campo diversi progetti per preservare le sorgenti e i territori, ridurre il consumo di acqua nei processi produttivi e rigenerare i cicli idrologici nelle aree dove sono presenti i suoi stabilimenti. Un insieme di buone pratiche che negli ultimi 5 anni ha permesso di risparmiare 295 milioni di litri di risorsa.
Ma un altro importate traguardo è rappresentato dal conseguimento della certificazione Aws (Alliance for Water Stewardship) per lo stabilimento di Acqua Panna a Scarperia (Firenze). Un riconoscimento che premia l’impegno a seguire linee guida, riconosciute a livello internazionale, nella gestione sostenibile e condivisa delle risorse idriche locali. Riconoscimento che si aggiunge arriva dopo quello ottenuto due anni fa dal sito produttivo di Ruspino (leggi I nuovi, ambiziosi target green di Sanpellegrino), dove si imbottiglia l’acqua S.Pellegrino, e rappresenta un passo avanti verso il target di ottenere entro il 2025 la certificazione di tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo, compresi il sito di Levissima a Cepina Valdisotto (Sondrio) e quello di San Giorgio in Bosco (Padova).
Nuove iniziative dalla Lombardia alla Toscana
Ai progetti già messi in campo, si aggiungono poi le nuove iniziative, che partiranno a breve, in collaborazione con le comunità locali e le realtà presenti sul territorio dove sono presenti gli stabilimenti finalizzati a contribuire alla rigenerazione dei cicli idrologici di queste zone.
Così, in provincia di Bergamo, dove nasce l’acqua S.Pellegrino, in collaborazione con il Comune di San Pellegrino Terme e il gestore idrico Uniacque, verrà realizzato un sistema filtrante capace di trattare la torbidità delle acque captate che, in occasione di precipitazioni intense, rende le sorgenti di Nossana e Boione temporaneamente inutilizzabili per l’approvvigionamento idrico dell’area. Un’opera, che coinvolge un volume di acqua pari a 3,8 milioni di metri cubi, che eviterà di effettuare prelievi aggiuntivi di acqua di falda.
Sempre in Lombardia, per la precisione a Cepina Valdisotto, dove è presente il sito produttivo di Levissima, è in programma un intervento di recupero dei pendii boschivi danneggiati dalla tempesta Vaia che nel 2018 ha distrutto 140 ettari di foresta, esponendo il versante al rischio di dissesto idrogeologico. Anche in questo caso, il ripristino delle aree boschive permetterà di ridurre il ruscellamento delle acque, di aumentare la capacità di ricarica delle falde sotterranee e di adottare misure per contrastare l’infestazione da coleotteri, che hanno proliferato a causa della marcescenza degli alberi caduti. Queste iniziative, realizzate con il Comune di Valdisotto, il Consorzio forestale dell’Alta Valtellina e l’Università degli Studi di Milano, aiuteranno inoltre a proteggere la biodiversità della zona aumentando la capacità di assorbimento di CO2 del bosco.
Infine, un altro importante progetto sarà realizzato in Toscana, per la precisione nel territorio di Barberino del Mugello, dove nasce Acqua Panna. Qui per fare fronte alla storica scarsità di approvvigionamento che affligge le frazioni di Santa Lucia e Monte di Fò verrà collegata all’acquedotto pubblico la sorgente “Voltone”, di proprietà di Sanpellegrino ma ora non più utilizzata. Il Gruppo, che ha sviluppato il progetto insieme al gestore Publiacqua, si occuperà direttamente della realizzazione della condotta di collegamento e della sua manutenzione.