Avarcurdè?di Via Soardi?la strada degli antiquari?

11 febbraio – 26 marzo 2023

Rimini, Museo della Città Luigi Tonini, via Tonini 1

Mostra del dipinto di Cesare Filippi “La bottega dell’antiquario” con relativi studi e bozzetti

La mostra, che inaugura al Museo della Città sabato 11 febbraio alle ore 17, mette in mostra il grande dipinto (m.2×3) di Cesare Filippi, corredato di circa quaranta bozzetti, ritratti, schizzi preparatori che vanno dal 1980 al 1985. La mostra racconta per immagini un pezzo della storia della città puntando un faro su via Soardi che fu “la strada degli antiquari” dal 1967 fino al 2003 e vide la presenza di ben otto botteghe antiquarie.
L’estro creativo di Augusto Selvatici dà sostanza grafica spettacolare all’idea del libraio-editore Giovanni Luisè che nel catalogo (158 pagine stampato in 150 esemplari numerati) narra la nascita e la genesi delle attività antiquarie in quella stradina di 150 passi che fu paragonata a più rinomate strade degli antiquari in Italia (Napoli, Roma, Firenze). La mostra durerà fino al 26 marzo. 

Orario: 
da martedì a venerdì ore 10-13 e 16-19 sabato, domenica e festivi 10-19/chiuso lunedì non festivi

Ingresso: 
libero

Telefono: 
0541 793851

Avarcurdè?di Via Soardi?la strada degli antiquari?

11 febbraio – 26 marzo 2023

Rimini, Museo della Città Luigi Tonini, via Tonini 1

Mostra del dipinto di Cesare Filippi “La bottega dell’antiquario” con relativi studi e bozzetti

La mostra, che inaugura al Museo della Città sabato 11 febbraio alle ore 17, mette in mostra il grande dipinto (m.2×3) di Cesare Filippi, corredato di circa quaranta bozzetti, ritratti, schizzi preparatori che vanno dal 1980 al 1985. La mostra racconta per immagini un pezzo della storia della città puntando un faro su via Soardi che fu “la strada degli antiquari” dal 1967 fino al 2003 e vide la presenza di ben otto botteghe antiquarie.
L’estro creativo di Augusto Selvatici dà sostanza grafica spettacolare all’idea del libraio-editore Giovanni Luisè che nel catalogo (158 pagine stampato in 150 esemplari numerati) narra la nascita e la genesi delle attività antiquarie in quella stradina di 150 passi che fu paragonata a più rinomate strade degli antiquari in Italia (Napoli, Roma, Firenze). La mostra durerà fino al 26 marzo. 

Orario: 
da martedì a venerdì ore 10-13 e 16-19 sabato, domenica e festivi 10-19/chiuso lunedì non festivi

Ingresso: 
libero

Telefono: 
0541 793851

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11 febbraio – 26 marzo 2023

Rimini, Museo della Città Luigi Tonini, via Tonini 1

Mostra del dipinto di Cesare Filippi “La bottega dell’antiquario” con relativi studi e bozzetti

La mostra, che inaugura al Museo della Città sabato 11 febbraio alle ore 17, mette in mostra il grande dipinto (m.2×3) di Cesare Filippi, corredato di circa quaranta bozzetti, ritratti, schizzi preparatori che vanno dal 1980 al 1985. La mostra racconta per immagini un pezzo della storia della città puntando un faro su via Soardi che fu “la strada degli antiquari” dal 1967 fino al 2003 e vide la presenza di ben otto botteghe antiquarie.
L’estro creativo di Augusto Selvatici dà sostanza grafica spettacolare all’idea del libraio-editore Giovanni Luisè che nel catalogo (158 pagine stampato in 150 esemplari numerati) narra la nascita e la genesi delle attività antiquarie in quella stradina di 150 passi che fu paragonata a più rinomate strade degli antiquari in Italia (Napoli, Roma, Firenze). La mostra durerà fino al 26 marzo. 

Orario: 
da martedì a venerdì ore 10-13 e 16-19 sabato, domenica e festivi 10-19/chiuso lunedì non festivi

Ingresso: 
libero

Telefono: 
0541 793851

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11 febbraio – 26 marzo 2023

Rimini, Museo della Città Luigi Tonini, via Tonini 1

Mostra del dipinto di Cesare Filippi “La bottega dell’antiquario” con relativi studi e bozzetti

La mostra, che inaugura al Museo della Città sabato 11 febbraio alle ore 17, mette in mostra il grande dipinto (m.2×3) di Cesare Filippi, corredato di circa quaranta bozzetti, ritratti, schizzi preparatori che vanno dal 1980 al 1985. La mostra racconta per immagini un pezzo della storia della città puntando un faro su via Soardi che fu “la strada degli antiquari” dal 1967 fino al 2003 e vide la presenza di ben otto botteghe antiquarie.
L’estro creativo di Augusto Selvatici dà sostanza grafica spettacolare all’idea del libraio-editore Giovanni Luisè che nel catalogo (158 pagine stampato in 150 esemplari numerati) narra la nascita e la genesi delle attività antiquarie in quella stradina di 150 passi che fu paragonata a più rinomate strade degli antiquari in Italia (Napoli, Roma, Firenze). La mostra durerà fino al 26 marzo. 

Orario: 
da martedì a venerdì ore 10-13 e 16-19 sabato, domenica e festivi 10-19/chiuso lunedì non festivi

Ingresso: 
libero

Telefono: 
0541 793851

Bombay Sapphire Premier Cru, cura artigianale e rispetto del territorio
A Milano una cena evento dedicata a Bombay Sapphire Premier Cru, premium London Dry Gin caratterizzato dalle note fresche degli agrumi della Murcia. Protagonista Ivano Tonutti, Master of Botanicals, che ha condiviso racconti e visioni su un prodotto di alta qualità e rispettoso del territorio da cui provengono le sue materie prime

Un campione di qualità e sostenibilità. È l’identikit di Bombay Sapphire Premier Cru, London Dry Gin dal profilo aromatico caratterizzato dagli agrumi provenienti dalla Murcia spagnola (limoni Fino, mandarini e arance Navel), che è stato recentemente al centro dell’evento “La Murcia a Milano” presso Casa Gessi. A raccontarne identità e unicità era presente Ivano Tonutti, Master of Botanicals, lesperto italiano che da oltre ventanni sceglie e seleziona le dieci botaniche che compongono il bouquet del distillato madre nell’elegante bottiglia color zaffiro, brand di punta del gruppo Bacardi. «Molte delle botaniche che utilizziamo nella preparazione del gin – ha spiegato Tonutti – richiedono da parte dei nostri fornitori ancora un lavoro manuale, tramandato di generazione in generazione, e la sostenibilità non può essere intesa solo dal punto di vista, per noi ovviamente fondamentale, della qualità del prodotto o dellimpatto ambientale del processo produttivo, ma pure sotto laspetto economico e sociale. E la sostenibilità economico-sociale si raggiunge, mettendo a disposizione le risorse e la tecnologia necessaria a rendere il lavoro accettabile dal punto di vista umano e reddituale e costruendo relazioni personali con i nostri fornitori che vanno al di là del mero interesse commerciale». Emblematico il caso dei limoni Fino impiegati per la produzione di Premier Cru, raccolti, lavorati a mano e prodotti da un impresa locale della Murcia che è stata aiutata e supportata dal brand.



Una ostenibilità certificata

«Per le nostre botaniche abbiamo bisogno di una qualità costante per tutto l’anno – ha raccontato l’esperto – e proprio in Murcia siamo intervenuti ad aiutare l’azienda agricola di José Francisco, il nostro fornitore locale di agrumi più importante della regione, nel fare un salto di qualità e dare vita a una nuova società, denominata Lemon Fresh, più strutturata in modo da assicurare un futuro alle produzioni locali con un vantaggio reciproco per entrambi. Tutto ovviamente in un’ottica di sostenibilità: dal pagamento di un prezzo giusto alla gestione virtuosa degli scarti di lavorazione dei limoni e all’utilizzo di energia pulita. Quello delle relazioni con i nostri fornitori è un impegno che abbiamo molto a cuore in Bombay Sapphire perché abbiamo la necessità di assicurarci filiere che siamo durature nel tempo e come possiamo garantircele se un domani nessuno sarà più interessato a sbucciare manualmente i limoni come fanno i nostri fornitori spagnoli da sempre o non ci saranno più giovani che vorranno occuparsi della raccolta, anchessa manuale, delle radici di iris in Toscana o della coltivazione della cassia nel Vietnam?». L’obiettivo del brand è arrivare a un livello di sostenibilità a 360° che impatti su tutto l’universo Bombay Sapphire: dalla distilleria di Laverstoke in Inghilterra, che è già oggi un esempio di green economy che contribuisce alla salvaguardia del territorio, a tutte le botaniche e agli ingredienti utilizzati nel processo di distillazione. «E vogliamo arrivare – ha concluso Tonutti – non a una sostenibilità tout court, ma a una sostenibilità certificata da un ente terzo e indipendente». Nel corso della cena evento, il ruolo di protagonista è stato giocato ovviamente giocato da Premier Cru sia come ingrediente nelle ricette dei cocktail, create per l’occasione da Federico Volpe, Trade Ambassador di Bombay Sapphire, sia come ingrediente gastronomico nei piatti di accompagnamento ai drink studiati da Mimosa Milano. In tale contesto il London Dry gin premium di Bacardi ha rivelato un inedito profilo versatile e distintivo nell’accompagnarsi ai diversi piatti in menu: una qualità che potrebbe rivelarsi vincente in contesti d’alta ristorazione o per attivare altre iniziative di food pairing.

Immagini: MT Communication

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La Miscela al 30, l’amaro alle erbe che guarda alla mixology
L’amaro alle erbe della Premiata Officina Lugaresi reinterpreta la tradizione italiana in stile contemporaneo. Un prodotto dal profilo complesso da servire come classico dopo pasto, ma che ha molto da offrire anche in miscelazione. Un esempio? La ricetta di Marco Maria Dell’Accio

Negli ultimi anni gli amari hanno ampliato il loro “raggio d’azione”, conquistandosi uno spazio sempre più importante nella miscelazione, dove vengono utilizzati come base alcolica o come ingrediente aromatizzante dei cocktail. A questo mondo guarda anche Miscela al 30 della Premiata Officina Lugaresi, realtà di Cesena attiva nella produzione di spirit.

Miscela al 30 è un amaro alle erbe (alc 30% in vol) che si inserisce nella tradizione italiana, interpretandola però in stile contemporaneo e proponendosi oltre che, come classico dopo pasto, anche come ingrediente per i bartender. Una reinterpretazione della tradizione che l’amaro manifesta anche nel pack, costituito da una tanica di latta da 1l che, come lo stesso nome del prodotto, evoca i contenitori per l’olio per la preparazione delle miscele per i motorini.

Tra tradizione e modernità

La formula dalla quale nasce questo amaro contempla 14 botaniche, tutte naturali, tra le quali fava di cacao, genziana, china, pompelmo, aloe, cardamomo, luppolo, lavanda, erba cedrina e due varietà di ginepro, delle quali una è il ginepro ossicedro (ginepro rosso), che conferisce al prodotto una leggera nota affumicata che ne costituisce una delle caratteristiche del profilo. Le botaniche vengono lavorate artigianalmente in infusione in alcole e alcune anche distillate donando all’amaro grande raffinatezza.

Dal carattere moderno e giocato sull’equilibrio dolce-amaro, Miscela al 30 si caratterizza per la ricchezza e complessità di aromi, presentandosi al palato rotondo e robusto, con calde e corpose note alcoliche, di cacao e ginepro e delicati sentori affumicati, e chiudere con un finale dominato da note fresche e agrumate.

Un amaro da miscelare

Una complessità che se bene si presta al servizio liscio o con ghiaccio come classico dopo pasto, altrettanto bene si presta alla miscelazione, per la creazione di originali drink o per la rivisitazione di classici, per esempio sostituendo il vermouth in un Negroni o come parte aromatica in un Hanky Panky.

Una ulteriore testimonianza delle possibilità di sperimentazione offerte dal prodotto ai bartender arriva da Marco Maria Dell’Accio (nella foto in apertura), bar manager del Marè di Cesenatico, locale che ha aperto un suo gemello sul Naviglio Grande a Milano del quale sta curandone le carte e la crescita del nuovo team. La sua creazione si chiama L’ammazza caffè, con la quale, in perfetto stile del marchio, il bar manager ha voluto reinterpretare il momento del dopo pasto, dove gli amari, seguendo la tazzina di caffè, trovano la loro collocazione ideale.

Per farlo è partito dalla ricetta di uno dei cocktail più iconici degli anni Settanta, il White Russian, il drink amato dal “drugo”, lo sballato protagonista del film cult Il grande Lebowsky dei fratelli Cohen. Ne L’ammazza caffè la base alcolica è costituita da Miscela al 30, che quindi sostituisce la vodka con un prodotto dal profilo più ricco e complesso, che va a sposarsi con la nota calda donata dal liquore al caffè. Completa la ricetta una panna all’amaretto, che rinfresca e alleggerisce il tenore alcolico del cocktail e aggiunge un ulteriore elemento di golosità.

La ricetta

L’ammazza caffè di Marco Maria Dell’Accio


Ingredienti:
4c l Miscela al 30, 1,5 cl Liquore al caffè, 2 cl panna all’amaretto
Preparazione:
stir & strain
Bicchiere:
lowball by Luigi Bormioli

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Avarcurdè?di Via Soardi?la strada degli antiquari?

11 febbraio – 26 marzo 2023

Rimini, Museo della Città Luigi Tonini, via Tonini 1

Mostra del dipinto di Cesare Filippi “La bottega dell’antiquario” con relativi studi e bozzetti

La mostra, che inaugura al Museo della Città sabato 11 febbraio alle ore 17, mette in mostra il grande dipinto (m.2×3) di Cesare Filippi, corredato di circa quaranta bozzetti, ritratti, schizzi preparatori che vanno dal 1980 al 1985. La mostra racconta per immagini un pezzo della storia della città puntando un faro su via Soardi che fu “la strada degli antiquari” dal 1967 fino al 2003 e vide la presenza di ben otto botteghe antiquarie.
L’estro creativo di Augusto Selvatici dà sostanza grafica spettacolare all’idea del libraio-editore Giovanni Luisè che nel catalogo (158 pagine stampato in 150 esemplari numerati) narra la nascita e la genesi delle attività antiquarie in quella stradina di 150 passi che fu paragonata a più rinomate strade degli antiquari in Italia (Napoli, Roma, Firenze). La mostra durerà fino al 26 marzo. 

Orario: 
da martedì a venerdì ore 10-13 e 16-19 sabato, domenica e festivi 10-19/chiuso lunedì non festivi

Ingresso: 
libero

Telefono: 
0541 793851

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Mostra del dipinto di Cesare Filippi “La bottega dell’antiquario” con relativi studi e bozzetti

La mostra, che inaugura al Museo della Città sabato 11 febbraio alle ore 17, mette in mostra il grande dipinto (m.2×3) di Cesare Filippi, corredato di circa quaranta bozzetti, ritratti, schizzi preparatori che vanno dal 1980 al 1985. La mostra racconta per immagini un pezzo della storia della città puntando un faro su via Soardi che fu “la strada degli antiquari” dal 1967 fino al 2003 e vide la presenza di ben otto botteghe antiquarie.
L’estro creativo di Augusto Selvatici dà sostanza grafica spettacolare all’idea del libraio-editore Giovanni Luisè che nel catalogo (158 pagine stampato in 150 esemplari numerati) narra la nascita e la genesi delle attività antiquarie in quella stradina di 150 passi che fu paragonata a più rinomate strade degli antiquari in Italia (Napoli, Roma, Firenze). La mostra durerà fino al 26 marzo. 

Orario: 
da martedì a venerdì ore 10-13 e 16-19 sabato, domenica e festivi 10-19/chiuso lunedì non festivi

Ingresso: 
libero

Telefono: 
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11 febbraio – 26 marzo 2023

Rimini, Museo della Città Luigi Tonini, via Tonini 1

Mostra del dipinto di Cesare Filippi “La bottega dell’antiquario” con relativi studi e bozzetti

La mostra, che inaugura al Museo della Città sabato 11 febbraio alle ore 17, mette in mostra il grande dipinto (m.2×3) di Cesare Filippi, corredato di circa quaranta bozzetti, ritratti, schizzi preparatori che vanno dal 1980 al 1985. La mostra racconta per immagini un pezzo della storia della città puntando un faro su via Soardi che fu “la strada degli antiquari” dal 1967 fino al 2003 e vide la presenza di ben otto botteghe antiquarie.
L’estro creativo di Augusto Selvatici dà sostanza grafica spettacolare all’idea del libraio-editore Giovanni Luisè che nel catalogo (158 pagine stampato in 150 esemplari numerati) narra la nascita e la genesi delle attività antiquarie in quella stradina di 150 passi che fu paragonata a più rinomate strade degli antiquari in Italia (Napoli, Roma, Firenze). La mostra durerà fino al 26 marzo. 

Orario: 
da martedì a venerdì ore 10-13 e 16-19 sabato, domenica e festivi 10-19/chiuso lunedì non festivi

Ingresso: 
libero

Telefono: 
0541 793851

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11 febbraio – 26 marzo 2023

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Mostra del dipinto di Cesare Filippi “La bottega dell’antiquario” con relativi studi e bozzetti

La mostra, che inaugura al Museo della Città sabato 11 febbraio alle ore 17, mette in mostra il grande dipinto (m.2×3) di Cesare Filippi, corredato di circa quaranta bozzetti, ritratti, schizzi preparatori che vanno dal 1980 al 1985. La mostra racconta per immagini un pezzo della storia della città puntando un faro su via Soardi che fu “la strada degli antiquari” dal 1967 fino al 2003 e vide la presenza di ben otto botteghe antiquarie.
L’estro creativo di Augusto Selvatici dà sostanza grafica spettacolare all’idea del libraio-editore Giovanni Luisè che nel catalogo (158 pagine stampato in 150 esemplari numerati) narra la nascita e la genesi delle attività antiquarie in quella stradina di 150 passi che fu paragonata a più rinomate strade degli antiquari in Italia (Napoli, Roma, Firenze). La mostra durerà fino al 26 marzo. 

Orario: 
da martedì a venerdì ore 10-13 e 16-19 sabato, domenica e festivi 10-19/chiuso lunedì non festivi

Ingresso: 
libero

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