Continuano a volare le vendite del Gruppo, pari a quasi 2,7 miliardi lo scorso anno, con un balzo a valore del 24,2% nell’ultimo anno, grazie alle ottime performance dei suoi brand
Ottima annata il 2022 per Gruppo Campari. Nonostante il contesto sfidante, a causa dell’inflazione, le vendite hanno continuato a volare, con una crescita a doppia cifra, come raccontano i numeri della Relazione finanziaria relativa allo scorso anno.
Numeri che confermano l’ottimo andamento già registrato dall’informazione finanziaria sui primi 9 mesi del 2022 (leggi Gruppo Campari: le vendite volano anche nel terzo trimestre) e che hanno visto nel totale dell’anno le vendite salire a 2,7 miliardi di euro, in aumento del 24,2% a valore sul 2021, con utili per 330 milioni, anche questi cresciuti del 16,9%. Un’espansione della marginalità operativa che il Gruppo ha conseguito nonostante l’incertezza sui mercati e l’aumento dei prezzi dei materiali, ma che soprattutto ha visto una crescita organica salire al 39,9% rispetto ai livelli pre-pandemia (l’anno di riferimento in questo caso è il 2019).
Ottimi risultati che lasciano ben sperare anche per l’anno in corso. «In un 2022 sfidante abbiamo continuato a fare consistenti progressi nel perseguimento della nostra strategia di crescita a lungo termine, focalizzandoci sul continuo rafforzamento dei brand nonché sul potenziamento del portafoglio attraverso le acquisizioni – ha commentato in una nota Bob Kunze-Concewitz, chief executive officer di Gruppo Campari -. Guardando al 2023, rimaniamo fiduciosi sulla dinamica positiva del business nelle combinazioni chiave di brand e mercato grazie alla forza dei nostri marchi, con particolare riferimento agli aperitivi».
Ottime performance per Aperol e Campari, ma non solo
Guardando più nello specifico l’andamento dei brand, quelli a priorità globale (pari al 57% del totale) hanno registrato una crescita del 18,7%. Molto positivo l’andamento di Aperol le cui vendite sono cresciute del 28,2%, in tutti i mercati, con un notevole contributo di quelli principali, come Italia (+20,5%), Germania (+31,9%), Stati Uniti (+49,8%), Francia (+35,5%), Regno Unito (+20,9%), e Spagna (+84,6%). Volate anche le vendite di Campari, salite del 23,8%, trainate, soprattutto, da Italia (+26,4%), mercato principale del marchio, Stati Uniti, Brasile e Giamaica.
Molto positivo anche l’andamento di Wild Turkey +21,4%, grazie ai mercati Usa, sua principale piazza, coreano e australiano e all’Australia, così come delle sue espressioni Russell’s Reserve, cresciuta del 36,4% favorita dalla tendenza dei consumatori a rivolgersi a proposte premium. Buone nel complesso le performance di Grand Marnier che ha recuperato nel canale global travel retail e in Francia il calo nel suo maggiore mercato, gli Stati Uniti, impattato dalle limitazioni sull’approvvigionamento di vetro e sulla logistica. Giamaica, Regno Unito, Messico e Nuova Zelanda hanno tirato la volata alla crescita del portafoglio di rum giamaicani, +15,5%, mentre Skyy costituisce l’unico brand in controtendenza, -1,8%, principalmente a causa di Stati Uniti e Cina, mitigato solo in parte dagli altri mercati internazionali.
Espolòn continua correre negli Usa, Crodino in Italia
Numeri eccellenti anche per i brand a priorità regionale (pari al 25% del totale), che nel complesso hanno registrato una crescita del 18,7%. In particolare la crescita è stata sostenuta per Espolòn, +33,5%, con una decisa accelerata nel quarto trimestre (+37,3%), grazie al mercato degli Stati Uniti e delle altre piazze internazionali, tra le quali l’Australia. A doppia cifra anche il balzo delle vendite di Crodino, grazie alle ottime performance nel mercato principale, l’Italia, e nei mercati più recenti, e di The GlenGrant, grazie alla premiumisation del portafoglio. Ma una crescita a doppia cifra hanno registrato anche gli altri marchi che includono le specialty italiane, i vermouth e gli spumanti (Cinzano, Mondoro e Riccadonna) e Aperol Spritz ready-to-enjoy. Stabile Magnum Tonic fermato dalle continue difficoltà di approvvigionamento.
Bene anche i marchi locali
Crescita più limitata, ma comunque corposa, +5,7%, anche per i marchi a priorità locale (pari al 8% del totale). Buone le performance di Campari Soda, Wild Turkey ready-to-drink, Skyy ready-to-drink e Cabo Wabo, mentre X-Rated è risultato in lieve calo, nonostante la crescita a doppia cifra in Corea del Sud, in seguito ai deboli risultati in Cina a causa dei lockdown temporanei che si sono succeduti nel corso dell’anno.