Maestri di Emozioni, la serie di interviste esclusive by Vecchia Romagna
Tre la tre più pregiate riserve del brand scaldano i racconti di Marco Tardelli, Beppe Vessicchio e Iginio Massari nella miniserie realizzata dal brandy di Gruppo Montenegro

Conduce in un viaggio emozionante nella vita e nella carriera di tre personaggi d’eccezione Maestri di Emozioni, nuovo progetto fresco di lancio firmato Vecchia Romagna. Una miniserie in tre puntate condotte dal giornalista Federico Buffa nelle quali Iginio Massari, Marco Tardelli e Beppe Vessicchio raccontano il loro saper fare, i loro segreti e le loro passioni. Ad accompagnare i loro racconti tre tra le Riserve più pregiate del marchio di brandy di Gruppo Montenegro.

Curato in ogni fase da Armando Testa Content, unit di branded content dell’agenzia Armando Testa, con la direzione creativa di Jacopo Morini e Fabiano Pagliara e da CairoRCS Studio, unit di branded content di CairoRCS Media, il progetto, attraverso le storie dei tre personaggi, dà vita a un racconto che colpisce per la sua capacità di riflettere in pieno lo spirito del brand, capace di regalare intense emozione attraverso i sui distillati.

Andando un po’ più nel dettaglio, ma senza rovinarvi il piacere di seguire le interviste, disponibili su tutti i canali social Vecchia Romagna e che trovate anche di seguito nell’articolo, vi anticipiamo che Iginio Massari, artista puro dell’arte pasticcera, parla della perfezione che rende unica ogni sua creazione, accompagnato dall’intensità di Riserva Tre Botti, elegante blend di pregiati distillati invecchiati in tre botti differenti, dal gusto ricco e intenso (leggi Riserva Tre Botti, il nuovo brandy di Vecchia Romagna).

Marco Tardelli, stella della nazionale Campione del mondo del 1982, racconta invece le emozioni racchiuse in quell’urlo, dopo il gol realizzato nella finale del mondiale contro la Germania, passato alla storia, degustando Riserva 18, brabdu che nasce dalla miscela di distillati invecchiati 18 anni in preziose botti di Rovere e affinato in botti che hanno ospitato vino Amarone della Valpolicella (leggi Riserva 18, il nuovo brandy premium di Vecchia Romagna).

Infine, Beppe Vessicchio, tra i più amati direttori d’orchestra del Festival di Sanremo, spiega come la musica sia elemento caratterizzante dell’essere umano davanti a un bicchiere di Etichetta Nera, grande classico della distilleria dal gusto elegante e deciso.

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Lucio D’Orsi è il nuovo presidente di Ada Campania
Astro della miscelazione italiana e professionista dell’ospitalità a tutto tondo, D’Orsi è stato eletto a capo della sessione campana dell’Associazione dei direttori d’albergo

Lucio D’Orsi è il nuovo presidente di Ada Campania, la sessione regionale dell’Associazione dei direttori d’albergo d’Italia. D’Orsi, direttore del Majestic Palace Hotel di Sorrento, luxury hotel con cocktail bar Dry Martini by Javier de Las Muelas, del quale è bar manager, e ristorante stellato Don Geppi, succede nella carica a Giuseppe Bussetti, che ha ricoperto la carica negli ultimi otto anni.

Il neo presidente ha ottenuto un ampio suffragio di voti da parte degli iscritti che gli hanno affidato la guida dell’associazione campana per i prossimi 4 anni. Nel corso del suo mandato D’Orsi lavorerà per realizzare l’impegnativo programma che ha presentato e finalizzato a far evolvere e crescere ulteriormente Ada Campania.

L’elezione di D’Orsi al vertice di Ada Campania costituisce un altro tassello nella biografia di un personaggio che incarna alla perfezione l‘idea di professionista a tutto tondo dell’ospitalità.

Stella della miscelazione italiana, D’Orsi agli inizi della sua carriera ha lavorato all’estero, per poi tornate in Italia ricoprendo il ruolo di primo barman, seguito da quello di bar manager e poi di food & beverage manager della catena di Hotel Ihg, dopo aver ricoperto anche il ruolo di primo maître. Nel 2010 è approdato al Majestic Palace Hotel, dove ha aperto il Don Geppi al quale ha impresso il suo marchio attraverso una proposta di cocktail abbinati ai piatti. Nello stesso hotel ha inaugurato il primo Dry Martini by Javier de Las Muelas in Italia, per poi diventare general manager dell’intera struttura.

Con l’elezione è stato rinnovato l’intero vertice di Ada Campania. Affiancano D’Orsi nel nuovo direttivo Raffaele D’Emilio ex direttore Holiday Inn di Napoli, nel ruolo di vicepresidente, e Moira Messinese, direttrice del Grand Hotel Capodimonte di Napoli, in quello di tesoriere.

Il passaggio di consegne tra il neo presidente e quello uscente è avvenuto in occasione del tradizionale incontro per le festività natalizie di Ada Campania, svoltosi nell’incantevole scenario di Villa Damasco Luxury, a Pozzuoli.

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Hirpus, nasce il gin made in Irpinia
Creato dal bartender Franco Abbondandolo, il distillato premium dallo spirito irpino è realizzato con botaniche del territorio
gin

È nato Hirpus, il gin made in Irpinia, un distillato di qualità “premium” (alc 43% in vol) che racchiude storia, tradizioni e biodiversità della sua terra. Autore del nuovo distillato è Franco Abbondandolo, che ha selezionato sette erbe botaniche irpine per dare vita a una ricetta che si fonde con il territorio d’appartenenza, la provincia di Avellino, ma che ha la giusta ambizione di portarne nel mondo la sua “tipicità”. Un legame con il territorio che Hirpus manifesta già nell’etichetta, dove campeggia l’immagine di San Guglielmo da Vercelli, patrono d’Irpinia, ma anche l’acqua, elemento primario che caratterizza la provincia di Avellino, e il lupo, animale simbolo di questa terra.

Quella per il gin, e più in generale per i distillati inglesi, è una passione che Abbondandolo coltiva da tempo, sin dalla sua formazione nell’ambito della ristorazione e della somministrazione di bevande a Roma, e che si è ulteriormente rafforzata quando ha intrapreso il mestiere di barman, che svolge da oltre 15 anni. Una passione che lo ha portato a maturare l’idea di produrre una variante irpina del distillato, idea maturata dietro il bancone del Bar Roma nella rinomata frazione di Materdomini nel comune di Caposele (Avellino), locale che gestisce insieme alla fidanzata.

Prima di cimentarsi in questa avventura, Abbondandolo ha investito vacanze e tempo libero in trasferte in Piemonte, Trentino e Val d’Aosta per visitare diverse distillerie e carpire tecniche e segreti della produzione dei distillati. Ma non solo. Perché il barman ha studiato attentamente anche le diverse interpretazioni in chiave regionale del gin fiorite negli ultimi anni in Italia. Ognuna delle quali ha la sua ricetta, la sua miscela di erbe e la tecnica di produzione che permette di esaltarne al meglio le peculiarità: un bagaglio di esperienze che ha offerto al barman un ampio materiale dal quale trarre spunto.

Frutto di mesi e mesi di tentativi, sperimentazioni e verifiche, Hirpus si distingue innanzitutto per la selezione di erbe botaniche tipiche irpine, che nel territorio di Caposele si arricchiscono delle proprietà dell’acqua pura che sgorga dalle sorgenti del fiume Sele, il “parto della montagna” che caratterizza uno dei bacini idrografici più grandi del Mezzogiorno. «Dalla ricerca delle erbe che crescono spontaneamente in natura è nata la ricetta che ha dato vita a questo gin morbido, profumato, balsamico dalle note erbacee persistenti. Ho lavorato molto per costruire un prodotto dal gusto equilibrato e armonioso. Tutto è partito dalla selezione delle botaniche, inizialmente 14 poi condensate a 7» spiega il barman.

La prima botanica sulla quale si è concentrata l’attenzione è l’artemisia «per il colore verde che richiama la mia Irpinia, il liquore prodotto dai monaci dell’abbazia di Montevergine e la squadra di calcio dell’Avellino», continua. Ma anche maggiorana, gelsomino, semi di canapa, ginepro, radice di angelica, semi di coriandolo, pino mugo, rosmarino, menta, rosa biancospino, tarassaco e fiori d’acacia. «Si tratta di 14 erbe tipiche irpine che esprimono la biodiversità di un territorio caratterizzato dalla sedimentazione di una ricca rosa di minerali. Ho proceduto innanzitutto con la macerazione e l’infusione delle botaniche e ho sperimentato diversi metodi di distillazione – racconta Abbondandolo -. Dopo diverse ricerche in regione e fuori dai confini campani, ho trovato una distilleria a Bologna per la sua produzione, la Mosaico Spirits, tra le prime al mondo di gin on demand. È gestita da ragazzi e con loro ho trovato da subito una certa affinità. Qui al Sud non esistono realtà che ti accompagnino in questo percorso in maniera attenta e rigorosa».

Il primo lotto di Hirpus ad arrivare sul mercato, 700 bottiglie, ha riscosso notevole successo sia presso curiosi sia appassionati. «La mia ambizione è di legare il prodotto al territorio per creare valore aggiunto al luogo dove ho scelto di vivere – conclude il barman -. L’ambizione è che il prodotto si affermi anche fuori dai confini regionali e che possa far conoscere il valore di un territorio straordinario, l’Irpinia, ricca di eccellenze. Alcune ho cercato di racchiuderle in questo gin».

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