Nuovo contributo a fondo perduto per i locali: le istanze entro il 6 dicembre
Sono state definite modalità e termini per beneficiare del nuovo contributo a fondo perduto destinato a ristoranti, bar e catering. Ecco come richiederlo

Tempi stretti per accedere al nuovo contributo a fondo perduto a favore di ristorazione e bar in difficoltà. L’istanza telematica deve essere trasmessa entro il prossimo 6 dicembre 2022, anche a mezzo intermediario; all’invio verrà rilasciata una prima ricevuta e poi una seconda ricevuta all’atto dell’effettivo riconoscimento del contributo, che sarà erogato sul conto corrente con l’Iban indicato in istanza.

Il contributo non concorre alla formazione del reddito e del valore della produzione ai fini Irap e non rileva ai fini della determinazione dell’eventuale pro rata di deducibilità degli interessi passivi e delle spese generali.

A chi spetta

Per accedere al contributo a fondo perduto i beneficiari devono:

Svolgere attività prevalente con codice Ateco 2007: 56.10 (Ristoranti e ristorazione mobile), 21 (fornitura di pasti prepreparati, catering), 56.30 (bar e simili senza cucina), 96.09.05 (organizzazione di feste o cerimonie) o 93.11.20 (piscine).
Aver subito una riduzione dell’ammontare dei ricavi del periodo di imposta 2021 di almeno il 40% rispetto all’ammontare dei ricavi del periodo di imposta 2019;

Per coloro che hanno aperto partita Iva nel 2020 senza prosecuzione di attività (eredità, acquisto di azienda), la riduzione dei ricavi deve essere verificata confrontando l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dei mesi dell’anno 2021 con l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020, considerando i mesi successivi a quello di apertura della partita Iva.

Per imprese con esercizio non coincidente con anno solare, i ricavi 2019 sono quelli dell’esercizio che termina fino al 30 dicembre 2019 con riferimento ai ricavi dell’esercizio che termina fino al 30 dicembre 2021.

Risultare regolarmente iscritti e attivi nel Registro delle imprese con sede legale o operativa sul territorio italiano.
Non essere in liquidazione volontaria o sottoposti a procedure concorsuali o impresa già in difficoltà al 31 dicembre 2019 (con alcune eccezioni per le micro e piccole imprese sottoposte a procedure concorsuali o in fase di salvataggio o ristrutturazione).
Non essere destinatari di sanzioni interdittive o di situazioni ostative.

Com’è calcolato

Il contributo a fondo perduto è calcolato così:

70% degli importi stanziati, a tutti i richiedenti;
20% in egual misura tra tutti i richiedenti con ricavi (determinati secondo le regole fiscali) del 2019 superiore a 400.000 euro;
10% in egual misura tra tutti i richiedenti con ricavi (regole fiscali) del 2019 superiore a 1.000.000 di euro.

Le imprese con ammontare più alto di ricavi ricevono quindi un contributo proporzionalmente più elevato.

Nel caso di contributo superiore a 150.000 euro andrà presentata, via Pec, dichiarazione antimafia sostitutiva di atto di notorietà.

Alla presentazione della domanda non si può sapere con precisione l’importo che sarà riconosciuto perché dipende dal numero di richiedenti rispetto ai 40 milioni di euro stanziati.

Attenzione all’autocertificazione

Attenzione deve essere rivolta all’autocertificazione rilasciata in sede di istanza perché il contributo beneficio spetta nei limiti della normativa “de minimis” e non nei più ampi limiti previsti dal Temporary Framework. Nell’autocertificazione deve essere indicato l’ammontare complessivo di tutti gli aiuti di Stato ricevuti in regime “de minimis”, registrati nel Registro nazionale aiuti (Rna) nel triennio 2022-2024 ricordando che un aiuto “de minimis” si intende come concesso nell’esercizio finanziario successivo a quello di presentazione della dichiarazione fiscale nella quale ne viene indicato il riconoscimento, quindi, nel nostro caso, il contributo sarà inserito in Redditi 2023 (per 2022) e l’iscrizione avverrà nel 2024.

Il massimale complessivo del triennio è pari, per il nostro settore, a 200.000 euro. Il conteggio è complicato e bisogna tener presente che eventuali inesattezze o falsità possono aver conseguenze anche penali.

Nel caso che la richiesta sia presentata tramite un intermediario, allo stesso andrà consegnato il modulo compilato, datato e firmato con allegata una copia del documento di identità del titolare o del rappresentane legale in caso di società.

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Twinings arricchisce la linea di tisane benessere con Tonicità
Con la nuova arrivata la gamma di tisane funzionali che abbinano gusto e proprietà benefiche e dedicata alla clientela attenta all’aspetto sale a quattro referenze

Si arricchisce di una nuova referenza la linea Benessere di Twinings, la gamma di tisane a base di ingredienti naturali accuratamente selezionati e vitamine o minerali con proprietà benefiche per l’organismo. La novità è Twinings Benessere Tonicità, un infuso aromatizzato ai frutti di bosco con radice di echinacea, sambuco e vitamina D, ingrediente quest’ultimo che contribuisce al mantenimento della normale funzione muscolare e ossea.

Oltre che per l’aspetto funzionale di aiutare a mantenere e mantenere muscoli e ossa sani, la nuova tisana, naturalmente priva di caffeina, si caratterizza anche per il suo aroma fragrante e il sapore accattivante. Sapore che nasce dalla combinazione del gusto fresco dei frutti di bosco con la delicatezza della radice di echinacea, che ha anche proprietà immustimolanti, e la dolcezza del sambuco.

Ideale per qualsiasi momento della giornata, la tisana Tonicità è da servire calda, senza aggiunta di latte o limone, addolcendola se il cliente lo desidera con zucchero o miele.

In confezione senza involucro di plastica, per un minore impatto ambientale, da 18 bustine da 2 g l’una, la nuova referenza va ampliare la gamma lanciata dallo storico marchio inglese di tè lo scorso anno e dedicata ai consumatori che anche al bar sono particolarmente attenti all’aspetto salutare dei prodotti che acquistano e consumano (leggi A tutto benessere la nuova linea di tisane di Twinings). Gamma che già comprende le referenze Benessere Difesa, Benessere Energia e Benessere Antiossidante, ognuna contraddistinta da una specifica proprietà funzionale.

 

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Vantguard Cup Italy verso la finale con più di 1.000 drink venduti
La prima edizione della Vantguard Cup Italy arriva alle fasi conclusive: semifinali il 24 novembre e il 1° dicembre, finale l’11 dicembre a Milano

Dieci incontri in sette diverse città hanno visto sfidarsi i 16 locali – provenienti da 6 regioni diverse – che hanno accettato di mettersi in gioco. La prima edizione della Vantguard Cup Italy entra nella fase semifinale della competizione. Nella parte alta del tabellone Cinquanta Spirito Italiano di Pagani sfiderà in semifinale Freestyle cocktail bar di Scandiano. Nella parte bassa, invece, Jeffer di Pisa sfiderà il Moebius di Milano.

Le due semifinali sono previste domani 24 novembre – presso Freni e Frizioni Draft (Roma) – e il 1° dicembre presso The Doping Bar (Milano).

Dinamica e numeri di una sfida sempre più appassionante

Ogni locale propone 3 cocktail con 3 diverse referenze del gruppo. Per ogni fase di gara è previsto un sistema di votazione tramite consumazione: vince il locale più apprezzato che ha venduto più cocktail, il tutto supervisionato da un arbitro Vantguard. Fino a oggi i protagonisti della gara (che è stata impostata su modello calcistico, con ottavi, quarti, semifinali e finale) hanno “shakerato” ben 1.200 minuti di servizio e venduto più di 1.000 cocktail. I concorrenti si sono scatenati con show e gadget per attrarre l’attenzione dei clienti e poter essere votati con l’acquisto di un cocktail. In qualche caso, nei locali che hanno ospitato le sfide, si sono presentati autobus di supporter venuti a tifare e dare man forte al loro sfidante beniamino. Tra i cocktail preferiti dal pubblico spiccano quelli a base tequila con diversi tipi di soda, infatti tra i prodotti premium Vanguard quello preferito dai concorrenti è stato Tequila Curado.

Curado: tre distillati nel rispetto della tradizione messicana

Una collezione di tequila innovativi nati nel rispetto della cultura e tradizione messicana. Tre tipologie di agave cotte secondo la tecnica della regione di provenienza che si esprimono in tre distillati: Tequila Curado Cupreata, dalla buona acidità e note di pepe bianco; Tequila Curado Espadin, dal palato delicatamente affumicato con sentori di agrumi; Tequila Curado Blue Agave, dalle note floreali e leggermente dolci. Distillati ottimi per una degustazione in purezza come per il mondo della mixology.

Aperto anche il voto online

Intanto resta aperta la competizione parallela: il pubblico può votare online il locale preferito che poi avrà uno speciale riconoscimento al termine della gara. In questa particolare classifica sono ancora in gara tutti i 16 locali che hanno avuto accesso alla Cup: Argot Prati (Roma), Bob (Milano), Cinquanta Spirito Italiano (Salerno), Floreal (Firenze), Freccia Bar (Modena), Freni & Frizioni (Roma), Freestyle Cocktail Bar (Reggio Emilia), Jeffer (Pisa), La Fesseria (Napoli), Laurus (Lecce), Moebius (Milano), Nik’s & Co. (Milano), Noh Samba (Bari), SeBon (Andria), The Court (Roma) e The Doping Bar (Milano). In testa, al momento, il Noh Samba di Bari con 952 voti.

Sanctuary Milano ospiterà la finale l’11 dicembre 

Confermata, intanto, la sede della finale della competizione: è prevista l’11 dicembre 2022 presso Sanctuary Milan.

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Cinema Fulgor: Colazione e film

domenica 13, 27 novembre; 11, 18 dicembre 2022

Cinema Fulgor, Corso d’Augusto 162 – Rimini centro storico

Programmazione cinematografica nello storico cinema di Fellini

La domenica mattina tornano “Colazione e film”: i grandi classici accompagnati dalla colazione offerta dal cinema nell’elegante foyer del Fulgor.
Sono proposti, all’interno delle due sale, due diverse pellicole la cui proiezione segue alla colazione.
I prossimi appuntamenti: 

domenica 13 novembre
Requiem for a dream (2000) di Darren Aronofsky
Johnny Guitar (1954) di Nicholas Ray

domenica 27 novembre
Hollywood Party (1968) di Blake Edwards
Quelle due (1962) di William Wyler

domenica 11 dicembre
Il Laureato (1967) di Mike Nichols
Carol di Todd Haynes (2015)

domenica 18 dicembre
Arsenico e vecchi merletti (1944) di Frank Capra
Piramide di paura (1985) di Berry Levinson

Orario: 
colazione alle ore 10; proiezione alle ore 10.30

Ingresso: 
a pagamento

Telefono: 
0541 709545

Arte pubblica Ritratti sociali

da venerdì 11 a mercoledì 30 novembre 2022

Ex Cinema Astoria e Sottopasso Arco d’Augusto – Rimini

Mostra diffusa a cura di Sonia Fabbrocino ed Ecomuseo – 2° edizione

Ecomuseo Rimini Aps, ha promosso la 2^ edizione di una Open Call rivolta a giovani artisti e artiste under 35, della Regione Emilia Romagna, per produrre in contesti urbani opere di Arte visiva sul tema dei Ritratti sociali.
Il progetto, ideato e curato da Sonia Fabbrocino, intende portare nella Città di Rimini la cultura artistica giovanile mettendo in collegamento Arte, Comunità e Patrimonio. 
Due esposizioni nel territorio dell’Ausa, tra loro correlate: una con inaugurazione l’11 Novembre 2022 ore 17:30, presso l’ex Cinema Astoria, Viale Euterpe n.15 Rimini, visitabile sino al 30 Novembre 2022. L’altra, un’installazione urbana nel Sottopasso davanti l’Arco d’Augusto (Parco A. Cervi), con l’affissione di manifesti/poster art, ad integrazione dei ritratti della prima edizione (11 novembre).
L’esposizione presenta 12 opere figurative realizzate con linguaggi differenti: disegno, pittura, illustrazione, pittura digitale tecniche di disegno e fotografia. I ritratti realizzati, diventano un bene comune, culturalmente e socialmente riconosciuto, in cui il rapporto tra Opera/Spazio/Fruitore è fondamentale e dove il dialogo rimane aperto, mediato e compresente.

Orario: 
vedi programma

Telefono: 
340 3579828

Una piattaforma unica per tutti i prodotti: Quisto punta a semplificare gli acquisti di bar e ristoranti
Al via una nuova piattaforma che punta a semplificare la vita di gestori di locali e distributori. Permettendo ai primi di concentrare e velocizzare gli acquisti, ai secondi di trovare nuovi clienti e fidelizzare i vecchi

Semplificare, velocizzare, razionalizzare: sono le tre promesse ai gestori di locali sulla cui base è nato Quisto, nuovo portale per la gestione degli acquisti nel comparto horeca lanciato da Stefano Raffaglio, una lunga esperienza alle spalle al vertice di Dolcitalia, insieme a Pietro Bini Smaghi, con il supporto dello startupper Enrico Panadian.

«L’obiettivo – spiega Raffaglio – è realizzare una piattaforma dove il titolare del bar possa trovare tutto quello che occorre per la sua attività, a partire naturalmente da food&beverage. Siamo partiti da mondo dolce e beverage, ma ci stiamo progressivamente ampliando anche al food e ai servizi. Abbiamo concluso la fase di test, con 1.300 ordini e 350 clienti che acquistano sulla piattaforma, e siamo pronti a uscire allo scoperto, sicuri di offrire un servizio collaudato, affidabile, veloce».

Una lista ragionata, da comprare quando ti pare

Quali sono i vantaggi per un gestore? «Avere la possibilità di acquistare tutto quel che gli occorre, scegliendo i fornitori. Ma soprattutto facendo gli acquisti nel momento che più desiderano, visto che la piattaforma è aperta 24 ore su 24. Un valore importante, come ha dimostrato questa fase di test: il 30% degli ordini sono infatti arrivati tra le 19 e le 7 del mattino e nel weekend. E il carrello è ruotato in media del 10% più velocemente, con un importo medio cresciuto del 35%. Il motivo? Hanno più tempo per comporre la lista, non lo fanno di fretta mentre fanno altre cose. E avendo a disposizione una gamma di prodotti più ampia rispetto all’offerta di un singolo grossista, possono completare i propri acquisti con una sola operazione. In più, sono costantemente aggiornati via WhatsApp delle promozioni in corso, sia da parte di altri distributori, sia dell’industria».

Un “salto nel futuro” rispetto a un presente fatto perlopiù di post-it o foglietti scritti a penna, messaggi vocali, e-mail e scambi frettolosi con gli agenti tra un caffè da fare e un cliente da servire.

La convenienza per i grossisti

Un pericoloso concorrente per i grossisti? «In realtà, siamo degli ottimi alleati – spiega Raffaglio -: il grossista, infatti, è il venditore sulla piattaforma. Il nostro obiettivo non è disintermediare, ma facilitare il lavoro dei grossisti, migliorando l’interazione con i loro clienti e dando loro l’opportunità di fare sviluppo. Il meccanismo è semplice: ai grossisti che aderiscono alla piattaforma, se caricano i loro clienti garantiamo loro l’esclusiva su tutte le merceologie che trattano e riduciamo le commissioni. Questo significa che un cliente portato dal distributore X vedrà solo il catalogo e le offerte promozionali di quel distributore, mentre avrà accesso alle altre offerte e alle promozioni di tutti i distributori presenti in piattaforma per le merceologie che il distributore X non tratta. Per il grossista, l’adesione è a costo zero, visto che guadagniamo in percentuale sul transato. Così potrà sgravare gli agenti dei compiti di routine, acquisire nuovi clienti e – grazie alle liste di prospect fornite da Quisto – dedicarsi con maggior attenzione allo sviluppo commerciale».

Un piano ambizioso di sviluppo

Quisto punta a espandere il proprio raggio d’azione ampliando la gamma di prodotti e di distributori offerti – il food è il primo obiettivo – e il numero di Paesi dove opera: partito da Italia, punta a estendersi progressivamente in tutta Europa, a partire da Spagna e Regno Unito».

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Iei Connect, a Milano i protagonisti dell’espresso italiano
Appuntamento il 30 novembre e 1 dicembre a Saporè in piazza Duomo per una due giorni tra campioni baristi e futuro del settore.

Si svolge il 30 novembre e 1 dicembre a Milano presso Saporè in piazza Duomo Iei Connect 2022, una due giorni che comprende la gara baristi Espresso Italiano Champion, le nuove certificazioni Premium e il futuro visto dai giovani di Iei Next.

L’Espresso Italiano Champion torna dopo due anni di stop: l’ultima edizione si è svolta a Host nel 2019 e ha visto vincitore Stefano Cevenini. Semplice e impegnativa nella sua formulazione, la gara si basa sulla capacità di preparare quattro espressi e quattro cappuccini perfetti utilizzando due apparecchiature Dalla Corte: una macchina espresso Evo2 e un macinacaffè DC One, che ogni concorrente troverà non regolato: per trovare la giusta granulometria e realizzare le preparazioni ha a sua disposizione un tempo limite di 11 minuti.

IEI Connect 2022 è anche l’occasione per presentare in pubblico le due nuove certificazioni Premium, a cui hanno aderito già alcune aziende che affronteranno il percorso di validazione dei propri prodotti a dicembre. IEI Premium nasce come naturale espansione della certificazione dell’espresso italiano, con l’obiettivo di valorizzare prodotti, miscele e attrezzature con performance superiori e validate tramite analisi sensoriale, prove chimiche e prove tecniche.

«All’Istituto Espresso Italiano aderiscono oggi 37 aziende che rappresentano quasi completamente la filiera del settore, immaginiamo che IEI Connect 2022 possa essere l’occasione di connessione tra loro», ha osservato Luigi Morello, presidente.

Nell’ambito della manifestazione è in programma anche il primo talk pubblico tra alcuni dei rappresentanti di Iei Next, il gruppo che riunisce i professionisti under-30 delle aziende che aderiscono all’Associazione, nato con l’idea di supportarla nel coltivare una visione dinamica del futuro. Un’occasione per cogliere l’idea di prodotto e di mercato che coltivano questi giovani professionisti, che si trovano ad affrontare una situazione in veloce evoluzione, con diverse criticità rispetto al passato.

La macchina espresso Studio e il macinatore Max di Dalla Corte sono infine a disposizione nelle due giornate per estrarre le miscele certificate: un’occasione per sottolineare la pluralità degli stili della “tazzina” lungo lo stivale, un concetto che Iei evidenzia sia in Italia sia all’estero in quanto segno della creatività del nostro Paese e strumento importante per avere la massima flessibilità su ogni mercato.

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The Dalmore firma una collection luxury che omaggia il legame tra whisky e design
The Dalmore e il museo V&A di Dundee uniscono le loro forze per creare la serie Luminary: una collezione di single malt rari e in edizione limitata creati da personalità dal mondo del whisky e dell’architettura. Le prime bottiglie presentate a Milano in un evento alla Rinascente

Chi ne sa, anche poco, di whisky conosce The Dalmore, distilleria delle Highland che vanta 180 anni di storia di proprietà White & Mackay Ltd (Gruppo Emperador) famosa non solo per la qualità e l’esclusività dei suoi malti, ma anche per il simbolo del cervo reale a 12 punte che decora le bottiglie. Recentemente, il brand, distribuito in Italia da Fine Spirits, ha presentato una nuova collection che farà la felicità di appassionati, collezionisti e, ovviamente, di gestori di locali che vogliono distinguersi con una proposta whisky che va ben oltre lo standard. Si tratta di The Luminary Series, una collezione di single malt in edizione limitata, presentati da talenti del mondo del whisky e del design architettonico, curata in collaborazione con il V&A Dundee, il museo scozzese del design.

 

A partire dal 2022, la serie vedrà l’uscita di tre edizioni, ciascuna composta da due whisky Luminary: The Rare e The Collectible. Il capitolo inaugurale della serie, il Luminary No.1 – Rare, 2022 Edition (40,8%, uncoloured, unchill filtered) è già disponibile ed è frutto della collaborazione tra il famoso architetto internazionale Kengo Kuma e Richard Paterson, master distiller di Dalmore. The Rare, di cui sono state create solo tre bottiglie (una è stata battuta all’asta raccogliendo 110mila euro che sono stati donati in beneficenza), è contenuto in una scultura  disegnata da Kuma, composta da 48 pezzi realizzati a mano in rovere giapponese, rovere scozzese e acciaio. Il whisky è stato selezionato da Paterson dopo 46 anni di invecchiamento in botti ex Sherry, ex Tawny Port ed ex Bourbon, a cui si è aggiunta una seconda maturazione di due anni in botti di rovere scozzese e di rovere giapponese. Decisamente più abbordabile, la versione Collectible del Luminary No. 1, 2022 Edition (46,8%, uncoloured, unchill filtered). Si tratta di un single malt invecchiato 15 anni creato da Gregg Glass, master whisky maker di Dalmore, e Maurizio Mucciola, architetto discepolo di Kuma, che ha disegnato il cofanetto in legno che custodisce il prezioso malto. In particolare, The Collectible è frutto di un lavoro di ricerca di Glass sull’influenza che i diversi tipi di rovere possono esercitare sulla maturazione del distillato. The Collectible inizia, infatti, il suo viaggio in botti di rovere bianco americano e termina in botti di vino Amarone e in botti realizzate appositamente per questa edizione limitata, composte da rovere Tay scozzese, rovere Mizunara giapponese e rovere bianco americano. Il whisky (prezzo al pubblico: 330 euro) è stato presentato recentemente a Milano, nella cornice del ristorante Maio (location gourmet al settimo piano della Rinascente), alla presenza di un qualificato gruppo di giornalisti, di gestori di locali e di Chiara Beretta, brand ambassador di Fine Spirits.

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Barawards, i protagonisti: Patrick Pistolesi del Drink Kong di Roma
Intervista al fondatore del locale romano vincitore a Barawards 2021 del Premio Ice Cube Bar Team dell’anno: «Ricevere un premio come i Barawards è un riconoscimento che sa di rivalsa. Ma troppi bartender vivono solo per i riconoscimenti, perdendo di vista quello che è l’essenza di un bar: l’ospitalità»

Tra i volti più noti della miscelazione italiana e mondiale, Patrick Pistolesi è alla guida del Drink Kong di Roma, aperto nel 2018 e immediatamente balzato all’attenzione internazionale. Agli ultimi World’s 50 Best Bars si è classificato alla 16esima posizione, ed è stato premiato ai Barawards 2021 come Bar Team dell’anno. Una vittoria di gruppo, che va a cementare l’importanza di una squadra solida per il successo di un’insegna. L’elemento essenziale è l’affiatamento: «Come a bordo di una nave, ognuno deve avere il suo ruolo e ogni momento deve essere rispettato, che sia di svago prima del servizio, di concentrazione durante le preparazioni, o nel pieno della tempesta, durante una sera particolarmente intensa. E poi è fondamentale una gerarchia: serve un capitano che guidi con la propria visione e esperienza, un senior bartender maturo che sappia gestire le energie e l’esuberanza del junior e del barback».

La centralità del lavoro di squadra, e in generale la professionalità al bar, sono temi sempre più discussi oggi: non era certo così qualche tempo fa. «Quando ho iniziato ovviamente non esisteva Internet, o comunque non era facile informarsi. Esistevano le regole della casa, ogni bar aveva le proprie. Adesso è possibile avere un quadro completo, con migliaia di fonti: quindi un giovane può rendersi conto che il bar può diventare una carriera, una professione. E in un momento così difficile dal punto di vista di risorse umane, è cruciale spronare i bartender e far loro capire che ci sono delle possibilità. Sia chiaro che i sacrifici non si discutono, non vanno perse di vista le tappe del viaggio, che includono ritmi di lavoro inusuali, poco riposo. Bisognerebbe riportare le nuove generazioni a innamorarsi di questo lavoro».

Buona parte delle difficoltà nel reperire personale qualificato e dedito, Pistolesi lo imputa alle magagne logistiche e burocratiche che per troppo tempo hanno colpito il settore. «Lavoro al bar da ventuno anni ormai, e ho testimoniato abitudini ben poco sane, dal punto di vista economico e gestionale, che i miei colleghi e io abbiamo pagato sulla nostra pelle. Pagamenti in nero, nessuna tutela per i lavoratori; un dramma. Quando ho aperto Drink Kong ho spinto subito per proporre contratti in regola e stabilità, perché il bartender sia riconosciuto fisicamente e fiscalmente. Si vedono cose positive, insieme ad altre pratiche già piuttosto comuni all’estero: supporto psicologico per i bartender, programmi di integrità fisica come la palestra, e soprattutto educazione e consapevolezza sul consumo di alcolici. Siamo a contatto con distillati e liquori ogni secondo, non è difficile cadere nell’eccesso». Inoltre, più spazio per altri sbocchi professionali: «La dimensione del bar si è diversificata: un bartender adesso ha più possibilità, che si tratti di lavorare al bancone o intraprendere una strada come consulente, in azienda o simili».

In patria o a livello internazionale, i premi per Patrick e il Drink Kong sono ormai in fila ordinata: «Ricevere un premio come i Barawards è un riconoscimento che sa di rivalsa, dopo anni di poca considerazione che il lavoro di bartender ha dovuto soffrire. Ma non deve essere un’arma a doppio taglio: troppi bartender vivono solo per quello, perdendo di vista quello che è l’essenza di un bar, l’ospitalità. Noi puntiamo prima di tutto alla solidità del locale e al benessere degli ospiti. Un premio non deve togliere il fuoco, la passione per il nostro lavoro».

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