A Matteo Lunelli il premio Imprenditore dell’anno di Ey
L’ad di Gruppo Lunelli e presidente di Ferrari Trento premiato con il prestigioso riconoscimento assegnato agli imprenditori che hanno contribuito alla crescita economica, ambientale e sociale del Paese

È andato a Matteo Lunelli, amministratore delegato del Gruppo Lunelli e presidente e amministratore delegato di Ferrari Trento, il Premio EY L’Imprenditore dell’anno 2022, il prestigioso riconoscimento riservato agli imprenditori che hanno contribuito in modo significativo alla crescita economica, ambientale e sociale del Paese.

Ad assegnare il premio, quest’anno alla sua venticinquesima edizione, una giuria indipendente da Ey, tra le maggiori realtà di consulenza e revisione contabile al mondo, composta da noti esponenti del mondo delle istituzioni, dell’economia e dell’imprenditoria. Giuria che ha scelto Lunelli «per l’impegno nel portare l’eccellenza italiana in tutto il mondo, affrontando il percorso di crescita di un’impresa familiare e radicata nel territorio, con coraggio e costante impegno nella ricerca della qualità e della cura per il dettaglio, valorizzando al meglio i talenti, tra tradizione, innovazione e sostenibilità», si legge nella motivazione.

Alla guida di un polo di eccellenza del beverage italiano

Un Gruppo, quello guidato dal manager quarantottenne, che si è posto l’ambizioso obiettivo di dare vita a un polo di eccellenza del beverage di alta gamma italiano e che già contempla realtà di grande prestigio al suo interno. Oltre le cantine Ferrari, ne fanno parte grappa Segnana, l’acqua minerale Surgiva, le Tenute Lunelli, che producono vini fermi, ai quali più di recente si sono aggiunti Bisol1542, marchio di prestigio del Prosecco Superiore di Valdobbiadene, e Tassoni, della quale è presidente, famosa per l’iconica cedrata, acqyisita la primavera dello scorso anno (leggi Cedral Tassoni entra a far parte del Gruppo Lunelli).

Un progetto al quale l’imprenditore ha dato un’importante svolta, contribuendo ad ampliare il Gruppo, che nell’ultimo decennio ha più che raddoppiato il suo fatturato, e ad accrescere i risultati e il prestigio di tutti i marchi, spingendo forte su internazionalizzazione, managerializzazione e sostenibilità.

Un percorso quello di Matteo Lunelli nel gruppo di famiglia cominciato nel 2003, dopo un’esperienza internazionale di 5 anni nella banca d’affari americana Goldman Sachs, subito dopo la laurea in Economia all’Università Bocconi di Milano. Nel 2011 ne diventa presidente e, in seguito, amministratore delegato di Ferrari, oltre ad assumere altre cariche all’interno delle società del Gruppo. Forte sostenitore del made in Italy, dal 2020 è anche presidente di Altagamma, fondazione che riunisce le imprese dell’alta industria culturale e creativa italiana di sette settori, moda, design, gioielleria, alimentare, ospitalità, motori e nautica, con l’obiettivo di creare sinergie tra i grandi marchi per favorire la crescita e la competitività della nostra industria e contribuire allo sviluppo del Paese.

«Sono onorato di ricevere questo premio che rappresenta prima di tutto un riconoscimento della passione, della dedizione e del talento di tutte le donne e gli uomini del Gruppo Lunelli. È il frutto di una storia di 120 anni costellati di successi per l’azienda e, per il sottoscritto, di 20 anni di lavoro molto intensi e impegnativi, ma anche bellissimi e ricchi di soddisfazioni – ha commentato Matteo Lunelli –. Il nostro Gruppo vuole essere ambasciatore dello stile di vita italiano nel mondo e il suo successo è legato proprio alla fedeltà ad alcuni valori: la ricerca dell’eccellenza in ogni dettaglio, il forte legame con il territorio e una visione d’impresa che opera in armonia con l’ambiente, in sintonia con il territorio e mettendo le persone al centro».

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Pioggia di premi internazionali per Engine
Un successo su tutta la linea per il gin artigianale e bio delle Langhe che ha conquistato sei riconoscimenti in quattro prestigiose competizioni internazionali. Premiata non solo l’alta qualità del prodotto, ma anche il design e l’innovazione

Pioggia di premi per Engine. Il gin artigianale, 100% biologico e 100% italiano, nato nelle Langhe ha trionfato ai Sip Awards, tra le più importanti competizioni internazionali dedicate agli spirit, conquistando ber tre riconoscimenti. Ma non solo, perché a rendere il bottino ancora più ricco ci sono anche i premi che il gin si è aggiudicato in altri tre prestigiosi concorso internazionali di settore: l’International Spirits Challenge, la London Spirits competition e la San Francisco World Spirits Competition.

Cominciamo dai Sip Awards, competizione dove i prodotti vengono valutati attraverso una degustazione alla cieca da un panel internazionale di esperti, che ha visto quest’anno 1.271 prodotti in gara da tutto il mondo, il numero più alto da quando esiste il concorso, e dove Engine ha trionfato su tutta la linea. Tre i riconoscimenti che il gin delle Langhe si è aggiudicato: il Gold Sip Awards 2022, ovvero la medaglia d’oro nella tasting competition, la Double Gold Sip Awards Package Design, la doppia medaglia d’oro per l’estetica, ovvero per la creatività originalità, coerenza del pack con il concetto del prodotto e il suo design in generale, e l’Innovation Award – Consumer Evaluated, il premio per l’innovazione attribuito agli spirit ritenuti innovativi e con un profilo di gusto unico.

Prestigiosi riconoscimenti che premiano l’alta qualità di questo distilled gin (42% vol) creato dall’imprenditore Paolo Dalla Mora e prodotto in modo artigianale con soli ingredienti bio da filiera certificata e di provenienza italiana: alcol di frumento, salvia dell’Alta Langa, limoni di Sicilia, ginepro di Toscana, liquirizia di Calabria Dop di Rossano, rosa damascena del Piemonte. Ma anche l’estetica, ovvero l’originale pack: la tanica di latta (500 e 700 ml), altro elemento distintivo del prodotto, omaggio al mondo dei motori e ai miti cult degli anni Ottanta, attorno al quale è stata costruita tutta l’immagine di Engine, a partire dal nome che significa proprio “motore” (leggi Engine, il gin artigianale 100% italiano e biologico)

Altri successi internazionali

Alta qualità certificata dai riconoscimenti che il gin ha ottenuto negli altri tre concorsi, tutti arrivati a soli pochi mesi dallo suo sbarco sui mercati internazionali, dove è distribuito da Illva Saronno, mentre per l’Italia la distribuzione è affidata a Velier.

Engine si è infatti aggiudicato la Silver Medal all’International Spirits Challenge 2022, tra le più autorevoli competizioni al mondo dedicate agli spirits, quest’anno alla sua ventisettesima edizione, che ha visto in gara migliaia di referenze da più di 70 Paesi. La sua importanza e autorevolezza poggiano le basi nel rigoroso e indipendente processo di valutazione basato anche in questo caso su sessioni di degustazioni alla cieca a opera di un panel di giudici composto da 75 professionisti di alto profilo del settore. Ogni giudice valuta i prodotti in base alla categoria, provenienza e varietà dichiarate dal partecipante e, successivamente, verificate dal presidente di giuria in sede di degustazione.

A questo si aggiunge il Certificato di eccellenza alla London Spirits Competition, conquistato su ben 771 gin in gara quest’anno. Gara che non premia solo l’eccellenza dei prodotti, ma anche il packaging e il loro rapporto qualità-prezzo e dove Engine si è quindi distinto per tutte e tre le caratteristiche.

Infine, la medaglia d’argento alla San Francisco World Spirits Competition, la più antica competizione di questo genere alla quale quest’anno hanno preso parte oltre 4.000 etichette da 86 Paesi. Competizione che si caratterizza per il rigoroso processo di valutazione che prevede una doppia sessione di assaggi alla cieca ad opera di una giuria di esperti alla quale segue una dettagliata analisi chimica per garantire l’integrità e la coerenza tra quanto provato dai giudici e il contenuto delle bottiglie in commercio.

I nuovi premi si aggiungono ai riconoscimenti ottenuti da Engine in precedenza, tra i quali il Premio Innovazione dell’Anno ai Barawards 2019 di Bargiornale (leggi Barawards Innovazione dell’anno 2019: scopri gli otto vincitori) e il rating più alto (96/100) rispetto agli altri concorrenti sul mercato, assegnato da The Tasting Panel dopo un blind tasting.

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The Milan Coffee Festival promosso a pieni voti
La tre giorni milanese ha raccolto un pubblico numeroso di professionisti, appassionati e curiosi del caffè, presentato in modo nuovo e avvincente.

La terza edizione di The Milan Coffee Festival si chiude con un segno decisamente positivo: i visitatori convenuti al Superstudio Più sono stati oltre 6mila, di cui circa 4mila consumatori finali e 2mila operatori del settore. Parlando con gli espositori, ciò che più ha colpito, accanto a un’affluenza sempre sostenuta, è stato l’interesse, la voglia di conoscere da parte di numerosi baristi che hanno partecipato per vedere da vicino e comprendere la realtà e le dinamiche del “caffè artigianale”, nonché di tanti coffee lover o semplicemente persone che hanno sperimentato un modo nuovo – spesso inaspettato – di intendere il caffè, gustando le preparazioni proposte dai microtorrefattori di The Roaster Village.  La community che gravita attorno agli specialty coffee, è poi convenuta da tutta Italia, insieme a numerosi visitatori esteri.

La soddisfazione è grande da parte di Allegra Group, a cominciare dall’ideatore del progetto Ludovic Rossignol-Isanovic, che è stato sempre presente e vigile nel corso della tre-giorni milanese, tra gli eventi e gli oltre 40 espositori che, soprattutto nelle giornate di sabato e domenica, sono stati presi d’assalto, confermando, anche dopo due anni di stop, il successo di un evento che ha ormai un posto di tutto rispetto a fianco delle edizioni già affermate di Londra, Amsterdam e New York.

Workshop, competizioni, dimostrazioni e incontri sono stati seguiti da un pubblico numeroso e attento, a cominciare dalla maratona di The Roast Master, il contest focalizzato sulla tostatura degli specialty coffee e sulla loro trasformazione. Undici torrefattori italiani, ognuno con i propri caffè, si sono sfidati in competizioni a eliminazione diretta in quattro discipline: The Espresso Smackdown, che ha visto i concorrenti presentare una monorigine tostata chiara e media e una miscela, ognuna da estrarre e presentare ai giudici; The Latte Art Showdown, i dadi hanno indicato il tipo di bevanda e il decoro da realizzare in latte art e i concorrenti si sono misurati su tre tazze; The Brew Faceoff, con la presentazione di un’estrazione filtro; The Signature Drink ha valutato bevande miscelate a base caffè realizzate utilizzando anche un ingrediente misterioso presentato il giorno stesso. Una gara accesa, divertente e impegnativa che in finale ha visto fronteggiarsi le squadre di Nude e Vannelli Coffee. Ha vinto quest’ultima grazie ai buoni caffè e alla professionalità di Giacomo (campione italiano baristi 2014, 2015 e 2019 e brewing 2022) e Pietro Vannelli, campione italiano di latte art 2015, che hanno gareggiato al motto «Siamo ciò che tostiamo».

Hanno raccolto un folto pubblico le dimostrazioni di 1895 Coffee Designers by Lavazza, che ha proposto i suoi caffè in abbinamento con creazioni di pasticceria preparate da Marco Pedron, Giorgia Proia e Maicol Vitellozzi.

Tutto esaurito anche per la Global Coffee School Live di Sage e per la Cocktail Masterclass di Smirnoff, che ha guidato il pubblico a preparare un Espresso Martini e un Coffee Negroni. Hanno destato curiosità e stupore le tazze perfette degli artisti – che si sono esibiti nella Latte Art Live, soprattutto quelle dell’attuale campionessa mondiale Carmen Clemente.

Lo spazio The Lab, realizzato con il supporto di Mumac Academy, ha offerto un ampio programma di laboratori, discussioni e approfondimenti su temi di attualità relativi al mondo del chicco, sempre molto seguiti. Infine, nella giornata di domenica si è svolta la finale nazionale della prima edizione della competizione ideata da Fabio Verona, del Master Coffee Grinder Championship, che ha  incoronato vincitore Luca Bernardoni, brand ambassador e responsabile qualità della torrefazione Hardy di Assago. 

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Biblioterapia. Come curarsi (o ammalarsi) con i libri: Il coraggio della conoscenza, il potere dell’immaginazione

domenica 6, 13, 20, 27 novembre; 4, 11, 18 dicembre 2022

Museo della Città (Sala del Giudizio Universale), via Tonini, 1 – Rimini centro storico

XIII edizione della rassegna di incontri al Museo della Città

Torna ‘Biblioterapia. Come curarsi (o ammalarsi) con i libri’, il ciclo di lezioni magistrali e presentazioni di libri dedicato alla comprensione del mondo contemporaneo curata dalla Biblioteca Gambalunga. “Il coraggio della conoscenza, il potere dell’immaginazione” è il titolo di questa XIII edizione che chiama scienziati e filosofi, intellettuali e creativi, attraverso le proprie ricerche e i propri libri, a proporre percorsi di riflessione utili per affrontare l’incertezza e la complessità del tempo presente. Ripartendo dalla solida consapevolezza umanistica del potere della conoscenza, per esorcizzare la paura che rischia di minare le fondamenta della convivenza civile, due le idee guida intorno a cui si snoda il progetto: il coraggio di affrontare con mente aperta la complessità presente, l’energia creativa per immaginare il futuro.
L’approfondimento di domenica 20 novembre sarà condotto attraverso il linguaggio del teatro e della poesia. Con il reading Dannatissimo Dante. Il coraggio di entrare all’Inferno, le voci narranti di Alessia Canducci e Alfonso Cuccurullo con le musiche originali di Federico Squassabia al pianoforte, produrranno la lettura scenica di alcuni brani tratti dall’ ‘Inferno’ di Dante, alternati a narrazioni e riflessioni sulla contemporaneità e sulle passioni che muovono l’uomo, sul coraggio di affrontare il cambiamento e la ‘discesa’ nel proprio inferno, per uscir poi a rivedere le stelle.
Ancora la creatività, attraverso la trasversalità e l’interdisciplinarietà proprie dei linguaggi dell’architettura contemporanea, sarà protagonista dell’appuntamento di domenica 27 novembre quando il collettivo di ricerca e design Fosbury Architecture, a cui è stata assegnata la realizzazione del padiglione Italia alla prossima Biennale Architettura 2023 di Venezia, proporrà una riflessione su quello che l’architettura potrebbe fare per aiutare la transizione ecologica. ERA ORA, il titolo del contributo che sollecita un processo che dovrebbe sempre iniziare ora (appunto) ma che sistematicamente viene rimandato.
Domenica 4 dicembre Roberto Battiston, professore ordinario di fisica sperimentale presso l’Università di Trento, presenterà il suo ultimo libro L’alfabeto della natura. La lezione della scienza per interpretare la realtà, in cui, partendo dal dibattito sull’informazione scientifica nella comunicazione pubblica e nella vita civile, sosterrà l’irrinunciabilità del metodo scientifico come strumento di conoscenza e comprensione dei fenomeni complessi.
Si prosegue domenica 11 dicembre con Pietro Del Soldà e il suo ultimo libro La vita fuori di sé. Filosofia dell’avventura. Filosofo, conduttore radiofonico e docente universitario, affronterà il tema dell’avventura come soluzione coraggiosa dell’imprevisto, come possibilità di superare la paura andando incontro al nuovo. In un avvincente alternanza tra i testi fondativi della cultura occidentale e le letture più originali della contemporaneità, la spinta ad avventurarsi oltre i confini del sé incarnati dai protagonisti delle storie, racconteranno come avventura e apertura siano i migliori antidoti alla solitudine, allo stress da competizione, al narcisismo e al conformismo.
La conclusione della rassegna è affidata infine a una donna. Domenica 18 dicembre Annalisa Corrado, ingegnera esperta nel settore della transizione ecologica, ecologista e attivista per la giustizia climatica racconterà come Le ragazze salveranno il mondo. Sarà un viaggio nella storia del movimento ecologista scandito dal contributo determinante delle donne, da Rachel Carson e Wangari Mathai a Greta Thunberg, portatrici, con la loro determinazione, di un’energia nuova, una consapevolezza dal basso che mette finalmente nelle mani di ciascuno la responsabilità di riprendere le redini del mondo.

Orario: 
alle ore 17.00

Ingresso: 
libero fino a esaurimento dei posti disponibili

Telefono: 
0541 704486