Diageo lancia Elusive Expressions, la nuova special release di whisky scozzesi
Elusive Expressions è un’inedita collezione di otto whisky invecchiati e affinati, selezionata dal Master Blender Craig Wilson, accompagnata da un volume digitale che racconta i cocktail a base whisky e le modalità di servizio

Il drink che ha aperto le danze alla presentazione delle Special Releases 2022 di Scotch Whisky di Diageo era a base The Singleton of Glen Ord, invecchiato in botti refill di rovere americano ed europeo, con doppia maturazione in botti di vino e gradazione 54,2% Vol. Il team del Vesta di Milano, guidato dal barmanager Francesco De Cristofaro, lo ha proposto in un cocktail con uno sciroppo di miele e zenzero, a richiamare le delicate note  che caratterizzano questa bottiglia. Food pairing affidato a Francesco Rodio, restaurant manager del ristorante di via Fiori Chiari (che ha ospitato la cena di lancio ufficiale): Ostrica Marquise de Bonsogne, salsa echalote, lamponi, con Gambero rosso, sedano, zenzero e cetriolo.

Gli otto Scotch Whisky, frutto di un lavoro di sperimentazione

Questa singolare interpretazione del The Singleton of Glen Ord è un tassello del puzzle presentato ufficialmente a Milano dal colosso degli spirit: la collezione 2022 di Scotch Whisky Special Releases si chiama Elusive Expressions ed è stata selezionata dal Master Blender Craig Wilson. Si tratta di una inedita collezione di otto whisky invecchiati ed affinati in botte per creare caratteri profondi e complessi. Con oltre trenta distillerie a disposizione, Craig Wilson ha potuto attingere da più di dieci milioni di botti incluse nel catalogo di Diageo.

Questa collezione di whisky cask-strength sperimenta tecniche di invecchiamento e nuovi affinamenti in botte, tra cui Tawny Port e Red Muscato. Ecco quali prodotti comprende.

Un Mortlach dolce, scuro e ricco con intense note di zenzero tipiche della distilleria di Dufftown nello Speyside (proposto, alla cena di lancio, con Guancia di vitello, fondo al vino rosso e anice, patata ecrasè, tardivo all’aceto di ciliegie).
Un The Singleton of Glen Ord, invecchiato in botti refill di rovere americano ed europeo, e in seguito con doppio maturazione in botti di vino stagionate (utilizzato nel già citato drink di benvenuto e abbinato all’ostrica e al gambero).
Un’espressione intensa di un Lagavulin, maturata in una varietà di botti di rovere vergine e delle riserve più affumicate.
Un Talisker 11 anni, con una spezia bagnata da note di fumo e sale marino (proposto con fregola, gamberi rossi, burro affumicato e bergamotto).
Un Clynelish, 12 anni con una texture lievemente cerosa e un’aggiunta di morbidezza e sentori speziati dovuti a una maturazione in botti refill di rovere americano, poi rifinito in botti di sherry PX/Oloroso (presentato in pairing con cicala di mare, ceci e tartufo nero).
Un’edizione particolare di Cardhu, invecchiato in botti refill e carbonizzate di rovere americano, poi affinato in botti di Jamaican Pot Still Rum a dare una corposa dolcezza tropicale.
Un Oban 10 anni con un sentore fruttato e un’aggiunta di un fumo leggero, sapido e speziato.
Un setoso e speziato Cameron Bridge 26 anni (servito con il dessert Mandarino e pinoli).

La collezione sarà anche protagonista, dal 3 al 5 dicembre, al Whisky Festival di Milano. La manifestazione dedicata agli appassionati di malti ospiterà le Special Releases in un’area appositamente dedicata.

Leggende e suggerimenti di sevizio in un libro digitale

Anche sul packaging è stato fatto un lavoro certosino. L’illustratore Ken Taylor, già interprete delle visual identity delle special release Diageo, quest’anno è affiancato dal collega Kevin Tong, artista in digital visualization; insieme hanno collaborato alla creazione di grafiche particolarissime, fondendo il mondo del fantasy con quello dell’arte e del whisky. Tramite un QR code posto sulle confezioni è possibile interagire con la collezione e vivere la storia di ciascun marchio nel modo più coinvolgente possibile conoscendo tutte le caratteristiche dei brand, i perfect serve e i cocktail più innovativi. Si accede al libro digitaleElusive Expressions Cocktails and Serves”, con uno stile da graphic-novel, che racconta i drink che possono sfruttare le caratteristiche peculiari di questi pezzi da collezione e le relative modalità di servizio. Un racconto che si interseca con la narrazione delle leggende che si celano dietro Mortlach, The Singleton, Lagavulin e Talisker, dalla risoluzione del mistero del Solstizio di Rubino alla cattura della Luna Rosso Sangue.

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Barawards, i protagonisti: Brent Jopson di Orsonero Coffe a Milano
Intervista al contitolare del locale vincitore del Premio cameo Professional Bar caffetteria dell’anno a Barawards 2021: «Mi sono sempre sentito un po’ un outsider in Italia e vincere mi ha fatto capire che le persone prestano attenzione a quello che facciamo e apprezzano i nostri sforzi»

Originario di Vancouver, in Canada, Brent Jopson è a Milano dal 2015. Un anno dopo ha aperto la caffetteria Orsonero Coffee insieme a sua moglie: «Pensavamo di aprire in Canada, ma siamo rimasti dopo aver notato una lacuna nel mercato per gli specialty coffee». Come lui stesso descrive, Orsonero è una caffetteria nella sua forma più pura, che nel 2021 è stata premiata ai Barawards come Bar Caffetteria dell’anno. Serve soltanto caffè, niente alcolici e un comparto food limitato, così che la torrefazione sia il punto focale dell’esperienza: «In Italia, i bar fanno così tante cose diverse per aumentare i guadagni, che spesso il caffè viene trascurato e la qualità ne risente. Crediamo che il caffè meriti il ​​suo spazio e vogliamo che sia il motivo principale per cui gli ospiti passano di qui».

Certo è che l’universo del caffè sta sperimentando un’evoluzione costante: se si guarda già solo a pochi anni fa, a regnare era l’espresso e null’altro. «Iniziamo a vedere i consumatori interessarsi ai diversi modi di preparare e servire il caffè, i cosiddetti metodi di estrazione alternativi, e un po’ più di consapevolezza della qualità, o meglio ancora, della non qualità del prodotto».

Il moltiplicarsi di insegne che propongono specialty coffee, la progressiva visibilità del tema e un sempre maggiore interesse potrebbero però portare a un grande classico del consumo italiano: trasformare un buon prodotto in una moda. «Non sono così preoccupato. Il caffè filtro è piuttosto in voga da circa un anno, e il consumo continuerà sicuramente a evolversi, ma senza stravolgimenti eccessivi». Piuttosto, il futuro parlerebbe di una maggiore presenza degli specialty anche in luoghi non dedicati esclusivamente alla caffetteria: «Penso, e spero, che assisteremo a una continuazione dell’attuale tendenza del caffè speciale, con più bar e ristoranti che introducono caffè di qualità superiore e maggiore interesse per metodi di estrazione alternativi anche per la preparazione casalinga».

Nulla, però, batte la sensazione di routinario comfort che può regalare un caffè ben fatto al bar: come fa un indirizzo a raggiungere livelli importanti, in questo settore? «Qualità del caffè costantemente eccellente e ciò richiede soprattutto un grande barista, che conosca bene il prodotto. Altrettanto importante è l’ospitalità: potresti avere il miglior caffè della città, ma se non lo servi con un sorriso, buona fortuna per far tornare le persone. Naturalmente, se vuoi fare caffè speciali o rendere il caffè il fulcro dell’esperienza, avere diverse opzioni per l’espresso e fornire estrazioni alternative come il caffè filtro aiuta. È una buona idea acquistare caffè da diversi torrefattori e ruotare frequentemente le offerte in modo che i clienti possano provare qualcosa di nuovo ogni volta». Il trionfo agli ultimi Barawards è orgoglio, stimolo e soddisfazione: «Uno dei grandi onori della mia carriera professionale. Mi sono sempre sentito un po’ un outsider in Italia e vincere mi ha fatto capire che le persone prestano attenzione a quello che facciamo e apprezzano i nostri sforzi. Ricevere questo tipo di riconoscimento dai miei colleghi è stata una bellissima emozione e mi ha aiutato a riattivare la mia passione per il lavoro».

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Appuntamento al Coffee Village Campania
Nell’ambito di Gustus a Napoli si svolge un’intensa tre giorni di incontri sul tema caffè. Domenica la Tappa Sud del campionato Cup Tasters.

Tra il 20 e il 22 novembre torna presso la Mostra d’Oltremare a Napoli, Gustus, il Salone Professionale dell’agroalimentare, enogastronomia e tecnologia che ospita al suo interno la seconda edizione del Coffee Village Campania.

L’evento formativo e divulgativo sul caffè di qualità è stato fortemente voluto dall’associazione IncontrotendenzaCoffee di Valerio Vitiello, Michele Cantarella e Aldo Arancio, in collaborazione con Sca Italy, che ha organizzato al suo interno le selezioni nazionali Tappa Sud del campionato Cup Tasters, in programma il 21 novembre. Come già è successo il 7 novembre in occasione della prima di gara di selezione che si è svolta sul palco di Cosmofood Expo a Vicenza, anche per questa tappa, si registra il tutto esaurito: i primi dieci classificati delle due competizioni si sfideranno nella finale mondiale a Sigep 2023 in programma a Rimini tra il 21 e il 25 gennaio.

Appuntamento dunque al padiglione 3 stand 2056 che ospita gli eventi legati al caffè. 

Nel corso delle tre giornate il programma prevede tanti appuntamenti per parlare di filiera, tecnologie, manutenzione, acqua e storia di un prodotto che affonda le sue radici tra storia e leggenda.

Domenica 20 novembre

ore 10 – apertura II edizione con Associazione Incontrotendenza Coffee – Valerio Vitiello, Aldo Arancio, Michele Cantarella

ore 11 – Controllo qualità sul caffè verde e lo specialty coffee, caffè con etichetta trasparente totalmente tracciabile – Alberto Polojac titolare di Imperator – QGrader

ore 13 – Acqua per il caffè: la pratica oltre al libro Sca – Massimiliano Cirelli – area manager Centro Italia BWT

ore 15 – La macinatura in tutte le sue sfumature – Alberto Cocci, titolare DM Italia

Ore 16 – L’importanza della pulizia delle attrezzature – Andrea Antonelli, brand ambassador pulyCaff

Lunedì 21 novembre

dalle ore 11 – Tappa Sud – Campionato Cup Tasters

Martedì 22 novembre

ore 11 – L’espresso: ancora tradizione o scienza perfetta? – Alessandro Coda, trainer & coffee specialist Mumac Academy

ore 12 – La vera storia del caffè: Il caffè arabica deriva davvero dagli arabi? – Il prezzo dl caffè espresso al bar dal 1945 a oggi – Gabriele Cortopassi – Espresso Academy, blog Aprire un Bar

ore 13 – L’acqua, essenziale per vivere, crescere e… bere un buon caffè – Salvatore D’Agostino – Bwt, H2Oreca

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