Shake Your Future arriva a Napoli per costruire il futuro di 50 giovani
Al via la terza edizione del programma promosso dal Gruppo Bacardi, che offre formazione in ambito bartending a ragazzi provenienti da contesti difficili. Alle città di Milano, Roma e Torino si aggiunge Napoli. Mentore d’eccezione sarà Alex Frezza de L’Antiquario
«Ero a Londra, stavo bevendo un cocktail e ho fissato intensamente la coppetta nella quale me lo stavano servendo. Ho pensato “io voglio fare questo”. Ho deciso in quel momento quale sarebbe stato il mio futuro, me lo ricordo come fosse ora. Tenetevi stretti i momenti chiave come questo, i ricordi e i pensieri che vi danno una scossa, perché continueranno a darvi la carica per il futuro». Alex Frezza è apparso sinceramente emozionato davanti ai giovani che lo avranno come mentore speciale. Il co-titolare de L’Antiquario di Napoli (fresco di ingresso della classifica dei 50 Best) rappresenta una delle novità della terza edizione di Shake Your Future, il progetto del Gruppo Bacardi che offre ai giovani provenienti da contesti sociali difficili un programma di formazione e di costruzione di un futuro migliore. Dietro al bancone dei migliori cocktail bar del mondo.

Stephane Cluzet, general manager Italy Gruppo Bacardi, con gli studenti della classe 2022 di Shake Your Future

Napoli si aggiunge a Milano, Roma e Torino

I team di Bacardi ha presentato la terza edizione dell’iniziativa con un evento dedicato, a Milano, sulla Terrazza Martini. Il coinvolgimento di Alex Frezza non è certo casuale: Shake Your Future toccherà, quest’anno, una quarta città, Napoli, che va ad aggiungersi a Milano, Roma e Torino. Cinquanta i ragazzi coinvolti, contro i 25 di ciascuna delle due edizioni precedenti, selezionati grazie al lavoro di diverse associazioni (Consorzio Mestieri Lombardia, Centro educativo di accoglienza e solidarietà di Roma, Liberi tutti società cooperativa sociale di Torino, Politiche per il lavoro giovanile di Napoli, Rotary Club Palermo, Adecco per le politiche attive e Randstad Italia divisione social and inclusion). Gli studenti beneficeranno di sessioni di formazione in ambito bartending di 10 settimane, a partire dal 24 ottobre, grazie alla collaborazione con tre scuole del settore: European Bartender School (sedi a Roma e Milano), Sweet&Sour (Torino) e iBar Academy Italia (Napoli). Verranno formati nell’arte della mixology e avranno anche la possibilità di svolgere esperienze presso alcuni partner on trade del Gruppo Bacardi. A corso completato riceveranno un attestato, un diploma riconosciuto a livello internazionale.

«La cultura dell’ospitalità è la base»

«La mia missione è inculcare passione e voglia di fare questo lavoro per la vita», ha continuato Frezza, che donerà i suoi preziosi consigli ai ragazzi. «Cercherò di dare il mio, a partire da un punto fermo: far conoscere loro la cultura dell’ospitalità. Chi fa questo lavoro deve capire che si inserisce in una storia millenaria di cultura dell’ospitalità mediterranea. Poi vengono l’esperienza e i trucchi del mestiere».

Alex Frezza de L’Antiquario di Napoli porterà la sua testimonianza agli studenti

«Siamo incredibilmente orgogliosi della percentuale di diplomati che grazie a Shake Your Future oggi lavorano in bar e ristoranti in città di rilievo», ha dichiarato Stephane Cluzet, Country Manager Italy di Martini & Rossi – Bacardi Group. «Il nostro impegno è quello di assicurare un percorso di crescita sia al programma che ai suoi studenti. Portare avanti questo ambizioso progetto non sarebbe possibile senza il sostegno dei nostri partner del mondo dell’ho.re.ca., che offrono un’esperienza di lavoro inestimabile ai nostri studenti. Siamo felici di restituire il nostro contributo introducendo nuovi barman di talento». Tra gli interventi del management di Bacardi anche quello di Jacob Briars, Global Advocacy Director, il quale ha parlato di nuova golden age del bere miscelato e dell’importanza di una solida formazione professionale per chi si approccia a questo mestiere.

Asia e Sud Africa, presto anche Messico e Nord America

Briars ha raccontato i piani di espansione del progetto Shake Your Future: la scuola è già attiva in Francia e Spagna, è stata lanciata da poco in India e Sud Africa e si progetta il lancio in Messico e Nord America. Gruppo Bacardi sogna in grande e fissa un obiettivo ambizioso: inserire 10.000 bartender nel mercato del lavoro a livello internazionale entro il 2030. Con tanta energia – palpabile durante la presentazione della terza edizione, che ha beneficiato dei contributi dei ragazzi già inseriti nel mondo del lavoro dopo le sessioni degli anni precedenti e dell’entusiasmo dei futuri studenti – e con un punto fermo, ben sintetizzato dal Vice President Global on-trade Sean Kerry: «Fare le cose giuste è il nostro goal».

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Caccia al tesoro: come trovare il personale giusto?
Appuntamento domenica 6 novembre alle 14 a Cosmofood (Fiera di Vicenza) per un talk sul tema del personale con Marco Ranocchia, fondatore di Planet One ed esperto nella gestione dei locali

Trovare il personale giusto è da sempre un cruccio per i gestori dei locali. Quest’anno è diventato “il” problema, finché il caro bollette non ha preso il sopravvento.

Ma è evidente che una delle eredità che ci ha lasciato il Covid è un cambio di approccio, nei confronti del lavoro, da parte di molte persone (anche al di là del reddito di cittadinanza). Che prima non si facevano domande, magari accettando lavori e condizioni inaccettabili, mentre oggi – sempre di più, e non sempre a proposito – se le fanno eccome. Tanto che sono più quelli che cercano personale di quelli che cercano lavoro. Almeno nei pubblici esercizi.

Tante persone che lavoravano nel fuori casa hanno preferito “migrare” verso altri settori, come la Gdo, che garantisce orari più certi, turni definiti e una maggiore compatibilità con una vita sociale.

Polemiche e prese di posizione non aiutano. Affermazioni del tipo “I giovani non hanno voglia di lavorare” o “Non vogliono più fare la gavetta” servono a sollevare polveroni, a guadagnarsi qualche minuto di celebrità (e, se fatte via social, anche qualche insulto), ma non a risolvere il problema, che è e resta: “Come e dove trovo il personale che mi serve?

Davvero le persone, e soprattutto i giovani, non sono più disposte a lavorare in bar e ristoranti? Quali strategie mettere in atto per essere attrattivi?

Riflessioni e suggerimenti: il parere di un esperto

Per parlare di questi temi, Bargiornale ha organizzato il talk “Caccia al tesoro: come trovare il personale giusto?”, in programma domenica 6 novembre alle ore 14 alla Fiera di Vicenza nell’ambito della fiera specializzata Cosmofood, rivolta ai professionisti dell’horeca.

Marco Ranocchia, fondatore di Planet One

Andrea Mongilardi, caporedattore di Bargiornale, affronterà questi temi con Marco Ranocchia, fondatore di Planet One, consulente e formatore, esperto di gestione di locali.

Cosa è utile e/o necessario cambiare nel modo in cui cerchiamo e nelle proposte che facciamo?” “Quali sono le leve per garantirsi il personale migliore e per far sì che rimanga?“. Daremo risposta a queste domande e alle domande che il pubblico dei gestori presenti vorrà porre.

 

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Yes! We’re Open, il Calendario Lavazza 2023 che celebra l’inclusione
Presentato alla Triennale di Milano, il Calendario 2023 attraverso 12 scatti della fotografa e regista Alex Prager ha protagonisti i bar e la tazina di caffè, come luoghi e rito di socialità e inclusione

I bar, punto di incontro di identità e culture, e il caffè, la bevanda della socialità per eccellenza. Sono loro i protagonisti del Calendario Lavazza 2023, presentato alla Triennale di Milano, insieme al volume curato da Fabio Novembre. Calendario e libro hanno lo stesso titolo Yes! We’re Open, ma che soprattutto è il messaggio che Lavazza lancia con le due opere: un messaggio di apertura e inclusione.

Nel corso degli ultimi dieci anni, il Calendario è infatti diventato per la torrefazione torinese una sorta di manifesto dove, attraverso la cifra artistica, declinare la propria visione. In questa edizione, dunque, l’accento viene posto sull’unicità di ogni individuo, sul valore della diversità e dell’inclusione, al tempo stesso esaltando la tazzina di caffè e il bar, come rispettivamente, rito e luogo da sempre sinonimo di socializzazione, dove le differenze si amalgamano per dare vita all’incontro con l’altro.

L’unicità nella moltitudine

Concetti tradotti in immagini dai 12 scatti firmati dalla fotografa e regista pluripremiata Alex Prager, dove il bar diviene quindi un luogo reale e, insieme, metaforico dando vita a una riflessione visiva sull’unicità che contraddistingue ogni singolo individuo per esaltarne il valore.

Scatti che alternano vedute ampie a dettagli in primissimo piano e caratterizzati da una costruzione meticolosa, dove il gusto per la citazione, caratteristica della fotografa, mescola suggestioni della Hollywood classica e frammenti di cinema sperimentale, fiction e iperrealismo, iconografia pop, che ritraggono con colori vividi un’umanità vitale e curiosa, cogliendo l’imprevedibilità della vita, l’unicità nella moltitudine. E in questa moltitudine, tra i protagonisti degli scatti spicca il volto di Levante, cantautrice da sempre attenta al tema delle differenze e capace di unire grinta e poesia, in linea con lo spirito del nuovo Calendario.

La trilogia dedicata alla nuova umanità

Questa nuova edizione si pone dunque nel solco delle due precedenti, quella del 2021, The New Humanity, firmato da tredici fotografi di fama mondiale, e I Can Change The World, del 2022, scattato da Emmanuel Lubezki, tra i più importanti direttori della fotografia del mondo, costituendo il terzo capitolo di una riflessione attorno all’idea di nuova umanità. Ma non solo, perché rappresenta anche un nuovo tassello nel composito mosaico dei calendari dedicati alla sostenibilità, ambientale e sociale, un percorso intrapreso da Lavazza dieci anni fa.

Il libro Yes! We’re Open

E a raccontare questi dieci anni di Calendari dove l’estetica si è data un fine etico provvede il volume Yes! We’re Open curato dall’architetto Fabio Novembre. Il libro è un progetto editoriale di ampio respiro scandito dalle interviste di Mario Calabresi e introdotto da Muhammad Yunus, Premio Nobel per la Pace nel 2006 per il suo lavoro sul microcredito.

Libro fotografico, diario di viaggio e documentazione del “dietro le quinte”, il volume si sviluppa facendo tappa nei luoghi che sono stati i set degli scatti attraverso le interviste ai principali protagonisti che hanno accompagnato l’azienda nella realizzazione dei calendari, tra i quali Carlo Petrini, Steve Mc Curry, Massimo Bottura, Sonia e Jeffrey Sachs.

Un percorso tra immagini e parole che parte da Torino, dove Lavazza ha le sue radici, per attraversare il mondo intero e arrivare a Los Angeles, dove è stato realizzato il Calendario 2023. Ancora una volta per raccontare e rappresentare un’umanità sfaccettata e consapevole, inclusiva e aperta al domani.

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Negli Stati Uniti bere caffè è sempre più giovane
L’ultimo rapporto di NCA sottolinea l’altissimo gradimento per il caffè da parte dei giovani, che supera le preoccupazioni sul fronte economico

I giovani tra i 18 e i 24 anni sono i maggiori bevitori di caffè negli Stati Uniti (51%): è quanto rileva il rapporto National Coffee Data Trends – NCDT di NCA – National Coffee Association Usa; un dato simile a quanto rilevato lo scorso anno in Italia da Astra Ricerche. Il sondaggio evidenzia un amore per il caffè che persiste anche a fronte di una crescente preoccupazione per il costo della vita.

Il 59% degli intervistati ha dichiarato una situazione finanziaria peggiorata negli ultimi quattro mesi e sei persone su dieci  ora affermano di essere prudenti rispetto alle loro aspettative di spesa. Nonostante ciò,  nei giorni precedenti la rilevazione, il consumo complessivo  (66% di americani con più di 18 anni) rimane al massimo da due decenni e il caffè è la bevanda più popolare. Il consumo fuori casa (28%) deve ancora recuperare i livelli pre-covid che si attestavano al 36% nel giugno 2020; nel frattempo il 36% degli americani ha un distributore di caffè sul posto di lavoro (in crescita del 20% da gennaio 2022).

Le rilevazioni sulla frequenza degli acquisti mostrano che il 33% dei bevitori lo acquista fuori casa almeno quattro volte a settimana e un altro 56% da una a tre volte.

Qual è il caffè preferito? Nel periodo del rilevamento, il 63% degli americani con più di 18 anni ha bevuto almeno un caffè tradizionale e il 54% almeno uno specialty coffee. Le prime tre bevande a base di caffè sono latte macchiato (17%), espresso (16%) e cappuccino (15%). Il 32% degli intervistati ha bevuto caffè aromatizzato: la vaniglia è il gusto più popolare, seguito da caramello e moka. Prosegue l’ascesa del caffè freddo, che il 30% delle persone dichiara di avere bevuto negli ultimi giorni.

«Continuando la sua ascesa decennale come bevanda preferita d’America, il caffè sta raggiungendo nuove vette anche tra i giovani adulti – ha dichiarato il presidente e CEO della NCA William “Bill” Murray -. L’ultima istantanea dei comportamenti e degli atteggiamenti dei consumatori dell’NCDT riafferma sia la popolarità del caffè sia la sua resilienza, poiché i bevitori di caffè continuano a superare sfide come la pandemia e l’incertezza economica».

Un’ultima nota interessante: oltre la metà degli americani afferma di essere più propenso ad acquistare un caffè che dichiari prezzo equo pagato al contadino.

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La competitività delle torrefazioni frutto di innovazione e sostenibilità
Competitive Data delinea il nuovo scenario per i produttori nell’horeca, alle prese con più variabili. Il quadro del mercato di cialde e capsule

Nell’edizione 2022 del report Caffè nel canale horeca dal 2019 al 2024 realizzato da Competitive Data, si evidenzia ancor più uno scenario già indicato nei precedenti rapporti, che vede le torrefazioni leader scavare un solco sempre più profondo tra loro e la concorrenza, grazie all’intreccio sempre più correlato tra sostenibilità, digitalizzazione, struttura economico-finanziaria e quota di mercato.

«Nella passata edizione avevamo ipotizzato che il covid avrebbe avvantaggiato le realtà più solide e strutturate, capaci di sfruttare le opportunità che si sarebbero presentate sul mercato, ed è puntualmente ciò che è avvenuto nel 2021, con movimenti significati nella parte alta del ranking dove si sono registrati cambiamenti importanti – afferma Giandomenico De Franco, amministratore unico di Competitive Data -. Tra le previsioni a medio e lungo termine si accennava a una serie di fattori che sarebbero stati determinanti, come lo sfruttamento dei big data in chiave commerciale e, in uno senario futuribile, ma con fondamenta ancora fragili al momento, il metaverso, dove già alcune torrefazioni (la più grande è Lavazza), hanno fatto il loro ingresso. Si tratta tuttavia della punta di un iceberg, la maggior parte delle aziende del settore è ferma, senza una chiara visione di come muoversi non solo nel futuro, ma anche nell’oggi, faticando a intercettare e ingaggiare ampie fasce di popolazione che si muovono tra i vari canali social. Un’immobilità che sul lungo termine non può dare frutti positivi».

Sostenibilità e responsabilità sociale caratterizzano le strategie delle realtà che si mostrano più solide e in crescita nonostante le condizioni di mercato sfavorevoli, grazie anche a innovazione, tecnologia e digitalizzazione.

«Nel 2022, inoltre, c’è stato un buon movimento da parte di realtà di fascia medio-alta che si sono organizzate per affrontare il nuovo scenario competitivo attraverso acquisizioni e partnership, trovando nuove economie di scala, ampliando il raggio d’azione e ritagliandosi nuove opportunità» – riprende De Franco.

Osserviamo ora l’andamento del mercato nel canale horeca: nel 2021 le vendite hanno fatto registrare un parziale rimbalzo a valore del +21%, attestandosi su un controvalore di 588 milioni di euro (nel 2020 erano stati 468), tuttavia ancora lontano dai livelli pre-covid pari a 866 milioni di euro. Questo recupero parziale è da imputare soprattutto a un quadro sanitario incerto che ha mostrato una ripresa “ad elastico” nel corso dell’anno.

Per quanto la capacità dei bar italiani a reggere un calo prolungato dei ricavi, l’analisi registra un piccolo recupero della solvibilità del Sud, grazie ai numerosi lavoratori in smart working che hanno fatto ritorno alle loro case, nonché a una maggiore presenza di turisti italiani, che hanno preferito non andare in vacanza all’estero. Si mostra invece in calo il Centro, mentre il Nord quest’anno è con un basso livello di rischio, soprattutto il Nord-Ovest. Il quadro globale vede un miglioramento complessivo rispetto a un anno fa, grazie al parziale recupero dei consumi nel 2021 e all’uscita dal mercato degli operatori più compromessi, che è proseguita anche nei primi mesi del 2022.

Guardando al futuro, non è possibile delineare un singolo trend a causa delle molte variabili si interne sia esterne al mercato; così è stato calcolato in circa 80 milioni di euro la differenza tra uno scenario ottimistico e non, quindi l’impatto che emergenza pandemica, rincari energetici, crescita dell’inflazione, restrizioni monetarie avranno sui risultati complessivi del caffè nel canale horeca nel 2022. Nel medio termine, bisognerà inoltre governare megatrend quali sostenibilità, digitalizzazione, premiumizzazione e scenari geopolitici internazionali.

Porzionato, cresce l’attenzione all’ambiente

Il mercato porzionato vede posizionati in pianta stabile tra le prime dieci aziende i principali operatori delle capsule compatibili, che nel 2021 crescono a un tasso doppio rispetto ai sistemi originali. L’analisi Il mercato delle cialde e capsule per caffè dal 2019 al 2024 nuovamente di Competitive Data, mostra come l’innovazione si stia sviluppando soprattutto sul fronte sostenibilità, dove le torrefazioni leader stanno investendo in termini di packaging riciclabili o compostabili, e di rispetto dei criteri ambientale, sociale e di governance lungo tutto la catena del valore.

La produzione, che include anche l’importazione di capsule speciali delle multinazionali estere, cresce del +12,4% a valore nel 2021 attestandosi a 1.607,0 milioni di euro. Le esportazioni si attestano a 382,0 milioni di euro, in crescita del +13,0%. La crescita del mercato interno è stata del +12,2%, per un controvalore di 1.225,0 milioni di euro, con l’area Famiglie a far registrare la crescita maggiore (+13,6% a volume).

Guardando ai prossimi anni, le torrefazioni dovranno sempre più fare i conti con una maggiore quantità e complessità di variabili con ampie ripercussioni a livello sociale, economico, competitivo, politico, climatico, sanitario, energetico, che possono abbattersi con violenza sugli equilibri aziendali, e che rende necessario tracciare (almeno) due tipi di scenario. Il deterioramento del quadro attuale (costi energetici + inflazione + ritorno emergenza sanitaria) dimezzerebbe la crescita prevista per il 2022; ma è nel 2023 che il permanere di determinate condizioni ambientali  manifesterebbero il carico più pesante, facendo volgere in negativo nuovamente il canale OCS/vending, e riducendo al lumicino le potenzialità di crescita dell’area Famiglie, anche a volume.

(1) analisi condotta a luglio 2022 su 220 bar con fatturato significativo. Universo di riferimento 140.213 bar

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Una nuova etica dietro il bancone
L’editoriale del numero di ottobre 2022 di Bargiornale, a firma della direttrice Rossela De Stefano, dedicato alla sostenibilità, un nuovo modo di fare impresa che molti bar hanno abbracciato. E che raccontiamo con dovizia di particolari e di esempi all’interno del giornale, in uno speciale dedicato

Nella religione degli Inca, Pachamama è la Madre Terra e la protettrice dei raccolti. L’enciclopedia Treccani ci ricorda che pachamamas sono ancora chiamati, nelle regioni agricole dell’America Meridionale, i campioni di cereali collocati nei campi a scopo augurale.

La copertina di Bargiornale del numero di ottobre 2022

A Pachamama è dedicato il cocktail in copertina su Bargiornale di ottobre 2022, un drink simbolo della cosiddetta miscelazione circolare, che porta la firma di Giacomo Giannotti del Paradiso di Barcellona, appena eletto miglior bar del mondo . Una vittoria anche dell’Italia – Giacomo è originario di Marina di Carrara – e di un nuovo passo nel fare impresa, più attento alla condivisione, alla sostenibilità e alla consapevolezza che porta reali benefici a tutti. Lontano dal greenwashing dietro cui si celano molti. Il trionfo nella classifica dei World’s 50 Best Bars dovrebbe convincere anche i più riluttanti.

A questo nuovo modo di fare impresa abbiamo dedicato l’intero numero di Bargiornale di ottobre 2022, cercando di rispondere con onestà alla domanda che riecheggia in ogni dove: ma ne vale davvero la pena? Si può avere un impatto positivo sul pianeta e allo stesso tempo preservare la sostenibilità economica dell’impresa? Per rispondere siamo volati da Barcellona in Argentina, nella terra di Tato Giovannoni, ci siamo spinti da Hong Kong a Singapore, per ritornare in Italia, nelle province del Belpaese. Abbiamo disturbato persino l’ingegnere dei cocktail, Giovanni Ceccarelli. A tutti il nostro ringraziamento per aver condiviso saperi ed esperienze per creare un presente migliore per tutti noi e per le generazioni future.

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