Gli intriganti pairing firmati Edgar Sopper per la Fashion Week
Per la Settimana della Moda, e non solo, il London dry premium di Gruppo Montenegro propone la sua versione dell’Aviation in abbinamento a insoliti e intriganti finger food

Prosegue anche per la Milan Fashion Week l’onda lunga di Edgar Sopper. Dopo la sua prima partecipazione a theGINday, la kermesse italiana dedicata al mondo del gin, da poco conclusosi a Milano, e alla theGINWeek, l’evento che fa da cornice alla manifestazione, dove è stato protagonista con una drink list dedicata di 4 serate in quattro locali della città, Bob, Drinc Different, Lacerba e Chinese Box, il London dry di Gruppo Montenegro vuol continuare ad animare le notti di Milano anche durante la Settimana della Moda, dal 20 al 26 settembre.

Lo fa con una proposta che ne svela la sua anima più irriverente, abbinando uno dei cocktail fashion per eccellenza, l’Aviation, in perfetta consonanza con la Week, con finger food rivisitati che scardinano la tradizione, a cominciare proprio da quella britannica della quale questo gin premium è una perfetta espressione.

Stile British

Edgar Sopper (alc 40% in vol) è infatti prodotto in Inghilterra dalla più antica distilleria del Paese in esclusiva per Gruppo Montenegro. Dal gusto classico, è realizzato con 5 botaniche: ginepro, che porta le note balsamiche, secche e fresche), angelica, con le sue note vegetali e toniche, coriandolo, che conferisce sentori speziati ed erbacei, limone, per la parte citrica, e pepe di Cubebe, per un ulteriore tocco speziato.

Anche il suo nome ne sottolinea la sua matrice British, richiamando quello di un leggendario corvo della Torre di Londra, garante della prosperità della Corona britannica, così come l’elegante bottiglia (70 e 100 cl), con la superficie scanalata che riprende le vetrate del giardino botanico Kew Gardens, tra i simboli architettonici di Londra.

Gustosi abbinamenti

Tornando alla proposta di pairing, questa è giocata sulla versione a base Edgar Sopper dell’Aviation, grande classico dal carattere sofisticato e unico, sia per sapore sia per il fascino conferito dalla sua cromia viola, reso ancora più elegante dal tocco rosso vivace dato dalla ciliegia per la sua guarnizione. Versione che i bartender di Gruppo Montenegro hanno realizzato miscelando il London dry con Maraschino Buton, Crème de Violette e succo di limone.

A questo in collaborazione con gli chef del gruppo hanno abbinato due proposte di finger food. La prima è un piatto tradizionale della cucina anglosassone, Fish and chips, ma arricchito con una stuzzicante maionese al limone, che richiama la botanica presente nel gin, per un affascinante gioco di rimandi tra il cocktail e il cibo.

La seconda rimanda invece a ingredienti e gusti più legati alla tradizione italiana, ovvero Mini pie a base di spuma di mortadella, granella di pistacchio e stracciatella cremosa. Per una combinazioni di sapori che riserva intriganti sorprese al palato.

Proposte per la Milan Fashion Week, ma ovviamente ottime anche per i locali di ogni angolo della Penisola che vogliono impreziosire l’offerta con abbinamenti cocktail-food intriganti e distintivi.

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La ricetta

Aviation 


Ingredienti:
5 cl Gin Edgar Sopper, 1,5 cl Maraschino Buton, 0,75 cl Crème de Violette, 1,5 cl succo di limone
Preparazione:
shake & strain
Decorazione:
una ciliegia
Bicchiere:
coppetta

Pairing:
Fish and chips con maionese al limone
Mini pie con spuma di mortadella, granella di pistacchio e stracciatella

 

 

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Emilio Pecchioni è il vincitore di Artisans of Taste by Ron Diplomático
Artisans of Taste by Ron Diplomatico è il concorso organizzato da Compagnia dei Caraibi sul tema della sostenibilità che i cinque i finalisti hanno saputo ben interpretare circa l’utilizzo senza sprechi degli ingredienti di territorio.

Grande finale del concorso Artisans of Taste by Ron Diplomático dedicato al tema della sostenibilità e organizzato da Compagnia dei Caraibi al Rita’s Tiki Room Cocktails & Food di Milano. Sui cinque finalisti ha prevalso la proposta

Bee The Change
di Emilio Pecchioli, Rasputin Secret Cocktail Bar di Firenze

Ingredienti
45 ml Ron Diplomático Planas
30 ml cordiale chiarificato di pera Williams
una goccia di estrazione idroalcolica di propoli
top di soda alla cera d’api e polline millefiori bio
Preparazione
Build in bicchiere collins spennellato internamente di miele bio, guarnire con cialda croccante di scarto di pere Williams estratte e chiarificate, zucchero e amido.

il vincitore Emilio Pecchioli

Il vincitore ha puntato sul prodotti bio delle arnie per api dell’azienda agricola La BeeO Baita di Dicomano (Firenze). Ricevendo in premio un maxiassegno, Emilio Pecchioli volerà in Venezuela in visita alla distilleria di Ron Diplomático, insieme con il vincitore della scorsa edizione, Luca della Valle (Le Vieux Carrè di Carrara).

Visto l’attinenza di tutti i finalisti al tema della sostenibilità senza sprechi di materia prima per gli ingredienti, difficile è stata la scelta della giuria di cinque esperti di settore: Giovanni Cecchini, Luca della Valle, Carlo Cattani e Javier Garcia Vicuña, Ambassador Emea della omonima distilleria venezuelana di Ron Diplomático. Il concorso è stato condotto da Francesco Serra, Brand Ambassador di Ron Diplomático, alla presenza di Francesco Pirineo, Advocacy Manager di Compagnia dei Caraibi.

Gli altri finalisti sono stati:

Samuele Verri del The Craftsman Cocktail Bar di Reggio Emilia che con “Freschissimo” ha puntato sull’impiego dell’Anguria Reggiana Igp e di Ron Diplomático Riserva Exclusiva;

Samuele Verri

Federico d’Agati del Leaf di Lecce (di prossima apertura) che per “Echos” ha utilizzato una polpa di mango acidificata e Ron Diplomático Mantuano accompagnato da una ostia di mango e zucchero;

Federico d’Agati

Daniele Salviato di Cloakroom Cocktail Lab di Treviso che ha puntato con “Cherry in The Glass” sull’impiego della Ciliegia Mora di Vignola Igp coltivata sulle colline veronesi insieme con Ron Diplomático Mantuano guarnito con una ciliegia mora glassata con cioccolato.

Daniele Salviato

Salvatore Fabrizio Balbi del Casa & Putia (Casa & Bottega) di Favignana ha dato spazio a un frullato filtrato di melone giallo estivo e soda aromatizzata ai capperi delle Egadi insieme con Ron Diplomatico Mantuano servito in un mug nella colorata ceramica dell’isola di Favignana.

Salvatore Fabrizio Balbi

 

 

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A ottobre la decima edizione di TriestEspresso Expo
Si va definendo un interessante programma di incontri formativi, workshop e competizioni all’interno del Salone Internazionale del caffè

Si svolge dal 27 al 29 ottobre la decima edizione il salone internazionale del caffè Triestespresso Expo nel nuovo centro espositivo Trieste Convention Center – Tcc – del Porto Vecchio, l’antico scalo portuale della città. Si tratta di un’area importante ed evocativa per questo prodotto, se si considera che da quando il caffè iniziò a diffondersi in Europa, approdò anche a questi moli. Attualmente a Trieste transita più di un terzo delle importazioni del Paese, con 40mila metri quadri di magazzini impegnati, 10mila container movimentati ogni anno e 1 milione di sacchi da 60 chili in giacenza.

Le adesioni degli espositori all’evento sono numerose e si va completando il calendario degli eventi. A oggi comprende degustazioni guidate dei caffè delle torrefazioni presenti in fiera e premiate all’interno della guida Camaleonte – Guida dei caffè e delle torrefazioni d’Italia, a cura di Andrej Godina e Mauro Illiano. È prevista inoltre la proiezione del documentario Caffè & Vino – Due mondi, a cui seguirà una tavola rotonda e in chiusura la degustazione di alcuni abbinamenti tra i due prodotti. Assocaffè Trieste, Gruppo Italiano Torrefattori Caffè in collaborazione con Area Science Park, organizzano un confronto su alcuni temi di maggiore attualità che riguardano la filiera del caffè: cultura e controcultura dell’espresso italiano, innovare e innovarsi, transizione digitale del caffè, rivoluzione verde, sostenibilità nel comparto caffeicolo.

Grazie alla collaborazione con l’Università del caffè di illy, sempre aperta alla formazione e alla ricerca, verranno organizzati training mirati e appuntamenti formativi messi a punto per la decima edizione della manifestazione e tenuti da docenti ed esperti del polo di eccellenza nato per diffondere la cultura del caffè. Gli appuntamenti, a partecipazione gratuita, si alterneranno nella tre giorni di fiera, al mattino e al pomeriggio.

Ci saranno competizioni dedicate ai baristi come il Leva Contest, campionato dedicato ai baristi per far emergere la loro capacità e l’interazione con la macchina da espresso a leva. L’evento sarà imperniato su due tipologie diverse di gara: una di velocità che vedrà vincitrice la coppia di baristi che, nell’arco di un’ora, sarà riuscita ad estrarre il maggior numero di caffè utilizzando due macchine a leva a 3 gruppi erogatori ciascuna; un’altra Leva Contest Sensory, premierà il barista che sarà riuscito a erogare l’espresso che otterrà la migliore valutazione in termini di Flavore da parte di una giuria di esperti.

Ci saranno incontri dedicati agli operatori dell’horeca per riflettere su come affrontare sfide e cambiamenti nella complessità odierna. Un altro appuntamento giornaliero è con Le persone del caffè: un album di fotografie che attraverso un assaggio guidato racconterà la cura e la dedizione di chi lavora nella filiera del caffè.

Infine, un programma di workshop dedicati alle imprese del settore che mirano ad evidenziare quanto il concetto di sostenibilità sia strategico e come applicarlo in azienda.

Altri appuntamenti sono in via di definizione; un percorso da seguire sul sito triestespresso.it.

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Tre format per i cocktail delle Dolomiti
Il 2022 ha sancito il successo della montagna come meta turistica top in estate. Un mini tour tra le interessanti realtà che sperimentano con le materie prime in Alta Badia, sulle Dolomiti

Settantuno milioni di presenze, tra strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere di vario genere e seconde case. Questa la stima – firmata Jfc, il dato consuntivo ancora non è disponibile – che ha sancito il ruolo della montagna come meta dell’estate 2022. Crescita clamorosa rispetto ai 49 milioni dell’anno scorso, figlia anche – va detto – di una bella stagione molto più lunga. Comunque, su Alpi e Appennini continua il boom di presenze turistiche, che è partito di slancio negli anni più duri del Covid e pare ormai un successo consolidato. Dove ci sono grandi flussi c’è vita per il fuori casa, cocktail bar inclusi. Non sia mai che tra le più alte e paradisiache vette alpine si nascondano anche notevoli… picchi di qualità nell’offerta di mixology. Abbiamo pensato, quindi, di andare alla ricerca di qualche indirizzo interessante in Alta Badia, in Alto Adige.

Tre format per valorizzare il territorio

La valle, da anni posizionatasi su un’offerta turistico-ricettiva di alto livello, ha fatto segnare – a estate ancora in corso, al 31 luglio per l’esattezza – 471.642 presenze. Dato che ci si aspetta venga corretto al rialzo con i numeri definitivi. Un giro tra i comuni di Corvara, Colfosco, La Villa, San Cassiano, Badia e La Val, alla ricerca dei cocktail bar che si distinguono. Ci fermiamo su tre format diversi, ma tutti e tre concentrati sulla valorizzazione delle materie prime del territorio per costruire un’offerta interessante.

L’got, nel cuore del turismo di alta gamma

In strategica posizione centrale, a Corvara, e con uno spazio esterno ben sfruttabile nel periodo estivo, Andrea Dimilta ha coltivato la sua creatura in questi ultimi 8 anni. L’got è nel cuore della cittadina ai piedi delle dolomiti, tra il Massiccio del Sella e l’Altipiano del Pralongià.

Quarantacinque anni, genovese espatriato a Londra e a New York City, Dimilta viene dal mondo del flair (è stato anche direttore della scuola Flair Parlour di Genova), ha lavorato nella capitale inglese e poi a Brooklyn, all’Acqua Santa. Otto anni fa ha preso in gestione L’got (che in ladino significa “bicchiere”), spostando la location di poche centinaia di metri e rivedendo tutta l’offerta. In carta, rinnovata di stagione in stagione, si trovano una decina di drink signature a 18 euro, e in estate si aggiungono le Summer suggestion a 14 euro. Frutti di bosco, aromatizzazioni home made al pino mugo, miele e succo di mela rigorosamente local sono alcuni dei richiami al territorio che Andrea e il suo team hanno voluto studiare e inserire nei loro cocktail.

Il locale apre con le colazioni, continua con un’offerta leggera a pranzo on insalate,  sandwich e un piatto caldo che varia quotidianamente, conclude con la fascia oraria dell’aperitivo. «Niente after dinner, un po’ perché la temperatura non lo consente sempre e un po’ perché è una precisa politica del locale», ci racconta Dimilta, che si presta a qualche scambio di battute dopo aver salutato un paio di celebrità televisive habitué del locale. «Vogliamo esserci per i nostri clienti, sempre, e questo significa concentrasi sull’aspetto della relazione. Mi piace che il locale abbia un’impronta da vecchia maniera, con tanta cortesia e attenzioni genuine per la clientela». Fondamentale, però, è l’effetto wow che i drink devono suscitare appena arrivano al tavolo. Massima cura, massima attenzione agli ingredienti. «Ma se devo indicare una chiave, scelgo la squadra. Ora siamo in cinque, c’è buon affiatamento e, nonostante il ricambio stagionale, riusciamo a trasmettere sempre lo stesso entusiasmo a tutti i ragazzi che lavorano con noi».

Le ricette de L’got

Americano Col Alt

Ingredienti
3 cl Vermouth infuso al pino mugo home made
3 cl Campari
Amaretto and pear foam
Cristalli di rosa canina
Preparazione
Build 

 

 

French man in Dolomites

Ingredienti
4,5 cl gin
20 ml succo di limone
20 ml zucchero liquido
Top Champagne Gonet-Médeville
Aria di frutti di bosco selvatici

Preparazione
Shake and strain

 

Iceberg Lounge Bar: la notte è giovane nell’hotel 4 stelle

Nativo di Ischia, dopo gli studi alla scuola alberghiera Domenico Barone, 29 anni, ha viaggiato, come da copione: ad Amburgo prima, poi diverse stagioni a Ischia in cocktail bar come il Riva Club e discoteche, poi diverse esperienze in hotellerie 5 stelle alternando Dolomiti, Sardegna e Amalfi. Infine l’approdo all’hotel Col Alto di Corvara, dall’estate 2021, dove Domenico pare aver trovato la sua dimensione come bartender e barmanager dell’Iceberg Lounge Bar.

Aperto dalle 11 del mattino all’1 di notte, l’Iceberg è uno dei pochi locali della valle in cui si può tirar tardi bevendo bollicine e cocktail di montagna. Non è “solo” il lounge bar dell’albergo 4 stelle superior Col Alto, ma vive anche di vita propria, con uno spazio esterno dedicato e una naturale apertura verso la clientela extra ospiti dell’hotel. Serate musicali con dj set, staff dedicato con 2 persone che possono salire a 3-4, interno da 80 coperti, prezzo dei drink tra gli 8 e i 14 euro. Domenico è anche andato “a scuola” dallo stesso Dimilta del L’got, nelle occasioni in cui il barman veterano ha aperto le sue conoscenze ai più giovani bartender all’opera in zona, per condividere le tecniche di utilizzo delle materie prime del territorio.

 

Rivisitazioni sullo spritz, un Col Alto gin tonic e un Americano fatti rispettivamente con Gin e Vermouth aromatizzati al pino mugo raccolto presso il vicino passo Falzarego: Domenico ci spiega che la clientela ormai, anche sui cocktail e non solo sulle bollicine, ha aspettative medio-alte. «Le linee guida della nostra offerta signature sono territorialità e occhio per il cliente: ci concentriamo su capire chi abbiamo di fronte per preparare qualcosa ad hoc. Intanto, abbiamo fatto e facciamo grande lavoro sulle materie prime. Garnish con rabarbaro essiccato, pino mugo raccolto da noi in passeggiata, riutilizzo di tutti gli scarti, materie prime freschissime. Ma anche home made ricercati – dallo shrub di Weiss, banana e aceto a quello con capperi e mango, per fare due esempi. Abbiamo notato che fa tanta differenze l’attenzione ai dettagli, in particolare viene apprezzato il nostro lavoro sulla qualità del ghiaccio. «Il procedimento che uso è molto semplice», spiega Domenico,  «prendo un box di polistirolo, lo riempio di acqua di rubinetto, lo metto in congelatore per 24 ore e lo estraggo. Non si congela l’intero blocco, ma solo in parte. In questo modo le impurità rimangono nell’acqua in eccesso e il ghiaccio risulta molto trasparente e pulito. Poi taglio in cubetti a seconda del bicchiere che uso, per garantire un’estetica curata a ogni drink».

Le ricette dell’Iceberg Lounge Bar

Col Alto Gin tonic

Ingredienti
5 cl Gin Bonaventura Maschio infuso al pino mugo
20 cl Thomas Henry Tonic Water
Top con spuma al basilico e limone

Preparazione:
Built on ice

 

 


Purple Spritz

Ingredienti
5 cl Aperol
10 cl Gewurztraminer
Top di soda e spuma ai frutti rossi

Preparazione
Build

Un monumento al gin al Mountain Lounge Bar dell’Hotel Cristallo

Ci si allontana di pochi chilometri, ma la qualità del servizio e dei drink resta alta. Un format ancora diverso, quello del lounge bar d’albergo “puro” diciamo così: lo troviamo all’Hotel Cristallo, 4 stelle superior a La Villa. Il 90% della clientela è interno, si chiude a mezzanotte e i drink (prezzo medio: 14 euro) sono accompagnati dal piano bar ogni sera.

A capitanare la squadra di giovanissimi (in cinque, età media 23 anni) del lounge bar c’è il 28enne Salvatore Evola, di stanza in Alta Badia da quattro anni dopo un’esperienza di 12 anni in Sicilia e poi a Cesenatico e in Costa Smeralda. «Arrivato qui come commis, mi hanno proposto di fare il barmanager e lo sono da 3 anni e mezzo», racconta Salvo, che pare aver annegato il dna siculo per convertirsi a passeggiate in quota e giri in e-bike con un occhio sempre a terra, a cercare nuove idee tra erbe e spezie del territorio.

L’accoglienza è opera di un Martini Dolomitico, con Vermouth infuso al pino mugo home made («Pigne raccolte da noi e ottenuto con infusione a freddo sotto vuoto per 48h», precisa Salvatore) e un gin di Bolzano, lo Z44. Proprio sul gin Salvatore ha fatto uno sforzo di ricerca. «Abbiamo una selezione di circa 60 gin, 6 sono etichette locali e c’è un gin tedesco. Non sono solo scenografici dietro il bancone, l’obiettivo è quello di far capire ai nostri clienti che il gin non è il distillato basico come era concepito una volta. Ci si può pasteggiare, e noi abbiamo proposto anche degli abbinamenti food per farlo degustare in purezza».

«Ho imparato qui il valore del territorio – continua Salvatore -, andiamo in passeggiata e riportiamo in casa le botaniche che ci servono, sfruttiamo l’orto dell’albergo per menta, rosmarino, timo; ci dedichiamo agli home made e alle essiccazioni, insomma il territorio montano ci dà la possibilità di giocare con tanti elementi».

La clientela non è tanto esigente, quanto curiosa: «Troviamo sempre più persone interessate a sperimentare un’emozione gustativa, e naturalmente per consentire questo dobbiamo essere attenti anche al servizio e a proporre cocktail con grande impatto scenografico». Ed ecco il trionfo di scrigni preziosi e affumicature da effetto wow. Il progetto, per il prossimo anno? Quello di produrre “in casa” un gin che si possa identificare con il lavoro fatto qui al Cristallo.

Le ricette del Mountain Lounge Bar

Apple Pie Mojito 2.0

Ingredienti
5 cl Rum bianco
2 cl di Sailor Jerry
3 cl di infuso di mela e cannella home made
Top di soda
Garnish con polvere di cannella e mela

Preparazione
Build in tumbler alto

 

Mai Crystal Tai

Ingredienti
4 cl Rum Agricole infuso con miele e caffè
2 cl Rum Clements
3 cl orzata
2 dash arancia bitters home made
succo di ½ limone

Preparazione
Shake & strain in bicchiere tumbler alto

 

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Presto disponibile il nuovo sistema EasyCassa. Ancora più semplice e funzionale
Arriva in autunno la nuova release del sistema di cassa di Mooney dalla vantaggiosa formula “Tutto Incluso”, che raccoglie in un comodo abbonamento servizi, hardware e software portando nei locali una dotazione tecnologica di ultima generazione che riduce costi e pensieri

EasyCassa, il sistema di cassa evoluto e “Tutto incluso”, rivela in anteprima le principali novità racchiuse nel suo nuovo software, in arrivo questo autunno. E sono davvero tante le novità della soluzione firmata Mooney, azienda nata dall’unione di Banca 5 (gruppo Intesa Sanpaolo) e SisalPay, prima realtà in Italia per i servizi di pagamento e ricarica, già usati da oltre 20 milioni di cittadini.

La nuova release non solo presenta un look rinnovato rispetto alla precedente versione, con un’interfaccia del tutto nuova, ma comprende anche grandi innovazioni nel suo funzionamento, frutto del lavoro di sviluppatori e designer fortemente specializzati nel settore dei pagamenti.

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Completano l’offerta ulteriori servizi, come la garanzia estesa su tutti i dispositivi forniti, l’installazione, la formazione iniziale, le verifiche fiscali periodiche e, in caso di necessità, l’assistenza tecnica 365 giorni l’anno dalle 7 alle 24, anche domenica e festivi, oltre alle uscite del tecnico, anch’esse incluse nel costo dell’abbonamento.

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