Il tour di Bargiornale su e giù per lo Stivale alla scoperta di tutto il bere che c’è, fa tappa in Abruzzo. Il 26 settembre a Pescara Baritalia ne conoscerà i giovani talenti e incontrerà quei professionisti che hanno contribuito a renderla ciò che è oggi: un luogo in cui le tradizioni liquoristiche, fatte di amari e genziane, si uniscono a un nascente panorama di cocktail bar.
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Favela presso ristorante Bolla
Numerosi i locali che verranno coinvolti nel nostro laboratorio itinerante, a partire dal Tonga Club, che ci ospiterà durante la giornata: beach club estivo in cui la cucina fusion fa da padrone, con contaminazioni giapponesi, spagnole, messicane e polinesiane, accompagnate dai cocktail di Ettore De Salvia, con una miscelazione esotica e tropicale, come l’atmosfera che si esprime negli arredi e nel design. In occasione di Baritalia, lo staff del Tonga sarà affiancato da quello del Mila nella preparazione dei drink: nato 5 anni fa, è un punto di riferimento per una miscelazione moderna e d’effetto accompagnata da piatti creativi.
I cocktail che si accompagnano al cibo sono parte del format di Quebracho, un ristorante con bar nel cuore di Pescara, specializzato in carni internazionali e dry aging. Ad accogliere all’ingresso, imponenti vetrate mostrano uno scorcio sul bistrot con cucina a vista. Il bar è guidato da Francesco Novelli, che nell’ultimo menu “meraviglie della natura” collabora a stretto contatto con la cucina, con drink dal forte impatto scenografico, ispirati ognuno ad un posto unico del nostro pianeta. La cocktail culture entra anche da Botanico, uno dei primi in città a proporre abbinamenti food accanto ai cocktail, soprattutto con la bella stagione, nel giardino esterno. Ancor prima di questi indirizzi, il primo cocktail bar in città – nato nel 2012 – è La Nuova Lavanderia: al grido di Aloha e Sciabbenedette, il locale si ispira a una tradizione rurale perduta, che si esprime in cocktail d’autore che ricercano nel territorio la propria ispirazione, e che di anno in anno cambiano, riconfermando però questo locale come una delle destinazioni immancabili del panorama pescarese.
Grazie alla grande presenza di studenti universitari, la vita serale e notturna è molto sviluppata a Pescara, e ci sono alcune vie del centro in cui i locali si susseguono uno dietro l’altro e fanno grandi numeri soprattutto all’ora dell’aperitivo. È il caso della serie di bar che l’imprenditore Pierluigi Pasetti ha aperto in pochi anni, a partire del 2016: tutto inizia con il Gatsby, al quale seguiranno Alle Spezie, Reverso, Almaluna, Al Vagone, La Cava e Cantieri. Sempre nella zona, i due locali di Dario Criniti, il Wild e il Mirror. Nel primo le piante si intersecano tra le bottiglie e i tavoli, nel secondo gli specchi giocano con la clientela. Due locali “instagrammabili”, in cui bere un buon classico o scegliere tra una lista di signature. L’ambiente fertile ha fatto sì che si sviluppasse anche una importante scuola di formazione, che ogni anno sforna decine di future promesse del bartending, diurno e serale.
La Equilibrium Bar Service di Fabio Forgione e soci spazia dai corsi di caffetteria e latte art a quelli di miscelazione, passando per degustazione vini e flair bartending. La serata pescarese termina al Post Bar, ritrovo goliardico per panini sfiziosi, numerose birre artigianali, e una predilezione per il Gin. Altra destinazione è la Distilleria Clandestina, piccolo speakeasy in cui spegnere definitivamente la sete.
Ma l’Abruzzo non è solo Pescara: ampliamo l’orizzonte lanciandoci in un tour dei capoluoghi. Il più vicino a Pescara è Chieti, sede del Mosley Spirits & More. Tra i mattoni a vista dei muri e tra blocchi di cemento, illuminate da una luce gialla intensa, ci sono le numerose referenze di questo locale in cui il cocktail è una parte dell’offerta, completata dai distillati da degustazione, gli Champagne e i vini a calice. Tutto frutto di una selezione di prodotti e produttori, raccontanti accuratamente ai clienti.
Alle pendici del Gran Sasso sorge il capoluogo di regione, l’Aquila, che ospita già da alcuni anni due ottime realtà della miscelazione: il Public Enemy è un luogo di ritrovo di loschi figuri che, in pieno proibizionismo, cercano di sfuggire alle reti della giustizia. Perlomeno, questa era l’ispirazione quando ha aperto nel 2013, diventando un gastro-pub punto di riferimento non solo per un ottimo hamburger, ma anche per cocktail d’autore e per una accurata lista di classici che vanno dai “più o meno amaro” ai “dolce ma non troppo”, passando per tropicali e after dinner. Sempre rimanendo in tema di ritrovi al di sopra della legge, il Bathtub Distilleria Illegale è un locale in stile steampunk in cui rispolverare drink del passato come il Blue Blazer, perdersi nella lista dei vini, lasciarsi andare a uno snack elaborato oppure assaggiare uno dei signature cocktail di Michele Gallucci.
Il viaggio nell’entroterra prosegue fino a Teramo; in questa città dalla storia antica nasce Il Jerry, un piccolo ambiente dall’atmosfera calda e dai tetti a volte, all’interno del quale Attilio Misantoni crea le sue pozioni: il nuovo menu è ispirato ai piatti storici della cucina italiana, riproposti in forma liquida. L’idea è quella di far conoscere una miscelazione creativa ai teramani, anche portando dietro il bancone ospiti da tutta Italia, con il format “gli amici del Jerry”.
Dalle città al mare, ci fermiamo a Giulianova, dove ci aspetta un grande personaggio dell’hospitality: Mauro Mahjoub. Abruzzese, ha trascorso gli ultimi trent’anni in Germania, diventando celebre per la sua padronanza del “bittersweet”, tanto da guadagnarsi l’appellativo di re del Negroni. Da due anni fa è tornato a Giulianova, dove dirige il Cactus, locale a pochi metri dalla spiaggia in cui godersi un drink classico o scegliere tra una carta di Negroni, Mojito e Americano firmati da Mauro. Dall’altro lato della strada, Carmelo Licata dirige dal 2021 il Seta Garden, un grande locale che negli ultimi mesi ha visto avvicendarsi dietro il bancone grandi nomi della miscelazione nazionale ed internazionale, al punto di essere appena entrato nella classifica di Top 500 Bars. La sua miscelazione parte da un approccio educativo verso il cliente, che declina i cocktail non attraverso gli ingredienti, ma attraverso i gusti e le sensazioni, facendo da guida verso nuovi sapori e stimolandone la curiosità, in un ambiente che coniuga insieme un servizio da hotel a un approccio urban.
Poco più a Sud, spostandoci a Roseto degli Abruzzi, scegliamo il Malea. Qui il menu cambia due volte l’anno: d’estate drink freschi e beverini, mentre d’inverno si lascia più spazio alla degustazione di Rum e Whisky, accompagnati da cioccolati pregiati e serviti dalla giovane coppia di soci Frank ed Eleonora. Usciti dal loro accogliente salotto si entra – per modo di dire – in una Favela. È questo infatti il nome del cocktail bar all’interno di Bolla, ristorante con vocazione carnivora che nel suo bar in stile jungle si destreggia tra grandi classici come Daiquiri o Whiskey Sour, oppure rivisitazioni che cambiano con cadenza semestrale.
Terminiamo il nostro viaggio abruzzese a Vasto, “casa” dello Smoky Joe di Anthony Ventrella. In questo ambiente intimo e riservato la drink list è stagionale, con un occhio di riguardo per i twist on classic e per i prodotti del territorio.