Hoshizaki conclude l’acquisizione di Brema e si rafforza in Europa
Con l’acquisizione dell’azienda italiana, il colosso giapponese consolida il primato mondiale nel settore delle macchine per la produzione di ghiaccio, puntando a rafforzarsi ulteriormente sul mercayo Europeo

È giunta in porto l’unione all’insegna del ghiaccio tra Hoshizaki Corporation e Brema Group. Il colosso giapponese delle attrezzature per il ghiaccio ha completato l’acquisizione dell’azienda italiana, che opera nello stesso settore, ma con target di riferimento segmenti di mercato e tecnologie diversi e complementari.

Un’operazione win-win, avviata con l’accordo siglato lo scorso gennaio e ora diventato operativo, che fa felici entrambe le parti.

Con l’acquisizione di Brema, Hoshizaki, il cui fatturato lo scorso anno ha superato i 2 miliardi di euro, rafforza il suo primato mondiale nel settore, puntando ad incrementare la sua posizione in Europa, Medio Oriente e Africa, aree dove Brema Group gioca da sempre un ruolo di primaria importanza.

Ma il nuovo legame strategico è ricco di vantaggi anche per l’azienda italiana, fondata nel 1985 a Villa Cortese (Milano), che nel 2020 ha realizzato un fatturato vicino ai 42 milioni di euro. L’ingresso nel gruppo giapponese potrà infatti garantire grandi benefici in termini di attività di investimento e potenziamento dell’offerta al mercato in cui opera grazie all’unione di sinergie di ricerca e sviluppo, industriali e commerciali, dando così impulso allo sviluppo di un nuovo ciclo industriale.

«Il Gruppo Brema entra ufficialmente a far parte di Hoshizaki Corporation portando una grande esperienza produttiva e il riconoscimento di affidabilità e adattabilità dei suoi prodotti in un mercato in continua evoluzione – ha commentato Paolo Moro, direttore generale e co-amministratore delegato di Brema Group -. Le sinergie tra le due realtà industriali sono facilmente realizzabili grazie a tecnologie e posizionamento di mercato complementari».

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Champagne Telmont e Belle de Brillet entrano nel catalogo Molinari
Con l’accordo siglato con Rémy Cointreau, l’azienda ha acquisito la distribuzione dei prestigiosi champagne e del liquore a base cognac e pere williams delle due maison fancesi, raffrzando la sua proposta nel segmento premium e superpremium

Sempre più ricco il portafoglio di Molinari. L’azienda ha acquisito la distribuzione per il mercato italiano dei prodotti della maison Champagne Telmont, ovvero il Telmont Brut e Telmont Rosé, e di Belle de Brillet, liquore a base di cognac e pera williams, di maison Brillet. Acquisizione che l’azienda italiana ha ottenuto grazie all’accordo con il colosso francese Rémy Cointreau, del quale Molinari è il distributore per il nostro Paese di importanti marchi internazionali, quali l’iconico Cointreau, i prestigiosi cognac Rémy Martin, il luxury brand Louis XIII, il gin super premium The Botanist, i rum delle Barbados Mount Gay e i whisky di Islay Bruichladdich, che di recente ha rilevato le due aziende.

L’operazione risponde all’obiettivo di Molinari di rafforzare ulteriormente la sua posizione sul mercato nazionale, attraverso l’allargamento del portafoglio a nuove categorie e a prodotti nel segmento premium e superpremium. E segue quella conclusa lo scorso aprile con Britvic Teisseire per la distribuzione di alcuni brand premium del gruppo britannico dei soft drink e dei succhi (leggi A Molinari la distribuzione dei marchi premium di Britvic Teisseire).

Champagne 100% bio

Infatti, proprio l’altissima qualità è il marchio distintivo dei prodotti della maison Telmont, nata nel 2012 a Damery, nei pressi di Épernay, in Francia, e guidata dalla quarta generazione della famiglia fondatrice. Qualità abbinata al rispetto per il territorio, con un approccio ambientale molto esigente che l’ha portata nel 2017 a fregiarsi della sua prima certificazione Ab (agricoltura biologica). Un attenzione al territorio che si riflette nel pregio delle sue produzioni.

Réserve Brut  è il risultato di un sottile connubio di tre vitigni emblematici della regione dello Champagne, chardonnay, pinot meunier e pinot nero e sette diverse annate. Insieme, questa sinfonia di espressioni rivela una perfetta armonia di ricchezza, frutta e freschezza.  Al colore dorato, il bouquet aromatico rivela note di caprifoglio e un tocco di vaniglia, mentre al palato svela la sua sublime ricchezza aromatica, con note di frutta cotta, come la prugna mirabelle, che si mescolano a note leggermente speziate per poi lasciare il posto alla frutta tropicale. Il risultato è un’espressione vivace e minerale. Da servire a ( °T si abbina alla perfezione con caviale.

Dall’unione di uve chardonnay e meunier di quattro differenti vendemmie nasce invece Réserve Rosé, uno champagne dalla forte personalità. Si presenta al naso con profumi di frutti rossi freschi con un tocco di brioche, mentre al palato la prima sensazione ricorda quella di addentare una marasca perfettamente matura, prorompente con aromi pieni e maturi. Un vino potente, ma straordinariamente sottile, con un finale persistente, da servire a 7 °C e che si sposa a meraviglia con il Parmigiano.

Un matrimonio armonioso

La qualità è il punto di forza anche di Belle de Brillet (alc 30% in vol) di maison Brillet, nata nel 1850 quando Vivien Brillet, che aveva ereditato dalla sua famiglia i vigneti a Graves St-Amant sulle sponde del fiume Charente, vi fa costruire delle cantine e una distilleria per la produzione di cognac. Belle de Brillet è una creazione di Jean-Louis Brillet, della decima generazione della famiglia, che ne mise a punto la ricetta nel 1985, unendo cognac e pere williams, raccolte in piena maturità per essere schiacciate e macerate nel distillato, e dedicando il prodotto alla moglie Isabelle, che chiamava “Belle”, dalla quale il liquore ha preso il nome. Caratterizzato dal matrimonio armonioso tra il fruttato intenso delle williams e la complessità del cognac, oltre che come classico dopopasto è un prodotto molto interessante ache per l’utilizzo mixology e si rivolge a un pubblico vasto, strizzando l’occhio a un consumo che abbraccia anche il pubblico femminile.

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Premiata Torrefazione dell’anno, Julus Meinl presenta The Originals Perù
Un caffè doppiamente speciale: la sua prima tostatura è avvenuta il 5 aprile, la data dei 160 anni dalla fondazione della Torrefazione austriaca

The Originals, il progetto di Julius Meinl nato per celebrare l’artigianalità e una produzione sostenibile e di eccellenza lungo tutta la filiera, dalla pianta alla tazza, arricchisce la sua gamma con una nuova referenza specialty: The Originals Limited Edition Perù.

Il progetto prende il via da Vilcabamba, l’ultima città dell’Impero Inca. In suo onore, 90 anni fa, la famiglia Uturunco ha fondato Hacienda Vilcabamba, dove ancora oggi, Enriqueta Uturunco utilizza i canali d’irrigazione Inca per lavorare i suoi caffè. La combinazione di alta quota (siamo a 2200 metri) e basse temperature durante la notte permette di prolungare fino a 56 ore il tempo di fermentazione dei caffè di varietà Typica lavati: queste variabili, insieme all’attenta tostatura dei maestri torrefattori di Julius Meinl valorizzano il profilo aromatico, di un caffè che in tazza si presenta ricco e complesso, con note dolci come il miele e decise come il cioccolato fondente, con una piacevole acidità di tondo e un retrogusto di nocciola e anacardi: un insieme ben equilibrato.

Questo caffè 100% arabica è testimone di una celebrazione decisamente importante: il suo primo lotto è stato tostato il 5 aprile, la data esatta della fondazione di Julus Meinl 160 anni fa, mentre il secondo lotto, tostato a inizio giugno, è stato presentato al World of Coffee.

La Torrefazione austriaca ha da poco ricevuto un importante riconoscimento: in occasione del lancio della prima edizione di Camaleonte, la Guida dei caffè e delle torrefazioni d’Italia ha meritato il premio Torrefazione dell’anno 2022 per la coerenza qualitativa dell’intera gamma prodotti presentata in guida. A questo riconoscimento si sono aggiunti anche il Premio Espresso Miscela 100% Arabica, Premio Espresso UTZ, Premio Moka Miscela prevalenza Canephora e il Premio Monoporzionato biologico attribuiti rispettivamente al signature coffee Julius Meinl 1862 Vienna, Supreme UTZ, Buonaroma e Bio Fairtrade capsula compatibile Nespresso.

«Da oltre un secolo e mezzo Julius Meinl tramanda di generazione in generazione il proprio know-how e la propria passione per il caffè – ha dichiarato Alessandro Rettore, group production director -: vincere questi premi, che riconoscono il valore e l’evoluzione della nostra squadra, ci rende estremamente orgogliosi. Questo riconoscimento rappresenta un traguardo, ma anche un ulteriore stimolo al miglioramento». Condivide l’entusiasmo Andreea Postolache, marketing manager Julius Meinl Italia che aggiunge: «Oggi, giunti alla quinta generazione, continuiamo l’appassionata ricerca e per produrre un caffè qualità superiore e offrire un’esperienza significativa».

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