Trionfo di Giovanni De Gaetano alla Wine Cocktail Competition
Il giovane bartender del Mixture di Caserta è il vincitore dell’edizione 2022 della competition, nata per promuovere l’utilizzo del vino in miscelazione. Il racconto della gara e le ricette sul podio

Dopo due anni di stop, si è svolta la finale della Wine Cocktail Competition, una delle principali gare per bartender dedicata al mondo del vino nella miscelazione nel nostro Paese, patrocinata da Aibes, Aibm, Ais, Cocktail Classic Club Bartenders Bar Academy. Organizzata da Renato Pinfildi, co-proprietario del Cafè du Monde di Caserta e già membro del Bar Team 2021 di Bargiornale, assieme alla compagna Maria Piantadosi, la Wine Cocktail coinvolge da sempre numerose cantine, sia locali sia nazionali, per divulgare due delle passioni importanti del suo patron: la cultura del buon vino e l’amore per la mixology.

Tanti i vitigni, da ogni parte dello Stivale: dalla locale Falanghina al Nebbiolo, passando per Pinot Nero e Nero d’Avola, tutti inseriti in ricette dalle più svariate destinazioni e tipologie presentate in questa edizione: dall’after-dinner fino all’aperitivo.

Una giornata di gara, formazione e solidarietà

L’atto finale della gara, come ogni anno, è un’occasione interessante per testare il livello di complessità e cura nell’uso del vino nella miscelazione, oltre che per comprendere livelli e potenzialità di un ingrediente sempre troppo poco esplorato, per ricette e volumi, nella mixology contemporanea. Non sono mancate anche incursioni nell’approfondimento dei temi legati ai distillati e del vino, con ben quattro masterclass dedicate al mondo agave, al rum martinicano, al mondo dell’amaro e all’enologia in Irpinia.

Presente come sempre la solidarietà: la manifestazione collabora con Telethon sin dalla prima edizione, per la quale quest’anno ha raccolto oltre mille euro, grazie a un’asta delle bottiglie inutilizzate.

Ventidue i partecipanti (leggi Svelati i finalisti della Wine Cocktail Competition 2022), giunti al C’era una Volta in America di Caserta da ogni parte della Penisola, dal Piemonte fino alla Sicilia, giudicati da Nino Siciliano dello Speakeasy di Pomigliano (Na), Tommaso Scamarcio dell’Hagakure Noh Samba di Bari, Fabio Cacciapuoti dell’Officina Meccanica Generale di Bacoli (Na) e Claudio Sciaraffa della Bartenders Bar Academy di Avellino, oltre che dai giornalisti Giovanni Continanza e Laura Ferrante per le skill comunicative dei partecipanti.

Le forme del vino

Molte le declinazioni e le presentazioni: si sono viste presentazioni con piramidi, come quella utilizzata nel White Pulsar di Mino Faravolo del Suite 102 di Nola, vincitore del premio per la migliore decorazione, oltre a ricette con ingredienti inconsueti come la cachaça.

Tante le sode artigianali, come il Kir Especial di Enzo Russotto de I Frari delle Logge di Prato, terzo classificato: un mix di Fiano di Avellino firmato Tenuta Cavalier Pepe, brandy, sciroppo di mirtillo homemade e acqua liscia. L’intenzione, supportata dall’uso di una soluzione citrica e da una soluzione lattico/tartarica, è quella di rendere un drink frizzante, grazie alla gasatura homemade, con il risultato di simulare l’utilizzo di uno champagne. Un ragionamento che ricorda quello che adottò Dick Bradsell in un classico come il Russian Spring Punch, dove unì la dolcezza del Kir Royal con i sapori agrumati di un Vodka Sour, per far gustare uno champagne a chi non poteva permetterselo. Terzo posto meritato.

Il buon Dick era anche amante dei sapori locali del suo luogo d’origine, l’Isola di Wight. Ritroviamo la stessa dedizione nella proposta di Francesco Marone, bartender del JammoJa di Atripalda (Av). Il suo Irpino già dal nome esalta la sua terra – una delle principali in Italia per produzione di vino. Omaggio che prosegue con il Greco di Tufo Nestor offerto dalla Tenuta Cavalier Pepe, esaltandone i sapori con l’utilizzo di un brandy irpino, una goccia di Ratafià della zona, una nebulizzazione di Anthemis (un liquore realizzato dai frati benedettini di Montevergine, un monastero famoso dell’avellinese), una crusta di nocciole e miele di castagno dell’Irpinia. Un gesto di amore, capace di far conquistare la seconda piazza al suo autore.

Il trionfo di Giovanni De Gaetano

Ma nessuno ha impressionato come il giovanissimo vincitore della Wine Coctail Competition 2022: Giovanni De Gaetano del Mixture di Caserta. Il suo B.P.V.B Botte piccola vino buono impressiona già dalla complessità nella preparazione del suo ingrediente vinicolo, una Falanghina Falerno del Massico Mille880 della cantina Bianchini Rossetti. Un vino sia aromatizzato per macerazione in botte con bucce di limone, mandarino e fiori di ibiscus, che addolcito con uno sciroppo al vino, prima di essere trasformato in una soda. Il tutto è declinato in un long drink, con l’aggiunta di un bourbon del Kentucky a darne corpo e gradazione. Il risultato, esaltato da un Collins Spears di ghiaccio, è un miscelato dove il corpo del distillato è sapientemente arricchito dalle note agrumate e aromatiche del vino aromatizzato, in un equilibrio dove il carattere deciso del whiskey americano è quasi trasformato in aperitivo gradevole grazie all’uso della gasatura. Un’interpretazione del tema impeccabile, degna della vittoria, che ha impressionato la giuria di degustazione. Solo 21 anni per il giovane bartender casertano. Non c’è bisogno di leggere i fondi del vino per prevederne il futuro.

Le ricette della Wine Cocktail Competition

B.P.V.B. Botte piccola vino buono di Giovanni De Gaetano

Ingredienti:
10 ml Mille880 Falerno del Massico Bianco Bianchini Rossetti, 150 ml soda al Mille880 Falerno del Massico Bianco, aromatizzato per macerazione con bucce di limone e mandarino e fiori di ibiscus, e addolcito con sciroppo al vino Mille880 Falerno bianco (rapporto 1,5/1), 50 ml Wild Turkey Bourbon
Preparazione:
built on ice

Irpino di Francesco Marone
Ingredienti:
50 ml Nestor Greco di Tufo tenuta Cavalier Pepe, 25 ml Brandy Irpino, 1 bar spoon di Ratafia di Meo, aria di Anthemis liquore dei frati Benedettini di Montevergine, crusta di miele di castagno e nocciole
Preparazione:
stir & strain

Kir Especial di Enzo Russotto
Ingredienti:
40 ml ReFiano Fiano di Avellino Tenuta Cavalier Pepe, 30 ml Vecchia Romagna, 10 ml soluzione lattico/tartarica homemade, 5 ml di fake lime homemade, 30 ml sciroppo di mirtillo homemade, 10 ml acqua liscia
Preparazione:
Con prodotti già freddi il cocktail viene mescolato e poi sodato con sifone Twisten Sparkle

White Pulsar di Mino Faravolo
Ingredienti:
8 cl Mariacristina Spumante Metodo Classico 24 mesi Pinot Noir DeFilippi i Gelsi, 2,5 cl Pisco Porton, 2,5 cl Beluga vodka infusa alle albicocche pellecchielle e semi di anguria tostati, 1,5 cl Everleaf foresta, 2,25 cl sciroppo al cardamomo nero
Preparazione:
stir & strain & top on

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Beluffi vince la seconda tappa del campionato di macinatura
La seconda competizione del Master Coffee Grinder Championship si è svolta presso il centro formazione di Caffè Diemme a Padova

Sono sempre più partecipate le competizioni del nuovo campionato di macinatura internazionale Master Coffee Grinder Championship messo a punto da Fabio Verona, docente Sca, formatore per Costadoro e autore del libro Professione Barista – Manuale pratico per l’espresso perfetto. La seconda tappa si è svolta nel moderno contesto di Diemme Academy, il centro di formazione di  Caffè Diemme a Padova, e a visto la partecipazione di Giuliano Mannella, Simone Giordano, Matteo Beluffi, Simone Previati, Mattia Deidda, Federico Pines e Luca Bernardoni. Dunque, rappresentanti di più professionalità del mondo del caffè: baristi, trainer e tecnici installatori di macchine espresso e macinini. Il caffè messo a disposizione è stato uno specialty della linea Gli Speciali della Torrefazione veneta: un Costa Rica red honey con note fruttate ed una spiccata acidità. Le note estratte da Pierpaolo Meneguolo, responsabile del training center in fase di calibrazione, sono state di ananas e mango, con retrogusto di uvetta, cascara e pompelmo rosa; un corpo medio e una tazza pulita e setosa al palato. Lavorando in modo accorto sulla macinatura, è stato Matteo Beluffi a ottenere un espresso più simile alle note appena descritte; la competizione è stata molto accesa: il distacco tra il primo e il secondo classificato, Luca Bernardoni, è stato di soli 4 punti; terzo si è classificato Simone Previati.

Protagonisti della competizione sono il macinino gravimetrico Solo dell’italiana Grindie, main sponsor dell’evento, e la macchina professionale a un gruppo You di Sanremo. La qualità dell’acqua per gli espressi è garantita dai sistemi di filtrazione di Brita. Ogni concorrente ha ricevuto due tazzine special edition #mcgc2022 di Ipa Porcellane. Sono inoltre sponsor della competizione Metallurgica Motta, Ims, LF Ricambi, pulyCaff.

La gara. La prova – della durata di 15 minuti – consiste nel fare combaciare il profilo descritto dal torrefattore sponsor della tappa, tramite il profilo gustativo e il tds. La postazione di gara ha la classica forma a “L” delle competizioni Sca; il concorrente ha a disposizione un chilo di caffè e deve giungere al risultato attraverso ripetuti interventi sulla macinatura e sulla dose accompagnati da assaggi di verifica; ogni passaggio dovrà essere giustificato, ma in modo da non svelare i segreti del caffè e del migliore settaggio del grinder agli altri concorrenti. Ottenuta l’estrazione desiderata deve consegnare 4 estrazioni: 3 per i giudici, la quarta verrà utilizzata per misurare il tds. Scriverà su un’apposita scheda anche la ricetta utilizzata. La giuria è composta da 2 giudici sensoriali, 1 giudice tecnico e 1 capo giudice, carica alla quale è stato designato Luca Ventriglia. È concesso un overtime massimo di 2 minuti.

Vince chi offre una tazza più vicina al profilo dichiarato dal torrefattore che ha messo a disposizione il caffè della tappa; vengono premiati i primi tre classificati di ogni selezione e accedono alla finale i vincitori.

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