Peroni Nastro Azzurro cambia grafica e aggiunge la versione 0,0% alcol
Proseguendo nella strategia di rinnovamento, Peroni valorizza Nastro Azzurro come premium brand internazionale, cambiando grafica e presentando una nuova versione senza alcol.

Nastro Azzurro, la birra premium italiana più conosciuta nel mondo (oltre 2 milioni di ettolitri venduti in più di 70 Paesi nel mondo), a partire dal mese di aprile si presenterà anche in Italia come Peroni Nastro Azzurro, con una nuova immagine coordinata a livello globale.

La birra rimane la stessa, con il suo gusto unico, secco e rinfrescante dato dall’utilizzo del Mais Nostrano™, varietà altamente pregiata, coltivata in Italia in esclusiva per Nastro; la produzione rimane in Italia, nei tre stabilimenti di Bari, Padova e Roma: cambia la veste grafica e la piattaforma di comunicazione che diventa quella di un premium brand internazionale.

«Riportando il nome di Peroni sull’etichetta celebriamo con orgoglio le nostre origini – ha dichiarato Enrico Galasso, amministratore delegato di Birra Peronied evidenziamo anche per il mercato italiano quello che all’estero già conoscono e apprezzano: la qualità di un premium brand, da sempre espressione di qualità superiore italiana, capace di evocare stile e gusto e rappresentare l’italian lifestyle nel mondo. Il lancio si inserisce nella più ampia strategia di crescita e innovazione che punta a incrementare il valore del portfolio di Birra Peroni e che ha guidato anche il restyling operato lo scorso anno sul main brand Peroni, di cui ora Peroni Nastro Azzurro rappresenta il prodotto premium per eccellenza».

Enrico Galasso, amministratore delegato di Birra Peroni (Asahi Europe).

La nuova identità verrà supportata da un piano di comunicazione globale che avrà il suo focus nella campagna “Live every moment” (Vivi ogni momento), on air da maggio, ideata per celebrare la capacità degli italiani di rendere speciali anche i momenti semplici grazie al loro stile di vita unico e inconfondibile che Peroni Nastro Azzurro incarna.

La svolta sarà accompagnata da una vera novità di prodotto, nella versione 0.0 % alcol. Realizzata in Italia con gli stessi ingredienti e la medesima passione, Peroni Nastro Azzurro 0.0% nasce con l’obiettivo di offrire al consumatore la stessa esperienza di gusto di Peroni Nastro Azzurro ma con lo 0,0% di alcol, grazie ad un nuovo processo di dealcolizzazione, frutto di massicci investimenti del Gruppo.

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Arriva in Italia la birra tedesca Beck’s Unfiltered
Già pluripremiata, Beck’s Unfiltered è una pils non filtrata dall’aspetto velato del gruppo AB-InBev.

Appena presentata dai mastri birrai tedeschi di Beck’s Brauerei (gruppo Ab-Inbev), birra Beck’s Unfiltered ha raccolto importanti riconoscimenti come la medaglia di bronzo al World Beer Awards 2021 ed è stata eletta Prodotto dell’Anno dai consumatori tedeschi.

Prodotta per la prima volta nel 1920 secondo la storica norma dell’Editto di Purezza del 1516, Beck’s Unfiltered è una classica pils semplicemente non filtrata da 4,9% alc. Per questo il lievito Herkules si posa in modo naturale sul fondo della bottiglia da 33 cl e per berla occorre capovolgere prima la stessa bottiglia, apprezzarne l’aspetto velato e le note morbide, fruttate e rinfrescanti.

«Puntare sulla qualità – precisa Arnaud Hanset, ad e Country Director di AB-InBev Italia – è il nostro principale obiettivo e il lancio di Beck’s Unfiltered va proprio in questa direzione. Vogliamo offrire agli italiani un prodotto dal gusto inconfondibile per accompagnare i vari momenti di svago e socialità».

Arnaud Hanset, ad e Country Manager Italia AB-InBev

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Viviana Manera è il nuovo Trade Marketing Director di Birra Peroni
Con l’entrata di Viviana Manera si aprono nuove strategie di vendita per i marchi del gruppo Birra Peroni.

Con importanti esperienze del settore food & beverage, in Italia e all’estero, Viviana Manera è stata assunta come Trade Marketing Manager di Birra Peroni. Dal 1 aprile lavora a diretto rapporto con l’amministratore delegato di Birra Peroni 1846 (gruppo Asahi Europe) Enrico Galasso occupandosi di pianificare la strategia di vendita dei tanti marchi in portafoglio alla storica azienda italiana.

«Viviana conosce le sfide dei mercati internazionali – ha commentato Enrico Galasso, Managing Director di Birra Peroni – e porta con sè competenze ed esperienze orientate al sell-out e al sell-in e alla valorizzazione dei punti vendita necessarie per riorientare le nostre strategie nel contesto post pandemico».

L’amministratore delegato Birra Peroni, Enrico Galasso, durante Ansacom Campus Peroni 2021

«Sono molto contenta di entrare nel team Birra Peroni – ha sottolineato Viviana Manera – e tornare a seguire direttamente il mercato italiano (dopo Francia e Belgio, ndr). La pandemia ha stravolto i paradigmi e lo scenario dell’industria di marca, offrendo allo stesso tempo una grande opportunità di rinnovamento».

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Parliamo di acidità del caffè con Francesca Bieker
Una caratteristica gustativa dei caffè arabica è la presenza di una nota acida, da presentare con gradualità al cliente al banco bar

Il profilo aromatico del caffè dipende soprattutto da specie e varietà, origine ambientale e grado di tostatura. I primi caffè tostati in Italia furono gli arabica; nel secondo dopoguerra giunsero i robusta. Una caratteristica gustativa degli arabica è la presenza di una nota acida, più o meno marcata in base alle variabili già elencate e di difficile gestione all’interno di una bevanda concentrata qual è l’espresso.

«Per questo si è preferito lavorare sulle miscele, che permettevano di compensare e fare emergere aromaticità più mirate al dolce e all’amaro – afferma Francesca Bieker, formatrice Sca e consulente -. Ci sono comunque parti d’Italia, soprattutto al Nord, in cui l’acidità è da sempre più presente e considerata parte di una tazza di qualità. L’arrivo degli specialty ha portato nel nostro Paese caffè tostati più chiari dai quali sovente l’estrazione espresso traeva spiccate note acide e una sensazione sbilanciata e amplificata dalla concentrazione della bevanda. È ovvio che chi è abituato a miscele con una buona presenza di robusta e note cioccolatose non abbia gradito.

L’errore di molti è stato di importare questo stile che all’estero è abbinato ad estrazioni a filtro, nelle quali il caffè rilascia più lentamente i suoi aromi e in cui predominano note dolci e acide. Un approccio più ponderato e con i giusti correttivi per l’espresso (una tostatura un poco più scura) sarebbe stata cosa saggia. Anche perché oggi molti lo fanno, mentre a livello mondiale i consumatori degli specialty ricercano caffè più dolci. Lo scorso anno, inoltre, ai campionati Sca alcuni concorrenti hanno gareggiato con miscele (fino a qualche anno sarebbe stato impensabile), sottolineando la ricerca di gusti più rotondi. Un’ultima nota: amarezza non è sinonimo di cattiva qualità, come l’acidità non lo è di qualità». Un suggerimento per avvicinare il cliente italiano a questo gusto spesso sconosciuto è di procedere per gradi, presentando magari uno stesso caffè con diverse tostature, partendo dalla più scura. L’acidità viene spesso associata a un gusto aspro, di limone, mentre ci sono diverse acidità, alcune delle quali molto amabili. Di nuovo questo va spiegato e introdotto in modo semplice e accessibile: il piacere della scoperta è il modo migliore per aprire le porte al desiderio di conoscere il caffè. Osserviamo brevemente quali acidi, tra i numerosi presenti nel chicco tostato, emergono con maggiore frequenza. Quello malico, ha il sapore della mela verde; citrico, tipico degli agrumi; acetico, ricorda note di vino e frutta rossa; lattico, conferisce rotondità. Gli acidi clorogenici hanno potere antiossidante, ma possono conferire note astringenti e sono più presenti nella robusta che nell’arabica, in cui la quantità ridotta ha un effetto positivo in tazza.

Il pH è la scala di misura da 0 a 14, che esprime il carattere acido o basico di una soluzione. Se il pH è 7 è neutra (condizione tipica dell’acqua); un pH inferiore a 7 indica una soluzione acida (maggiore nei valori più bassi), mentre superiore a 7 sono i prodotti alcalini. Il pH del caffè è circa 5, ovvero acido, più dei fagioli (6), ma meno del pomodoro (4), del vino (3-3,5) e dell’aceto (3), del limone (2).

Francesca Bieker, 31 anni, è formatrice autorizzata e giudice italiano di Sca, QGrader Arabica. Si occupa di formazione e consulenza, presso alcune aziende del settore, soprattutto nella parte relativa alla qualità, dal caffè verde al tostato.

 

 

 

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