Domeniche ad Arte

domenica 27 marzo, 24 aprile, 29 maggio, 25 settembre, 30 ottobre, 27 novembre 2022

via IV Novembre – Rimini centro storico

Mostra mercato locale di arte, artigianato e hobbistica

Mostra mercato denominata ‘Domeniche ad Arte’ in cui vengono esposti l’artigianato e l’hobbistica locale.
A cura dell’Associazione Artistica Elio Morri e Goffredo Pizzioli.

Orario: 
dalle 10 alle 19

Ingresso: 
libero

Telefono: 
338 8270486

Nordic Walking sulla spiaggia

tutti i mercoledì, giovedì e sabato di marzo

Bagno 14 – Rimini Marina Centro

A cura di ‘La Pedivella’

Sulla spiaggia è possibile praticare la tecnica del Nordic Walking, una attività motoria che consente di ottenere moltissimi benefici grazie all’uso dei bastoncini. 
L’associazione La Pedivella propone questa attività outdoor sulla spiaggia il mercoledì alle ore 15,00, il giovedì alle ore 21.00 o il sabato alle ore 10.30 e alle ore 15,00, con partenza dal Bagno 14 di Marina Centro.
Sono possibili anche lezioni di gruppo o individuali di Nordic Walking di primo livello e di tecniche avanzate.

Ingresso: 
a pagamento

Telefono: 
320 7433000

Pokè Facile, la box Orogel per creare il piatto hawaiano
Pokè Facile è la box di Orogel, disponibile in due versioni, che contiene una selezione di cereali e verdure surgelate per preparare 10 basi per pokè in modo facile e veloce

Da qualche anno in Italia impazza il trend del pokè. Un amore per il piatto di origine hawaiane che interessa soprattutto la clientela giovane, amante dell’etnico e, più in generale, alla ricerca di alternative salutari, fresche e genuine anche fuori casa e per una pausa breve. Il pokè è infatti una preparazione completa sotto il profilo nutrizionale, che combina in un piatto unico tutti i nutrienti dei quali ha bisogno l’organismo: carboidrati, proteine, verdure e grassi buoni. Al successo del piatto contribuisce anche la sua forte carica social, altro elemento di attrazione per il pubblico giovane, grazie ai colori sempre diversi all’estetica accattivante che, oltre a renderlo invitante, ne fanno un soggetto perfetto per essere instagrammato, postato e condiviso.

Insomma, un piatto che può regalare belle soddisfazioni sotto diversi punti di vista a bar e pub che lo inseriscono in menu, considerando che il piatto si presta perfettamente anche all’asporto e al delivery. È tenendo conto di tutti questi aspetti che Orogel Food Service, la divisione di Orogel dedicata al fuoricasa, ha lanciato Pokè Facile, la soluzione pensata per consentire a ogni tipologia di locale, anche il più piccolo, di preparare i suoi pokè. Il tutto in modo facile e veloce, eliminando tutti i problemi di tempi e spazi a disposizione e del reperimento, non sempre agevole, di ingredienti freschi, e con la garanzia di massima qualità di Orogel.

Pokè Facile è infatti una box che contiene tutto ciò che occorre per la preparazione di 10 basi per pokè originali e gustose: 1,5 kg di cereali e 4 verdure surgelate in buste da 500 g l’una.

Le box sono disponibili in due versioni: Pokè Farro e Verdure, con farro perlato (1,5 kg) soia edamame (500 g), chicchi di cavolfiore (500 g), carote rondelle (500 g) e mais 500 g, e Pokè Orzo e Verdure, con orzo perlato (1,5 kg), soia edamame (500 g), cavolo cappuccio rosso (500 g), carote stick (500 g) e ceci 500 g.

Non resta che personalizzare

Partendo da queste due basi si può creare un’infinità di pokè, in tempi molto rapidi, accontentando ogni tipologia di consumatore. Basta infatti semplicemente cuocere per qualche minuto i cereali e le verdure in microonde, raffreddarle velocemente e, infine, personalizzare i pokè. Passaggio quest’ultimo che si fa aggiungendo, a seconda della proposta pensata per il locale e i gusti del cliente, aggiungendo proteine, frutta fresca e secca, semi, topping, salse e condimenti. Le possibilità sono davvero infinite.

Per esempio si può aggiungere della tagliata di pollo, gamberi, tartare di salmone, polpa di granchio, uova o polpo. Per un’alternativa vegetariana si può andare sulla feta o sul tofu per accontentare anche i vegani. Oltre alla parte proteica si possono aggiungere frutta fresca e secca o semi, come il sesamo, i semi di lino o di girasole. E guarnire con salse e topping, dal guacamole allo yogurt, dalla maionese alla soia, dal lime all’aceto balsamico. Senza dimenticare che la parte vegetale può essere variata o arricchita con le altre proposte di verdure surgelate del catalogo Orogel.

Inoltre, per stimolare e ispirare la fantasia degli operatori Orogel ha realizzato un ricettario pokè con diversi accattivanti suggerimenti.

SCARICA IL RICETTARIO POKÈ OROGEL

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Unicum Riserva, digestivo “doppiamente invecchiato” che punta alla mixability
Sbarca nei cocktail bar Unicum Riserva, risultato di un processo produttivo esclusivo, fra tradizione
e innovazione, con un doppio invecchiamento e una miscelazione con Tokaji Aszu. Da servire in purezza o “on the rocks”, ma si candida anche a giocare il ruolo di ingrediente erbaceo e vellutato di signature e miscelati

Unicum, brand storico molto conosciuto in Italia, soprattutto tra le generazioni dei baby boomers e con un heritage che pochi brand possono vantare, ritorna in grande stile sulla scena tricolore con un nuovo digestivo, Unicum Riserva (40% alc., bottiglia da 70 cl). Un prodotto di fattura artigianale che, come ha spiegato Izabella Zwack (rappresentante della sesta generazione dell’omonima famiglia fondatrice) durante l’anteprima milanese tenutasi al Fioraio Bianchi Caffè di Milano, è frutto della continua attività di sperimentazione e di innovazione che contraddistingue l’antica distilleria ungherese. Si tratta di un amaro “invecchiato” in due fasi. Nella prima, l’invecchiamento avviene nella botte più grande e antica delle cantine della distilleria a Budapest. Nel corso dei decenni, grazie alle erbe e alle spezie, il suo legno ha acquisito un rivestimento interno unico, denominato “miele nero”, caratteristica dominante dell’Unicum Riserva, che conferisce al liquore il suo carattere di base e la sua profondità. Nella seconda, Unicum viene trasferito nelle tipiche barrique Tokaji. Questo affinamento dona all’Unicum Riserva un carattere inimitabile, merito della botrytis, una muffa nobile grigio-bluastra che si forma sull’uva che nasce solo in terroir favorevoli, per via della nebbia che sale dai fiumi convergenti nel Tokaji e che è il segreto per la produzione del celebrato vino passito ungherese Tokaji Aszu.

 

«Con Unicum Riserva – ha spiegato Izabella Zwack a Bargiornale – vogliamo riprendere il dialogo mai interrotto con i consumatori italiani, offrendo un prodotto che nasce dalla visione di mio padre e che è sinonimo di eccellenza e di un savoir faire ultrasecolare». Per il lancio del digestivo, sono previste campagne pubblicitarie sui principali media di settore e si sta pensando anche a un ritorno del brand sui canali televisivi italiani. D’altronde, il rapporto che unisce Unicum e l’Italia è sempre stato molto stretto. Basti pensare che, a causa delle travagliate vicende che nel secondo Dopoguerra hanno colpito la famiglia Zwack, l’amaro è stato prodotto nel nostro Paese per trent’anni e la Penisola ha sempre rappresentato, dopo l’Ungheria, il suo principale mercato di sbocco. Da quattro anni, il brand fa parte del portafoglio di Illva Saronno che si occuperà di distribuire Unicum Riserva, puntando preferibilmente, come conferma Claudio Giuliano, marketing manager di Illva Saronno, a ristoranti, enoteche e cocktail bar di medio- alto livello. Il suo perfect serve? Dopo pasto, in purezza o “on the rocks”. Non solo. Unicum Riserva intende giocare le proprie carte di liquore premium, dal gusto morbido e vellutato, anche come ingrediente di miscelati e cocktail. Un saggio delle sue potenzialità lo si è avuto proprio in occasione  dell’anteprima milanese dove l’head bartender del Fioraio Bianchi Caffè Dimitrios Papageorgiiu ha preparato un vigoroso e riuscito pre dinner a base di Unicum Riserva (2,5 cl), Select (2 cl) e succo di lime (1 cl).

 

 

 

 

 

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Restyling e street art nel nuovo 12oz torinese
La catena punta ad avere 700 locali entro il 2027. Movimento, caffeina, energia e nuove modalità di consumo sono i suoi tratti principali

Anche in Italia, seppure con numeri molto più piccoli rispetto all’estero, cresce il numero dei locali in catena. Il movimento è il cuore del format 12oz, la catena fondata nel 2015 dall’idea dell’imprenditore italiano David Nathaniel, che si ispira ai grandi trend internazionali del beverage. Ha da poco aperto a Torino il terzo punto vendita della città subalpina che sopra l’ingresso presenta il posizionamento del brand: Street coffee for people on the move.

Infatti, spiega Roberta Piga, marketing manager, «le nostre bevande sono sono concepite in versione to go.12oz non è un bar tradizionale, non è la classica caffetteria, non è il ‘’terzo luogo’’, è un nuovo concept consumer centric. Grazie al servizio di tutti i nostri prodotti in modalità “to go”, riesce ad accompagnare il cliente in tutti i momenti della sua giornata e gli dà la possibilità di scegliere dove e come consumarli: all’interno dello store per ricaricare le batterie o lungo la strada verso il lavoro o l’università, ma anche nei suoi spostamenti in città. È un luogo portatile, come le nostre iconiche cup». E 12oz (12 once, ovvero 0,35 litri) dall’unità di misura inglese della grande paper cup, diventa il parametro che serve alle persone per misurare l’energia, il tempo, la ricarica, la vitalità e molti altri aspetti della vita quotidiana.

Una novità importante è il nuovo utilizzo del brand come logo-luogo, ovvero, come spiegano i responsabili dell’agenzia creativa Gem, «uno spazio non statico in cui le persone possono interagire con il marchio, muoversi con esso, viverlo. Ecco perché nel locale appena aperto a Torino, le pareti mostrano alcune delle declinazioni possibili: il logo è un palloncino, oppure la parete da cui salta un giovane traceur, o ancora la palla del cestista, la nuvola su cui siedono due giovani innamorati…».

A pochi passi dalle sedi dell’Università torinese, Palazzo Nuovo e Campus Einaudi, il nuovo locale punta a coinvolgere l’ampio pubblico di giovani studenti che frequentano il quartiere, ma anche i turisti italiani e internazionali che visitano il centro della città e, in particolare, il Museo Nazionale del Cinema ospitato all’interno della Mole Antonelliana, distinguendosi nel panorama variegato dell’offerta food locale con la sua formula specifica di “street coffee” accompagnati da una selezione di donut e altri dolci di stampo cosmopolita. Una formula che piace alle giovani generazioni, specialmente GenZ, che, grazie a una vita in costante connessione con il resto del mondo, sono aperti e curiosi verso le nuove tendenze.

Da Torino parte anche il progetto 12oz di street art: ogni nuovo locale avrà una parete che ospiterà l’opera permanente di uno street artist locale, una forma di espressione particolarmente vicina a Millennials  e GenZ  e tipica dell’ambiente urbano. Il file rouge delle opere sarà la reinterpretazione da parte di ciascun artista dello spirito della catena: movimento, caffeina, energia e nuove modalità di consumo.

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