Con la presentazione di Campari Academy pubblichiamo la quinta scheda sui prodotti sponsor della tappa di Lecce di Baritalia by Bargiornale che devono essere utilizzati dai partecipanti nelle loro ricette. Tema di quest’anno è la Sostenibilità, la capacità di ridurre l’impatto ambientale, riducendo sprechi e valorizzando i prodotti del territorio.
Principale prodotto sponsor del team Campari Academy è lo storico liquore aperitivo Campari, oltre ad altri prodotti nel paniere come Bulldog London Dry Gin, Cynar 70 e Ancho Reyes Chile Liqueur.
Sarà il trainer Nicola Scarnera (Campari Academy Master Bartender) a tenere la masterclass su “Evoluzione dell’Aperitivo, dalle origini ai tempi moderni, dalla miscelazione classica a quella creativa”.
Ricetta tenuta rigorosamente segreta, (bitter) Campari è un liquore alcolico (25% alc) ottenuto grazie all’infusione di decine di erbe amaricanti e radici aromatiche, frutta in alcol, sciroppo di zucchero, acqua e colorante rosso naturale, dall’intenso e inconfondibile colore rosso, aroma intenso e gusto amaro. Caratteristiche che lo rendono da sempre una base per i più diversi cocktail a cominciare dai più semplici Campari&Soda e Campari Seltz (1 parte Campari, 3 parti soda o spruzzo di seltz), per passare poi al Milano-Torino (3 cl Campari, 3 cl Vermouth di Torino Rosso, ghiaccio a cubetti, scorza di limone) diventato l’Americano con l’aggiunta di seltz o soda in omaggio al pugile Primo Carnera (diventato un campione del ring negli Usa), che a sua volta ha dato vita a Firenze negli anni Venti al cocktail dedicato al conte Negroni (3 cl Campari, 3 cl Vermouth di Torino Rosso, 3 cl gin, ghiaccio a cubetti, scorza di limone), per passare agli anni Sessanta con Campari Orange o Garibaldi (1/5 Campari, 4/5 succo fresco di arancia, ghiaccio a cubetti, scorza di arancia) e agli anni Sessanta con il Negroni Sbagliato (1/3 Prosecco o Spumante Pinot Chardonnay al posto del gin) firmato dal barman Mirko Stocchetto del Bar Basso di Milano.
Luca Casale, Campari Academy Coordinator con drink
Nicola Scarnera, Campari Academy Master Blender
Cocktail Campari Shakerato con Campari Cask Tales
Bruno Malavasi, herbalist & master blender Campari
Poster Fortunato Depero per Campari
Alcuni storici manifesti pubblicitari Campari. Al centro, Lo Spiritello
Lo storico bancone liberty al piano terreno di Camparino In Galleria
La moderna saletta al primo piano di Camparino in Galleria
Tommaso Cecca, head bartender del Camparino
Tommaso Cecca, head bartender del Camparino
Sustainability Report 2020 by Campari Group
Bob Kunze-Concewitz, ceo Campari Group
L’entra della sede Campari Group a Sesto San Giovanni (Mi)
Un corridoio di Galleria Campari
Zoe Saldana, testimonial Campari The Legend of Red Hand Movie Poster
Red Passion, breve storia dell’azienda Campari
La ricetta di Bitter Campari (da chiamare oggi solo Campari) nasce nel 1860 a Novara dove opera il liquorista Gaspare Campari. Il battesimo del fuoco avviene nel 1862 in un locale dedicato come il Caffè Campari (ma per tutti è diventato il Camparino), sul trafficatissimo ingresso di Galleria Vittorio Emanuele di Milano con affaccio su piazza del Duomo, nel cui retrobottega fu installato il primo laboratorio di produzione. In seguito al successo di vendite, nel 1904 il laboratorio fu ingrandito tanto da diventare uno stabilimento a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, ancor oggi sede dell’azienda.
Il colpo di genio fu proporre il rosso liquore amaro non in purezza come digestivo, ma prima di pranzo o cena come aperitivo con uno spruzzo di seltz e una buccetta di limone, facendolo diventare un momento irrinunuciabile per appuntamenti romantici o d’affari.
Nel 1932 viene lanciato il primo aperitivo premix monodose Campari Soda (10% alc) in una originale e insolita bottiglietta a forma di calice rovesciato in vetro cremolato da 10 cl disegnata dall’artista futurista Fortunato Depero, con le informazioni da etichetta riportate solo sul tappo corona.
Campari (bitter) diventa in poco tempo un ingrediente molto diffuso nei più diversi cocktail dell’epoca, sostenuto in seguito dall’impegno del figlio Davide Campari con campagne pubblicitarie basate su affissioni e poster di grande impatto come quelli del futurista Fortunato Depero negli anni Trenta. Una tradizione che arriva fino agli anni Sessanta con le opere pop di Bruno Munari e, più di recente, con gli spot e i calendari della serie Campari Red Passion.
Nel 1982 l’azienda passa ai manager Erinno Rossi e Domenico Garavoglia che rilevano l’azienda da Angiola Maria Migliavacca, ultima erede della famiglia dei fondatori Campari. Oggi Campari è venduto in 190 Paesi del mondo, una vera bandiera italiana, con oltre due milioni di casse da 9 litri.
Su consiglio dell’herbalist & master blender Bruno Malavasi (custode della ricetta segreta del Campari) nel 2020, per celebrare i 150 anni di vita, è stata lanciata la limited edition Campari Cask Tales (15mila bottiglie) dal gusto più intenso, tostato e vanigliato grazie all’invecchiamento per 6-8 mesi in botti di Bourbon (sempre a 25% alc).
Grazie a un’intensa campagna di acquisizioni di prodotti alcolici o poco alcolici premium, oggi Campari Group conta su oltre 50 marchi globali, a cominciare da Aperol, Skyy Vodka, Wild Turkey Whiskey, Ron Appleton Estate, Grand Marnier.
Nonostante l’impatto Covid, Campari Group registra al 30/09/2021 vendite nette pari a 1.575,7 milioni di euro con un incremento del 27% circa rispetto all’anno 2019 e un utile prime delle imposte di 343,3 milioni di euro (+56,12%). Numeri di tutto rispetto certificati dal presidente Luca Garavoglia e dall’ad Robert Bob Kunze-Concewitz.
Sostenibilità a tutto campo
Da anni il concetto di Sostenibilità è al centro delle attività di Campari Group tanto che ogni due anni viene pubblicato un apposito Sustainability Report agganciato a un’apposita sezione del sito Campari Group.
Quattro sono le aree d’impegno: Le Nostre Persone, Pratiche Responsabili, Ambiente, Impegno nelle Comunità. In particolare Pratiche Responsabili riguarda l’approvvigionamento responsabile e la sicurezza alimentare e una comune strategia globale sul bere responsabile che, anche attraverso i bartender, educhi a un consumo consapevole e responsabile dei prodotti alcolici. Per lo scopo è stato redatto un apposito Resposible Serving Alcohol Guidelines, oltre all’organizzazione di Campari Academy nella sede di Sesto San Giovanni, per l’aggiornamento professionale dei barman, di cui è responsabile Luca Casale in qualità di Campari Academy Coordinator.
Per quanto riguarda l’Ambiente, Campari Group ha registrato una importante riduzione dei consumi energetici tagliati negli ultimi anni del 28% per un totale di 454,6 GWh (equivalente al consumo di quasi 182mila famiglie italiane), con un minor impiego di petrolio e legname nelle distillerie nord e centroamericane, a favore di gas naturale, riducendo contestuali emissioni di Co2, So2, Nox e polveri sottili. Un approccio strategico alla logistica ha permesso inoltre una ridefinizione della movimentazione dei pallet con una flotta Paki di automezzi Euro 6.
Grande successo a Baritalia 2021
Campari Academy ha partecipato come sponsor anche alla passata edizione 2021 di Baritalia by Bargiornale, vedendo il successo del primo classificato del team Campari Academy e 2° Classificato Assoluto Riccardo Di Dio Masa, seguito da Francesco Drago, Adriana Firicano, Davide Pelacani, Manuel Pileri, Carlo Alberto Sardano, coach Luca Casale.
Riccardo Di Dio Masa, 2° Vincitore Assoluto, riceve la targa di Baritalia by Bargiornale 2021
Riccardo Di Dio Masa (a sinistra) premiato dal coach Luca Casale di Campari Academy
Il team Campari Academy con il 2° Vincitore Assoluto Riccardo Di Dio Masa (a destra)
Il cocktail Wilde Red Apple di Riccardo Di Dio Masa (team Campari Academy) 2° Vincitore Assoluto di Bartitalia by Bargiornale 2021
Wilde Red Apple
di Riccardo Di Dio Masa – Hotel Palazzo Montemartini, Roma
Ingredienti
30 ml cordiale di mele rosse sottovuoto
30 ml Wild Turkey Whiskey
70 ml soda aromatizzata alla vaniglia
Preparazione
Direttamente nel tumbler alto, guarnire con fetta di mela essiccata e vaporizzare con aroma di crosta di pane.