Montebello

Nell’entroterra di Rimini, la Rocca di Montebello di Torriana domina elegante la valle del Marecchia e dell’Uso, dall’alto dei suoi 436 metri: l’affascinante percorso tra storia, arte e natura è reso ancor più misterioso e magico per la leggendaria presenza di Azzurrina, ovvero Guendalina la bambina con “… gli occhi color del cielo e i capelli chiari coi riflessi azzurrini …” scomparsa nel lontano 1375 che ancora – secondo gli appassionati di fantasmi e paranormale – si rivela.
Se la Rocca fu anticamente teatro di numerose battaglie, oggi offre ai visitatori la quiete silenziosa di un panorama mozzafiato che incanta.

Sorta nell’anno Mille sulle basi di una Torre romana del 3 sec. a.C., oggi è suddivisa in due ale , una rinascimentale , l’altra a foggia di fortezza militare. 
Durante la visita guidata diurna – un percorso storico nel Castello di Montebello adatto a ogni età – si vedono tutti gli ambienti del maniero e si ammirano mobili che spaziano dal 1300 al 1800 fabbricati come pezzi unici (sfoggiati). Inoltre, viene narrata la leggenda di Azzurrina con la spiegazione delle ricerche fatte nel tempo. Concludono la visita le registrazioni fatte dal 1990 in poi.

La visita guidata notturna è invece adatta solo ad un pubblico adulto. Non è indicata per bambini. Si affronta soprattutto l’aspetto del paranormale nella rocca. Si trattano gli aspetti più truci ed oscuri del Medioevo.

Entroterra e i borghi di Rimini

Pennabilli

Pennabilli si trova nell’alta Val Marecchia è posta sulle pendici occidentali del Monte Carpegna degradanti verso il fiume Marecchia, facilmente raggiungibile dalla Riviera di Rimini.


PERCHÉ VISITARE PENNABILLI

Il rinomato centro di turismo ambientale e culturale, cantato da Tonino Guerra, ospita numerosi “luoghi dell’anima”, gran parte del suo territorio è posto all’interno del Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello che invita a rilassanti passeggiate nel lussureggiante Appennino.


QUANDO ANDARCI E COSA VEDERE A PENNABILLI

Pennabilli deve il suo assetto urbano all`unione di due antichi castelli, quello dei Billi sopra la Rupe e quello di Penna sopra il Roccione. Di origini antichissime ha visto succedersi gli Umbri, gli Etruschi e i Romani e intorno al Mille, l’abitato si è sviluppato con fortificazioni, difese ed edifici sacri fino a strutturare il bel centro storico.

Nel 1004 un discendente della famiglia Carpegna, soprannominato “Malatesta”, iniziò la costruzione della Rocca sul Roccione segnando la nascita del celebre casato che, sceso da Penna prima a Verucchio e poi a Rimini, avrebbe assoggettato tutta la Romagna.

È sede vescovile della Diocesi di San Marino-Montefeltro la cui presenza, fin dal 1572 a opera di Gregorio XIII, ha fortemente caratterizzato l’assetto urbano mediante imponenti opere di edilizia religiosa che possiamo tutt’ora ammirare.

Le testimonianze del passato, il patrimonio monumentale e artistico presenti nel centro storico e nelle frazioni, creano un percorso culturale di prestigio, godibile nella bella stagione, dalla primavera all’autunno, avvalorato anche dai numerosi i musei: Museo Diocesano del Montefeltro “A. Bergamaschi”, Mateureka Museo del CalcoloMuseo del Parco Sasso Simone e SimoncelloIl Mondo di Tonino Guerra e I Luoghi dell’anima, le cui singolari realizzazioni si incontrano a Pennabilli e dintorni, caratterizzando un bizzarro e accattivante percorso poetico.


APPUNTAMENTI DI RILIEVO

Ogni anno, nel mese di luglio, presso palazzo Olivieri si tiene la Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato, una delle prime e più qualificate rassegne italiane. Folcloristica e di respiro internazionale è anche la manifestazione Artisti in piazza – Festival internazionale d’arte in strada, che si svolge nella seconda decade di giugno.

Entroterra e i borghi di Rimini

San Clemente

San Clemente si trova nelle prime colline affacciate sul mare, tra campi di grano e vigne rinomate per la loro qualità. È un piccolo paese con un grande territorio che comprende campagne ricche e ben tenute e borghi rurali dove la gente ancora vive e lavora.


PERCHÉ VISITARE SAN CLEMENTE

Le spiagge più frequentate d’Europa (RiminiRiccioneCattolica) sono vicinissime, eppure qui si è in una zona tranquilla che favorisce il relax e rappresenta un passaggio strategico per la visita all’entroterra, soprattutto per chi proviene da Rimini e vuole raggiungere la Valconca.

Anche San Clemente ha avuto una propria parte nella Signoria dei Malatesta: queste non sono zone di confine e in epoca malatestiana erano relativamente tranquille, per cui le fortificazioni non assumevano la stessa importanza e potenza che hanno altrove, ma le testimonianze e i segni storici non mancano di certo.

Il centro storico risente in modo molto evidente della struttura difensiva: il perimetro attuale è ancora dato dalle mura e dai bastioni, qua e là manomessi ma ancora assolutamente chiari. La stessa porta di ingresso, pur rimaneggiata in tempi più recenti, ci riporta all’epoca in cui il borgo era completamente fortificato.


DA NON PERDERE A SAN CLEMENTE

Chiesa di San Clemente
Costruita nel 1836 sulla trecentesca Chiesa dei frati di cui resta qualche traccia all’interno.

Borgo
I ricordi malatestiani sono ancora presenti e ben inseriti nel tessuto urbano del borgo.


SULLA TAVOLA

Il vino è il principe di queste terre; San Clemente è riconosciuto come un paese dove il Sangiovese è da sempre uno dei migliori della produzione romagnola. Non a caso il comune è inserito nell’Associazione Nazionale Città del Vino, a cui è dedicata una importante Sagra in cui si può apprezzare la produzione locale.

Oggi il paese oltre ad avere una fiorente attività agricola punta decisamente verso l’offerta enogastronomica e alle iniziative di salvaguardia delle tradizioni.


PER TENERSI IN FORMA

Tutto il territorio si presta al cicloturismo per ottimi percorsi tra mare e collina.


APPUNTAMENTI DI RILIEVO

Sagra del vino. Giugno
La manifestazione prevede il concorso dei migliori vini rossi comunali ed extracomunali, musica folcloristica, stands gastronomici, degustazioni vinicole.

Note di…vino. Domeniche di luglio
Ciclo di serate dedicate alla valorizzazione del vino e della buona musica.


NEI DINTORNI

Diversi borghi di campagna mantengono tracce interessanti di opere medioevali e
rinascimentali. Da segnalare i complessi di Agello e di Castelleale entrambi a qualche km dal paese. San Clemente, proprio perché castello antico e con una vasta giurisdizione, ha per lungo tempo conteso il controllo della vallata a Montefiore e Saludecio, altri importanti centri della media Valconca.

Entroterra e i borghi di Rimini

Gemmano

Gemmano si trova nella media Valle del Conca, sulla sommità di una collina circondata dalla campagna. La natura più incontaminata e singolare della Signoria dei Malatesta e Montefeltro la troviamo in questo piccolo comune e nelle terre che stanno ai suoi piedi.
Da questa posizione lo sguardo da un lato ci conduce verso il mare, mentre sull`altro versante l’occhio si perde nelle terre e fra i monti del Ducato di Urbino.


PERCHÉ VISITARLA

Le colline sono varie, rigogliose di vegetazione selvatica che contende spazio ai campi coltivati, così mosse da presentare scenari sempre diversi dietro ad ogni curva e luci sempre nuove ad ogni ora e stagione. Un vero tesoro per gli amanti degli ambienti dove i segni dell’uomo sono pochi e la campagna è ancora padrona.

E come se non bastasse ci sono le Grotte di Onferno e la Riserva naturale che le circonda: un patrimonio unico nel Riminese, di rilievo regionale e nazionale, interessante da conoscere quanto facile e divertente da visitare. Per chi ama il verde Gemmano è una meta ideale, un luogo dove l’escursione e la vacanza in campagna hanno davvero un sapore particolare.


DA NON PERDERE

Grotte di Onferno
Le grotte di Onferno rappresentano un complesso carsico di notevole valore la cui esplorazione scientifica completa, effettuata dallo speleologo Quarina, risale al 1916. Un fiumiciattolo sotterraneo ha scavato queste rocce gessose dando luogo a cunicoli, stanze, anfratti che si sviluppano nel sottosuolo per circa 750 metri complessivi.

Riserva naturale Orientata
123 ettari, tutelati per il loro indubbio valore naturalistico dato dalla presenza di una vegetazione densa e ricca, di una fauna con presenza di animali selvatici rari, di una geologia particolare con formazioni di gessi e calanchi. Un territorio bello e vario che con un po’ di attenzione consente escursioni e osservazioni naturalistiche e paesaggistiche di ottimo livello favorite anche da una curata segnaletica.


APPUNTAMENTI DI RILIEVO

Grotte day – Riserva Naturale Orientata di Onferno
Festa di primavera con ingresso in grotta, camminate naturali e scientifiche, teatro, laboratori per bambini, folklore e distribuzione di prodotti enogastronomici locali.

“A tutta Erba”
Nel mese di giungo è in programma l’incontro enogastronomico sul Balcone dell’Adriatico che pone particolare attenzione alla ricerca di prodotti naturali.


NEI DINTORNI

Escursioni nella Valle del Ventena.
Tra Gemmano e Montefiore si estende questa piccola valle che, sembra quasi un miracolo, ha mantenuto tratti selvatici inimmaginabili per queste colline così vicine alla costa. Il torrente Ventena scorre in un ampio corridoio di vegetazione spontanea (con la presenza del raro ontano e di numerose orchidee) ed è circondato da collinette e forre decisamente suggestive.
È uno dei paesaggi più antichi e sorprendenti della provincia.
Ben strutturata la rete sentieristica che consente ottime escursioni tra i due paesi e che tocca diversi borghi rurali.
Molti gli appassionati di mountain bike che percorrono tutta la zona.

Entroterra e i borghi di Rimini

San Giovanni in Marignano

Siamo al centro della piana della Valle del Conca: le spiagge di Cattolica sono a pochi chilometri e intorno si alzano le prime colline A 25 km da Rimini.


PERCHÉ VISITARLA

San Giovanni ha legato il proprio sviluppo all’agricoltura di questa pianura, ad un territorio fertilissimo ancora oggi disegnato da belle campagne ordinatamente lavorate.
Qui il grano e il vino sono abbondanti e di ottima qualità. Antiche fortificazioni e la stessa struttura del paese ci raccontano dell’importanza che il borgo aveva nella Signoria dei Malatesta.
Oggi San Giovanni è un paese attivo, con un centro storico ricco di manifestazioni, fiere e mercati.
Per una settimana, intorno alla magica notte di San Giovanni, quella tra il 23 e il 24 giugno, si rivivono, secondo la tradizione, i misteri e le fascinazioni delle streghe.

È inoltre un centro industriale e artigianale importante e ospita alcune delle grandi firme dell’alta moda italiana.
San Giovanni in Marignano fa parte de “I Borghi più Belli d’Italia”.


DA NON PERDERE

Via di Mezzo, via XX Settembre
È la via principale del paese su cui sorgono palazzi settecenteschi e ottocenteschi. Su questa via, a cui si accede dalla piazza principale attraversando una antica porta/torre, sbucano le varie viuzze del centro storico che consigliamo di visitare per intero.
Da notare lungo la via, le pietre nella pavimentazione che chiudono le moltissime fosse granarie scavate nel sottosuolo: sono ben 200.

Nel centro storico e nei dintorni sono conservate le testimonianze della sua storia come il bel Teatro A.Massari. Piccolo ma raffinato, un teatrino ottocentesco ottimamente decorato, testimone della vivacità del paese nel XIX secolo. Attivo ancora oggi, è sede di numerose rassegne.


PER TENERSI IN FORMA

In uno scenario naturale immerso nel verde, il Riviera Golf. Non solo golf, ma anche relax, benessere e buona cucina.

Consigliamo un’escursione in bicicletta o a piedi lungo il percorso del fiume Conca sia verso il mare (Cattolica) che verso l’interno (Morciano).


APPUNTAMENTI DI RILIEVO

Mercatino dell’antiquariato “Il vecchio e l’antico”
Tutte le quarte domeniche del mese (eccetto luglio e agosto) – Piazza Silvagni.

La notte delle streghe 
Settimana intorno al 24 giugno.
Ricca manifestazione culturale e spettacolare che vuole recuperare le tradizioni e i riti riferiti al solstizio d’estate, momento ritenuto magico e particolarmente legato alla attività delle streghe. Spettacoli, mostre, mercatini e allestimenti in tutto il paese trasformano queste notti d’estate in notti di seduzioni e misteri.

Capodanno del vino e Palio della pigiatura 
Settembre
Appuntamento che sigla l’inizio dell’autunno e della stagione della vendemmia. San Giovanni (città del vino) con le sue prestigiose cantine propone eventi culturali che ripercorrono la tradizione agricola del territorio.

Antica fiera di S. Lucia 
Dicembre
Unica rimasta delle tante antiche fiere agricole che si tenevano a San Giovanni (si dice fino a quindici). Mercato, mostre, esposizioni, addobbi natalizi, settore dedicato ai prodotti agricoli ed enogastronomici locali.

Entroterra e i borghi di Rimini

Morciano di Romagna

Morciano di Romagna Centro di mercati e fiere, punto di riferimento per il mondo agricolo e artigianale di un vasto territorio della Signoria dei Malatesta, Morciano di Romagna è la capitale commerciale della Valle del fiume Conca.


PERCHÉ VISITARE MORCIANO DI ROMAGNA

Presenta un aspetto moderno e dinamico ed ha dato i natali ad illustri cittadini come Umberto Boccioni e lo scultore Arnaldo Pomodoro.

Una antichissima fiera, tra le più importanti di tutta la Romagna, è ancora testimonianza di questa sua vocazione commerciale, dovuta anche alla favorevole posizione, proprio ai piedi delle colline e all’incrocio delle diverse strade che portano verso la pianura.
Un bell’impianto urbanistico degli inizi del ‘900 caratterizza la particolare struttura di Morciano con ampie strade disposte a scacchiera; una sottile anima liberty aleggia ancora in qualche edificio.


DA NON PERDERE A Morciano di Romagna

Colpo d’ala di Arnaldo Pomodoro
Una bella opera che l’artista, nato a Morciano, ha posto nella piazza dedicata ad un altro grandissimo artista di origini morcianesi, Umberto Boccioni, uno tra i maggiori esponenti del futurismo italiano.


APPUNTAMENTI DI RILIEVO Morciano di Romagna

Fiera di San Gregorio
Seconda settimana di Marzo.
Una fiera che raccoglie che coinvolge tutti gli operatori agricoli e artigianali della vallata e accoglie visitatori dalla Romagna e dalle Marche. Una millenaria tradizione che annuncia la primavera ed è occasione per uno dei più grandi appuntamenti commerciali del Riminese.
Le origini contadine dell’appuntamento non vengono tradite e ancora oggi si hanno il mercato del bestiame, la rassegna dedicata ai cavalli e il “gran mercato”, l’esposizione delle macchine agricole.
In più diverse centinaia di bancarelle di tutti i generi, luna park al centro del paese e l’apertura di tante osterie occasionali in tutte le vie.
La gastronomia offre il meglio dei prodotti locali. Dieci giorni pieni di iniziative con spettacoli e mostre. Un appuntamento che non è solo economico, ma quasi un vero e proprio rito primaverile.

Entroterra e i borghi di Rimini

Coriano

Coriano A pochi chilometri da San Marino e da Rimini il territorio di Coriano offre la tranquillità di un paese dell’entroterra. La località ha origini antichissime, fu sicuramente dominata degli umbri, degli etruschi e dai romani.


PERCHÉ VISITARLA

Belle campagne quelle di Coriano, fatte di campi con colture pregiate come la vite e l’ulivo, con case coloniche e borghi antichi abitati e ben conservati. La sensazione per chi attraversa questa parte della Signoria dei Malatesta è quella di trovarsi in una terra ricca dove si vive bene da millenni, come del resto testimoniano reperti e monumenti qui presenti.

Il mare è a pochi passi e verso i monti troviamo il profilo caratteristico delle tre punte di San Marino. Per essere precisi Coriano non è nella Valconca; è il centro principale della Valle del torrente Marano, che dai poggi al confine tra le Marche e San Marino scende per un tratto di 30 chilometri fino alle spiagge tra Riccione e Rimini.

Oggi questa valle offre un’isola di verde sorprendente, vicina ai grandi centri, ottimamente attrezzata per tante attività all’aperto.


DA NON PERDERE

Cimitero di guerra inglese

È uno dei cimiteri stranieri più grandi d’Italia (1939 caduti), viene considerato un cimitero giardino, per la sua varietà di fiori che lo adornano. La sua costruzione è il drammatico risultato dello sfondamento della “Linea Gotica” che pose fine alla II Guerra Mondiale. Il cimitero è curato direttamente dalle autorità del Commonwealth.

Teatro Comunale

Piccolo accogliente e moderno, risale al sec. XIX. È uno dei pochi edifici sopravvissuti alla guerra, progettato da un allievo di Luigi Poletti, padre del Teatro Galli riminese.

Museo Marco Simoncelli – La storia del SIC

Una galleria museo ed un viaggio alla scoperta delle imprese e delle gesta dell’amato pilota di moto Marco Simoncelli. La galleria narra la storia del campione e la sua vita fuori dalle corse. Nel museo si possono ammirare moto, caschi, tute e tutto ciò che gli apparteneva.


APPUNTAMENTI DI RILIEVO

  • il Sangiovese street Festival, nell’ultimo week end di agosto: presentazione dei vini nuovi locali che qui hanno un punto di eccellenza.
  • Fiera dell’oliva e dei prodotti autunnali, le ultime due domeniche di novembre: la produzione di olio di Coriano è tra le più importanti del Riminese, la fiera si è imposta come occasione non solo per assaggi esposizioni e acquisti, ma anche per incontri e convegni sui prodotti agricoli e sull’artigianato.

NEI DINTORNI

Valle del Marano

Nella parte centrale della Signoria dei Malatesta, proprio tra la Valle del Marecchia e quella del Conca si apre la valle del Marano. Al centro della vallata c’è Coriano, nei ressi del quale è stato attrezzato un bel parco fluviale.

Entroterra e i borghi di Rimini

Sasso Simone e del Simoncello

Nel cuore del Montefeltro, nella zona più settentrionale dell’Appennino umbro-marchigiano, vi è un’area protetta di quasi 5 mila ettari, che per un terzo ricade nel comune di Pennabilli, il centro abitato più a sud dell’Emilia Romagna.

In un paesaggio di verdi e morbide colline, due colossi di roccia dalle cime piatte emergono come fossero giganti. Uno di fronte all’altro, da milioni di anni i grandi massi calcarei del Sasso Simone e del Simoncello, insieme al Monte Carpegna con i suoi 1415 mt, si fronteggiano definendo l’orizzonte di tutta l’area. 

Il loro profilo è inconfondibile: visibili dall’Adriatico, da sempre sono un punto di riferimento fondamentale per chi attraversa questo territorio, imponendosi alla vista ed esercitando una grande forza evocativa.

Attorno a loro si estendono boschi, prati e ambienti rurali punteggiati da castelli, rocche e borghi che raccontano storie affascinanti, come nel caso della città-fortezza del Sasso, edificata da Cosimo I de’ Medici intorno alla metà del XVI secolo.

L’ambiente e i paesaggi

Il parco ha una vegetazione molto diversificata. L’area attorno ai Sassi è caratterizzata da un grande bosco a dominanza di cerro, considerato uno dei più estesi d’Europa. Altre zone, invece, sono occupate da foreste miste di noccioli e aceri che nella stagione autunnale regalano un incredibile spettacolo di luci e ombre.

Al centro, infine, si erge il profilo del Monte Carpegna rivestito in gran parte da prati sommitali che, nella tarda primavera, si colorano con un tappeto di orchidee, crochi e ranuncoli.

La varietà di ambienti favorisce una fauna selvatica molto ricca. Accanto ai mammiferi tipici di collina e di media montagna, tra cui anche il lupo, vi è una significativa presenza di rapaci diurni e notturni come lo sparviero, l’astore, l’aquila reale e il falco pellegrino.

Cosa Fare

Per chi vuole visitare e scoprire le bellezze del parco sono possibili diversi itinerari, a seconda degli interessi. In estate e in inverno si possono esercitare le più disparate attività sportive per vivere i suoi ambienti naturali, conoscere le particolarità geologiche e le rarità botaniche, o anche incontrare la fauna selvatica o scoprire le testimonianze artistiche e monumentali presenti nel territorio.

A piedi, a cavallo o in mountain bike, tutta l’area è servita da una ricca viabilità interna che permette di raggiungere la quasi totalità delle principali mete escursionistiche, tra cui si segnalano le ultime due tappe dell’Alta Via dei Parchi che dal Monte Fumaiolo conducono all’Eremo della Madonna del Faggio.

Infine, tutto il comprensorio è dotato di aree attrezzate per i suoi ospiti e anche di un Museo Naturalistico (Pennabilli) e di un Parco Faunistico (Pian dei Prati), con animali domestici e selvatici e centri di educazione ambientale.

Entroterra e i borghi di Rimini

Grotte di Onferno

A pochi chilometri dall’affollata costa romagnola,Rimini nell’entroterra della Valconca, si trovano la Riserva naturale e le Grotte di Onferno. La Riserva naturale sembra essere lontana mille miglia dalla confusione della città: quiete, relax e immersione nella natura sono le sue caratteristiche principali.

STORIA DI ONFERNO

“Castrum Inferni” si chiamava un tempo questo grazioso parsino arroccato sulle colline della Valconca. Nei secoli il nome è diventato addirittura Inferno, prima di stemperarsi nell’attuale Onferno. Il motivo di questo sinistro richiamo era dovuto alle fumate di vapore che nei mesi invernali, specie al crepuscolo, emanavano dalle rocce lasciando immaginare che proprio lì si celasse l’ingresso degli inferi. In realtà il fenomeno delle fumate è causato semplicemente dalla differenza termica tra l’interno della grotta e l’ esterno, ma l’arcano fu svelato solo nel 1916, quando lo speleologo bolognese Quarina visitò per primo la grotta.

Le prime notizie storiche sul paese di Onferno risalgono al 1231, quando compare appunto il nome di “Castrum Inferni”. Il passaggio dal nome Inferno a quello attuale di Onferno è avvenuto nel 1810 per mano del vescovo riminese Gualfardo, che probabilmente voleva far scomparire il regno di Satana dalla sua diocesi. Si ritiene comunque che la fondazione di Onferno sia precedente al 1231, e risalga al tempo delle invasioni barbariche come rifugio per le popolazioni locali. In passato, Onferno rivestì una certa importanza grazie alla sua posizione strategica e alle cave di gesso, che rifornivano tutti i paesi vicini.

Fu un possedimento dei Malatesta, espugnato e distrutto da Federico da Montefeltro nel 1469. L’importanza di Onferno è confermata anche dalla Pieve di Santa Colomba, una delle prime chiese del riminese. Le prime notizie sulla costruzione provengono da bolle papali, e risalgono al 1139 e al 1144. Oggi purtroppo dell’antica pieve rimane poco: distrutta completamente la chiesa nel 1944, si possono ancora vedere la torre e la canonica, risalenti al XIX secolo.

GROTTE DI ONFERNO E LA RISERVA NATURALE

Il complesso carsico di Onferno è considerato tra i più importanti d’Italia tra le grotte di gesso. Scavate dalle acque di un torrentello, che nel corso di millenni si è fatto strada attraverso la roccia, le grotte di Onferno si aprono alla base del grande e singolare masso gessoso su cui anticamente sorgeva il “Castrum Inferni”. La grotta ha uno sviluppo di circa 400 m. con un dislivello di 64 m. e una delle sue caratteristiche è rappresentata dalla presenza di cospicue colonie di pipistrelli (oltre 8000 esemplari). Lungo il percorso si incontrano stanze di diversa grandezza, alcune molto ampie, altre più piccole e ricche di creazioni. La parte più famosa della grotta è la Sala Quirina, detta anche Sala dei Mammelloni per le grosse protuberanze coniche di gesso che sporgono dal soffitto. Questi mammelloni, spettacolari per dimensioni e numero, sono tra i più grandi d’Europa.

Il territorio della Riserva ha caratteristiche del tutto peculiari, e non solo grazie alla presenza delle Grotte carsiche di grande interesse scientifico, naturalistico e spettacolare, ma anche per la flora, tipica di altitudini superiori, che cresce a causa della presenza e dell’influsso delle Grotte che hanno una temperatura costante durante tutto l’anno di circa 12/13 gradi. All’interno dei 123 ettari della Riserva si sviluppano una serie di percorsi nella natura di diversa lunghezza e grado di difficoltà ma sempre della stessa bellezza, da fare a piedi o in mountain-bike.

C’è dell’altro: l’antico castello di Onferno ha ripreso vita e fisionomia; la piazzetta al centro del borgo è stata recuperata e conservati gli affioramenti di gesso. La vista dalla piazza è di quelle che tolgono il fiato e curano lo spirito, con San Marino sullo sfondo della Valle del Conca e Sassofeltrio arroccato in primo piano.

La sede della Riserva Naturale è nella antica Pieve di Santa Colomba, oggi restaurata e adibita a museo naturalistico che è un vero e proprio paradiso per i bimbi. Lo spazio espositivo è impostato con la logica del gioco e dell’interattività che stimolano la curiosità e l’attenzione dei bambini (e anche di che bimbo non è più). Un museo, quindi, multimediale provvisto di una tecnologia di prim’ordine ma discreta, dolce e tanto lontana dai video giochi. Uno spazio ideale per la famiglia. Per i più coraggiosi, il Parco offre anche escursioni estive notturne, quando gli inquilini delle grotte, i pipistrelli, sono in grande fermento e volano da una parte all’altra.

COME ARRIVARE ALLE GROTTE DI ONFERNO

La Riserva Naturale Orientata di Onferno é situata nelle colline dell’entroterra riminese, ai confini con il Montefeltro, in vista della costa adriatica e della Repubblica di San Marino.

La riserva si raggiunge imboccando, nei pressi del casello autostradale Rimini Sud, la strada per Coriano e Gemmano, lungo la quale é posto il segnale turistico Grotte di Onferno.

Da Cattolica conviene, invece, risalire la strada di fondovalle del Conca e, superati S. Giovanni in Marignano e Morciano di Romagna, proseguire per Gemmano.

INFORMAZIONI UTILI PER LE GROTTE

  • Centro Visita c/o Pieve di S. Colomba Via Provinciale Onferno, 50 47855 Gemmano (RN)

Info e prenotazioni Cento Visita 2019:

Prima o dopo la visita è possibile visitare anche il Museo Naturalistico e il Giardino Botanico.

Entroterra e i borghi di Rimini

Repubblica di San Marino


San Marino
Una Libertà secolare scolpita nella roccia Un caloroso messaggio, Benvenuti nell’antica Terra della Libertà, accoglie gli oltre due milioni di visitatori che annualmente visitano la Repubblica di San Marino, fondata secondo la tradizione nel 301 d.C. dal tagliapietre Marino, originario dell’isola di Rab, nell’attuale Croazia. Dal piccolo nucleo di seguaci del Santo si è sviluppata nei secoli una comunità organizzata che ha saputo proteggere dagli innumerevoli tentativi di conquista il proprio territorio, che dal 1463 occupa una superficie di 61Km2 .

Dopo una decina di chilometri in breve salita, ci si ritrova ai piedi del Monte Titano, nell’antico Borgo Maggiore, l’antico Mercatale che ha conservato, immutata nei secoli, l’antica impronta delle piazze comunali del XIII secolo. Una funivia offre un comodo servizio, con partenze ogni 15 minuti, che consente di raggiunger il cuore della capitale, San Marino, dolcemente poggiata sulle pendici del monte Titano (mt. 750 s.l.m.) in soli due minuti.

Il Centro Storico, racchiuso entro mura fortificate, offre al visitatore l’opportunità di un intrigante percorso fra caratteristiche contrade di un’epoca lontana, innumerevoli angoli e scorci panoramici di incomparabile bellezza, sentieri che si inerpicano fino a raggiungere le tre torri medievali, costruite dai Sammarinesi quale valido sistema di fortificazioni collegate fra di loro per mantenere, immutata nei secoli, la propria Libertà. che, dalla cima del monte Titano, osservano la meravigliosa vallata sottostante. Dalle rocche l’occhio del visitatore scorge un suggestivo panorama tinto delle diverse sfumature: fanno da cornice le dolci pendenze dell’Appennino Tosco-Emiliano che progressivamente scendono fino alla riviera adriatica.

Nel cuore del centro storico, in Piazza della Libertà si erge il Palazzo Pubblico, sede del Consiglio Grande e Generale (il Parlamento sammarinese). Ricostruito in stile neo-gotico alla fine del XIX secolo, il discorso di inaugurazione fu tenuto da Giosuè Carducci.
Lasciando Piazza della Libertà una breve salita conduce alla Basilica del Santo. In stile neo-classico risale al secolo XIX. L’interno, con tre navate e sette altari, è ricco di statue e quadri di notevole valore. L’altare maggiore, opera del Tadolini, ospita la statua e l’urna con le ossa del Santo. A lato della Basilica si trova la Chiesetta di San Pietro accanto alla quale sono rimaste intatte le scale e i giacigli di pietra scavati nella roccia dai santi Marino e Leo.

Un habitat e un paesaggio con qualità estetiche così speciali che l’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità. Secoli di indipendenza (dal 1200) per “l’unica città stato che sussiste quale testimonianza eccezionale della istituzione di una democrazia rappresentativa fondata sull’autonomia civica e l’autogoverno…”

Una storia straordinariamente unica quella di San Marino, che si rispecchia in un ordinamento istituzionale originale e per certi versi esemplare: i Capi dello Stato, che sono due, durano in carica per soli sei mesi, presupponendo la impossibilità di usare il potere per acquisire posizioni personali di privilegio.

Tradizione e cerimonie particolarmente suggestive rivivono, immutate da secoli, in occasione delle più importanti festività istituzionali sammarinesi : il 1° Aprile e 1° Ottobre di ogni anno San Marino celebra l’ingresso dei Capitani Reggenti, i due Capi di Stato che reggeranno la Repubblica per i sei mesi successivi., con una cerimonia particolarmente suggestiva che si svolge da secoli seguendo un antico protocollo. Il 3 settembre si celebra la Festa del Santo Patrono e anniversario di Fondazione della Repubblica con una grandiosa festa popolare in cui rivivono antiche tradizioni, tra cui la disputa del Palio delle Balestre Grandi.Notizie aggiuntive: 
Cucina tipica:
L’enogastronomia, tradizionale punto di forza dell’ospitalità romagnola, offre prodotti tipici certificati con marchio di origine e qualità.
Tra i dolci è tipica una torta, detta dei Tre Monti, dalla pasta consistente e friabile allo stesso tempo. Dolci tipici sono anche il caciatello, dessert a base di latte, zucchero, uova e limone.
Vini:
Nella Repubblica, all’interno della regione Romagna, si produce una vasta gamma di vini sia bianchi che rossi e spumanti.
Per i bianchi ricordiamo il Biancame e la Ribolla, freschi e leggeri.
I rossi provengono dal Sangiovese e in loco sono chiamati Brugneto di San Marino. Il Brugneto è un buon vino che tocca i massimi livelli qualitativi nella versione Riserva.
Il Moscato proposto come vino da dessert ricorda il piemontese Asti Spumante ed è brioso, dolce e molto gradevole.
Tutti questi vini sono venduti e difesi dal Consorzio vini tipici di San Marino. Il marchio “Identificazione d’Origine” tutela e valorizza la vitivinicoltura sammarinese.
Acquisti e souvenir:
Per acquistare oggetti di oreficeria e argento sbalzato rivolgersi ai tanti negozi qualificati presenti sul territorio.
Presso l’Azienda Autonoma di Stato di Numismatica e Filatelia si trovano monete e francobolli da collezionismo. Le monete sono suddivise in Ordinarie, spendibili anche in Italia, Argento, solo commemorative, Oro espresse in scudi e spendibili soltanto a San Marino.
Dintorni:
Il territorio della Repubblica di San Marino è diviso in nove Castelli; il primo di essi è il Castello di Città, il nucleo più antico che ha sede sulla sommità del Monte Titano.
Nel Castello di Serravalle si può salire sulla Rocca, a Borgomaggiore si può ammirare il Santuario progettato dall’architetto Michelucci.
In tutti i Castelli c’è qualche curiosità o resti antichi; ad esempio a Montegiardino è stato ristrutturato un castello edificato in parte su una Rocca malatestiana.
Il Monte Titano offre al visitatore bei parchi e pinete come a Montecerreto, a Montecchio e il percorso vita a Domagnano.
Nel Museo dell’Emigrante, Antico Monastero di Santa Chiara, tel. 0549/885171, attraverso una interessante raccolta di documenti ed immagini, viene raccontata una pagina importante della storia sammarinese.
La Clessidra Atomica, in Via Eugippo, si “anima” ogni volta che una bomba atomica viene disattivata.

Entroterra e i borghi di Rimini